Maggio e Fatima
Ritorna il mese di maggio caro al cuore di tutti i cristiani per gli incontri affettuosi e sacri
con la Madonna, Madre nostra. Incontri di ascolto del Suo invito a ritornare a Cristo, e a pregare
Iddio con il Suo aiuto e la Sua intercessione.
Nello svolgimento dell'anno liturgico, maggio ci porta la celebrazione di misteri ammirabili,
quali l'Ascensione di Gesù al cielo, la Pentecoste, la SS. Trinità e il Corpus Domini. La Madonna
non solo non distrae da queste tappe di salvezza e dalla glorificazione di Dio; ma adempie alla
missione ricevuta, e ci offre il Suo aiuto per andare a Cristo, e partecipare in misura sempre più
piena ai Suoi misteri di grazia.
Quante anime sono il figliol prodigo che trova duro il ritorno a Dio; ma se si mostrerà che
sulla porta di casa c'è la Madre a riceverlo, quale incoraggiamento e quanta speranza!
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Maggio: mese di colloqui i quotidiani con la Madonna, è mese di grazie particolari, che
Maria, dispensatrice delle grazie, tiene preparate per le anime. Con quanta fiducia aspetto questo
tempo e come vorrei che ciascuno - sacerdoti e fedeli - ne traesse profitto! Quanto desidero che i
sacerdoti, figli prediletti della Madonna, siano solleciti e zelanti nel comprendere il dono di Maria e
nel crescere i loro fedeli ad una grande fiducia in Lei!
Nessuno riceve il dono di Dio, se non per mezzo di Maria, piena di grazia (S.Germano). Noi
soprattutto, sacerdoti e laici militanti, abbiamo bisogno di comprendere e di convincerci che il
nostro apostolato prospera e fruttifera, se, come Gesù Cristo, nasce da Maria: se è nutrito da Maria,
accompagnato da Maria nelle gioie, nelle prove, nello sviluppo.
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Il maggio di quest'anno ci porta il cinquantenario della apparizione della Madonna a
Fatima: il 13 maggio 1917 la Madonna recò all'umanità disorientata e sconvolta «parole di salvezza
e garanzie di pace».
Il ricordo di questo avvenimento impone soprattutto di riflettere sul messaggio della
Madonna, e sulle sue esigenze nella vita del mondo.
I capisaldi di questo messaggio sono: la fede nelle verità del Credo; 2) l'amore verso Dio
e verso il prossimo.
Il messaggio di Fatima, che di solito si annunzia con la sintesi: preghiera e penitenza, pale
espresso assai meglio, come messaggio di fede e di amore. Infatti «ciò che ha valore in Gesù Cristo
è soltanto la fede operante per la carità» (Gal. 5,6). D'altra parte, come si potrebbe pensare che gli
uomini preghino e facciano penitenza, senza una fede illuminata e vivificata dalle opere di carità?
Il fine primo e principale delle apparizioni di Fatima è il rinnovamento della vita cristiana,
che ha inizio da una conoscenza approfondita del Credo, e dalla testimonianza della fede, nella vita
individuale e sociale, con l'esercizio della carità verso Dio e verso il prossimo.
Messaggio di fede, principio della nostra salvezza; vittoria che: vince il mondo (1 Giov.
5,4), e senza la quale non è possibile piacere a Dio (Ebr. 11,6): chi scorre le parole delle apparizioni
di Fatima, vi trova enunciate le principali e fondamentali verità della fede, in particolare l'esistenza
del paradiso, del purgatorio, dell'inferno, il terribile mistero del peccato, del quale gli uomini
vorrebbero abolire anche la nozione: il peccato è offesa di Dio, è rovina eterna per chi lo commette,
è causa di sofferenza a tutta l'umanità.
Messaggio di amore: «come il corpo senz'anima è privo di vita, così la fede senza le opere è
morta" (Giac. 2, 26). E quali sono le opere «per mezzo delle quali la fede è resa perfetta?» (Giov.
2,22). Sono le opere della carità, dell'amore. La Madonna a Fatima ha manifestato il Suo cuore di
Madre, espressione del più alto amore e della più delicata tenerezza; ha ricordato agli uomini che
sono tutti fratelli, e ha recato una grande promessa: il mio Cuore trionferà.
«Oggi più che mai, ha scritto il Papa, è l'ora della carità A chi ci chiedesse cosa ha fatto la
Chiesa in questo secolo, risponderemmo: essa ha amato». Amore verso Dio, volendo riparare tanti
peccati con cui si offende la divina maestà; amore verso il prossimo, vissuto fino a sacrificarsi per il
bene spirituale e temporale dei fratelli. La Madonna ha sottolineato il te,ma della carità, ben
sapendo «che la legge fondamentale della umana perfezione e perciò anche della trasformazione del
mondo, è il comandamento della carità» (Cost. sulla Chiesa nel mondo contemp.).
Il Papa, per la celebrazione del centenario del martirio dei SS. Apostoli Pietro e Paolo, ha
proclamato l'Anno della Fede, che avrà inizio il 29 giugno p. Fede da implorare, da custodire, da
coltivare, da ravvivare, da testimoniare, da vivere soprattutto nelle opere di carità, perchè il mondo
si piegherà solo all'Amore; fede da propagandare, perchè la Chiesa è essenzialmente missionaria.
Maria SS., nostra Madre, è Maestra e modello di fede e di carità. All'Anno della Fede veramente provvidenziale in questo tempo di negazione e di dubbio - quale preparazione e
introduzione migliore del Mese di Maggio, di Maria SS., che ha creduto, « serbava il ricordo di tutte
queste cose e le meditava in cuor suo»? (Lc. 2, 19). Ella ci insegna a custodire integro il deposito
della fede, conservando nel cuore, in umiltà e semplicità, tutte le verità che ci sono consegnate dalla
Chiesa.
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Vi esorto, confratelli e figli carissimi, a dare al prossimo mese di maggio questa intenzione e
questo orient,mento: prepariamo noi e i nostri fedeli a celebrare l'Anno della Fede con sincerità e
con profitto. Chi infatti salverà la fede del nostro popolo? Chi rinnoverà nella fede e nella carità
secondo lo spirito del Concilio tutti noi - Popolo di Dio? Chi riconquisterà a Cristo e alla Sua
Chiesa i lontani, quelli che non credono ancora, o non credono più? Maria SS., se invocata, amata, e
soprattutto ascoltata: e ascoltare significa comprendere, credere e vivere quello che Ella ci ha detto.
Maria SS. ci impegna ad illustrare nel prossimo Mese di Maggio tutta la ricchezza del Suo
Messaggio a Fatima.
Maria SS. ci impegna a insegnare ai nostri fedeli nel prossimo Mese di Maggio il S.
Rosario e la sua ricchezza teologica, e a pregarlo ,con loro. Il S. Rosario è il catechismo più facile a
comprendersi da tutti, ed è la formula di preghiera, che, come ha scritto il Papa, « in primo luogo
sostenta la fede cattolica, che facilmente rifiorisce attraverso l'opportuna considerazione dei misteri
divini, ed innalza la mente fino alle verità rivelate ».
E si noti che questo è l'intendimento del Concilio, la più bella epifania di Maria nella storia
della Chiesa. Il Concilio, oltre che darci di Maria la sintesi dottrinale più completa ed esauriente,
della devozione a lei ha scritto: «pIl sacrosanto Concilio deliberatamente insegna questa dottrina
cattolica, ed insieme esorta tutti i figli della Chiesa perchè generosamente promuovano il culto,
specialmente liturgico, verso la Beata Vergine, abbiano in grande stima le pratiche e gli esercizi di
pietà verso di lei, raccomandati lungo i secoli dal magistero della Chiesa» (Cost. Sulla Chiesa n.
67). Che equivale ad esortare tutti, sacerdoti e fedeli, ad essere filialmente devoti di Maria, a nutrire
per Lei amore e a zelarne con ardore il culto, secondo i desideri e gli insegnamenti della Chiesa!.
«Io conto su mia Madre - diceva un santo sacerdote - e conduco a lei tutte le anime, perchè in lei
imparino a trovare e pregare Gesù».
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Nel prossimo mese di maggio desidero e confido che in ogni Chiesa e oratorio della diocesi,
in particolare negli oratori degli ospedali, delle Case di cura, delle Case della Carità, delle Carceri,
dei Ricoveri, degli Ospizi, delle Case-famiglia, si onori la Madonna con la recita quotidiana del S.
Rosario. Il Rosario sarà da avvivare secondo i dettami del Concilio di nuova linfa biblica ed
ecclesiale, ma non da tralasciare!
Quanti hanno cura di bambini, procurino loro un proprio mese mariano: una decina del S.
Rosario con appropriate conversazioni sul mistero di salvezza, e il fioretto che, ben sce1to, crea
gara ed entusiasmo.
Desidero e domando che anche nella « chiesa domestica» di ogni famiglia, « che si gloria di
portare il nome di cristiana» si reciti ogni giorno il S. Rosario. Sarà pure di tanta lode a Dio e di
esempio ai fratelli, il riunirsi dei fedeli di borgate o frazioni davanti alle immagini della Madonna
lungo le strade o nei crocevia per la preghiera pubblica del Rosario.
Quale sussidio offro ai sacerdoti e fedeli un libretto preparato appositamente: è un Direttorio
diocesano per il prossimo Mese di Maggio. Potrà essere adottato, con gli opportuni accorgimenti,
anche là dove, secondo il mio desiderio, si reciti ogni giorno il S. Rosario. La redazione del libretto
però ha inteso di provvedere soprattutto a quelle chiese, nelle quali è introdotto l'uso della Messa
vespertina quotidiana nel corso dell'anno, e sembri difficile o inopportuno lasciarla nel Mese di
maggio. Esorto vivamente questi confratelli ad accettare e mettere in atto almeno la forma mista
indicata nel libretto: sono certo che essa non incontrerà difficoltà nè susciterà ammirazione nei
fedeli, se si illustreranno i giusti motivi: la recita del S. Rosario tanto caro alla Madonna e alla
Chiesa, che lo vuole migliorato e aggiornato, ma non trascurato ed omesso, e l'istruzione o catechesi
su i temi del Concilio e del messaggio di fede e di amore della Madonna a Fatima. Rosario e
catechesi potranno concludersi lodevolmente con la S. Comunione.
Domando che sabato 13 maggio in tutte le chiese ed oratori si dia particolare risalto alla
celebrazione cinquantenaria di Fatima con le iniziative suggerite ai parroci e ai sacerdoti dal loro
zelo, da questa lettera e dall'intesa con le Giunte parrocchiali. Sarà cosa santa che i singoli e le
comunità familiari e parrocchiali rinnovino in quel giorno la consacrazione a Dio per mezzo del
Cuore Immacolato di Maria.
Ai fedeli della città ricordo il mese di maggio celebrato nel Santuario della Madonna della
Ghiara: sarà particolarmente solenne; importanti temi del Concilio e della vita cristiana saranno
svolti da sacerdoti e da laici, esperti ed esemplari.
Il 13 maggio alle 20.30 io celebrerò la S. Messa al Santuario della Ghiara, e rinnoverò
l'offerta della Comunità diocesana, al Cuore Immacolato di Maria: questo significa «darsi
interamente alla Madonna per appartenere a Gesù per mezzo di Lei».
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«La Madre di Gesù, come in cielo glorificata ormai nel corpo e nell'anima, è immagine e
inizio della Chiesa che dovrà avere il suo compimento nell'età futura, così sulla terra brilla ora
innanzi al peregrinante Popolo di Dio, quale segno di sicura speranza e di consolazione, fino a
quando non verrà il giorno del Signore (,cfr. 2 Pt. 3, 10) (Cost. sulla Chiesa n. 68).
«Tutti i fedeli effondano insistenti preghiere alla Madre di Dio e Madre degli uomini, perchè
Essa, che con le Sue preghiere aiutò le primizie della Chiesa, anche ora in cielo esaltata sopra tutti i
beati e gli angeli, nella comunione dei Santi interceda presso il Figlio Suo, finché tutte le famiglie di
popoli, sia quelle insignite del nome cristiano, sia quelle che ancora ignorano il loro Salvatore, in
pace e concordia siano felicemente riunite in un solo Popolo di Dio, a gloria della SS. e indivisibile
Trinità» (ib. n. 69).
Benedico di cuore.
= Gilberto Baroni
Vescovo
Reggio Emilia, 22 aprile 1967.