L’assiomatizzazione della matematica La Geometria è stata per molto tempo l’unico ramo della matematica con una solida base assiomatica (Euclide). Nei secoli XVIII e XIX, ci si è convinti della possibilità di assiomatizzare tutti i rami della matematica e ciò ha portato i matematici ad affrontare problemi posti dai greci e rimasti a lungo insoluti come: - la trisezione di un angolo con l’uso solo di riga e compasso, - la costruzione di un cubo di volume doppio di quello di un assegnato cubo, - la costruzione di un quadrato di area uguale a quella di un cerchio assegnato. Lo studio di questi tre problemi ha stimolato profonde ricerche sulla natura del numero e sulla struttura del “continuo numerico”. Furono date definizioni rigorose per i numeri complessi, fu costruita una base logica per il sistema dei numeri reali, fu iniziata la teoria dei numeri infiniti. Sempre nel XIX secolo, fu aritmetizzata l’algebra e quello che si soleva chiamare il Calcolo infinitesimale, mostrando come le varie nozioni impiegate nell’analisi matematica siano definibili in termini esclusivamente aritmetici. Per esempio, l’entità misteriosa -1 divenne la coppia di numeri reali (0,1) e 2 fu definito come l’elemento di separazione tra la classe dei numeri razionali il cui quadrato è minore di 2 e la classe dei numeri razionali il cui quadrato è maggiore di 2. In questo modo il problema fondamentale della matematica divenne quello della coerenza dell’aritmetica o di una teoria che contenga l’aritmetica, come è, ad esempio, la teoria degli insiemi.