La Lituania confina a nord con la Lettonia, ad est e sud – est con la Bielorussia, a sud – ovest con la Polonia e la Russia e a ovest con il Mar Baltico. Il territorio è pianeggiante, con ondulazioni e colline basse. Il centro è occupato dal bacino del fiume Nemunas. I laghi, di origine glaciale, sono quasi 4000. La costa offre dune alte e sabbiose. Il clima è temperato – freddo, con neve e molte piogge. Bandiera e storia, popolazione e città, economia e società. La bandiera è nata nel 1918 ed è stata riadattata nel 1990. In quell'anno, infatti, la Lituania si è proclamata indipendente. Il rosso simboleggia il sangue, il giallo ricorda il grano e il verde le foreste. Nel Cinquecento la Lituania è unita al Regno di Polonia. Nel 1795 fa parte dell’Impero russo, che impone la lingua e la cultura russa. Dal 1918 è indipendente, ma nel 1940 è annessa all’URSS e subisce l’invasione tedesca. Poi è sottomessa dall’Unione Sovietica. Nel 1991 è ancora indipendente e nel 1992 è approvata la costituzione. Fa parte dell’UE dal 2004. Tra le repubbliche baltiche, la Lituania è quella più popolosa. Qui vivono lituani e in minoranza russi e polacchi. La lingua ufficiale è il lituano. La religione più praticata è quella cattolica. Vilnius è la capitale ed è il centro industriale più importante del paese. È un nodo commerciale rilevante, grazie alla sua vicinanza ad altri stati. È sede di un’antica università. Le altre città industriali sono Kaunas, sede di impianti chimici e per la lavorazione del legno, e Klaipėda, principale porto del paese. L’agricoltura produce cereali, foraggi, lino, patate e barbabietole da zucchero. Si allevano bovini da latte e animali da cortile. Sono molto sfruttate le foreste. Le industrie più importanti sono quelle meccaniche, chimiche, elettroniche, alimentari, tessili, del legno e della carta. Importante è la lavorazione artigianale dell'ambra. Nel terziario il commercio e il turismo sono in crescita.