Il Mondo ultraterreno della Divina Commedia La Divina Commedia

Il Mondo ultraterreno della Divina Commedia
La Divina Commedia viene scritta in volgare fiorentino fra il 1306 e il 1321. Essa è scritta in versi
(endecasillabi) raggruppati in strofe di tre versi (terzine) con rima incatenata cioè il primo e il
terzo verso della terzina rimano fra loro, mentre il secondo rima con il primo e il terzo verso della
terzina successiva secondo il seguente schema ABA BCB CDC ecc.
Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura
che la diritta via era smarrita
A
B
A
prima terzina
Ah quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggi e aspra e forte
che nel pensier rinova la paura!
B
C
B
seconda terzina
La Divina Commedia è divisa in tre cantiche che corrispondono ai tre regni dell'oltretomba:
Inferno, Purgatorio e Paradiso. Ogni cantica è composta da 33 canti, tranne l'Inferno che ha un
canto introduttivo (sono quindi 34) portando così il totale del poema a 100 canti.
Il viaggio immaginario comincia il Venerdì Santo dell'anno 1300, anno del primo Giubileo della
storia, e si conclude una settimana dopo. Durante il viaggio Dante è accompagnato da tre guide:
Virgilio (con cui visita l'Inferno e il Purgatorio), Beatrice (la donna da lui amata che lo guida dal
Paradiso terrestre fino all'Empireo dove risiede Dio) e San Bernardo (fondatore dell'ordine
cistercense che lo conduce a contemplare Dio). Le guide sono necessarie perché Dante, non essendo
ancora morto, potrebbe incontrare problemi durante il percorso, ma esse devono anche confortarlo
nei momenti più difficili del viaggio, dargli spiegazioni e rispondere alle sue domande.
Durante il suo cammino Dante incontrerà sia personaggi storici realmente vissuti, sia personaggi
appartenenti alla mitologia, alle leggende o alle storie sacre; alcuni di loro parleranno con Dante e
risponderanno alle sue domande altri verranno solo intravisti dal poeta.
Secondo Dante, che segue l'astronomia medievale, la Terra è posta al centro dell'Universo e tutti i
pianeti e il Sole le girano attorno. Durante il poema viene spiegato anche come nascono l'Inferno e
il Purgatorio. Quando Satana e gli altri angeli ribelli tentarono di opporsi alla volontà di Dio,
quest'ultimo lo fece precipitare dal cielo sulla Terra. La Terra però non volle essere contaminata dal
contatto di un essere così malvagio e si ritrasse creando una gigantesca voragine al cui interno
venne creato l'Inferno. Al centro della Terra è incastrato il corpo del diavolo che non può muoversi,
ma solo sbattere le ali. In corrispondenza della voragine infernale, sulla crosta terreste vi è la città
Santa di Gerusalemme.
La terra che fuggì il contatto con Satana si spostò dalla parte opposta di Gerusalemme dando origine
al monte del Purgatorio.
I santi e i Beati risiedono nell'Empireo che è la sfera celeste più alta.
L'Inferno è diviso in 9 cerchi al cui interno vengono puniti i peccatori scendendo dai peccati meno
gravi fino a giungere a quelli più gravi. Al centro della Terra vi è Lucifero che sbrana tre peccatori.
Il Purgatorio è diviso in 9 cornici concentriche che le anime penitenti devono percorrere per
purificarsi da tutti i peccati commessi. Alla sommità del monte vi è il Paradiso terrestre.
Il Paradiso è diviso il 9 cieli, ruotanti intorno alla Terra, sono nove sfere cave, concentriche
composte di materia solida e trasparente. In ciascuno dei primi sette cieli ruota un pianeta (anche il
Sole è considerato un pianeta); nell'ottavo si trovano tutte le stelle che non si muovono (Cielo delle
stelle fisse); nel nono non vi sono né pianeti né stelle. Il decimo cielo, l'Empireo, sede di Dio, degli
Angeli e dei beati è immobile, immateriale, infinito.
I peccatori, sia nell'Inferno che nel Purgatorio, vengono puniti secondo il criterio del contrappasso.
Secondo tale concezione la pena stabilita da Dio per ogni anima corrisponde, per analogia o per
contrasto, al peccato commesso in vita. Ad esempio i lussuriosi (secondo Cerchio) che in vita si
lasciarono travolgere dalle passioni vengono trascinati eternamente dalla bufera (contrappasso per
analogia). Invece i ladri (settimo Cerchio) mentre in vita furono molto abili ad usare le mani contro
il prossimo, all'Inferno corrono nudi in mezzo alle serpi con le mani legate dietro la schiena
(contrappasso per contrasto)