LICEO SCIENTIFICO STATALE “GALILEO GALILEI” Programm

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LICEO SCIENTIFICO STATALE “GALILEO GALILEI”
Programmazione di Scienze della Terra Classi 5° A.S. 2012/2013
Testo adottato: Bosellini – Cavattoni – Fantini Corso di scienze del cielo e della Terra © Bovolenta
1.
2.
LIVELLO RILEVATO DELLA CLASSE E DEI SINGOLI ALUNNI ALL’INIZIO DELL’ANNO
a) Interesse e partecipazione: la classe si dimostra interessata al dialogo educativo e dall’inizio dell’anno segue con continuità il programma di scienze proposto.
OBIETTIVI DIDATTICI (conoscenze, capacità, competenze):
3.
Le competenze, richiamate mediante i numeri all’interno del piano di lavoro, sono le seguenti:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
Saper osservare e analizzare fenomeni naturali complessi
Saper utilizzare modelli appropriati per interpretare i fenomeni
Utilizzare le metodologie acquisite per porsi con atteggiamento scientifico di fronte alla realtà
Collocare le scoperte scientifiche nella loro dimensione storica
Analizzare le relazioni tra l’ambiente abiotico e le forme viventi per interpretare le modificazioni ambientali di origine antropica e comprenderne le ricadute future
Partecipare in modo costruttivo alla vita sociale
Comunicare nella propria lingua e nelle lingue straniere, utilizzando un lessico specifico
Gli obiettivi minimi sono evidenziati in grassetto nella colonna delle abilità
Argomento
sintetico
Conoscenze
Abilità
Competenze
Una
messaggera
dal cielo: la
luce
1.1
1.2
1.3
1.4
1.5
1.6
1.10
- spiegare perché i moderni telescopi sono di dimensioni molto grandi;
- indicare i motivi che limitano le dimensioni dei telescopi;
- spiegare in quale modo è possibile ricevere informazioni dai corpi celesti;
- spiegare perché i radiotelescopi possono fornire informazioni diverse da quelle ottenibili con i telescopi;
- spiegare l'utilità dei telescopi posti su satelliti artificiali;
- spiegare il funzionamento di uno spettrografo;
- indicare le informazioni che possono essere ricavate dall'esame degli spettri stellari.
1,2,3,7
Un primo sguardo
I colori della luce
Strumenti per osservare
Misura della luce
Analisi della luce
II modello del corpo nero
Effetto Doppler
La sfera
celeste
Il Tempo
Elementi di
meccanica
celeste
2.1 Un primo sguardo
- Individuare la posizione di un oggetto sulla superficie terrestre attraverso le sue coordinate geografiche
2.2 Circoli di riferimento
- Posizionare i punti cardinali sull’orizzonte
2.3 Coordinate altazimutali
- Orientarsi con le stelle
2.4 Coordinate equatoriali orarie
- Calcolare la longitudine di un punto della superficie terrestre conoscendo l’ora locale e quella del meridiano di
2.5 Coordinate equatoriali celesti
riferimento
2.6 II moto diurno
- Calcolare la latitudine di un punto della superficie terrestre conoscendo l’altezza della Stella polare o del Sole
2.7 II cammino del Sole
sull’orizzonte
2.8 Costellazioni e zodiaco
- Orientarsi con la bussola
3.1 II problema della misura
- spiegare perché il giorno solare è più lungo del giorno sidereo di circa 4 minuti;
3.2 II tempo siderale
- tenere conto delle variazioni di orario legate al passaggio da un fuso orario all'altro e al passaggio attra3.3 II tempo solare
verso la linea del cambiamento di data;
3.4 II tempo solare medio e il tempo
- spiegare il motivo per cui occorre ricorrere al giorno solare medio;
universale
- determinare la latitudine di un osservatore nel giorno dell'equinozio, nota l'altezza massima del Sole;
3.5 L'equazione del tempo
- determinare la latitudine di un osservatore in un qualsiasi giorno dell'anno, note l'altezza massima del Sole e la
3.6 L'analemma
declinazione del Sole;
3.7 Anticipo e ritardo del mezzogiorno - determinare la longitudine di un osservatore, note l'ora locale e l'ora del meridiano fondamentale;
vero
- discutere il ruolo dei fattori che determinano la variazione di durata del giorno solare;
3.8 Tempo civile medio e Linea del
- interpretare l'analemma per ricavare l'equazione del tempo per una determinata data;
cambiamento di data
- spiegare la differenza di durata tra anno sidereo e anno tropico;
3.9 Anno siderale e anno tropico
- Calcolare l’ora di una località conoscendo il fuso orario in cui si trova e l’ora di Greenwich
4.4 Keplero e le sue leggi
- Conoscere le leggi che governano il moto dei pianeti. (senza dimostrazioni)
4.5 La legge di gravitazione
– - Calcolare il valore della forza di attrazione gravitazionale tra due corpi
universale
- descrivere l'effetto dovuto alla attrazione luni-solare sulla inclinazione dell'asse di rotazione terrestre
4.11 Un sistema di tre corpi
rispetto al piano dell'orbita;
4.12 La precessione luni-solare
- descrivere le conseguenze del moti di precessione luni-solare sulla posizione del polo nord celeste e sulla
4.13 La nutazione
posizione degli equinozi nell'orbita terrestre;
4.14 Le maree
I moti del
5.1 La rotazione e le sue conseguenze
- Conoscere le peculiarità che rendono la Terra unica nel Sistema solare.
pianeta Terra 5.2 Prove della rotazione della Terra - Individuare le zone astronomiche su un planisfero
5.3 La rivoluzione
- Visualizzare nello spazio la Terra e collocare i suoi movimenti in un’ottica tridimensionale.
5.4 Stagioni astronomiche, solstizi ed - Saper distinguere tra moti apparenti e reali.
equinozi
- Dare una spiegazione del succedersi delle stagioni e del significato di equinozio e solstizio.
5.5 Stagioni meteorologiche e costante - Saper spiegare la diversa durata del dì e della notte nel corso delle stagioni
solare
- descrivere le conseguenze del moto della linea degli apsidi sulla precessione degli equinozi;
5.6 Variazioni del moto apparente del - descrivere e discutere le conseguenze della precessione degli equinozi sulle condizioni climatiche;
Sole
- descrivere e discutere le conseguenze della variazione dell'eccentricità dell'orbita sulle condizioni climatiche;
5.7 I crepuscoli
- descrivere e discutere le conseguenze della variazione dell'inclinazione dell'asse terrestre sulle condizioni
5.8 Zone astronomiche
climatiche;
5.9 L'aberrazione annua
- spiegare perché l'emisfero boreale esercita un ruolo decisivo nell'avviare i grandi cambiamenti climatici.
5.10 Parallasse annua e misura di
1,2,3,4,7
1,2,3,4,7
1,2,3,4,7
1,2,3,4,7
distanze
5.11 Moto della linea degli apsidi
5.12 La precessione degli equinozi
5.13 Moti millenari secondari
La Luna
II Sole
6.1
6.2
6.3
6.4
6.5
6.6
6.7
6.8
6.9
6.10
6.11
6.12
Parametri principali
Caratteri geomorfologici
Origine ed evoluzione della Luna
Ritorno alle origini
Moto di rivoluzione
Moto di traslazione
Moto di rotazione
Regressione dei nodi
Precessione della linea degli apsidi
Le fasi lunari
Le librazioni lunari
Le eclissi
7.1 Principali caratteristiche
7.2 La struttura del Sole
7.3 Un susseguirsi di ipotesi
7.4 La fonte di energia del Sole
7.5 L'attività del Sole
7.6 II ciclo del Sole
La corte del 8.1 Un primo sguardo
Sole
8.2 Nascita del sistema solare
8.3 Mercurio cenni
8.4 Venere cenni
8.5 Marte cenni
8.6 Giove cenni
8.7 Saturno cenni
8.8 Urano cenni
8.9 Nettuno cenni
8.10 Asteroidi
8.11 Pianeti nani e fascia di Kuiper
8.12 Comete e nube di Oort
8.13 Meteore, meteoroidi, meteoriti
L'universo
9.1 Un primo sguardo alla Galassia
vicino
9.2 Classificazione delle stelle
9.3 Parametri fisici delle stelle:
massa,luminosità, dimensione
- Sapere quali sono e a che cosa sono dovute le differenze tra la Luna e la Terra.
- Conoscere i moti della Luna.
- Saper spiegare che cosa sono le fasi lunari e le eclissi.
- confrontare le dimensioni della Luna con quelle della Terra;
- spiegare perché è corretto parlare di sistema biplanetario Terra-Luna;
- descrivere la morfologia del paesaggio lunare ed elencare gli agenti che modellano la superficie della Luna;
- illustrare la composizione della crosta lunare;
- illustrare il processo di formazione delle terre alte e dei mari lunari;
- discutere prove e punti deboli della teoria della fissione;
- discutere prove e punti deboli della teoria della cattura;
- discutere prove e punti deboli della teoria dell'accrescimento;
- discutere prove e punti deboli della teoria dell'impatto;
- descrivere i vari stadi dell'evoluzione della Luna.
- descrivere il processo che portò alla formazione del sistema solare;
- descrivere le caratteristiche fisiche del Sole e paragonarle a quelle della | Terra;
- descrivere le caratteristiche del moto di rotazione del Sole;
- descrivere le modalità di propagazione dell'energia del nucleo solare fino alla superficie;
- mettere in relazione la struttura granulare della fotosfera con i moti convettivi sottostanti;
- spiegare il motivo per cui la temperatura della corona solare è più elevata di quella della sottostante fotosfera;
- Saper descrivere le caratteristiche generali dei pianeti del Sistema solare.
- Ricondurre le caratteristiche dei pianeti alla tipologia cui appartengono
- individuare le cause delle differenze tra pianeti di tipo terrestre e pianeti di tipo gioviano;
- spiegare perché la coda delle comete è sempre rivolta in direzione opposta rispetto al Sole;
- spiegare perché il fenomeno delle stelle cadenti è più frequente nelle prime ore del mattino.
- spiegare perché le costellazioni sono associazioni arbitrarie di stelle;
- distinguere tra magnitudine apparente e magnitudine assoluta di una stella;
- spiegare perché le stelle più vicine di 10 parsec hanno magnitudine apparente superiore alla magnitudine
assoluta;
1,2,3,4,7
1,2,4,7
2, 4, 7
1, 2, 4, 7
9.4 II diagramma H-R
9.5 Evoluzione stellare
9.6 Ciò che resta di una stella
9.7 Stelle variabili
9.8 Gli ammassi stellari
- spiegare come si determina la differenza tra due classi consecutive di magnitudine;
- spiegare in quale modo il colore di una stella può dare indicazione della temperatura superficiale;
- interpretare l’addensamento delle stelle nel diagramma H-R in tre fasce distinte;
- individuare la posizione del Sole nel diagramma H-R e ricavare le caratteristiche della stella;
- spiegare l'importanza delle variabili Cefeidi per individuare la distanza di queste stelle;
- descrivere il processo di evoluzione stellare;
- spiegare perché solo le stelle di massa maggiore possono evolvere in buchi neri.
L'universo
10.1 La nostraGalassia
- descrivere le caratteristiche della Via Lattea e fornire una indicazione delle sue dimensioni;
lontano
10.2 Galassie oltre la nostra
- spiegare come è stato possibile individuare l'esistenza di un grande numero di galassie;
10.3 Gruppi di galassie
- descrivere la struttura gerarchica dei corpi celesti dalle stelle fino ai superammassi;
Cenni di
10.4 Perché il cielo di notte è buio?
1,2,4,7
- discutere il paradosso di Olbers e prospettarne la soluzione;
cosmologia 10.5 La legge di Hubble e l'espansione - spiegare perché l'espansione dell'universo consente di superare il paradosso di Olbers;
10.6 Origine dell'universo
- esporre la teoria del big bang;
10.7 Conferme della teoria del big
- spiegare perché la presenza della radiazione di fondo costituisce una prova molto significativa a favore
bang
della teoria del big bang;
10.8 Ipotesi sul futuro
- esporre la teoria dello stato stazionario e le sue varianti più moderne
- discutere della possibile evoluzione dell'universo secondo la teoria del big bang;
- spiegare perché è possibile osservare oggi fasi molto precoci della vita dell'universo;
- discutere i concetti di illimitatezza e di finitezza applicati all'universo.
- indicare le cause che comportarono l'aumento crescente della temperatura terrestre;
La Terra e la 1.4 La Terra primordiale
1, 2, 3, 7
- indicare le conseguenze dell'aumento della temperatura terrestre;
sua
1.5 «Catastrofe del ferro» e
- spiegare quali fattori condussero alla struttura interna della Terra suddivisa in diverse fasce concentriche;
evoluzione
differenziazione
- spiegare perché la zonazione chimica della Terra comportò l'arresto dell'incremento di temperatura;
primordiale
1.6 Zonazione chimica della Terra
- descrivere i processi di formazione della crosta terrestre che diedero origine ai moderni continenti;
1.7 Atmosfera, idrosfera e crosta
- descrivere il processo di formazione dei mari primitivi;
primitive
- indicare i possibili passaggi che portarono alla comparsa delle primitive forme di vita negli antichi oceani;
1.8 II sistema Terra e le sue “sfere”
- indicare l'origine dell'atmosfera primordiale;
1.9 Come funziona la “macchina”
- individuare le differenze tra l'atmosfera primordiale e quella attuale;
Terra: struttura interna e tettonica delle - spiegare le principali cause delle differenze tra l'atmosfera primordiale e quella attuale;
placche
- indicare le conseguenze dell'arricchimento del contenuto di ossigeno libero dell'atmosfera nel
1.10 La tettonica delle placche e la
corso dei tempi geologici.
geologia dell'Italia
- Collegare fenomeni sismici e vulcanici al movimento delle placche
La Terra
solida:
atomi,
elementi,
minerali e
rocce
2.1 Elementi e composti naturali
2.2 I minerali
2.3 La struttura cristallina dei
minerali
2.4 Fattori che influenzano la struttura
dei cristalli
2.5 Proprietà fisiche dei minerali
2.6 Polimorfismo
2.7 Isomorfismo
2.8 Criteri di classificazione dei
- distinguere tra elemento e composto;
- correlare l'abito cristallino con la struttura del reticolo cristallino;
- spiegare perché non sempre i minerali hanno forma esterna di solido geometrico regolare;
- distinguere le strutture cristalline ordinate dalle altre strutture non ordinate della materia;
- descrivere la struttura cristallina del salgemma;
- descrivere i diversi tipi di cella elementare in funzione del tipo di particene che occupano i vertici del reticolo
cristallino;
- elencare i requisiti da rispettare perché possa formarsi un solido cristallino;
- elencare le principali proprietà fisiche che consentono di distinguere i minerali;
- descrivere il polimorfismo tra grafite e diamante;
1,2,4,7
minerali
2.9 Classificazione dei silicati
2.10 Silicati mafici e felsici
2.11 Minerali non silicati
2.12 Le rocce della crosta terrestre
2.13 Come riconoscere le rocce
2.14 II ciclo litogenetico
I terremoti
L'interno
della Terra
4.1 II terremoto
4.2 Comportamento elastico delle
rocce
4.3 Ciclicità statistica dei fenomeni
sismici
4.4 Onde sismiche
4.5 La misura delle vibrazioni
sismiche
4.6 Determinazione dell'epicentro di
un terremoto
4.7 Dove avvengono i terremoti
4.8 Energia dei terremoti
4.9 Intensità dei terremoti
4.10 Previsione e controllo dei
terremoti
4.11 Prevenzione dei terremoti
4.12 La sismicità in Italia
5.1 La struttura stratificata della
Terra
5.1.1 Crosta, mantello e nucleo
5.1.2 Litosfera, astenosfera e
mesosfera
5.2 II calore interno della Terra
5.2.1 Origine del calore interno
5.2.2 Gradiente geotermico
5.2.3 II flusso di calore
5.3 II nucleo
5.3.1 La zona d'ombra
5.3.2 Composizione del nucleo
5.4 II mantello
5.4.1 Composizione del mantello
5.4.2 Correnti convettive nel
Distinguere le rocce magmatiche, le sedimentarie e le metamorfiche
– Distinguere una roccia magmatica intrusiva da una effusiva
- chiarire perché i terremoti sono fenomeni tettonici;
- distinguere tra comportamento plastico e comportamento elastico di un materiale;
- esporre la teoria del rimbalzo elastico;
- spiegare perché ogni area sismica ha un proprio specifico periodo di ritorno;
- indicare le differenze e le somiglianze tra i diversi tipi di onde sismiche;
- descrivere il funzionamento di un sismografo;
- spiegare come è possibile determinare la posizione dell'epicentro di un terremoto dall'analisi dei
sismogrammi rilevati in almeno tre diverse stazioni sismologiche;
- distinguere tra magnitudo e intensità di un terremoto;
- indicare quale rapporto di energia liberata si ha tra due terremoti dei quali è fornito il valore di magnitudo;
- indicare l'utilità delle registrazioni di intensità dei terremoti;
- elencare le principali aree del pianeta sede di attività sismica.
- Determinare la magnitudo di un sisma da un sismogramma usando la scala Richter
- Interpretare la carta della distribuzione dei terremoti
- Tenere i comportamenti adeguati in caso di terremoto
1, 2, 3, 5,
6, 7
- indicare gli elementi di conoscenza diretta dell'interno della Terra e spiegare perché si tratta di elementi molto
1,2,3,4,7
parziali;
- chiarire l'importanza della sismologia nello studio dell'interno della Terra;
- descrivere il modello a strati concentrici del pianeta e indicare la causa della disposizione a strati dei
materiali;
- spiegare come può essere individuata una superficie di discontinuità all'interno della Terra;
- chiarire le differenze tra crosta continentale e crosta oceanica;
- indicare gli elementi che fanno ritenere che il mantello sia composto prevalentemente di peridotite;
- descrivere le variazioni di velocità delle onde S che attraversano il mantello;
- correlare le variazioni di velocità delle onde S nel mantello con i cambiamenti di stato o di struttura dei minerali
del mantello;
- esporre i dati che fanno ritenere che il nucleo sia composto da una lega di ferro, nichel e silicio;
- indicare quali sono i criteri che portano alla distinzione in crosta, mantello e nucleo, oppure in litosfera,
astenosfera e mesosfera;
- esporre il principio dell'isostasia e chiarirne con esempi l'applicazione alle strutture della crosta terrestre.
- indicare le più frequenti cause delle anomalie del gradiente geotermico;
mantello
5.4.3 Tomografia sismica
5.5 La crosta
5.6 Campo e anomalie della gravita
terrestre
5.7 II principio dell'isostasia
5.8 II campo magnetico della Terra
5.9 II paleomagnetismo
5.10 Le inversioni di polarità
5.11 Stratigrafìa magnetica
Processo
magmatico e
rocce ignee
6.l II processo magmatico
6.2 II magma
6.3 Genesi dei magmi
6.4 Cristallizzazione magmatica e
differenziazione (cenni)
6.5 Le rocce ignee
6.7 Le rocce ignee nel sottosuolo
6.7.1 1 plutoni
6.7.2 I corpi ipoabissali
6.7.3 I plutoni italiani
I vulcani
7.1 Definizione e relazioni geologiche
7.2 II meccanismo eruttivo
7.3 Tipi di eruzione
7.4 Attività eruttiva
7.5 Attività vulcanica esplosiva
7.6 Attività vulcanica effusiva
7.7 Stili e forme dei prodotti e degli
apparati vulcanici
7.8 Manifestazioni gassose
- spiegare perché non sono attendibili i valori di temperatura per l'interno della Terra ottenibili dalla
semplice e-strapolazione del gradiente termico;
- interpretare l'andamento della geoterma, correlandone le caratteristiche alle informazioni sull'interno della Terra
deducibili dalla sismologia;
- descrivere la misurazione del flusso di calore in una determinata area;
- spiegare l'origine del calore interno della Terra;
- descrivere le caratteristiche del flusso di calore nei continenti e nei fondali oceanici;
- spiegare come si può distinguere l'apporto al flusso di calore delle rocce crostali da quello del mantello
sottostante;
- avanzare ipotesi per spiegare la sostanziale uguaglianza del flusso di calore nei continenti e nei fondali oceanici;
- descrivere i modi in cui può avvenire trasferimento di calore;
- spiegare perché si ritiene che a particolari condizioni il comportamento delle rocce del mantello possa essere considerato plastico;
- indicare i vantaggi e le modalità di estrazione della energia geotermica;
- descrivere il modello del campo magnetico terrestre dovuto a una barra magnetica interna al pianeta;
- descrivere l'andamento delle linee di forza del campo magnetico terrestre in prossimità della superficie del
pianeta;
- spiegare perché il modello della barra magnetica non è sostenibile per spiegare il campo magnetico terrestre;
- descrivere il modello della dinamo autoeccitante.
1,2,3,4,7
- descrivere le varie trasformazioni delle rocce che possono avvenire nel ciclo litogenetico;
- spiegare perché è difficile risalire dalla composizione di una roccia magmatica a quella del magma originario;
- descrivere le conseguenze della presenza nel magma di rilevanti quantità di componenti volatili;
- indicare le zone e le cause della formazione dei magmi;
- indicare i fattori che influenzano la viscosità dei magmi;
- spiegare come è possibile distinguere le rocce magmatiche in effusive, intrusive e ipoabissali;
- spiegare le differenze di struttura tra rocce magmatiche effusive e intrusive;
- utilizzare il diagramma della composizione delle rocce magmatiche per ricavare la composizione mineralogica di
una roccia data;
- spiegare l'importanza del contenuto in silice come criterio classificativo delle rocce magmatiche.
- descrivere le modalità con cui si può originare il magma.
- spiegare perché tra le rocce felsiche prevalgono quelle intrusive, mentre tra le rocce mafiche prevalgono
quelle effusive.
- spiegare per quali cause il magma contenuto in una camera magmatica può essere emesso in superficie;
- descrivere il comportamento dei gas contenuti nel magma all'abbassamento della pressione
- correlare le caratteristiche dell'attività vulcanica alla abbondanza di silice e alla presenza di gas nel
magma;
- descrivere l'attività vulcanica esplosiva;
- descrivere i tre differenti meccanismi di deposizione dei piroclasti;
- descrivere l'attività vulcanica effusiva;
- indicare le differenze tra eruzioni centrali e lineari, distinguendo il caso di magmi basaltici e magmi felsici;
- descrivere le principali manifestazioni gassose che caratterizzano le ultime fasi dell'attività vulcanica;
- ricordare che i vulcani sono distribuiti sulla superficie terrestre in modo non casuale, ma addensati lungo
1, 2, 3, 7
Processo
metamorfico e rocce
metamorfiche
Dalla deriva
dei
continenti
all'espansione dei fondi
oceanici
La tettonica
delle placche
e orogenesi
8.1
8.2
8.3
Processi metamorfici
Facies metamorfiche
Strutture delle rocce
metamorfiche
8.4 Minerali indice
8.5 Classificazione geologica del
metamorfismo
8.5.1 Metamorfismo regionale
8.5.2 Metamorfismo di contatto
8.5.3 Metamorfismo cataclastico
9.1 Catastrofismo e fissismo
9.2 Mobilismo e deriva dei continenti
9.3 Pangea
9.4 Prove a sostegno di Pangea
9.4.1 Argomenti geologici
9.4.2 Argomenti paleontologici
9.4.3 Argomenti paleoclimatici
9.5 Le dorsali medio-oceaniche
9.6 Enunciazione dell'ipotesi della
espansione del fondo oceanico
9.7 La struttura della crosta oceanica
e delle dorsali
9.8 Velocità di espansione del fondo
oceanico
9.9 II meccanismo dell'espansione
9.10 Le anomalie magnetiche dei
fondi oceanici
9.11 II flusso di calore
9.12 Età dei sedimenti oceanici
9.13 Rapporto età-profondità della
crosta oceanica
9.14 Le faglie trasformi
10.1 Concetti generali e storia
10.2 I margini delle placche
10.3 II mosaico globale
fasce allungate.
- Distinguere un vulcano centrale da uno lineare
- Riconoscere un vulcano a scudo, un vulcano-strato, un cono di scorie
- Leggere la carta che riporta la distribuzione dei vulcani attivi sulla superficie terrestre
- mettere in relazione i tre processi litogenetici con la temperatura;
- spiegare come può essere individuato il grado metamorfico di una roccia;
- chiarire perché solo alcuni minerali sono efficaci minerali indice;
- fornire esempi di facies metamorfiche, correlandole alle rispettive caratteristiche di temperatura e di pressione;
- discutere la differenza tra serie metamorfica e facies metamorfica;
- descrivere le condizioni e i processi che portano molte rocce metamorfiche ad assumere una struttura
scistosa;
- chiarire la differenza tra struttura scistosa e stratificazione sedimentaria;
- distinguere tra scistosità, clivaggio e foliazione.
1, 2, 3, 7
- descrivere la morfologia dei fondali oceanici;
1,2,3,4,7
- descrivere l'andamento topografico tipico delle dorsali medio-oceaniche;
- descrivere i tipi di sedimenti che si accumulano sulle dorsali medio-oceaniche;
- spiegare perché oltre una certa profondità i sedimenti oceanici sono costituiti unicamente da argille;
- descrivere l'andamento dell'asse delle dorsali medio-oceaniche e la topografia delle zone di frattura;
- interpretare i grafici sull'andamento del flusso di calore nelle aree circostanti l'asse delle dorsali medio-oceaniche;
- spiegare perché l'elevato flusso di calore nelle dorsali medio-oceaniche non può essere ascritto a maggiori
concentrazioni di elementi radioattivi nella crosta;
- esporre l'ipotesi dell'espansione dei fondali oceanici e citare le prove che la sostengono;
- descrivere il processo di magnetizzazione di una roccia magmatica;
- indicare le conseguenze delle inversioni di polarità sulla magnetizzazione delle rocce
- spiegare le cause delle anomalie magnetiche riscontrabili sulla superficie del pianeta;
- paragonare l'andamento delle anomalie magnetiche sulla superficie dei continenti e nei fondali oceanici;
- indicare la diversa causa delle anomalie magnetiche dei fondali oceanici rispetto a quelle delle aree continentali;
- spiegare perché lo studio delle anomalie magnetiche dei fondali oceanici rafforza l'ipotesi dell'espansione
dei fondali oceanici;
- spiegare perché lo studio delle faglie trasformi rafforza l'ipotesi dell'espansione dei fondali oceanici;
- descrivere le tecniche che hanno consentito di effettuare perforazioni profonde dei fondali oceanici;
- descrivere il processo di formazione dello strato detritico che ricopre i fondali oceanici;
- spiegare perché lo studio dei fossili contenuti nei sedimenti oceanici consente la datazione dei fondali
oceanici;
- descrivere l'andamento dell'età della crosta oceanica in funzione della distanza dalle dorsali mediooceaniche;
- indicare come può essere spiegato il fatto che gli oceani sono sempre esistiti sul pianeta, ma quelli attuali
non contengono sedimenti di età superiore a 160-170 milioni di anni.
- correlare le zone ad alta sismicità con i confini tra le placche;
- correlare i diversi tipi di margini tra le placche con il movimento relativo delle placche stesse;
- spiegare perché il fatto che le placche possano essere costituite di crosta continentale o oceanica permette di
superare una delle obiezioni principali alla teoria della deriva dei continenti;
1,2,3,4,7
10.4 Moto delle placche
10.5 I tre tipi di margine
10.6 Margini continentali passivi
10.7 Margini continentali trasformi
10.8 Margini continentali attivi
10.8.1 La fossa
10.8.2 La zona di subduzione
10.8.3 L'intervallo arco-fossa
10.8.4 L'arco magmatico
10.8.5 L'area di retroarco
10.9 Punti caldi
10.12 Tettonica delle placche e
orogenesi
10.13 Modelli orogenetici
10.13.1 Orogenesi da collisione
10.13.2 Orogenesi da attivazione
10.13.3 Orogenesi per
accrescimento crostale
10.14 LA struttura dei continenti
10.14.1 I cratoni
10.14.2 Gli orogeni
10.15 La formazione delle pianure
antistanti le catene montuose
Rocce
12.1 Un archivio di pietra
sedimentarie 12.2 Le proprietà fondamentali delle
rocce sedimentarie
12.3 Rocce terrigene
12.4 Rocce carbonatiche
12.5 Evaporiti
12.6 Rocce silicee e altri gruppi
minori di rocce sedimentarie
- spiegare perché la crosta continentale non può essere riassorbita nel mantello;
- descrivere il possibile movimento delle placche rispetto alla linea di confine che le separa;
- descrivere i vari metodi che consentono di misurare il movimento delle placche;
- spiegare come possono essersi formati gli attuali margini continentali;
- descrivere il processo di apertura di un nuovo bacino oceanico;
- chiarire la differenza genetica e strutturale tra margini continentali passivi e trasformi;
- descrivere le strutture originate dai processi di subduzione che avvengono in corrispondenza delle fosse
oceaniche;
- descrivere la struttura dei sistemi arco-fossa;
- fornire esempi di bacini marginali;
- distinguere i due diversi tipi di margini continentali attivi;
- spiegare perché si ritiene che le lave dei punti caldi non abbiano la stessa origine delle lave degli altri fenomeni vulcanici;
- spiegare perché si ritiene che lo spostamento della placca pacifica abbia subito una deviazione circa 40 milioni di
anni fa;
- descrivere le diverse teorie sul meccanismo responsabile del movimento delle placche.
- descrivere il processo di diagenesi;
- spiegare perché le rocce sedimentarie possono contenere altri minerali oltre ai silicati;
- indicare i criteri seguiti nella classificazione delle rocce sedimentarie;
- indicare i criteri seguiti nella classificazione delle rocce piroclastiche;
- distinguere tra rocce organogene bioclastiche e biocostruite;
- descrivere i processi di formazione dei combustibili fossili;
- indicare le conseguenze della chiusura del Mediterraneo di circa sei milioni di anni fa.
- Classificare una roccia sedimentaria clastica in base alle dimensioni dei frammenti che la costituiscono
- Stabilire l’età relativa di una roccia sedimentaria che contiene un fossile guida
- Risalire all’ambiente di sedimentazione di una roccia sedimentaria clastica
Obiettivi minimi: raggiungimento di una preparazione adeguata per affrontare l’esame di stato.
1,2,3,4,7
4.
5.
SCANSIONE DEI CONTENUTI : Programmazione dell’attività didattica in base ai periodi valutativi deliberati dal collegio dei docenti (trimestre e pentamestre).
Primo trimestre: se possibile dalla luce fino alla cosmologia cap. 1-10 prima parte del libro (Il cielo sopra di noi).
Secondo pentamestre: se possibile alla fine del programma cap. 1-10 seconda parte del libro (la terra dinamica).
METODI E STRUMENTI
4.1 Metodologia di lavoro: lezione frontale, eventuali esperienze di laboratorio.
4.2 Strumenti e materiali didattici: libro di testo, laboratorio, lavagna luminosa, eventuale uso della Lim.
6. VERIFICA E VALUTAZIONE
6.1 Tipologie di prove e loro numero (distinto per trimestre e pentamestre)
Verifiche orali e scritte.
Primo trimestre: una valutazione orale e due scritte se possibile.
Secondo periodo: due prove orali e due scritte se possibile
6.2. Criteri e griglie di valutazione (possono essere allegate)
A) CONOSCENZA


Pertinenza della risposta
Conoscenza contenuti
B) COMPETENZA


NULLO 1


Di sintesi,di collegamento ed
integrazione delle conoscenze
Rielaborazione personale
Nessuna
Nessuna
Nessuna
Nessuna conoscenza delle più
elementari nozioni
Commette gravi errori di
comprensione e non coglie il senso
globale
Non è in grado di effettuare l’analisi e
la sintesi delle conoscenze e di
affrontare una situazione comunicativa
Conoscenza parziale e/o
gravemente lacunosa in un
quadro confuso e disorganico
Commette numerosi errori di
comprensione e nell’applicazione di
argomenti fondamentali
Effettua analisi e sintesi imprecise e
parziali
NEGATIVO 2-3
SCARSO 4
Chiarezza e correttezza
espressiva
Proprietà lessicale ed
argomentativa
C) CAPACITA’
Non effettua valutazioni autonome
Conosce in modo frammentario
Sa applicare le conoscenze in compiti
semplici, ma commette errori, avendo
Utilizza in modo frammentario le
e lacunoso
difficoltà a cogliere il senso specifico
conoscenze e le competenze acquisite
Conosce in modo
essenzialmente corretto gli
argomenti fondamentali
Sa applicare le conoscenze in compiti
semplici senza errori, cogliendo il
senso globale
Utilizza in modo elementare ma
corretto le conoscenze e le competenze
Conosce in modo completo gli
argomenti fondamentali
Coglie il senso globale e gli aspetti
particolari dei fenomeni, svolgendo
compiti complessi con qualche
imprecisione
Sa utilizzare le conoscenze e le
competenze in modo corretto e preciso
Conosce in modo chiaro e
dettagliato gli argomenti
fondamentali, dimostrando
scioltezza e sicurezza
Coglie perfettamente il senso
complessivo e, autonomamente, gli
aspetti particolari, svolgendo compiti
senza errori
Utilizza le conoscenze in modo preciso
e completo e le sa rielaborare
Conosce e approfondisce in
modo personale e autonomo
tutti gli argomenti
Comprende in maniera completa e
approfondita e si appropria delle
conoscenze in modo personale e
critico
Utilizza le conoscenze in modo
autonomo e completo, rielaborandole
in altri contesti
INSUFFICIENTE 5
SUFFICIENTE 6
DISCRETO 7
BUONO 8
OTTIMO 9-10
Selvazzano Dentro, 30 ottobre 2012
Il docente
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