67°congresso nazionale dei tecnici vitivinicoli, t

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Comunicato conclusivo n. 4 – 8 giugno 2012
67° CONGRESSO ASSOENOLOGI – TERZA SESSIONE LAVORI: È
POSSIBILE RAZIONALIZZARE I COSTI SENZA COMPROMETTERE
LA QUALITÁ, ANZI MIGLIORANDOLA
Due i principali concetti che l’Assoenologi ritiene importante mettete subito
in atto per contrastare la crisi: meccanizzare le operazioni in vigneto per
razionalizzare i costi di produzione e abbattere la burocrazia, ricorrendo
sempre di più in cantina all’autocertificazione, con responsabilità civile e
penale dell’enologo.
Razionalizzare i costi in vigna e in cantina, senza compromettere la qualità
del vino, anzi migliorandola è possibile. In un momento in cui la crisi non
risparmia nessun comparto economico, il settore vitivinicolo non può
permettersi sprechi. È questo un altro messaggio lanciato dal 67°
Congresso di Assoenologi – l’organizzazione di categoria dei tecnici del
settore vitivinicolo – che si è svolto a bordo della Costa Atlantica dal 3 al 7
giugno scorso.
“Razionalizzare – sostiene il direttore generale di Assoenologi, Giuseppe
Martelli – significa innanzitutto abbattere i tempi di lavorazione,
potenziando la meccanizzazione delle operazioni in vigneto”.
“Grazie a macchine sempre più affidabili, calibrate e sofisticate, e a
strumenti basati sul Gps che consentono interventi precisi e mirati,
dall’impianto del vigneto alla vendemmia dell’uva, passando per la
potatura ed i trattamenti – ha spiegato nel corso del suo intervento
l’enologo Luigi Bonato, direttore di Evoluzione Ambiente – si
abbattono le ore medie di lavoro manuale da 300 a 20/30 per ettaro. In
questo contesto, malgrado l'evidente vantaggio economico, i produttori
vitivinicoli italiani si muovono ancora troppo lentamente. Se in Francia, per
esempio, esistono 20.000 vendemmiatrici meccaniche, in Italia ve ne sono
soltanto 2.000.
I costi si tagliano anche riducendo i passaggi burocratici, ribadiscono gli
enologi. “Carte e bolli – ricorda poi l’enologo Paolo Peira, direttore di
Antesi – costringono un direttore di cantina a dedicare oltre il 20% del
proprio tempo ad adempiere agli obblighi burocratici, sottraendolo alla sua
attività professionale”. Per questo motivo, Assoenologi si batte ormai da
diverso tempo affinché si possa sempre più ricorrere all’autocertificazione,
che prevede la responsabilità civile e penale dell’enologo. Aspetto, questo
– ricorda Giuseppe Martelli, direttore generale di Assoenologi – che
agevolerebbe maggiormente i piccoli produttori rispetto ai grandi.
“Il vino è un prodotto di largo consumo che ha delle particolarità non facili
da gestire. La frammentazione della produzione, le caratteristiche peculiari
del prodotto, la diffusione non omogenea sul territorio nazionale non
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facilitano la razionalizzazione dei costi sia nelle grandi che nelle piccole
imprese” – ha detto Enrico Zanoni, direttore generale della Cavit, che
ha analizzato criticità e positività che il settore enologico ha rispetto ad altri
comparti di beni di largo consumo dell’agroalimentare e non.
Zanoni ha anche spiegato perché la Wine industry italiana non fa
pubblicità istituzionale e perché le aziende non investono sui media. La
prima risposta è stata che il settore è molto frammentato e, nonostante i
tentativi, non riesce a trovare un accordo per iniziative comuni di
comunicazione. La seconda è che il vino, rispetto agli “spirit”, è un
prodotto povero, ossia di scarso valore aggiunto e che sono poche le
aziende che coprono il 70% del territorio nazionale. Pertanto spendere per
la promozione di un prodotto che poi il consumatore non trova vuol dire
buttare via i soldi. Da qui l’assenza del vino sul mercato pubblicitario a
livello nazionale, fatta eccezione per alcuni grandi marchi.
“Eppure – afferma Giuseppe Martelli, direttore di Assoenologi –
basterebbe imputare mezzo centesimo di euro a bottiglia per avere un
budget consistente da destinare a campagne di pubblicità istituzionale a
vantaggio non di una tipologia di vino o di una denominazione, bensì
dell’intero comparto”. Da qui il messaggio lanciato dal 67° Congresso
“Uniti si vince”, che può essere anche letto “disuniti si perde”.
Il 67° Congresso nazionale di Assoenologi si è svolto con il patrocinio del
ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali italiano. Sponsor
ufficiali alcune delle aziende leader di macchinari, prodotti e accessori per
la viticoltura e l’enologia: Amorim Cork Italia, Baukos, Bayer Cropscience,
Colombin & Figlio, Della Toffola Group, Eiqs Informatica, Enò, Enoplastic,
Gruppo Apra Informatica, Mas Pack Packaging, Milano Assicurazioni,
Nomacorc, Tonutti, Vason Group, Vetri Speciali.
Tutte le informazioni, i dati e le tabelle contenuti in questo comunicato non possono essere riportati,
utilizzati o trasmessi in alcun modo o forma senza che venga indicata la seguente dicitura: fonte
Assoenologi. Il testo eventualmente utilizzato, virgolettato o no, dovrà contenere la citazione della fonte
o della persona indicata nel comunicato.
Alcune immagini relative all’evento sono disponibili su www.assoenologi.it/immagini. Ulteriori immagini
possono essere richieste all’indirizzo [email protected].
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