Il glioblastoma: terapia chirurgica Angelo Falasca Unità operativa

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Il glioblastoma: terapia chirurgica
Angelo Falasca
Unità operativa Neurochirurgia NOCSE ( direttore dr. Pinna )
L'asportazione chirurgica è da considerare l'opzione terapeutica di prima scelta per il
trattamento del glioblastoma.
Lo sviluppo delle nuove tecniche neuroradiologiche, neuroanestesiologiche e neurochirurgiche
ha permesso di ridurre drasticamente la mortalità, le complicanze e di eseguire interventi anche
in zone del cervello una volta ritenute inaccessibili.
La RM di base fornisce una ottima definizione anatomica del tumore e delle strutture circostanti.
La RM funzionale e la trattografia riescono a localizzare le aree corticali eloquenti ( motilità,
linguaggio ), le fibre sensitivo motorie ed a definire i loro rapporti con la lesione.
Il microscopio operatorio permette un ingrandimento da 2 a 8 volte ed una ottima illuminazione
dell'area chirurgica.
Il neuronavigatore attraverso un sistema di fusione delle immagini preoperatorie con la reale
posizione del capo del paziente sul tavolo operatorio
e l'uso di sensori e telecamere riesce a guidare in maniera precisa il chirurgo durante le
manovre di rimozione del tumore.
L'aspiratore ad ultrasuoni frammenta ed aspira il tessuto senza ledere i vasi sanguigni.
Il monitoraggio neurofisiologico permette di localizzare le aree sensitivo-motorie e di controllare
per tutta la durata dell'intervento l'eventuale alterazione di segnale provocato dalle manovre
chirurgiche.
La chirurgia con paziente sveglio ( awake surgery ) consente di mantenere il paziente cosciente
durante alcune fasi dell'intervento chirurgico e di poter localizzare con esattezza determinate
funzioni cerebrali ( linguaggio, movimento ) e la loro eventuale alterazione durante l'intervento.
Nei casi di lesioni profonde ( tronco cerebrale nuclei della base ) o in pazienti con
controindicazioni generali all'intervento chirurgico " a cielo aperto " è possibile eseguire la
biopsia della lesione sia con tecnica stereotassica che con la guida del neuronavigatore.
L'intervento chirurgico così eseguito permette di ottenere una diagnosi istologica corretta,
controlla i sintomi legati all' aumento della pressione endocranica e migliora i deficit neurologici
focali, se presenti. Rende inoltre possibile con elevata sicurezza l'asportazione la più estesa
possibile del tumore , favorendo così l'efficacia delle successive terapie adiuvanti e migliorando
la prognosi e la qualità di vita.
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