Nome scientifico: Aythya nyroca L

Albanella reale
Circus cyaneus (Linnaeus, 1766)
Codice lista italiana: 110.451.0.002.0
Priorità: 9
RARITÀ GENERALE: valore = 3: Secondo la nuova “Lista Rossa” italiana appartiene alla
categoria delle specie “estinta come nidificante”. La nidificazione in Italia in tempi storici
non è confermata; l’ultimo dato significativo risale al 1935; tuttavia è stata accertata una
nidificazione nel 1998 in Pianura Padana (Emilia). L’Albanella reale rientra inoltre
nell’allegato I della direttiva “Uccelli” (CEE/79/409), che comprende le specie per le quali
si prevedono misure speciali di conservazione sugli habitat, al fine di garantirne la
sopravvivenza e la riproduzione nella loro area di distribuzione. La specie non è
concentrata in Europa, tuttavia, a livello continentale, lo stato di conservazione della specie
è considerato non favorevole.
COROLOGIA: valore = 0: L’Albanella reale è ampiamente distribuita in Europa, mentre
nell’area mediterranea le nidificazioni sono sporadiche. Le popolazioni dell’Europa
centrale e centro-settentrionale sono più o meno frammentate. L’areale distributivo
comprende anche una larga fascia del territorio russo sino all’Oceano Pacifico,
raggiungendo il continente nord-americano (Stati Uniti e Canada); la corologia è oloartica.
FRAGILITÀ [dimensioni della popolazione]: valore = 3: La popolazione europea è stimata
tra 8000 e 11.000 coppie nidificanti. Le più importanti cause di declino della specie in
Europa sono innanzitutto da ricercare nella perdita di habitat idoneo. In particolare la
diffusione di un’agricoltura intensiva, il rimboschimento delle brughiere e il
sovrapascolamento.
CONSISTENZA DEL POPOLAMENTO REGIONALE: valore = 2: In Lombardia l’Albanella reale è
presente nella stagione invernale con un’ampia distribuzione e con osservazioni nella
bassa, nell’alta pianura e nelle principali vallate prealpine e alpine.
SELETTIVITÀ AMBIENTALE: valore = 1: Nel corso dello svernamento l’Albanella reale non si
dimostra specie eccessivamente selettiva, anche se nutre una certa preferenza per i coltivi e
le zone aperte in genere, con presenza di boschetti e filari e con un basso grado di
urbanizzazione.
CRITICITÀ: valore = 2: Il numero di individui svernanti in Lombardia, stimabili in alcune
centinaia, fa ritenere il territorio della regione discretamente importante per la specie, che
dovrebbe concentrare la maggior parte dei contingenti svernanti nelle più vaste pianure
italiane (Pianura Padana, Maremma e Tavoliere delle Puglie). La popolazione svernante
italiana è stimata in alcune migliaia di individui.
STRATEGIE DI CONSERVAZIONE: Per la specie sono auspicabili interventi che vadano nella
direzione dell’incremento di habitat disponibile [B] e l’esecuzione di monitoraggi sulla
popolazione svernante [C].
TIPOLOGIE DI INTERVENTO: Gli interventi per la conservazione della specie dovrebbero
prevedere il mantenimento del canneto [Ba8], il mantenimento o creazione di zone
ecotonali (es. siepi tra i campi) [Bc1], il ripristino e ricostituzione di zone umide (estese
anche per alcuni ettari) anche all’interno di aree agricole produttive [Bc2], il mantenimento
dei prati polifiti permanenti (prati pingui, irrigui) [Bc6] e la promozione e miglioramento
dell’utilizzo del set-aside [Bc7]. Sarebbe inoltre desiderabile il monitoraggio dello status
delle popolazioni svernante [C2].
COSA NON FARE: Taglio indiscriminato di canneto, anche al di fuori della stagione di
nidificazione.
FATTORI CRITICI: La persecuzione da parte dei cacciatori si è fatta sentire marcatamente
durante lo svernamento in molti Paesi dell'Europa meridionale (tra cui l’Italia), anche se
attualmente questa forma di persecuzione diretta appare in diminuzione.
Rapace diurno della famiglia degli Accipitridi, l’Albanella reale raggiunge una lunghezza
di 44-52 cm e una apertura alare di 100-120 cm. Spiccato è il dimorfismo sessuale in cui la
femmina è circa tra il 5-10% più grande del maschio. Il maschio ha le parti superiori grigio
blu con il margine posteriore dell’ala leggermente più scuro e le penne primarie sono di
colore nero; il sopraccoda è bianco; le parti inferiori sono bianche con il bordo scuro lungo
il margine posteriore dell’ala; il petto è grigio. La femmina ha le parti superiori di colore
marrone scuro con un evidente sopraccoda bianco; le parti inferiori sono marroni-giallastre
finemente striate sul corpo e sulle copritrici; il sottoala è fortemente barrato; la coda ha 3-4
bande scure.
Specie migratrice regolare e svernante. Le popolazioni del nord e nord-est europeo
abbandonano completamente le zone di riproduzione, mentre le popolazioni dell’Europa
centrale e occidentale sono migratrici parziali. I migratori lasciano le aree di nidificazione a
partire da fine agosto e attraversano l’arco alpino in direzione sud con la metà del mese di
ottobre. Il ritorno verso il nord inizia alla fine di febbraio e dura circa sino a metà aprile. Il
fronte migratorio è largo, con scarsa concentrazione sugli stretti.
Nel corso dello svernamento la specie si alimenta soprattutto di piccoli Passeriformi,
Soricidi e Muridi. Le preferenze ambientali della specie sono rappresentate da coltivi e
zone aperte in genere, in particolare quelle a bassa urbanizzazione.
In Lombardia si hanno molteplici osservazioni di individui svernanti; queste sono
particolarmente frequenti nell’area planiziale, in aree agricole prossime ai corsi d’acqua
(Parco del Ticino, aree prospicienti i grandi bacini lacustri, pianura mantovana, Lomellina)
e negli ampi fondivalle delle vallate prealpine (Val Camonica). Alcune osservazioni
possono ripetersi fedelmente di anno in anno, come accaduto all’interno di un’area agricola
nella parte meridionale del Parco Agricolo Sud Milano lungo il corso del Lambro
Meridionale.
Luciano Bani
Bibliografia
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