Il participio attributivo, sempre concordato con un

VALORI DEL PARTICIPIO GRECO
PROF. LUCA MANZONI
1. Il PARTICIPIO ATTRIBUTIVO è sempre concordato con un nome, e si può rendere in italiano, oltre che con un
participio, con un aggettivo o una relativa attributiva (cioè una relativa che distingue il sostantivo e che quindi in
italiano non deve essere separata con una virgola dall’antecedente):
Οἱ ἱππεῖς τῶν πολεμίων τοὺς ἐν τῷ πεδίῳ βόσκοντας ποιμένας ἔκτανον.
I cavalieri nemici uccisero i pastori che pascolavano (pascolanti) nella pianura (il participio serve a distinguere i
pastori coinvolti: non tutti, ma solo quelli che pascolavano lì).
Οἱ πολιορκούμενοι στρατιῶται τῷ λίμῳ ἀπέθνεσκον
I soldati assediati (che erano assediati) morivano di fame (il participio distingue i soldati coinvolti).
2. IL PARTICIPIO SOSTANTIVATO corrisponde a un participio attributivo, ma con il sostantivo sottointeso, e si può
rendere in italiano, oltre che con un participio (soprattutto passato) preceduto da articolo, con un sostantivo o
con una relativa preceduta da un nome generico o da un pronome dimostrativo.
Τῶν ὑπὲρ τῆς πατρίδος θανόντων στρατιωτῶν μεγάλη ἡ δόξα ἐστιν.
Grande è la gloria dei soldati morti (che sono morti) per la patria. (part. attributivo)
Τῶν ὑπὲρ τῆς πατρίδος θανόντων μεγάλη ἡ δόξα ἐστιν.
Grande è la gloria dei morti (di quelli / degli uomini che sono morti) per la patria. (part. sostantivato)
Τὰ βουλεύματα τῶν σωϕρονούντων τῇ πόλει χρησιμά ἐστιν.
Le decisioni dei saggi (di coloro / degli uomini che sono saggi) sono utili alla città.
Τοῖς ὑπό τῶν μώρων λεγομένοις οὐ πιστεύομεν.
Non crediamo alle cose dette dagli stolti (alle parole degli stolti).
3. IL PARTICIPIO CONGIUNTO, sempre concordato con un nome, corrisponde ad una subordinata avverbiale
implicita (causale, temporale, avversativa, concessiva, condizionale, finale, modale) e in italiano si può rendere
a) in forma implicita con un gerundio o con un participio o con l’infinito introdotto da una preposizione
b) in forma esplicita con la corrispondente subordinata avverbiale oppure con una relativa appositiva (cioè che
aggiunge determinazioni al sostantivo, ma non ne limita il significato, e che quindi in italiano può essere separata
da una virgola).
Ὁ βασιλεύς γνοὺς τὴν κακότητα τῶν δούλων αὐτοὺς θανάτῳ ἐζημίωσε.
Il re, avendo conosciuto (poiché aveva conosciuto, per aver conosciuto, che aveva conosciuto) la malvagità dei
servi, li condannò a morte. (il participio non distingue quel re da un altro, ma dà delle informazioni su di lui).
Οἱ Άθηναίοι ἱδόντες τοὺς βαρβάρους κήρυκα εἰς αὐτοὺς ἐξέπεμψαν .
Gli Ateniesi, avendo visto (quando videro, nel vedere) i barbari, mandarono loro un araldo. (il participio non vuole
distinguere alcuni Ateniesi dagli altri, ma dà delle informazioni su di essi)
La forma implicita con il gerundio attivo può essere usata solo se il participio è riferito al soggetto della
reggente; negli altri casi occorre usare una forma esplicita.
Πάντες οἱ ϕιλόσοϕοι τοὺς τοῦ Πλάτωνος διαλόγους τιμῶσιν καλλίστους ὄντας.
Tutti i filosofi ammirano i dialoghi di Platone, che sono (perché sono) bellissimi.
Quando il significato è concessivo, se si vuole tradurre in forma implicita, il gerundio deve essere
obbligatoriamente preceduto da “pur” (il participio anche da “per quanto, anche se, benché”).
Ὁ Ἀλέξανδρος ἔτι παὶς ὣν τῶν ϕιλοσόϕων λόγων ἑκὼν εἰσήκουε.
Alessandro, pur essendo (benché fosse, anche se era) ancor fanciullo, ascoltava volentieri i discorsi filosofici.
Ὁ ἄγγελος, καμὼν ὑπὸ τοῦ καύματος, συνεχῶς ἔτρεχεν.
Il messaggero, pur (benché, per quanto) spossato dal caldo, correva senza sosta.
4. IL PARTICIPIO PREDICATIVO è un participio che descrive l’essere o l’agire del soggetto o del complemento
oggetto di una proposizione completando il significato del verbo da cui dipende.
 Reggono il predicativo del soggetto:
a) Verbi indicanti il compiere un’azione (in italiano seguiti ordinariamente dall’infinito preceduto da
preposizione): ἄρχω, ὑπάρχω (inizio a, sono il primo a); παύομαι, λήγω (cesso di); διάγω, διατελέω, διαγίγνομαι
(continuo, persevero a); ἀνέχομαι (sopporto di); κάμνω (mi stanco di); ἀπαγορεύω (rinuncio); εὖ, καλῶς ποιέω (faccio
bene a); κακῶς ποιέω (faccio male a); ἀδικέω, ἁμαρτάνω (ho il torto, la colpa di)
Ἄρχομαι λέγων.
Μὴ κάμνῃς ϕίλον ἄνδρα εὐεργετῶν.
Sono il primo a parlare.
Non stancarti di fare del bene ad un amico.
b) Verbi indicanti evidenza, apparenza che hanno in greco costruzione personale (in italiano si usa una
costruzione apparentemente impersonale, con infinitiva o dichiarativa soggettiva): ϕαίνομαι, ϕανερός εἰμι, δῆλός
εἰμι (appare, è evidente, è chiaro che io…)
Οἱ εὐπατρίδαι ϕανεροὶ ἦσαν ἐπιβουλεύοντες.
Φαίνονται δίκαιοι ὄντες.
Era chiaro che i nobili stavano complottando.
E’ chiaro che sono giusti.
c) Verbi che indicano sentimento o affetto (verba affectuum) (in italiano seguiti ordinariamente dall’infinito
preceduto da preposizione o da una dichiarativa o causale): ἥδομαι, χαίρω (godo, mi rallegro nel, per); ἄχθομαι,
ἀγανακτέω (mi sdegno, mi addoloro nel, per); αἰσχύνομαι, αἰδέομαι (mi vergogno di); μεταμέλομαι (mi pento di);
στέργω, ἀγαπάω (sono contento di).
Αἰσχυνόμεθα τοῦτο ποιοῦντες.
Χαίρομεν ἰδόντες τὴν εὐδαιμονίαν σου.
Ci vergognamo di far questo.
Siamo contenti di vedere la tua felicità.
d) Verbi che indicano inferiorità e superiorità (in italiano seguiti ordinariamente dall’infinito preceduto da
preposizione): περιγίγνομαι (prevalgo, sono superiore); λείπομαι, ἡττάομαι (sono inferiore, sono vinto); νικάω,
κρατέω (vinco, sono superiore).
Ουδεὶς τὸν Ἀπόλλωνα κιθαρίζων ἐνίκησε.
Ταῦτα οὐδὲν ἐμοῦ λείπει γιγνώσκων
Nessuno superò Apollo nel suonare la cetra
Non sei meno da me nel sapere queste cose (lo sai meglio di me).
e) Verbi che indicano modi di essere che possono rendersi in italiano con locuzioni avverbiali traducendo il
participio nel modo e tempo corrispondente al verbo reggente. Essi sono τύγχάνω (sono per caso, mi trovo a, mi capita
di  per caso…); λανθάνω (sfuggo, passo inosservato nel  di nascosto…); ϕθάνω (prevengo, arrivo per primo  per
primo…); οἴχομαι (vado via, sono lontano via, lontano…).
Οἱ στρατιῶται εἰς τὴν θάλατταν ἥκοντες ϕθάνουσιν.
Ἐτύγχανον περιπατῶν
I soldati arrivano per primi al mare.
Per caso passeggiavo (mi trovavo a passeggiare)
Οἱ κλῶπες τὴν θύραν ἀνοίξαντες ἔλαθον.
Οἴχομαι ϕεύγων.
I ladri aprirono la porta di nascosto.
Fuggo via.
 reggono il predicativo dell’oggetto:
a) verbi in forma attiva che indicano una percezione o una conoscenza (in italiano reggono un’infinitiva o una
dichiarativa): ὁράω (vedo); θεάομαι (guardo); ἀκούω (sento); αἰσθάνομαι (percepisco, mi accorgo di); πυνθάνομαι
(vengo a sapere); μανθάνω (apprendo; γιγνώσκω, ἐπίσταμαι, οἶδα (conosco, so); εὑρίσκω (trovo); ἐπιλανθάνομαι (mi
dimentico di), ἀνέχομαι, περιοράω (tollero, permetto). Gli stessi verbi reggono il predicativo del soggetto se usati in
forma passiva o se l’oggetto della percezione è il soggetto stesso
Ἑώρων τοὺς πολεμίους ϕεύγοντας.
Οἱ πολέμιοι ἑωρῶντο ϕεύγοντες.
Vedevano i nemici fuggire.
I nemici erano visti fuggire
b) verbi che significano mostrare, rivelare: ϕαίνω, δείκνυμι, δηλόω (mostro); ἀγγέλλω (annunzio); ποιέω (rendo,
rappresento); ἐλέγχω (provo, convinco); αἱρέω, καταλαμβάνω (sorprendo)
Ὁ Σοϕοκλῆς ἐποίησε τὸν Αἴαντα μαινόμενον.
Οἱ ϕύλακες ἤγγειλαν τοὺς πολεμίους ἐπερχομένους.
Sofocle rappresentò Aiace impazzito.
Le guardie annunciarono che i nemici si avvicinavano.
5. IL GENITIVO ASSOLUTO è una struttura che impiega il participio concordato con un soggetto in genitivo
separato da quello della reggente: essa corrisponde ad una subordinata avverbiale implicita. Può quindi
assumere in pratica tutti i significati del participio congiunto, e in italiano si può rendere:
a) in forma implicita con un gerundio o con un participio passato, seguiti (non preceduti!) dal soggetto.
b) in forma esplicita con la corrispondente subordinata avverbiale
Una traduzione italiana in forma implicita con il gerundio suona tuttavia pesante in italiano *da evitare soprattutto(
il gerundio presente transitivo, che deve essere senz’altro sostituito con una struttura esplicita (es.: Lodando tutti le
sue parole”  mentre tutti lodavano le sue parole)
Στενῶν οὐσῶν τῶν ὁδῶν, οὐ διαβαίνειν οἱ πολέμιοι ἐδύναντο
Essendo strette le strade (poiché erano strette le strade) i nemici non potevano passare.
Παρόντος τοῦ ϕίλου, οὐ προσεῖχον τὴν νοῦν.
Pur essendo presente l’amico, io non prestavo attenzione.
Προσερχομένων τῶν βαρβάρων, τὴν πατρίδα ἀμυνοῦμεν.
Giungendo (se giungono, giungeranno i barbari), difenderemo la patria.
6. L’ACCUSATIVO ASSOLUTO è una struttura che impiega l’accusativo neutro singolare del participio di alcuni
verbi, in massima parte εἰμί e i suoi composti, che indicano possibilità, necessità, opportunità, eventualità,
verosimiglianza. Essa corriponde ad una subordinata implicita avverbiale, spesso concessiva.
Fra essi ricordiamo: ὄν, ἐξὸν, παρὸν, παρέχον, ὑπάρχον (essendo possibile, lecito); προσῆκον, πρέπον (essendo
conveniente, opportuno); χρέων, δέον (essendo necessario): δοκοῦν (sembrando bene); δυνατὸν ὄν (essendo possibile);
αἰσχρὸν ὄν (essendo turpe), ecc.
Οἱ ἄνθρωποι, δυνατὸν ὂν εἰρήνην ἄγειν, τοῦ πολέμου ἐπιθυμοῦνται.
Gli uomini, pur essendo possibile starsene in pace, desiderano la guerra.