IL DECADENTISMO
Si sviluppa a cavallo tra la fine dell’800 e l’inizio del 900,
1. Gli strumenti di conoscenza del decadentismo sono: La malattia e il sogno (mentre
prima erano ragione e scienza)
2. Si va oltre l’esperienza di vita quotidiana per attingere al mistero
3. Fa parte del decadentismo anche l’estetismo che è una corrente letteraria che
vuole la ricerca del bello: cioè al culto della bellezza e l’arte, l’esteta è quella
persona che si isola aristocraticamente e trasforma la sua vita in un opera
d’arte (Il ritratto di Dorian Gray).
4. Caratteristiche: Solitudine, incomunicabilità, evasione dalla realtà.
5. Ricordo ed esaltazione di ambienti come la campagna o di periodi come l’infanzia
perché innocenti e lontani dal frastuono della città e dalla vita angosciosa.
6. Il linguaggio usato nei testi, è estremamente raffinato, la parola perde la sua
funzione logica e funzionale perché deve solo evocare. E’ un linguaggio molto
allusivo e simbolico
7. Il decadentismo da vita a quelli che si chiamano “I POETI MALEDETTI” francesi
(Verlaine, Rimbaud, Boudlaire), poeti che rifiutano le abitudini, le leggi, i valori della
società borghese e cercano la liberazione attraverso l’annientamento della
personalità della vita sregolata (DROGA E ALCOOL). In Italia non esiste la figura
del poeta maledetto ma del poeta-vate cioè del poeta che ha un importante ruolo
politico ideologico cioè il poeta che sa e che se vuole può riferire ad altri.
PASCOLI
Pascoli nacque nel 1855 e visse l’infanzia con la sua numerosa famiglia in una fattoria.
A sette anni cominciò i suoi studi in un collegio.
A 12 anni assassinarono il padre.
L’anno successivo morirono la madre e la sorella; poco dopo anche altri due fratelli.
Nel ’73 concluse gli studi universitari e partecipò ad un concorso a Bologna; qui
cominciò a frequentare un gruppo di socialisti che lo portarono alla condanna di alcuni
mesi in carcere.
Dopo questa esperienza decise di tornare dalle sue due sorelle rimaste riprendendo gli
studi. Durante questi anni compose le sue prime poesie che pubblicò in un volumetto dal
nome Miryace.
Riuscì poi ad ottenere il trasferimento a Pisa dove cercò di ricostruire il nucleo familiare
con le sorelle rimaste.
Nel frattempo lavorò a diversi progetti; infatti nel ’97 pubblicò il Fanciullino dove enunciava
i principi della sua poetica. Sempre nel ’97 fece la prima edizione dei Poemetti.
Nel 1906 prese il posto di Carducci all’Università di Bologna. Morì nel 1912 a Bologna.
Poetica di pascoli:
1. Il fanciullino.
2. La siepe e il nido: dove per nido si intende la creazione della famiglia (vivi e morti
compresi), mentre la siepe e la barriera protettiva della società.
3. La poesia per Pascoli ha un valore consolatorio e usa un linguaggio che è un
insieme di termini alti e raffinati di linguaggio comune, di linguaggio tecnico legato
alla natura. E’ molto presente come figura retorica l’analogia = Rapporto di
somiglianza tra 2 oggetti diversi (non è un paragone) è la vicinanza di 2 concetti in
cui il poeta trova qualcosa in comune.
4. POESIE:
Lampo = Il tema della poesia e la luce del lampo che illuminano la natura
circostante. Il poeta ci vuole spiegare che la vita è veloce come un lampo… POI
MUORI!!!!!!! E’ presente un analogia tra casa e occhio. La casa e bianca come
l’occhio e illuminato x un attimo dal lampo e poi sparisce cosi come fa la parte
bianca dell’occhio: sparisce quando l’occhio sparisce.