INFERMIERISTICA CLINICA NELLA SALUTE MENTALE E IN AREA PSICHIATRICA Scienze infermieristiche e tecniche neuropsichiatriche e riabilitative Claudia Battiston Cell: 347 2765628 E-mail: [email protected] MODELLO VULNERABILITA’-STRESS CONIUGA TUTTI I PRECEDENTI MODELLI Predisposizione; vulnerabilità personale; eventi stressanti ambientali v V stress I PARTNERS I nostri interventi avranno tanto più successo quanto più sapremo farli assieme a: la famiglia gli operatori socio-sanitari di riferimento (medico di base, assistente sociale, distretto etc) l’utente stesso le persone importanti (amici, compagni di scuola, colleghi di lavoro, il parroco,i condomini, i negozianti del quartiere, etc) la comunità in senso lato… (e ci siamo dentro tutti) LA FAMIGLIA Peso (economico, affettivo, sociale) Supporto Relazioni significative Alleato terapeutico ( es:psicoeducazione) Carico familiare Distinzione, didattica ma utile, tra carico "oggettivo" e "soggettivo“ • Oggettivo: s’intende il costo diretto ed indiretto della malattia, i suoi costi economici, la necessità spesso di cambiare casa o dover acquistare una nuova casa, le ore di lavoro perse o, soprattutto per le donne, il dover rinunciare al lavoro od alla progressione di carriera, il tempo erogato nell'assistenza, la mancata autonomizzazione del figlio che resta a lungo dipendente, le spese in procedimenti civili e penali. • Soggettivo: legato alla sofferenza individuale per il "lutto" di un figlio desiderato e fantasticato in un modo tanto diverso dalla realtà, s’intende l'ansia, la frustrazione, l'impossibilità di programmare il futuro, la colpa, la vergogna.. È osservazione frequente che soprattutto per le donne i due diversi livelli del carico tendono spesso a sommarsi e ad amplificarsi. …i familiari possono diventare capaci di riconoscere i problemi ed essere consapevoli delle risorse che possiedono, tanto da diventare essi stessi protagonisti dei cambiamenti. Occuparsi di una persona affetta da disturbo mentale non si risolve con il frenetico scatto del velocista, che in cento o duecento metri brucia tutte le proprie energie e raggiunge il traguardo. Occuparsi di una persona con un disturbo mentale significa allenarsi per essere dei buoni maratoneti. I luoghi della salute mentale csm SERVIZIO DIAGNOSO E CURA DSM STRUTTURE RESIDENZIALI CENTRO DIURNO LABORATORI LE ATTIVITA’ DEL DSM PREVENZIONE 1)Educazione sanitaria 2)Epidemiologia e conoscenza del territorio 3)Interventi sui luoghi e gruppi a rischio 4)Integrazione con gli altri servizi socio sanitari che si occupano della salute mentale LE ATTIVITA’ DEL DSM CURA 1-intervento ambulatoriale 2-intervento esterno 3-intervento socio-terapeutico 4-pronto intervento psichiatrico 24 h. su 24 h. 5-ricovero in reparto di medicina 6-ricovero con assiostenza psichiatrica intensiva nelle 24 h. 7-residenzialità e semi-residenzialità terapeutica Navigare a vista... LE ATTIVITA’ DEL DSM RIABILITAZIONE PSICHIATRICA La riabilitazione non è sostituzione delle disabilità con delle abilità, ma un insieme di strategie orientate ad aumentare le opportunità di SCAMBIO di risorse e affetti: solo all’interno di tale dinamica di scambio si crea l’effetto abilitante PRATICHE (RI)ABILITATIVE Il momento della (ri)abilitazione non può essere separato dalle altre azioni di salute mentale; se essa inizia con la presa in carico dell’utente da parte del servizio, non cessa con la sua dimissione, perché come quasi tutte le azioni della salute mentale essa non compete solo professionisti, ma riguarda tutta la collettività PRATICHE (RI)ABILITATIVE (Ri)abilitazione vuol dire soprattutto acquisizione o ri-acquisizione del diritto di cittadinanza e apertura di spazi di negoziazione (Saraceno) PRATICHE (RI)ABILITATIVE NEGOZIARE VUOL DIRE: Trovarsi/essere messi nella condizione di esercitare il proprio diritto alla relazione e di trovare occasioni di scambio di opportunità materiali PRATICHE (RI)ABILITATIVE TRE CONCETTI FONDAMENTALI: PROGETTO INDIVIDUALIZZATO RELAZIONE TERAPEUTICA FUNZIONE INTERMEDIARIA PRATICHE (RI)ABILITATIVE IL PROGETTO INDIVIDUALIZZATO: Parte dalla storia della persona, dai suoi problemi e dalle sue risorse, coinvolge la famiglia e il contesto Si può sviluppare in tempi diversi, con strumenti diversi e in luoghi diversi Si pone degli obiettivi chiari e facilmente trasmissibili È attento a fornire risposte ai bisogni reali della persona È pensato e concordato con (e non per) la persona È fondato sulla relazione significativa PRATICHE (RI)ABILITATIVE LA RELAZIONE TERAPEUTICA: Un rapporto di mutua fiducia e collaborazione che si stabilisce tra l’operatore e la persona che ha il disturbo È luogo di scambio È una relazione interpersonale che è importante per entrambi È il primo luogo del rispetto della dignità dell’altro. È il luogo dell’esserCI. PRATICHE (RI)ABILITATIVE FUNZIONE INTERMEDIARIA: Tradizionalmente era il porsi tra l’istituzione ed il mondo esterno Per l’operatore è il porsi come persona che sta in mezzo tra il mondo interno del paziente ed il mondo esterno Permette alla persona di superare la diffidenza e la paura, permette all’operatore di intervenire su comportamenti a basso rendimento sociale-relazionale Rimettersi dalla psicosi Talvolta i sintomi psicotici svaniscono rapidamente ed il paziente riprende immediatamente una vita normale, mentre altre volte ci vogliono parecchie settimane o anche mesi prima che si rimetta. Per poter determinare la miglior terapia possibile occorre prendere in considerazione i seguenti fattori: preferenze personali, gravità dei sintomi psicotici e loro durata e la causa apparente. Rimettersi dalla psicosi Terapia psicologica Un importante aspetto della terapia sta nel poter parlare con qualcuno. Un individuo che si trova nella fase acuta di una psicosi potrebbe semplicemente voler sapere che cʼè qualcuno che può capire la sua esperienza e che può rassicurarlo che si rimetterà. Col progredire della fase di recupero , egli potrebbe chiedersi “perchè questo è capitato proprio a me?”ed imparare mezzi pratici per prevenire lʼinsorgenza di altri simili episodi, per esempio come gestire lo stress e come riconoscere i segni premonitori di una crisi psicotica. Rimettersi dalla psicosi Assistenza di carattere pratico La terapia può anche coinvolgere assistenza nello svolgimento delle mansioni della vita quotidiana come ad esempio ritornare a scuola o al lavoro, organizzare un alloggio o procurarsi delle finanze. Recovery "dobbiamo avere fiducia nello smettere di esser malati per cominciare a essere in guarigione. (…) La strada della guarigione richiede non solo che noi facciamo le nostre scelte, ma anche che prendiamo la responsabilità di tutte le nostre scelte, buone e cattive.” Coleman (1999) Recovery Processo attivo, dinamico e altamente individuale attraverso cui una persona assume la responsabilità della propria vita, e sviluppa uno specifico insieme di strategie rivolte non solo al fronteggiamento dei sintomi, ma anche alle minacce secondarie della disabilità, che comprendono stigma, discriminazione ed esclusione sociale. al centro dell'attenzione, e delle pratiche di cambiamento, la dimensione soggettiva - di chi soffre il problema mentale, ma anche quella di chi offre il L'originalità della prospettiva della recovery sta nel porre suo aiuto - come elemento decisivo e imprescindibile per la guarigione delle persone. Recovery Recovery sembra indicare il recupero di un nuovo senso della propria vita e dell’esperienza di sofferenza come si iscrive la malattia, come crisi, nella storia personale del soggetto; in quale continuità si pone, invece di una frattura descritta come alienazione da sé stessi. Anche nella catastrofe ci sono sentimenti positivi, ricostruttivi: la ripresa é già contenuta nella lotta contro la malattia, o meglio nelle capacità del soggetto di affrontarla Recovery come fatto interpersonale e sociale. Tre livelli: 1 –Personale: che possiamo articolare come completa o sociale; ma anche vivere “nonostante i sintomi”. Il recovery é qui visto come indipendenza da essi, o minimizzazione del loro impatto; tentare di autogestirsi. 2 -Familiare: il coinvolgimento della famiglia in un percorso di cambiamento di più individui oltre al “paziente designato” che implica il riconoscimento che “il suo problema è – in un qualche modo - anche il mio”. Spesso questo percorso mostra lo sviluppo di importanti consapevolezze sociali, partecipative e comunitarie. 3 -Comunitario: il riconoscimento della valenza partecipativa, del contributo di integrazione e non solo di solidarietà che ogni membro di una comunità o di una data società può dare verso chi sta o è stato male. Reclamare una vita sociale soddisfacente La “salute sociale” ha un valore in sé ma anche in quanto interconnessa alla salute mentale. Vengono apprezzate le cose importanti per tutti, riavere una famiglia, avere amici con cui uscire, saper affrontare le relazioni interpersonali. La socializzazione resta in equilibrio con l’indipendenza ed a volte con la solitudine come scelta. Reclamare una vita sociale soddisfacente Gli aspetti politici e sociali sono fortemente legati all’esperienza individuale. Uscire dal privato dei vissuti e dei problemi per trovare agganci con problematiche di livello più generale, in cui l’esperienza del singolo si lega a spinte collettive verso i diritti o verso l’emancipazione e l’inclusione sociale. Con la speranza che quando incontrerete nel vostro lavoro e nella vostra vita persone con disturbo psichico, saprete vedere oltre e alleviare la solitudine che spesso è compagna inseparabile.