CHE COS’È LA SARS La SARS (Sindrome acuta respiratoria grave) è stata così denominata, agli inizi del 2003, perché notata in pazienti con gravi problemi polmonari con causa sconosciuta. Anche se alcuni aspetti della malattia e delle sue cause debbono essere ancora chiariti, in brevissimo tempo sono aumentate le conoscenze disponibili sulle cause, le modalità di trasmissione, la prevenzione, la gravità della malattia e le cure. Le zone in cui è in corso l’epidemia comunicate ad oggi (30/4/2003) dal sito dell’’OMS sono: Canada Singapore China Paese Area geografica Toronto Singapore Beijing, Guangdong, Hong Kong, Mongolia interna, Shanxi Taiwan* United States of America Aree non comunicate* United Kingdom London* * Aree in cui la trasmissione locale é limitata e in cui dal 15 marzo non si osserva diffusione internazionale e in cui non si evidenzia trasmissione se non tra contatti stretti. L’elenco delle zone è costantemente aggiornato dall’OMS e periodicamente comunicato dalle Autorità Sanitarie. Il numero ufficiale di malati comunicato dall’OMS al 26 aprile è di 4.836 di cui 293 deceduti (6%). IL VIRUS RESPONSABILE Il virus che quasi certamente ne è la causa (alcuni sostengono che sia una delle cause) appartiene alla famiglia dei Coronavirus. Questa famiglia comprende anche i virus responsabili del comune raffreddore capaci di infettare gli uomini e numerosi animali. Come si trasmette Nella maggioranza dei casi studiati la malattia si trasmette da una persona ammalata a persone che gli sono strettamente a contatto, attraverso microscopiche goccioline di saliva. Alcuni dei casi verificatisi ad Hong Kong possono fare sospettare anche altri modi di trasmissione, più rari, forse riconducibili a specifiche caratteristiche ambientali. I casi finora indagati risultano tutti collegati al contatto con una persona ammalata e non si sono verificati casi di trasmissione da parte di soggetti portatori asintomatici. LA MALATTIA Le persone con la SARS hanno problemi respiratori di varia gravità che possono richiedere, per molti ammalati, anche le cure in reparti di terapia intensiva. Sinora, tra le persone che hanno manifestato una evidente polmonite la mortalità è stata del 6%. Nei Paesi con un buon sistema sanitario, quali il Canada, la maggior parte dei decessi ha riguardato persone tra i 40 e i 99 anni con precedenti problemi di salute. Questo numero di decessi non è alto se confrontato con quelli che si verificano tra persone ricoverate in ospedale con polmoniti causate da altri virus. Si ricorda che una persona è definita “caso Sospetto di SARS” solo nel caso in cui, dopo il 1° novembre 2002: abbia avuto febbre oltre i 38° e tosse o difficoltà respiratorie e contemporaneamente provenga da meno di 10 giorni da un’area in cui è presente l’epidemia, oppure abbia avuto un contatto stretto con una persona con sospetta o probabile SARS oppure una persona con una malattia respiratoria acuta non spiegata e deceduta ed in cui non sia stata eseguita autopsia. In modo simile, una persona è definita “caso Probabile di SARS” solo nel caso in cui il caso sospetto: mostri radiologicamente una polmonite o una sindrome da distress respiratorio oppure si dimostri all’autopsia la presenza di una sindrome da distress respiratorio da cause non note. COME SI PUÒ CONTROLLARE L’EPIDEMIA Poiché la capacità del virus di diffondersi tra la popolazione non è alta, risulta più agevole che per altre malattie (es. morbillo, influenza od altre) adottare misure di prevenzione per evitare il diffondersi dell’epidemia o per ridurre il numero degli ammalati. Queste misure sono molto importanti anche per il nostro Paese, dove l’epidemia non è presente e dove si sono verificati solo 4 casi di probabile SARS in persone che avevano contratto la malattia in zone dove l’epidemia è presente. Sostanzialmente si tratta di isolare i malati nei reparti ospedalieri attrezzati per le malattie contagiose per via respiratoria e di mettere sotto osservazione o isolamento (“quarantena”) per pochi giorni, a seconda dei casi, le persone che hanno avuto contatti stretti con il malato. Sono interventi che vengono normalmente svolti dai Servizi Sanitari anche in occasione di altre malattie infettive, ma che nel caso della SARS hanno richiesto un’attenzione particolare ai viaggiatori che si recano o provengono da zone del mondo in cui è presente l’epidemia. COSA STA FACENDO LA SANITÀ PUBBLICA La Sanità Pubblica ha da subito organizzato sistemi di controllo per chi viaggia al fine di individuare o poter rintracciare le persone che potrebbero aver bisogno di cure o sorveglianza medica. Tali misure prevedono il controllo, l’informazione e l’eventuale sorveglianza dei passeggeri che provengono da zone con l’epidemia (che sono comunque controllati anche al momento della partenza da quelle zone). Tutti i viaggiatori che provengono da zone con l’epidemia sono inoltre rintracciabili nei 15 giorni seguenti il loro rientro. Per i viaggiatori in partenza dall’Italia le Autorità Sanitarie Nazionali e la Direzione della Sanità della nostra Regione hanno già diramato note informative consigliando, se non indispensabile, di evitare di recarsi in zone dove è presente l’epidemia. COSA STA FACENDO LA SANITÀ PUBBLICA PIEMONTESE Coordinamento Oltre a fornire una corretta informazione alla popolazione, la Direzione Sanità Pubblica dell’Assessorato alla Sanità regionale svolge un ruolo di coordinamento degli interventi svolti dai vari soggetti e dalle varie entità istituzionali. Sorveglianza Sono stati potenziati i sistemi di controllo e sorveglianza per le malattie infettive, aumentato il livello di attenzione del sistema regionale di informazione rapida e allertata la rete dei Centri di Medicina dei Viaggiatori. È stato esteso e mantenuto il sistema di sorveglianza epidemiologica e virologica delle sindromi influenzali. Profilassi e Cura Attualmente l’Assessorato alla Sanità della nostra Regione è impegnato nel coordinamento delle attività tra le strutture di Sanità Pubblica aeroportuali, i Dipartimenti di Prevenzione, i Medici di Medicina Generale e gli Ospedali. In particolare sarà rafforzato il coordinamento tra le azioni di profilassi aeroportuale e quelle svolte dai Servizi di Prevenzione. Accanto alla diramazione tempestiva delle linee guida, delle istruzioni ministeriali e delle raccomandazioni dell’OMS, saranno diffuse documentazioni integrative rivolte alle specifiche figure professionali. È inoltre in elaborazione uno specifico piano di emergenza in caso di eventuale trasmissione locale della malattia. Informazione Saranno diramati comunicati stampa periodici, con traduzione in cinese e altre lingue, per una corretta informazione della popolazione e dei viaggiatori. L’aggiornamento settimanale delle informazioni diramate e delle azioni regionali e il loro raccordato con quelle delle altre Regioni italiane e con quelle nazionali, europee e internazionali saranno pubblicate nel portale internet di EpiCentro. Si rinnova il consiglio di evitare i viaggi non indispensabili verso le zone interessate dall’epidemia. Per i viaggiatori che giungono da quelle zone si rinnova la raccomandazione di seguire le indicazioni fornite dalle autorità sanitarie aeroportuali e, se non già sottoposti a sorveglianza, di contattare i propri medici in caso di febbre, tosse o problemi respiratori nei dieci giorni successivi al viaggio.