Il disturbo bipolare: quali cause? Vincenzo MANNA Medico, Psichiatra, Psicoterapeuta Direttore f.f. UOC DSM ASL ROMA 6 [email protected] cell. +39 333 36 25 218 La causa del Disturbo Bipolare non è ancora stata scoperta, ma molti studiosi sono ormai convinti che si tratti di un disturbo psicopatologico ad ezio-patogenesi multifattoriale, in cui cioè molti fattori intervengono nella genesi e sul decorso della malattia. E’ noto che il Disturbo Bipolare è una malattia familiare sulla base dello studio degli alberi genealogici dei pazienti. Questo suggerisce una predisposizione genetica, anche se uno specifico gene non è stato individuato ed è altamente improbabile che la malattia dipenda da un singolo gene. L’epigenetica, inoltre, svolge sicuramente un ruolo fondamentale nella storia del Disturbo Bipolare. Studi su gemelli monozigoti, che condividono lo stesso patrimonio genetico, infatti, indicano che fattori epigenetici contribuiscono a scatenare la malattia. Le ricerche più recenti avvalorano l'ipotesi che non esista un singolo gene responsabile della malattia, ma che molti geni interagiscano generando una vulnerabilità specifica, una predisposizione su cui agiscono fattori scatenanti ambientali. Sino ad oggi sono stati individuati solo pochi di questi geni, ognuno dei quali è responsabile solo di una parte della vulnerabilità. Lo sviluppo della terapia del Disturbo Bipolare dipenderà, verosimilmente dalla loro identificazione e dalla comprensione delle alterazioni strutturali che determinano. Gli studi di imaging cerebrale sia funzionale (fTRM, PET) che morfologica (TRM) indicano l'esistenza di alterazioni nel cervello dei pazienti bipolari, anche se il significato clinico di tali alterazioni non è ancora del tutto chiaro. È opinione condivisa e ampia tra i clinici e gli studiosi del settore che l’origine del Disturbo Bipolare sia da mettersi in relazione con una predisposizione genetica e con una specifica vulnerabilità allo stress del sistema nervoso. In soggetti predisposti geneticamente, con un alterato equilibrio neurobiologico, particolari stress emotivi relati allo studio o al lavoro, all’inizio o alla fine di una relazione affettiva, alla morte del partner possono precipitare una crisi. Questa ipotesi sembra spiegare, soprattutto, il primo episodio maniacale o depressivo. Negli episodi successivi il fattore ambientale stressante, inteso come fattore scatenante esterno, perde di importanza e spesso non è più molto rilevante o non è più riconoscibile. Riferimenti bibliografici Barnett JH et al. Neuroscience 2009; 164 (1): 331-43. Craddock N et al. Trends Genet 2009; 25 (2): 99-105. Lichtenstein P et al. The Lancet 2009; 373: 234-9.