quadrantectomia 3 settembre 2012

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MODULO
Degenza Breve Chirurgica/Day
Surgery
Quadrantectomia della
mammella
M/P01/04
Rev. 1
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La quadrantectomia mammaria è una tecnica chirurgica che consente l’asportazione di una
porzione limitata di mammella in presenza di una neoplasia.
L’obiettivo della quadrantectomia è di migliorare la qualità di vita delle donne evitando una
mutilazione estetica e riducendo l’impatto psicologico negativo , senza aumentare il rischio
di recidive locali.
La tecnica trova indicazione nelle pazienti con mammella di qualunque dimensione affette
da :
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carcinomi in situ suscettibili di chirurgia conservativa.
neoplasia fino ad un diametro massimo di 2 cm.
neoplasie anche bifocali , con diametro massimo complessivo di 2 cm , purchè
incluse nel medesimo quadrante.
Una incisione in sede ascellare consentirà a seconda dei casi la esecuzione della procedura
di ricerca e prelievo del linfonodo sentinella o , in caso di metastasi ascellari documentate,
la dissezione completa del cavo ascellare con asportazione di tutti i linfonodi in esso
presenti.
MODULO
Degenza Breve Chirurgica/Day
Surgery
Quadrantectomia della
mammella
M/P01/04
Rev. 1
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Per quanto riguarda l’intervento chirurgico e le possibili complicanze ho avuto informazioni
complete inerenti a :
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La tecnica dell’intervento
Che la procedura si svolgerà in anestesia generale
Il decorso post operatorio (nei primi giorni potrebbe comportare un certo disagio
dovuto alla dolenza , all’edema dei tessuti e alla possibile presenza di rialzo termico)
Infezioni della ferita chirurgica (incidenza dal 2 al 15%)
Rallentata guarigione della ferita condizionata da fattori quali fumo di sigaretta,
diabete, terapie antiblastiche, ecc..
La qualità delle cicatrici chirurgiche la cui variabilità da persona a persona non è
prevedibile
La necessità di apporre, al termine dell’intervento, uno o più drenaggi
Il rischio di recidiva locale ( stimato dalla letteratura mondiale come accettabile in
una percentuale dal 6 all’8%)
Le complicanze specifiche quali:
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sierosità prolungata nelle settimane dopo l’intervento in caso di dissezione
ascellare(10%)
parestesie transitorie ,cioè disturbi della sensibilità, della regione toracica o
della faccia interna del braccio presenti quasi sempre nel post operatorio e
che si risolvono spontaneamente in alcuni mesi
ematomi (frequenza dal 3 al 5%)
linfedema dell’arto superiore omolaterale alla sede dell’intervento (più
frequente in caso di dissezione ascellare)
scapola alata (da lesione del nervo toracico lungo)
La paziente è inoltre informata in modo chiaro e comprensibile circa tutti i rischi generici e
specifici, anche se marginali, riguardanti la preparazione ed esecuzione dell’intervento
chirurgico.
Consegnato il……………………………………………………….
Medico………………………………………………………….
Firmato il ……………………………………………………………
Paziente……………………………………………………….
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