TRADUZIONE DEL PARTICIPIO PRESENTE GRECO - Blog-ER

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TRADUZIONE DEL PARTICIPIO PRESENTE GRECO
Il participio presente greco, indicando azione durativa, cioè continuata, non può mai
esprimere anteriorità rispetto al predicato del verbo della frase in cui è inserito. Questo ci
spinge a riflettere sulle forme più appropriate per renderlo in italiano, dove possiamo
avere
a) un participio presente, che ha sempre diatesi attiva e significato di azione continuata,
quindi contemporanea al predicato a cui si lega, ma che di fatto si una solo per alcuni
verbi (è accettabile “scrivente”, ma assai meno “camminante”).
b) un participio passato di verbi transitivi attivi, con diatesi passiva e significato di azione
spesso già compiuta e conclusa nel passato, ma talora anche ripetuta nel presente.
Evidentemente “ucciso” apparterrà al primo caso, ma “detto” può essere riferito anche a
ciò che viene tuttora detto.
c) un participio passato dei verbi intransitivi con ausiliare essere, che hanno diatesi attiva e
significato di azione compiuta e conclusa nel passato, ad esempio “arrivato”.
d) un participio passato dei verbi intransitivi con ausiliare avere che si usa solo come
costitutivo di tempi composti: non posso usare “nuotato” senza il verbo avere.
Ovviamente il participio presente greco si potrà tradurre, se ha significato attivo o medio,
nel primo dei modi, sempre che l’italiano lo permetta, e, se ha significato passivo, anche
sel secondo, fermo restando che l’azione in questo caso deve essere ripetibile e non
conclusa. Ovviamente non posso tradurlo con un participio italiano del tipo c) perché mi
esprime impropriamente un’anteriorità. In reatà la traduzione più chiara è quella con una
relativa con il tempo al presente (o anche all’imperfetto se il periodo ha il verbo al
passato).
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