Organizzazioni internazionali

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Economia & Finanza Pubblica
Organizzazioni internazionali
Il Fondo Monetario Internazionale (IMF, International Monetary Fund) istituito nel 1945 con sede a Washington
comprende 188 Stati, venne progettato come fondo internazionale di cooperazione (Keynes), poi assunse le funzioni di
Banca con alcuni obiettivi:
a) stabilità dei cambi, b) cooperazione internazionale c) offerta di garanzie ai paesi per superare difficoltà nelle bilance
dei pagamenti, d) incentivi a sviluppo del commercio mondiale; d) aiuti ai paesi in via di sviluppo.
Dispone di un capitale messo a disposizione dai paesi membri, che hanno diritto di voto in proporzione alla quota
versata: gli SU hanno la quota maggiore (circa 18%), l’Italia ha una quota del 3%. Il ruolo essenziale del FMI è la
concessione di prestiti: i paesi in via di sviluppo possono ottenere condizioni favorevoli per rimborsare e ristrutturare
il loro debito esterno se accettano piani di aggiustamento strutturale, di solito gravosi, formalizzati nell’accettazione
di lettere di intenti che implicano riduzioni del disavanzo pubblico, privatizzazioni, svalutazioni della moneta interna,
aumenti di imposte: misure spesso criticate perché rischiano di aggravare situazioni critiche anziché risolverle.
La Banca Mondiale (WB, World Bank), istituita nel 1945, con sede a Washington è un ‘gruppo’ di istituzioni, fa
parte dell’ONU e si prefigge l’obiettivo primario della lotta contro la povertà. Dapprima ha finanziato grandi infrastrutture,
poi si è concentrata sulla riduzione delle condizioni di povertà dei paesi in via di sviluppo, sostenendo piccole imprese,
investendo in progetti relativi all’acqua, all’istruzione, alla soluzione di difficoltà ambientali, all’offerta di assistenza
e consulenza. Gli aiuti concessi sono legati ad alcune condizioni (anche, ad es., al rispetto dei diritti umani).
L’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO, World Trade Organization), istituita nel 1995, con sede a
Ginevra, comprende 159 paesi, ha come obiettivo primario la riduzione o la soppressione delle barriere tariffarie (dazi, quote)
tra gli Stati aderenti sulla circolazione di beni, servizi, proprietà intellettuale. I rapporti tra Stati sono regolati dall’applicazione
generale della regola di nazione più favorita ’(quella che ha meno restrizioni) per evitare discriminazioni. Il WTO favorisce
accordi commerciali e negoziati, agevola accordi che possano risolvere controversie, può essere richiesto per risolvere
direttamente questioni come arbitro. Il WTO decide sulla base del consenso, non con votazioni a maggioranza. Autorizza
eventuali misure di ritorsione in caso di inosservanza delle decisioni.
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