“Basko: un decennio di Analfabeth Art” Biografia Christian nasce a Sulmona (Aq) il 21 Giugno 1983. Frequenta L’Istituto Statale d’Arte “G. Mazara” di Sulmona e inizia a dipingere all’età di 16 anni. La produzione dell’artista si contraddistingue già da questo primo periodo per una particolare predilezione per l’arte di Jean Michel Basquiat, tanto che molti degli studi e delle tecniche sviluppate si rifanno all’arte del maestro ed esplicitamente alla sua poetica. Nasce così la ripresa formale della simbologia dell’Analfabeth Art (o “Arte Stupida”), che diventa un simbolo iper-riconoscibile di Basko, con l’obiettivo di creare un movimento contemporaneo che esplicitamente riprenda l’arte dell’artista newyorkese. Questa ispirazione informa tutto il lavoro del decennio successivo, che consta di una produzione particolarmente ricca di quadri, tavole, dittici ed altri vari interventi pittorici. Tale gruppo di opere è svolto nel colore e nel segno espressionista e colpisce da subito per la sua intensità. Attualmente l’artista vive e lavora a Raiano (Aq), dove ha se de anche il suo studio d’arte (interamente decorato in pittura), che è ricavato in una piccola dimora storica immersa nel verde, alla periferia del centro abitato: qui vedono la luce molte delle opere. Arte L’arte di Basquiat è il principale riferimento artistico di Basko. Il graffitismo, lo spazio irreale, i colori stridenti e intensi, la ripresa di temi del surrealismo, l’espressione infantile e i temi affrontati dal maestro, …; tutto ciò lo affascina da subito. Nello stesso tempo Basko è attratto dalla cultura Pop, di cui anche Basquiat è stato insigne interprete, purtroppo prematuramente scomparso. Altro riferimento importante dell’artista è quindi proprio quell’Andy Wharol (che creò una serie di opere pittoriche insieme a Basquiat), il cui stile si distingue per la tecnica e per la pulizia, come contrapposto allo stile infantile. Basko fa della fusione di questi due stili (realmente esistente; nelle opere create insieme dai due maestri) un programma artistico e stilistico, che diventa la “Analfabeth Art”. Questo termine era già stato usato da Basquiat, certo, ma il punto non è affatto questo! In realtà l’intento dell’artista è nuovo, poiché qui si tratta di una ripresa esplicita di un simbolo artistico, col fine di proseguire il percorso già intrapreso da Basquiat; ma però trasposto nel nostro contemporaneo. Si tratta quindi da un lato di riprendere alcuni valori di quella esperienza per farli ancora una volta propri e allargarne il significato, ma dall’altro (e soprattutto) di una citazione iperrealista di un movimento artistico (il Pop), o di una sua corrente (il Graffitismo Pop), che vuole sperimentare, in maniera autodidatta, gli effetti sullo spettatore della trasposizione e del viraggio dei linguaggi artistici. Gli stati d’animo, le problematiche sociali, i miti della storia della musica e della storia delle arti, gli affetti più cari, gli amici, le carenze e le mancanze, l’antropologia e l’arte tribale: sono questi alcuni dei tasselli che compongono il puzzle dello stile di Basko. Tracce che guidano alla scoperta della sua opera appassionata, …, che a chi vuol vedere, offre sempre un “quadro” aggiornato della situazione presente; tra noi. Prof.ALESSANDRO BIANCHI