Transistore a effetto di campo (Field Effect Transistor, FET) I FET sono dispositivi a semiconduttore a tre terminali che vengono usati estensivamente nei circuiti analogici e digitali. Tali dispositivi appartengono a due categorie principali: i MOSFET (Metal Oxide Semiconductor FET, cioè FET a gate isolato) e i JFET (Junction FET, cioè FET a giunzione). Un’importante caratteristica del FET consiste nel fatto che questo è spesso più facile da fabbricare e occupa meno spazio su un circuito integrato rispetto ad un BJT. La densità di componenti che si ottiene in tal modo può essere estremamente elevata. Inoltre, i MOSFET possono essere collegati in modo da svolgere le funzioni di una resistenza o di un condensatore. E’ così possibile progettare interi sistemi elettronici composti esclusivamente da questi transistori, senza che sia necessario ricorrere ad altri componenti. Queste proprietà fanno del MOSFET il dispositivo dominante nei sistemi a larghissima scala d’integrazione (VLSI). Il principio di funzionamento del FET si basa sull’impiego di un campo elettrico per controllare la corrente che scorre nel dispositivo. Il FET è perciò un generatore di corrente controllato in tensione (VCCS). I32 f(V”12) f(V’12) V32 Essendo pilotato in tensione, il FET assorbe pochissima corrente: il MOSFET, in regime statico, addirittura nulla. Pertanto, sono caratterizzati da una impedenza d’ingresso estremamente elevata (dai Mai G). Inoltre, a differenza dei BJT, i JFET e i D-MOSFET non hanno una tensione di soglia per entrare in conduzione. Tuttavia, sono caratterizzati da un fattore guadagno*ampiezza di banda più basso. I FET possono essere a canale n o a canale p. La polarità delle tensioni da applicare e il verso delle correnti dipenderanno dal tipo di componente. Per le nostre applicazioni si utilizzeranno sempre FET a canale n. I tre terminali di accesso al dispositivo sono denominati GATE (porta), SOURCE (sorgente), DRAIN (pozzo). Nel JFET, l’elettrodo di gate pilota una giunzione di tipo p-n che costituisce l’elemento di controllo, mentre gli elettrodi di source e drain servono per applicare la tensione necessaria per lo scorrimento (drift) delle cariche nel canale di semiconduttore. La tensione di controllo viene quindi applicata al gate e per il regolare funzionamento di un JFET a canale n deve assumere valori negativi compresi fra VPO e 0 V (deve essere una giunzione polarizzata inversamente). Questo valore negativo definito tensione di strozzamento o di pinch-off VPO è quello in corrispondenza al quale non può scorrere alcuna corrente attraverso i terminali di uscita, ossia dal source al drain. Il source è usualmente considerato il terminale di riferimento e talvolta collegato a massa, mentre il drain si pone a un livello positivo di tensione rispetto al source. Pertanto, riassumendo, si ha: Tensione applicata al gate rispetto al source VGS < 0 Tensione applicata al drain rispetto al source VDS > 0 Dato che in ingresso non circola corrente di livello apprezzabile, si prendono in considerazione le caratteristiche di uscita e la caratteristica di trasferimento per un’analisi completa del funzionamento del JFET. La tensione VPO è molto importante poiché da essa dipende il luogo dei punti individuato sulle caratteristiche di uscita in cui il funzionamento del JFET passa dal regime lineare al regime di saturazione. Infatti, per tensioni applicate fra source e drain tali che |VGS |+|VDS |<|VPO |, il JFET si comporta come una resistenza il cui valore è determinato dalla tensione VGS (VCR, Voltage Controlled Resistor). Tale resistenza è indicata con rDS(ON) , ovvero definita resistenza di canale in zona lineare, ed è pari a VDS/IDS. Ciò avviene tipicamente per valori di VDS abbastanza ridotti, mentre la corrente IDS può essere apprezzabile e questa situazione corrisponde a quella di un interruttore chiuso. Il parametro rDS(ON) è quindi importante nelle applicazioni per commutazione perché fornisce una misura di quanto il FET si discosta da un interruttore ideale che ha resistenza nulla nello stato ON. Invece, per tensioni applicate fra source e drain tali che |VGS |+|VDS | ≥ |VPO |, la corrente IDS non dipende più da VDS ma darà controllata esclusivamente da VGS (zona “piatta” delle caratteristiche, ovvero regione di saturazione). 2.20e-4 VGS= 0 V Linear Region 2.00e-4 1.80e-4 I DSS Pinch-off Locus Drain-Source Current (A) 1.60e-4 Pinch-off Region (Saturation) 1.40e-4 V = -1 V 1.20e-4 GS 1.00e-4 8.00e-5 V GS = -2 V 6.00e-5 4.00e-5 VGSŠ V P VGS= -3 V 2.00e-5 0.00e+0 0 2 4 6 8 10 12 Drain-Source Voltage (V) Output characteristics for a JFET with IDSS = 200 A and VP = -4 V. Si definisce corrente di saturazione del canale quella massima che si ottiene per VGS = 0 e si indica con IDSS. Si evidenzia che le caratteristiche drain-source di un FET reale presentano anche una leggera inclinazione in zona di saturazione, cioè una piccola dipendenza dalla tensione VDS = 0, visualizzabile quindi con una resistenza in parallelo al generatore pilotato, il cui valore dipende dal punto di riposo. La massima tensione che può essere applicata tra source e drain è definita tensione di breakdown (conduzione a valanga attraverso la giunzione di gate). Tale fenomeno si verifica a valori più bassi di VDS quando la giunzione di gate è polarizzata inversamente rispetto al caso in cui VGS = 0. La tensione di breakdown tra drain e source con il gate in cortocircuito con il source (cioè VGS = 0 V) è indicata nei datasheet commerciali con BVDSS e il suo valore varia da diversi volt nei dispositivi per circuiti integrati fino al centinaio di volt nei FET di potenza. Quando il FET si trova in interdizione, cioè per |VGS | > |VPO |, esiste una piccola fuga di corrente sia attraverso il gate (IGSS , corrente inversa di gate misurata a VDS = 0 V) sia tra source e drain (IDS(OFF) ) di cui il costruttore fornisce i valori massimi che sono tuttavia suscettibili di forti incrementi con la temperatura visto che alla temperatura di 150 °C aumentano di un fattore 1000 rispetto al valore che hanno a temperatura ambiente. Ovviamente il JFET utilizzato in zona di interdizione costituisce un interruttore in stato OFF (corrente nulla, tensione apprezzabile). Drain-Source Current (A) 1.50e-3 I DSS 1.00e-3 5.00e-4 0.00e+0 V P -5.00e-4 -6 -5 -4 -3 -2 -1 0 1 2 3 Gate-Source Voltage (V) Transfer characteristic for a saturated JFET with IDSS = 1 mA and VP = -3.5 V. La caratteristica di trasferimento è il luogo dei punti IDS = f(VGS ) rilevati in zona di saturazione, ossia dove la dipendenza della corrente dalla VDS è trascurabile. La caratteristica di trasferimento può essere espressa in forma analitica nella maniera seguente: IDS = IDSS (1 - VGS / VPO )2 Per un JFET a canale n sia VGS sia VPO sono negative, mentre per un JFET a canale p sono positive, pertanto l’espressione è valida per entrambi i tipi di dispositivi. La pendenza della caratteristica di trasferimento in ogni suo punto fornisce il parametro di controllo del FET, cioè la transconduttanza g m che è quindi definita come: gm = ∂IDS/∂VGS |VDS cost (1) Più elevato è il valore della transconduttanza di un JFET, più sensibile sarà la variazione di corrente di drain in corrispondenza ad una variazione di tensione di gate e quindi il suo potere di amplificazione. Dalla (1) si ricava che: gm = gm0 (1 - VGS / VPO ) (2) dove gm0 = 2 IDSS / VPO è il valore della transconduttanza ricavato nel punto a VGS = 0. D + v SG i DS G S + + - v v DS G + - vGS - S SD i SD D n-channel JFET p-channel JFET N-channel and P-channel JFET circuit symbols