BES:la comunicazione scuola-famiglia,la alleanza educativa,la

BES:la comunicazione scuolafamiglia,la alleanza educativa,la
prevenzione dei conflitti.
Gli strumenti di lavoro.
Dott FRANCESCO SAGRIPANTI
Tolentino 27-09-16
San Benedetto del Tronto 30-09-16
Il nostro percorso
• 1)definire i BES
• 2)definire le peculiarità del ruolo di
insegnante per il sostegno
• 3) uno sguardo alla «cassetta degli attrezzi»
PRIMA DEI BES I SEN :special
educational needs
• Special Educational Needs) compare per la prima
volta in Inghilterra nel Rapporto
• Warnock nel 1978. In questo documento si
suggerisce la necessità di integrare, nelle scuole
della Gran Bretagna, gli alunni tradizionalmente
“diversi”, attraverso l’adozione di un approccio
inclusivo basato sull’individuazione
• di obiettivi educativi comuni a tutti gli alunni,
indipendentemente dalle loro abilità o disabilità
Special Educational Needs
and Disability Act del 2001,
Viene affermata la necessità di prevenire ogni
forma di discriminazione riguardo
all’ammissione a scuola degli alunni con bisogni
educativi speciali, di promuovere la loro piena
partecipazione alla vita
scolastica, di coinvolgere le famiglie.
Definizione BES
• Il Bisogno Educativo Speciale è qualsiasi difficoltà
evolutiva, in ambito educativo e/o
istruzionale,causata da un funzionamento, nei vari
ambiti definiti dall’antropologia icf
[InternationalClassification of Functioning Disability
and Health], problematico per il soggetto in termini di
danno, ostacolo al suo benessere, limitazione della sua
libertà e stigma sociale,indipendente dall’eziologia
(bio-strutturale, familiare, ambientale, culturale ecc.) e
che necessita di educazione speciale individualizzata.
• DARIO IANES 2005
Circolare del 27-12-12
• A questo riguardo è rilevante l’apporto, anche sul
piano culturale, del modello diagnostico ICF
(International Classification of Functioning)
dell’OMS, che considera la persona nella sua
totalità, in una prospettiva bio-psico-sociale.
Fondandosi sul profilo di funzionamento e
sull’analisi del contesto, il modello ICF consente di
individuare i Bisogni Educativi Speciali (BES)
dell’alunno prescindendo da preclusive
tipizzazioni
• Gli alunni con disabilità si trovano inseriti
all’interno di un contesto sempre più variegato,
dove la discriminante tradizionale - alunni con
disabilità / alunni senza disabilità - non
rispecchia pienamente la complessa realtà delle
nostre classi. Anzi, è opportuno assumere un
approccio decisamente educativo, per il quale
l’identificazione degli alunni con disabilità non
avviene sulla base della eventuale certificazione,
che certamente mantiene utilità per una serie di
benefici e di garanzie, ma allo stesso tempo
rischia di chiuderli in una cornice ristretta.
ICF modello BIO-PSICO-SOCIALE
per l’INCLUSIONE
• A questo riguardo è rilevante l’apporto, anche
sul piano culturale, del modello diagnostico
ICF (International Classification of
Functioning) dell’OMS, che considera la
persona nella sua totalità, in una prospettiva
bio-psico-sociale. Fondandosi sul profilo di
funzionamento e sull’analisi del contesto, il
modello ICF consente di individuare i Bisogni
Educativi Speciali (BES) dell’alunno
prescindendo da preclusive tipizzazioni
BES COMPRENDONO
:DSA,DISABILITA’,SVANTAGGIO
• In ogni classe ci sono alunni che presentano una
richiesta di speciale attenzione per una varietà di
ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi
specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi
specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza
della cultura e della lingua italiana perché
appartenenti a culture diverse.
tre grandi sotto-categorie:
• la disabilità LEGGE 104
• i disturbi evolutivi specifici LEGGE 170
• lo svantaggio socio- economico, linguistico,
culturale
ALTRI BES…
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