INTERVENTO SUL COMPORTAMENTO PROBLEMATICO

LA GESTIONE DELLE
ALTERAZIONI DI
COMPORTAMENTO NELLA
DISABILITÀ
Roberta Covezzi
Dipartimento di Salute Mentale
Azienda USL di Modena
PREMESSE
DI QUALE DISABILITA' TRATTIAMO?
La disabilità intellettiva e relazionale è una condizione di salute irreversibile
Le patologie più diffuse sono:

Le encefalopatie infantili

La Sindrome di Down (trisomia 21).

L’autismo
La disabilità sensoriale
La disabilità fisica
ILPREMESSE
FENOMENO
Disturbo del comportamento
I disturbi del comportamento sono comportamenti distruttivi e/o pericolosi per:
1.L’individuo
2.Gli altri
3.L’ambiente
4.Ostacolanti l’apprendimento e l’interazione sociale
Il comportamento problematico presenta incrementi di
frequenze a partire dall’infanzia fino a raggiungere il
picco di frequenza nelle fasce di età tra i 15 e i 34 anni,
poi declina
ILPREMESSE
FENOMENO
COMPORTAMENTI RIFERIBILI A
PSICOPATOLOGIA
O..
ANCHE NO
COMPORTAMENTI RIFERIBILI A
PSICOPATOLOGIA
L’INCIDENZA DI QUADRI PSICOPATOLOGICI NEI SOGGETTI
CON DISABILITA’ INTELLETTIVA E’ ELEVATA
LA PRESENZA DI COMPONENTI PSICOPATOLOGICHE NEL
CASO DI PERSONE CON DISABILITA’ INTELLETTIVA E’ DA 4
A 6 VOLTE SUPERIORE RISPETTO AL CAMPIONE DELLE
PERSONE A SVILUPPO TIPICO
Associazione frequente con disturbi gravi del
comportamento
Aggressività 21.5 %
Autolesionismo 15.3 %
Stereotipie 8.7 %
Capricciosità/pianto 13.8-20.7 %
COMPORTAMENTI RIFERIBILI A
PSICOPATOLOGIA
Malattie mentali associate a DI
Schizofrenia 7%
Depressione 40%
Sindromi psichiche 4-6 volte più
frequenti che nella popolazione
generale
•DISTURBO DELLA CONDOTTA
•DISTURBO OPPOSITIVO PROVOCATORIO
•DISTURBI MISTI DELLA CONDOTTA E DELLA SFERA
EMOZIONALE
•DISTURBI DELLA SFERA EMOZIONALE
•DISTURBI DELL’ATTACCAMENTO
COMPORTAMENTI RIFERIBILI A
PSICOPATOLOGIA
PSICOSI E DISTURBI
AFFETTIVI
Episodio psicotico
Episodio maniacale
Episodio depressivo
ALLUCINAZIONI
DELIRIO
UMORE ESPANSO
UMORE DEPRESSO
ANSIA
COMPORTAMENTI NON RIFERIBILI A
PSICOPATOLOGIA
COMPORTAMENTI NON RIFERIBILI A
PSICOPATOLOGIA
ADOLESCENZA
INNAMORAMENTO/PULSIONI
SESSUALI
Assistenza sessuale ai disabili, "così si previene
l'aggressività"
Psicopatologici o no.......
Quando sono un problema?
comportamenti problematici originano
all’interno del disturbo mentale?
i comportamenti problematici esprimono
invariabilmente una reazione disadattiva ad
uno stimolo esterno o interno?
BIOPSICOSOCIALE
Carr: “… il comportamento umano, persino il più grave
comportamento problematico manifestato da chi presenta
disabilità dello sviluppo, non è il risultato di qualche processo
accidentale. Il comportamento si verifica in quanto tipicamente
serve ad uno scopo per l’individuo che lo manifesta;questo è il
motivo per cui i problemi di comportamento si verificano così
frequentemente, e per il quale è spesso tanto difficile trattarli”
MODELLO INTEGRATO
SPIEGAZIONE FENOMENOLOGICA DELLA
PSICOPATOLOGIA DELLE DI
ANALISI DEL
COMPORTAMENTO
L’analisi del comportamento non si limita a studiare il solo
comportamento osservabile ma dichiara di voler studiare tutti
quei fattiche vanno sotto il nome di eventi privati o eventi sotto
pelle, che nonpossono essere osservati direttamente, come ad
esempio i processi cognitivi. Inoltre ciò che viene osservato non
è stabile e fisso, varia a seconda delle caratteristiche
dell’osservatore e degli strumenti
tecnologici di osservazione.
“…non è il comportamento di autolesione in senso
topografico e descrittivo che interessa l’analista DEL SUO
COMPORTAMENTO MA LA sua fx e scopo”
INTERVENTO SUL
COMPORTAMENTO
PROBLEMATICO
il comportamento problematico può funzionare come una forma
primitiva di comunicazione, influenzando gli altri in maniera adattiva per
l’individuo che lo manifesta
l’intervento non è costituito semplicemente dall’applicazione di
procedure mirate a modificare il comportamento delle persone disabili.
l’intervento dovrebbe implicare un cambiamento delle relazioni, cioè del
modo in cui le persone con o senza disabilità interagiscono fra loro.
INTERVENTO SUL
COMPORTAMENTO
PROBLEMATICO
FARMACI
PSICOEDUCAZIONE
COMPORTAMENTO
AGGRESSIVO
Aggressività: concetti
generali
• Ogni rapporto sociale è fortemente caratterizzato
dalla presenza dell''aggressività
• Nella genesi del comportamento aggressivo, viene
riconosciuto un ruolo importante sia alle determinanti
situazionali che alle capacità di autocontrollo
individuali
• Persone diverse reagiscono in modo differente ala
stessa situazione :
– auto-controllo sulle risposte emozionali e
comportamentali
– strategie razionali di problem-solving
AGGRESSIVITA'
DEFINIZIONE
“quella disposizione istintiva che orienta a conquistare e a difendere un proprio
territorio fisico, psichico e sociale nelle sue forme più diverse; o, in altri termini,
quell’istinto che guida a riconoscere, ad affermare e a proteggere la propria
identità”
Una delle prime teorie psicologiche sull’aggressività, la teoria della
frustrazione-aggressività, sosteneva invece che “la frustrazione conduce sempre a
qualche forma di aggressività” (frustrazione= qualunque cosa impedisca di
raggiungere un determinato scopo ed essa cresce quando la motivazione a
raggiungere l’obiettivo è molto forte).
AGGRESSIVITA'
DEFINIZIONE
VIOLENZA: aggressione fisica con l'intenzione
specifica di fare del male
AGGRESSIVITA': istinto; agg. Verbale e/o agita;
auto/eteroagressività; vs cose e/o esseri umani
OSTILITÀ/OPPOSITIVITA': irritabilità, rifiuto a
cooperare, comportamenti non amichevoli
Il disturbo oppositivo-provocatorio
1. Il soggetto spesso va in collera.
2. Spesso litiga con gli adulti.
3. Sfida attivamente o si rifiuta di rispettare le richieste e le regole degli adulti.
4. Irrita deliberatamente le persone.
5. Accusa gli altri per i propri errori o per il proprio cattivo comportamento.
6. È suscettibile o facilmente irritato dagli altri.
7. Spesso è arrabbiato e rancoroso.
8. È dispettoso e vendicativo.
Il disturbo della condotta (DSM-IV)
Aggressioni a persone o animali
spesso fa il prepotente, minaccia o intimorisce gli altrispesso dà inizio a colluttazioni
fisiche
utilizza armi (per esempio, un bastone, una bottiglia rotta, un coltello, ecc.)
è fisicamente crudele con le persone e/o animali
ruba affrontando la vittima (scippo, rapina a mano armata, ecc.)
compie violenze a sfondo sessuale
Distruzione della proprietà
appicca deliberatamente il fuoco per causare danni
distrugge la proprietà altrui in altra maniera
Frode o furto
penetra in abitazioni o automobili altrui
mente per ottenere vantaggi o per evitare obblighi
compie furti senza affrontare direttamente la vittima
Gravi violazioni di regole
spesso trascorre fuori casa la notte nonostante le proibizioni dei genitori
fugge da casa di notte
marina la scuola (questo comportamento deve manifestarsi prima dei 13 anni)
1. I sintomi devono essere inadeguati rispetto al livello
di sviluppo del soggetto
2. I sintomi devono essere pervasivi in almeno due
contesti di vita del soggetto (scuola, famiglia, ecc.)
• I sintomi devono determinare una compromissione
significativa del funzionamento sociale, scolastico o
lavorativo
GESTIONE
DEL COMPORTAMENTO AGGRESSIVO
Le procedure di “gestione
della crisi” intervengono
CRISI
sulla sicurezza fisica in tutte le tipologie di setting. Tali
procedure che possono assumere svariate forme non
QUOTIDIANITA'
rappresentano gli
interventi finali poiché non
insegnano alla persona comportamenti alternativi
a quelli problematici” M. Demchak, K.W. Bossert (2005)
La gestione della crisi non corrisponde al trattamento
psicoeducativo si limita a procedere secondo la
filosofia della riduzione del danno
GESTIONE
DELLA CRISI
• L'arousal è la condizione di attivazione
psicomotoria che è alla base di qualunque atto
di aggressività ed è caratterizzata da
cambiamenti emotivi, fisici e psicologici, che si
producono in una situazione di minaccia reale o
percepita come tale.
• La descallation è l''insieme degli interventi di
desensibilizzazione progressivamente volti a
ridurre e contenere lo svilluppo naturale del
ciclo dell’aggressività
QUOTIDIANITA'
Intervento educativo
Farmaci
Intervento educativo..lettura
condivisa del comportamento
Autoanalisi emozioni
1. Risposta psicologica
1. Rsposta psicologica
2. Risposta sociale
2. Risposta sociale
Il confronto con il
soggetto
aggressivo determina
Sentimenti sgradevoli
(ansia e paura)
Isolamento sociale del
paziente a causa di una
minore interazione.
Spesso l’’aggressione
compiiuta determiina
soddisfaziione
(rinforzo dell
comportamento)
La violenza viene inscritta
nel
pattern dei comportamenti
abituali
Altri esempi: stereotipie
autolesionismo
INTERVENTO SUL
COMPORTAMENTO
PROBLEMATICO
FARMACI
PSICOEDUCAZIONE
FARMACI
ALLUCINAZIONI
DELIRIO
UMORE ESPANSO
UMORE DEPRESSO
ANSIA
DISCONTROLLO DEGLI IMPULSI
PSICOSI
DISTURBO BIPOLARE
CLOZAPINA
Schizofrenia resistente o con
intolleranza neurologica verso
altri neurolettici.
Disturbi psicotici in corso di M. di
Parkinson
OLANZAPINA
Schizofrenia
RISPERIDONE
Psicosi schizofreniche acute e
croniche.
FARMACI
Episodi maniacali.
Profilassi episodi di
scompenso nel disturbo
bipolare
Episodi maniacali nel
ALLUCINAZIONI
disturbo bipolare
DELIRIO
PALIPERIDON
E
QUETIAPINA
ZIPRASIDONE
ALTRO
Comportamenti
aggressivi o altri
comportamenti antisociali
nel disturbo da
comportamento
dirompente in bambini
con Q.I. ridotto o normale
UMORE ESPANSO
Schizofrenia
Psicosi acute e croniche
Mania nel disturbo bipolare
Disturbi d’ansia
Schizofrenia
Episodi
maniacali oIMPULSI
misti di
DISCONTROLLO
DEGLI
ARIPIPRAZOL
O
Schizofrenia
AMISULPRIDE
Schizofrenia
gravità moderata nel
disturbo bipolare (no
prevenzione)
Prevenzione ricadute
episodi maniacali
antidepressivi
UMORE DEPRESSO
ANSIA
benzodiazepine
DISCONTROLLO
IMPULSI
StabilizzatoriDEGLI
dell'umore
GRAZIE DELL’ATTENZIONE