DAL CIECO AL CHIARO MONDO
Il passaggio dall’inferno al purgatorio
INFERNO XXXIV
“Par di lungi un molin che ‘l vento gira” (v.6)
INFERNO XXXIV
“Al mio maestro piacque
di mostrarmi
La creatura ch’ebbe il bel
sembiante”
“S’el fu sì bel com’elli è ora brutto,
E contra ‘l suo fattore alzò le ciglia,
Ben dee da lui proceder ogne lutto”
INFERNO XXXIV
“Oh quanto parve a me
gran meraviglia
quand’io vidi tre facce a
la sua testa!”
“Sotto ciascuna uscivan
due grand’ali”
“Con sei occhi piangea, e per tre menti
Gocciava ‘l pianto e sanguinosa bava”
INFERNO XXXIV
“Da ogne bocca
dirompea co’denti
Un peccatore, a guisa
di maciulla,
Sì che tre ne facea
così dolenti”
INFERNO XXXIV
“Quando noi fummo là dove la coscia
Si volge, a punto in sul grosso de l’anche,
Lo duca, con fatica e con angoscia,
Volse la testa ov’elli avea le zanche,
E aggrappossi al pel con’om che sale,
Sì che ‘n inferno i’credea tornar anche”
• E quindi uscimmo a riveder le stelle (Inferno)
• Puro e disposto a salir a le stelle (Purgatorio)
• L’amor che move il sole e le altre stelle (Paradiso)
DESIDERIO
ciò che ti muove, ciò che desideri ha dentro la
totalità, nostalgia della totalità
• DE
Prefisso che indica
argomento,
allontanamento,
movimento dall’alto
verso il basso
• SIDUS, SIDERIS
Astro, cielo, stella, sole,
luna
UOMO IN RAPPORTO CON LE STELLE IN QUANTO CAPACE DI
VEDERE
• Parola più ricorrente
nell’opera: OCCHI
• Il problema dell’uomo è
dove rivolge lo SGUARDO,
qual è l’ampiezza del suo
DESIDERIO
• Indica la percezione che
Dante ha della vita umana
• E’ un problema di
LIBERTA’
PURGATORIO I
• INCIPIT: Immagine marina
Per correr miglior acque alza le vele
Ormai la navicella del mio ingegno,
Che lascia dietro a sé mar sì crudele
PROTASI
e canterò di quel secondo regno
dove l’umano spirito si purga
e di salire al ciel diventa degno.
UN ALTRO MONDO, ALTRE PAROLE
• Mar sì crudele
• Morta poesì
• Miglior acque
• canterò
INVOCAZIONE
Ma qui la morta poesì resurga,
O sante Muse, poi che vostro sono;
E qui Caliopè alquanto surga,
Seguitando il mio canto con quel suono
Di cui le Piche misere sentiro
Lo colpo tal, che disperar perdono.
UN ALTRO MONDO, ALTRE PAROLE
invocazione
O muse, o alto ingegno, or
m’aiutate;/o mente che
scrivesti ciò ch’io
vidi/qui si parrà la tua
nobilitate.
• Sante Muse
• Caliopè
UN ALTRO MONDO, ALTRE PAROLE
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•
CORRERE
ALZARE
CANTERO’
PURGA
RESURGA
SURGA
(PERDONO)
• La poesia ritorna alla
vitalità
• Rinasce il pellegrino,
rinasce la poesia
UN ALTRO MONDO, ALTRE PAROLE
Dolce color d’oriental zaffiro,
Che s’accoglieva nel sereno aspetto
Del mezzo, puro infino al primo giro,
A li occhi miei ricominciò diletto,
Tosto ch’io uscì fuor de l’aura morta
Che m’avea contristati li occhi e ‘l petto.
Lo bel pianeto che d’amar conforta
Faceva tutto rider l’oriente,
Velando i Pesci ch’erano in sua scorta.
UN ALTRO MONDO, ALTRE PAROLE
Dolce color d’oriental zaffiro,
Che s’accoglieva nel sereno aspetto
Del mezzo, puro infino al primo giro,
A li occhi miei ricominciò diletto,
Tosto ch’io uscì fuor de l’aura morta
Che m’avea contristati li occhi e ‘l petto.
Lo bel pianeto che d’amar conforta
Faceva tutto rider l’oriente,
Velando i Pesci ch’erano in sua scorta.
UN ALTRO MONDO, ALTRE PAROLE
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Selva
Oscura
Smarrita
dura
Selvaggia
Aspra
Forte
Paura
Amara
morte
• Rapporto ostile con la realtà
• Perdita di direzione,di luce,
di verità
• Suoni aspri e duri
• ( aggettivi) DOLCE,
SERENO, PURO
• (sostantivi) DILETTO,
ZAFFIRO,
• (verbi) RICOMINCIO’,
AMAR, RIDER
• Aria, cielo. Si torna nel
TEMPO E NELLO
SPAZIO. E’ una realtà
fisica (contrario della
fissità)
• La realtà è amica, è
possibilità di bellezza
• Suoni dolci
PURGATORIO CANTICA DELL’UMANO
• DOLCE
• Oriental
• Realtà amica
• Luogo sacro per definizioneluogo della rinascita
• Zaffiro
• Venere
• Pietra preziosa e magica –
emblema di libertà e
purificazione
• Amore – carità (dentro una
scoperta amorosa è
possibile la letizia della vita)
• Ridere oriente
• Espressione di letizia
• I paesaggi infernali
erano mostruosi;
l’ordine di Dio si
presentava attraverso il
disordine, la
dannazione eterna
• Il Purgatorio è la poesia
del movimento
• È il luogo della rinascita
• Orizzonte
• Luce
• Tempo - spazio
LA STRUTTURA
• Antipurgatorio :
Spiaggia
Pentiti dell’ultima ora: negligenti, scomunicati, pigri,
morte violenta
• Purgatorio:
Amore diretto al male: superbia,invidia, ira
Amore debole del bene: accidia
Amore eccessivo dei beni terreni: avarizia,gola, lussuria
• Paradiso terrestre
LA STRUTTURA
• ORIGINE : II Concilio di Lione (1274)
• STRUTTURA: 7 vizi capitali (classficazione cristiana –
G.Cassiano, G.Magno, S. Tommaso)
• ORDINAMENTO MORALE
Non giustizia, ma Amore di elezione: libertà (consiste
nella con- versione)
Perdono≠purificazione: tenndenze peccaminose
Il male è vissuto dentro un orizzonte di bene
Regno del passaggio, dolcezza, tempo, coralità, mitezza
> E’ possibile nascere di nuovo?
Caronte
Ed ecco verso noi venir per nave
un vecchio, bianco per antico pelo,
gridando: “ Guai a voi anime prave!
…
quinci fuor quete le lanose gote
Al nocchier de la livida palude,
Che ‘ntorno a li occhi avea di fiamme rote.
…
Caron dimonio con occhi di bragia
Catone – “figura”
• Morto suicida ad Utica
per non accettare la
dittatura di Cesare
• Cicerone
• Lucano
• Emblema della libertàcol suo gesto ha
richiamato agli uomini il
significato vero della
vita
Libertà va cercando, ch’è sì cara,
come sa chi per lei vita rifiuta
• Per la libertà si può e si deve dare la vita
• Vangelo; “Che vale all’uomo conquistare il
mondo intero se poi perde se stesso?”
• LIBERTA’: capacità dell’uomo di VEDERE
la verità e di amarla
Umilta’ – humus (terra)
l’uomo da sé non si salva per cui chiede, segue
• Reverenti mi fe’ le gambe e
‘l ciglio
• Rito del giunco
• Sì ch’ogni sudiciume quindi
stinghe
• Primo atto di umiltà
• Rimando al rito del
battesimo senza il quale è
impossibile intraprendere il
cammino della salvezza
• È frutto della grazia
• Nostro compito è la purezza
dello sguardo – la modalità
vera sta nel seguire, nel
guardare
Venimmo poi in sul lito diserto,
Che mai non vide navicar sue acque
Omo, che di tornar sia poscia esperto.
Quivi mi cinse sì com’altrui piacque:
Oh maraviglia! Chè qual elli scelse
L’umile pianta, cotal si rinacque.
ULISSE
né dolcezza di figlio, né la pieta
del vecchio padre, né 'l debito amore
lo qual dovea Penelopé far lieta,
vincer poter dentro di me l’ardore
ch’i’ ebbi a divenir del mondo esperto,
e de li vizi umani e del valore;
ma misi me per l’alto mare aperto
sol con un legno, e con quella compagna
picciola da la qual non fui diserto
ULISSE
…
Che de la nova terra un turbo nacque
Tre volte il fè girar con tutte l’acque;
A la quarta levar la poppa in suso
E la prora ire in giù, com’altrui piacque,
Infin che ‘l mar fu sovra noi richiuso