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Comunicato n. 274
26 ottobre 2007
Ministero della Salute
UFFICIO STAMPA
SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA:
PARERE NON FAVOREVOLE DEL CSS ALL’IMPIEGO DEL FARMACO IGF-1
Il Consiglio Superiore di Sanità, sulla base dei risultati ad oggi disponibili, ha dato parere
non favorevole al trattamento dei pazienti affetti da Sclerosi laterale amiotrofica (Sla). con il
farmaco IGF-1 o con il farmaco complesso IGF-1/IGF-BP3, neanche nel caso in cui si tratti
di pazienti che non rispondono alla terapia con Riluzolo.
Il 23 ottobre 2007 il Consiglio Superiore di Sanità si è infatti espresso su un quesito postogli
dalla Direzione generale dei farmaci e dispositivi medici, su indicazione del Ministro della
Salute, in ordine all’impiego dei farmaci IGF-1 e IGF-1/IGF-BP3 per il trattamento della
Sla.
La Direzione generale del Ministero aveva chiesto al Css di “procedere ad una approfondita
e aggiornata valutazione degli eventuali benefici che, sulla base delle attuali conoscenze
scientifiche, si potrebbero attendere dall’impiego dei due farmaci nel trattamento della Sla a
fronte dei rischi, sia direttamente legati all’assunzione di tali prodotti, sia correlabili al
mancato ricorso a possibili terapie alternative con il medicinale regolarmente registrato”.
A conclusione del suo parere, il Consiglio Superiore di Sanità ha affermato di ritenere:
 che, sulla base dei risultati degli studi ad oggi disponibili, non sia giustificato il
trattamento dei pazienti affetti da Sla. con i farmaci IGF-1 ed IGF-1/IGF-BP3;
 che, per le stesse motivazioni, non sia giustificato il ricorso a tali farmaci per il
trattamento dei pazienti affetti da Sla che non rispondono alla terapia con Riluzolo;
 che le risorse attualmente impegnate per trattare pazienti affetti da Sla con tali
farmaci possano essere più utilmente finalizzate per assicurare ai pazienti stessi
interventi la cui efficacia sia comprovata da adeguate evidenze scientifiche;
 che, anche sotto il profilo normativo, non sussistano le condizioni per trattare la Sla
con tali farmaci.
Il Css si è, comunque, riservato di riesaminare la problematica alla luce dei risultati
definitivi dello studio clinico attualmente in corso negli Stati Uniti.
Il testo integrale del parere su www.ministerosalute.it
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