LA TIRANNIDE ILLUMINATA DI PISISTRATO Aristot., La cost. d’atene, 16 La tirannide di Pisistrato all’inizio fu fondata in tale maniera, ed ebbe queste vicende. Pisistrato amministrava la città con moderazione e con i criteri più propri di una città che di una tirannide; nelle altre faccende era umano e mite e indulgente verso i colpevoli, e inoltre prestava denaro ai poveri per i loro lavori, perché si sostenessero lavorando i campi. Faceva questo per due ragioni affinché non si ammucchiassero in città, ma rimanessero sparsi per il territorio, e perché, disponendo di mezzi moderati e occupandosi dei propri affari, non desiderassero né avessero tempo di occuparsi degli affari comuni. Così accadde che le entrate diventassero maggiori, essendo lavorata la terra; infatti dalle cose prodotte iniziò ad esigere la decima. Perciò creò nei demi dei giudici ed egli stesso si recava spesso nelle campagne ad ispezionare e a risolvere le liti, perché i contadini non trascurassero i lavori recandosi in città.