Ministero dell’Interno Dipartimento per le Politiche del Personale e per le Risorse Strumentali e Finanziarie Ufficio VII – Innovazione Organizzativa Il prefetto a tutela degli utenti dei servizi pubblici locali INTRODUZIONE Nel quadro dell’Amministrazione dell’Interno, la funzione prefettizia, costituisce un elemento fondamentale per l’esercizio di alcune competenze a livello locale che vanno dalla protezione civile, all’ordine pubblico, alla sicurezza stradale, al controllo sugli organi degli enti locali, alla rappresentanza a livello locale dell’intera amministrazione statale e al raccordo tra lo Stato e le autonomie territoriali. Si tratta, da un lato, di servizi necessari a garantire il contesto nell’ambito del quale le attività private possono svolgersi liberamente e in particolare possono fiorire le attività economiche. Dall’altro, di competenze necessarie a rendere l’apparato pubblico in genere più efficiente e funzionale. Il prefetto rappresenta, pertanto, un anello insostituibile dell’articolazione locale del potere pubblico centrale e, oltre alle competenze tradizionali, potrebbe essere la sede per lo sviluppo di inedite e importanti funzioni di tutela dei cittadini. Il prefetto a tutela degli utenti dei servizi pubblici locali Nel contesto dei servizi pubblici locali, il prefetto potrebbe svolgere un ruolo fondamentale a tutela degli utenti. Quella dei servizi pubblici locali è infatti una questione assai dibattuta. Si pensi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, ai servizi di trasporto, distribuzione di gas, elettricità e acqua. Le imprese chiamate a gestire tali servizi, sotto il controllo degli enti locali, sono soggette a input spesso contrastanti tra loro: gestione efficiente del servizio, tutela dell’occupazione, redistribuzione della rendita, acquisizione di consenso politico. Inoltre, anche in contesti da tempo liberalizzati, il ricorso a procedure concorrenziali per l’assegnazione del servizio determina spesso l’insorgere di criticità e soprattutto si registra una non chiara definizione degli ambiti delle responsabilità dei diversi attori, con danno per gli utenti che non hanno un centro unitario cui riferire le proprie esigenze. Le regioni d’Italia nei loro bisogni L’elaborazione grafica che segue rappresenta le regioni d’Italia nella diversità dei loro bisogni; il colore (giallo, verde, rosso) che contraddistingue ciascuna regione indica il tipo di istanza sociale che caratterizza in modo preponderante ciascuna di esse. (Il grafico è tratto da un report elaborato dal Ministero dell’Interno - Dipartimento Affari Interni e Territoriali). Capire i bisogni per intervenire Nelle regioni del mezzogiorno, contrassegnate dal rosso, prevalgono le problematiche di carattere economico; al centro e al nord (colore giallo), invece, risultano più sentite le tematiche legate al disagio sociale, mentre in Calabria, Basilicata, e Umbria (colore verde) sono più urgenti le istanze di carattere ambientale. In Lombardia e in Liguria si rileva, infine, una pari distribuzione delle problematiche ambientali e di quelle sociali. Come intervenire? Ciò che già esiste L’esperienza maturata dalle prefetture-uffici territoriali del governo conferma, nel complesso, la validità dello strumento della Conferenza Permanente che costituisce un esempio di un modo nuovo di fare amministrazione con il coinvolgimento e la consapevole partecipazione di tutti i soggetti pubblici e privati attivamente presenti sul territorio. Essa può utilmente svolgere a livello locale la funzione di sintesi in un ordinamento costituzionale naturalmente policentrico, nonché assumere il ruolo di strumento di raccordo degli uffici periferici dello Stato e di interlocuzione con gli enti locali, nell’ottica di garantire il principio costituzionale di unitarietà della Repubblica. Prospettive La funzione prefettizia, per la capacità di coordinamento delle strutture burocratiche e di dialogo diretto con i cittadini, può essere utilizzata per impieghi ulteriori e in contesti nuovi. Un esempio è rappresentato dagli Osservatori per il credito istituiti con l’intento di attivare un sistema di monitoraggio del credito affidato ai Prefetti, sulla cui base il Ministro dell’Economia e delle Finanze riferisce periodicamente al Parlamento “fornendo dati disaggregati per regioni e categoria economica” (art.12, comma 6, del D.L. n. 185/2008). Analogamente nel contesto dei servizi pubblici locali, il prefetto, come già avviene per gli Osservatori per il credito - potrebbe essere il soggetto istituzionale in grado di verificare con consapevolezza e obiettività l’eventuale mal funzionamento dei servizi pubblici locali, promuovendo presso gli organi e gli enti titolari delle competenze di controllo e regolazione - i necessari interventi a tutela degli utenti. “De iure condendo” De iure condendo, si potrebbe pensare di potenziare l’attività degli strumenti già esistenti nelle prefetture o crearne di nuovi, con specifico riferimento al monitoraggio delle situazioni poste in essere dagli operatori locali. L’esperienza ha messo in evidenza l’esistenza di un problema di comunicabilità tra i cittadini e le istituzioni, che rende difficile perseguire e provare le pratiche scorrette, anche se diffuse. Attraverso tali strumenti, l’azione del prefetto si estenderebbe al di là dei settori di tradizionale competenza, allargandosi ad ambiti del tutto nuovi della vita locale che manifestano un disagio fino a ieri sconosciuto, che chiede di essere affrontato per non degenerare in emergenza. E’ il caso di ricordare, in proposito, la già richiamata problematicità della gestione dei rifiuti solidi urbani, settore nel quale di recente in alcune regioni d’Italia si sono verificate situazioni limite. In tali ambiti, l’azione del prefetto sarebbe preordinata alla verifica del rispetto delle regole, ripristinandole laddove risultano violate, a garanzia di una ordinata e pacifica convivenza della collettività locale. Conclusioni Il prefetto, per la neutralità della sua posizione, svolge sul territorio il ruolo di fedele e attento interprete dei bisogni e delle esigenze concrete della collettività locale. Pur con le ovvie differenze da regione a regione, in tutti gli aspetti della vita del territorio, economico, istituzionale e sociale, sono evidenti i segni dell’azione svolta in qualità di promotore del benessere sociale e di facilitatore del dialogo tra posizioni e culture diverse nella difficile ricerca dell’equilibrio e dell’aggregazione. Tale ruolo è destinato ad accrescersi in relazione alle molteplici nuove istanze provenienti dal territorio.