IL “POETA” TRA OTTOCENTO E NOVECENTO Giosuè Carducci (1835-1907) Il poeta è un grande artiere, che al mestiere fece i muscoli d’acciaio: capo ha fier, collo robusto, nudo il busto, e l’occhio gaio da “Congedo” in Rime Nuove (1887) Giovanni Pascoli (1855-1912) Tu, poeta, nel torbido universo t’affisi, tu per noi lo cogli e chiudi in lucida parola e dolce verso e ancora Un cielo faccio con un po’ di rena e un po’ di fiato. Ammira: io son l’artista. da “Le gioie del poeta” in Myricae (1900) Gabriele D’Annunzio (1863-1938) I mie carmi son prole delle foreste, altri dell’onde, altri delle arene altri del Sole, altri del vento Argeste. Le mie parole Sono profonde Come le radici Terrene, altre serene come firmamenti, fervide come le vene degli adolescenti ………………… nette come i cristalli del monte, tremule come le fronde del pioppo, tumide come le narici dei cavalli a galoppo,… da “Le stirpi canore” in Alcyone (1904)