CORSO DI
ANTROPOLOGIA FILOSOFICA
P. GAETANO PICCOLO SJ
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ALCUNE DOMANDE PER COMINCIARE
• Esiste qualcosa che sia specificamente umano?
• Quale sarebbe il metodo per trovarlo?
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PERSONA
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TESTO DI RIFERIMENTO
• R. Spaemann, Persone. Sulla differenza tra
“qualcosa” e “qualcuno” (Laterza, 2005).
• Filosofo e teologo tedesco nato a Berlino nel 1927.
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DEFINIZIONE DI PERSONA
• A partire da Boezio: insistenza sulla razionalità.
• Boezio: “persona est naturae rationabilis individua
substantia”.
• Come usiamo ‘persona’ nel linguaggio ordinario?
• Notiamo:
• Deve essere entrato qualcuno in casa…
• Quante persone ci sono ancora in lista d’attesa?
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AUTOCOSCIENZA
• Cartesio e l’irruzione dell’IO.
• Se dico «Io penso», il soggetto che parla
necessariamente esiste.
• E coloro che non hanno autocoscienza?
• E coloro che subiscono metamorfosi?
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CONSAPEVOLEZZA
• Aristotele, De anima 434b 21: solo l’uomo è
consapevole della differenza tra vivere (zen) e
vivere bene (eu-zen).
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TRASFORMAZIONE
• Tommaso, Contra Gentiles: agere sequitur esse.
• Solo la persona è capace di non appiattirsi sulla sua
natura, ma di trasformarla.
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INTEGRAZIONE
• Jung ha parlato di accettazione di sé non come
fissazione, ma come integrazione.
• Cf rapporto con i desideri: valutarli vuol dire non
esserne dipendenti.
• Consapevolezza e intenzionalità.
• Siamo capaci di assumere una posizione
• ex-centrica /riflessione
cf Morale e
linguaggio
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SVILUPPO DEL CONCETTO DI
‘PERSONA’
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PENSIERO GRECO
• Platone: l’uomo saggio è colui che è capace di
dirigere se stesso.
• I poeti parlano di forze interiori e di divinità: non
possono guidare la città.
• Il saggio si lascia guidare dalla parte razionale
dell’anima.
• Comincia ad emergere l’idea di un soggetto.
• Ma perché in certi casi l’uomo non riesce a lasciarsi
guidare dalla ragione?
• Qui il pensiero greco si inceppa.
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NUOVO TESTAMENTO
• Volontà e relazione con un Altro
• Gv 3,19: «E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo,
ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le
loro opere erano malvagie.».
• Gv 16,9: «Quanto al peccato, perché non credono in me».
• Gv 15,22: «Se non fossi venuto e non avessi parlato loro, non
avrebbero alcun peccato; ma ora non hanno scusa per il
loro peccato».
• Gv 11,24: «Gli rispose Marta: ‘So che risusciterà nell'ultimo
giorno’».
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TERMINE ‘PERSONA’
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TEATRO
• Prosopon
• Personaggi e interpreti
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GIURISPRUDENZA ROMANA
• Lo schiavo non è persona, ma semplicemente
homo e quindi alieno juri subiectus.
• L’uomo libero è persona sui iuris.
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CON IL CRISTIANESIMO
Mondo classico
Cristianesimo
personaruolo
ruolonatura
natura
persona
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• Tertulliano traduce per primo il termine greco
‘ipostasi’ con il termine latino ‘persona’.
• Formula trinitaria: un’essenza (ousia), tre ipostasi.
• La persona esprime in chi l’essenza si realizza.
• La natura (physis) indica invece ciò che è assunto
dalla persona.
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DEFINIZIONE DI BOEZIO
• Boezio: “persona est naturae rationabilis individua
substantia”.
• Substantia sta qui per ipostasi, cioè una realtà
autonoma.
Non si tratta di un’essenza
da descrivere, ma di
qualcuno da denominare.
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RICCARDO DI SAN VITTORE (1110-1173)
• La persona non è sostanza, ma è portatrice di
sostanza: possiamo dire che uno è persona, ma non
cosa sia la persona.
• Definizione di persona: existens per se solum juxta
singularem quendam rationalis existentiae modum.
• La persona è un modus existentiae
• Esistiamo solo nella modalità di persona.
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CHE EFFETTO FA ESSERE UN
PIPISTRELLO?
• Th. Nagel, 1974.
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ANTROPOLOGIA DI
TOMMASO
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DOVE SI COLLOCA NELLA
SUMMA THEOLOGIAE?
Prima parte
Prima sezione della
Seconda parte
Seconda sezione
della seconda parte
Terza parte
(incmpiuta)
•Sacra dottrina
•Dio
•Male; angeli; creazione.
•Atto umano
•Passioni; virtù; peccato; grazia.
•Virtù teologali; virtù cardinali.
•Carismi; stati di vita.
•Cristo e i sacramenti
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S.T. I, 29
(QQ.27-43 RIGUARDANO LA DOTTRINA
DELLA TRINITÀ)
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S.T. Q.29, A.1
• RISPONDO: Sebbene l'universale e il particolare si
trovino in tutti i generi [o predicamenti], tuttavia
l'individuo si ha specialmente nel predicamento di
sostanza. Infatti la sostanza si individua di per se
stessa, mentre l'accidente è individuato dal suo
soggetto che è la sostanza: la bianchezza infatti è
questa qui [e non altra], perché è in questo
soggetto. Quindi gli individui sostanziali, a
preferenza degli altri, hanno un nome proprio, e si
dicono ipostasi o sostanze prime.
24
…
• L'individuo particolare poi si trova in un modo
ancora più perfetto nelle sostanze ragionevoli che
hanno il dominio dei propri atti che si muovono da
se stesse e non già spinte dall'esterno come gli altri
esseri: e le azioni si verificano proprio nella realtà
particolare. Perciò, tra tutte le altre sostanze, gli
individui di natura ragionevole hanno un nome
speciale. E questo nome è persona. Nella suddetta
definizione dunque ci si mette sostanza individua,
per significare il singolare nel genere di sostanza: e
vi si aggiunge di natura razionale, per indicare il
singolare di sostanza ragionevole.
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SI PUÒ PARLARE DI DIO COME
PERSONA? S.T. I, Q.29, A. 3
• RISPONDO: La persona significa quanto di più
nobile c'è in tutto l'universo, cioè il sussistente di
natura razionale. Per questo, dovendosi attribuire a
Dio tutto ciò che importa perfezione, perché nella
sua essenza contiene tutte le perfezioni, è
conveniente che gli si attribuisca anche il nome di
persona. Tuttavia non nel modo che si attribuisce
alle creature ma in maniera più eccellente, come si
fa con gli altri nomi da noi imposti alle creature ed
applicati a Dio; come si è dimostrato sopra
parlando dei nomi di Dio.
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PERSONA UMANA (S.T. I, Q.29, A.4)
Concretizzazione del concetto di persona
• Perciò una cosa è cercare il significato di animale ed
altra cosa è cercare il significato di quell'animale che è
l'uomo. Così pure altro è cercare il significato di persona
in generale, ed altro è cercare il significato di persona
divina. La persona in generale, come si è detto, significa
una sostanza individua di natura ragionevole. L'individuo
poi è ciò che è indistinto in se stesso e distinto dagli altri.
Perciò la persona, in qualsiasi natura, significa ciò che è
distinto in quella natura: così nella natura umana
significa questa carne, queste ossa, quest'anima, che
sono principio di individuazione per l'uomo; le quali
cose, pur non facendo parte del significato di persona
tuttavia fanno parte di quello di persona umana.
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LE CRITICHE DEGLI ESISTENZIALISTI
NEL ‘900
• Priorità dell’esistenza.
• Ortega y Gasset (1883-1955): l’uomo è un gerundio
(faciendum) e non un participio (factum). L’uomo diviene, si fa, è
storia, cultura e non natura.
• J. Sartre (1905-1980), L’esistenzialismo è un umanismo:
•
•
•
•
•
La libertà dell’uomo è assoluta, assiopoietica.
L’uomo è un progetto gettato, ma responsabile.
L’uomo (incompiutezza) vs Natura (chiusa).
L’uomo introduce il nulla, perché può rispondere «no».
L’uomo tende ad una completezza che non potrà mai
raggiungere: è una è passione inutile!
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PARS COSTRUENS
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NON ESISTE UN’IDEA DI PERSONA, MA
ESISTONO DELLE PERSONE REALI
• Non riusciamo a definire la persona in modo
conclusivo. È piuttosto una questione di
riconoscimento.
• Perciò si può parlare di persona solo in termini
plurali.
• E forse per questo il concetto di persone si è
sviluppato in riferimento alla necessità di parlare
delle persone nella trinità.
• Persona non è un predicato reale: incontriamo non
la Persona, ma delle persone concrete.
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PERCHÉ CI RICONOSCIAMO?
• Perché capisco il tuo dolore?
• C’è una rete di significati comuni a cui facciamo
riferimento.
• È il riferimento comune che permette
l’interpretazione, ma non la deriva nel relativismo (il
contrario è la follia – la rete di significati dello
psicotico non ha più riferimenti nella realtà).
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DARE SIGNIFICATO
• L’atto intenzionale non è un atto solo teleologico.
• L’animale compie atti teleologici per mantenere
l’equilibrio dell’ambiente (lasciarsi morire per dare
da mangiare ai piccoli del pellicano).
• Gli uomini si formano un’idea del mondo che
oltrepassa lo scopo pratico: è il concetto di sogno
che ha permesso all’uomo di progredire rispetto
agli animali.
• L’uomo non è appiattito sulla sua natura.
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TRASCENDENZA
• La persona percepisce la distinzione tra il sé e
l’altro.
• L’altro è un sé reale come me: qui entra in gioco la
libertà.
• Mi trovo davanti alla scelta di lasciar essere l’altro.
• Scelgo di non impossessarmi dell’altro:
• Levinas: l’altro entra nel mio mondo come straniero non
voluto.
• L’alternativa al lasciar essere è la violenza.
• Le persone sono esseri per i quali l’altro ha una
realtà diversa.
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TUTTI GLI UOMINI SONO
PERSONE?
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NON TUTTI SONO D’ACCORDO
• La persona non è un insieme di
qualità, ma uno/a che è portatore di
queste qualità.
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TRADIZIONE CHE RISALE A LOCKE
SAGGIO SULL'INTELLETTO UMANO DEL 1694
• Siamo biologicamente in continuo mutamento.
• Cosa permette la continuità?
• La coscienza attuale: la capacità di dire ‘IO’.
• Non tutti gli individui quindi sono persone.
• Solo la persona è titolare di diritti.
• Gli individui che non sono persone (incapaci di
riconoscersi) non hanno diritti.
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PERSONA DENTRO UNA RELAZIONE
• Noi ci relazioniamo ad individui che non hanno o
non hanno ancora sviluppato la ragione come
persone.
• O perché svilupperanno la ragione [il neonato].
• O perché non riteniamo fondamentale quel
parametro. [il malato di mente o l’individuo in stato
vegetativo]
• Non ci relazioniamo a un neonato come a
qualcosa, ma ci relazioniamo ad esso, fin dall’inizio,
come a un qualcuno.
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