La Lettonia confina a nord con l’Estonia e il Golfo di Riga, a est con
la Russia e la Bielorussia, a sud con la Lituania e a ovest con il Mar
Baltico. Il territorio è prevalentemente pianeggiante. È diviso in
due parti dalla Divina Occidentale, il fiume più lungo, che nasce in
Russia e sfocia nel Golfo di Riga. Numerosi sono i laghi e le zone
paludose. Il clima è temperato – freddo.
Bandiera e storia, popolazione e città, economia e società
La bandiera della Lettonia è stata adottata nel 1990. Il rosso
rappresenta il sangue dei patrioti e il bianco la fede e la giustizia.
La leggenda narra che la bandiera nacque quando misero un uomo ferito su un telo bianco che venne
insanguinato, a parte dove era posato il soldato.
Nel Settecento la Lettonia venne annessa alla Russia. Nel 1918 è una repubblica indipendente e nel 1940 è
conquistata dall’Unione Sovietica. Riconquista l’indipendenza nel 1991 e introduce nel 1993 la costituzione.
Fa parte dell’UE dal 2004.
La lingua ufficiale è il lettone, anche se molti parlano il russo. Il motivo è la forte immigrazione dalle regioni
dell’Unione Sovietica. La religione più professata è quella cattolica, ma ci sono minoranze di religione
protestante, ortodosse ed ebree.
Riga è la capitale che sorge a pochi km dalla foce della Divina Occidentale. La città è il centro più importante
del paese e ha un attivo porto peschereccio e commerciale.
L’agricoltura produce orzo, segale, avena, patate, lino, barbabietole da zucchero e foraggio, che serve per
l’allevamento di suini, bovini e animali da cortile. Importanti sono lo sfruttamento di foreste per la
produzione di legname e la pesca. Le industrie si concentrano lungo il porto di Riga e di Liepāja e ai confini
con la Bielorussia e Lituania. Le più importanti sono quelle: metal meccaniche, cantieristiche, tessili,
elettroniche e delle telecomunicazioni. Sono in crescita nel terziario il commercio e il turismo.