RE_art108

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PARLAMENTO EUROPEO
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2004
2009
Documento di seduta
11.1.2006
B6-0035/2006
PROPOSTA DI RISOLUZIONE
presentata a norma dell'articolo 108, paragrafo 5, del regolamento
da Miguel Ángel Martínez Martínez
a nome del gruppo PSE
su disabilità e sviluppo
RE\597465IT.doc
IT
PE 368.258v01-00
IT
B6-0035/2006
Risoluzione del Parlamento europeo su disabilità e sviluppo
Il Parlamento europeo,
– vista la settima sessione del comitato speciale delle Nazioni Unite per l'elaborazione di
una convenzione internazionale globale e integrata per la promozione e la tutela dei diritti
e della dignità delle persone con disabilità, che si svolgerà dal 16 gennaio al 3 febbraio
2006,
– visto che l'Unione africana ha proclamato il periodo 2000-2009 Decennio africano delle
persone disabili, quale sottoprogramma del NEPAD,
– vista la campagna Vision 2020 dell'OMS, che mira a eliminare la cecità prevenibile entro
il 2020,
– vista la risoluzione dell'OMS del 25 maggio 2005 sulla disabilità, inclusi la prevenzione, il
trattamento e la riabilitazione,
– vista la comunicazione della Commissione "Verso uno strumento delle Nazioni Unite
giuridicamente vincolante per la promozione e la tutela dei diritti e della dignità delle
persone con disabilità",
– viste la dichiarazione delle Nazioni Unite sulle persone disabili e le regole standard delle
Nazioni Unite per le pari opportunità delle persone disabili,
– vista la nota orientativa della Commissione del marzo 2003 su disabilità e sviluppo,
destinata alle delegazioni dell'UE,
– vista la dichiarazione di Madrid, proclamata nel quadro dell'Anno europeo delle persone
con disabilità nel 2002,
– visto l'articolo 108, paragrafo 5, del suo regolamento,
A. considerando che le persone disabili nei paesi in via di sviluppo, in particolare le donne e i
bambini, sono spesso le più povere, svantaggiate e socialmente escluse e spesso sono
anche escluse dall'assistenza allo sviluppo; che, secondo stime della Banca Mondiale, il
20% delle persone più povere al mondo sono disabili,
B. considerando che secondo stime delle Nazioni Unite, le persone con disabilità
rappresentano il 7-10% della popolazione di ciascun paese e che, secondo le stime della
Rete di informazioni sulla popolazione delle Nazioni Unite, su 800 milioni di africani
circa 50 milioni sono disabili e solo il 2% ha accesso ad una qualsiasi forma di
riabilitazione, mentre il 90% dei bambini con disabilità mentali muoiono prima dei 5 anni
e il 70% degli adulti disabili sono disoccupati e vivono in povertà,
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C. considerando che le credenze culturali, l'ignoranza, le superstizioni e la paura sono spesso
causa di discriminazioni contro i disabili e che la disabilità può essere vista come la
conseguenza sociale di una menomazione fisica o mentale, per cui, ai fini dell'inclusione
di tutte le persone disabili, è necessario un cambiamento della società,
D. considerando che le priorità dei paesi in via di sviluppo e dell'UE sono inserite nei
documenti strategici pluriennali per paese e negli orientamenti nazionali e che la
Commissione ha chiesto per il 2004 una revisione intermedia dei documenti strategici per
paese, al fine di esaminare in che misura i programmi per paese rispondono alle necessità
delle persone disabili,
E. considerando che molte persone disabili sono colpite, direttamente o indirettamente,
dall'HIV/AIDS, ma che spesso tali persone sono ignorate, oppure si ritiene che non
abbiano una vita sessuale e si forniscono loro informazioni insufficienti sulla prevenzione
e il trattamento dell'HIV/AIDS; che le persone disabili sono più esposte agli abusi
sessuali,
F. considerando che in passato le persone disabili sono state allontanate dalle loro comunità
per essere curate,
1. invita la Commissione a integrare le necessità, i diritti e lo sviluppo delle persone con
disabilità in tutti gli aspetti delle sue attività per lo sviluppo, in primo luogo mediante
creazione di un piano d'azione volto ad attuare la sua nota orientativa;
2. invita la Commissione e le sue delegazioni a garantire che le persone con disabilità
vengano incluse in progetti di comunità e abbiano accesso alla formazione professionale e
al mercato del lavoro;
3. elogia i paesi che hanno chiaramente menzionato i diritti e le necessità delle persone
disabili nei loro documenti strategici, ma sottolinea che va fatto di più per integrare
pienamente le questioni di disabilità nei progetti di sviluppo e stanziare le relative risorse,
onde garantire che le persone disabili possano accedere ai pubblici servizi e godere di
pieni diritti sociali e politici;
4. invita la Commissione e le sue delegazioni a sostenere le organizzazioni di disabili della
società civile nel mondo in via di sviluppo e a garantire che tali organizzazioni vengano
consultate per la formulazione di tutti i futuri documenti strategici per paese;
5. sottolinea l'importanza di garantire che le persone disabili abbiano accesso a informazioni
sulla salute sessuale e riproduttiva e sull'HIV/AIDS; invita la Commissione e tutti i partner
di attuazione a occuparsi delle necessità delle persone disabili nei programmi per l'HIV/
AIDS, come stabilito nella nota orientativa della Commissione;
6. invita la Commissione a concentrarsi sulla prevenzione delle disabilità, dato che, secondo
le stime, 100 milioni di persone al mondo soffrono di menomazioni causate dalla
malnutrizione e dalle cattive condizioni sanitarie e quindi prevenibili, e sarebbe possibile
prevenire circa il 70% della cecità infantile in Asia e in Africa;
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7. invita i paesi in via di sviluppo a imitare le riuscite iniziative a favore delle persone
disabili, come la formazione di donne disabili riguardo all'HIV/AIDS e alla salute
riproduttiva in Uganda, la formazione di disabili come osservatori alle elezioni in Ghana e
l'inclusione delle necessità delle persone disabili negli obiettivi del Burkina Faso in
relazione all'iniziativa "Istruzione per tutti";
8. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al
Consiglio, agli Stati membri dell'UE e ai loro parlamenti, nonché ai governi e parlamenti
dei paesi ACP e dei paesi meno sviluppati.
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