SPINOZA
a.s. 2016/2017
Lavoro realizzato da
Antonella Cottone
IV D
LA VITA E GLI SCRITTI
Baruch Spinoza nacque ad Amsterdam il 24 novembre 1632.
Condusse una vita modesta e tranquilla.
Scrisse il Trattato su Dio, l’uomo e la sua felicità e i Principi di filosofia
cartesiana con l’appendice Pensieri Metafisici.
Altre opere furono pubblicate postume.
LE FONTI E IL «CARATTERE» DEL SISTEMA
La tesi centrale del pensiero di Spinoza è l’identificazione panteistica di
Dio con la natura.
Le fonti principali sono:
la teologia giudaico-cristiana;
la filosofia neoplatonico-naturalistica del Rinascimento;
il razionalismo cartesiano.
È impossibile ridurre lo Spinozismo alle sue fonti.
La caratteristica di base del pensiero di Spinoza è la sintesi tra la visione
metafisico-teologica e gli esiti della nuova scienza.
Egli rigetta la concezione biblico-cristiana di Dio, dell’uomo, del mondo.
LA FILOSOFIA COME CATARSI ESISTENZIALE E
INTELLETTUALE
Spinoza, nel Trattato sull’emendazione dell’intelletto, rivela una
concezione della filosofia come via verso la salvezza esistenziale.
Lo Spinozismo va alla ricerca di un bene vero, dell’eterno e dell’infinito.
Il filosofo fa comprendere come i beni universalmente agognati dagli
uomini siano «vani» per tre motivi:
non appagano l’animo e i suoi bisogni profondi;
sono transeunti ed esteriori;
generano per lo più inquietudini e inconvenienti vari.
LA METAFISICA
Il capolavoro di Spinoza è l’Etica dimostrata secondo l’ordine
geometrico, una sorta di enciclopedia delle scienze filosofiche.
Il metodo è di tipo geometrico.
Il concetto fondamentale da cui Spinoza parte per dedurre tutto il
sistema del sapere metafisico è la sostanza che intende come ciò che è
in sé e per sé si concepisce.
Alla sostanza attribuisce una serie di proprietà che la caratterizzano:
increata, eterna, unica ed infinita. Tutto ciò equivale a Dio e non può
non esistere.
Spinoza ricorre ai concetti di «attributo» e «modo» per chiarire le
natura del rapporto tra Dio e il mondo.
Gli attributi sono le qualità essenziali della Sostanza.
I modi sono modificazioni accidentali degli attributi della Sostanza.
Vengono distinti in finiti ed infiniti.
Spinoza distingue la Natura naturante cioè Dio e i suoi attributi,
considerati come causa dalla Natura naturata cioè l’insieme dei modi,
visti come effetto.
Dio, rispetto alle cose è una «causa immanente» ovvero un’attività
produttrice il cui prodotto esiste in essa stessa.
Il Dio-Natura è l’ordine geometrico dell’universo.
Il rapporto tra la Sostanza e i modi si configura come un ordine cosmico
da cui le cose scaturiscono o seguono in modo necessario.
Spinoza sostiene che tutte le cause finali sono finzioni umane e che
pensiero ed estensione siano qualitativamente eterogenee.
L’ETICA
Nell’Etica la riflessione metafisica risulta finalizzata alla riflessione
morale intesa come ars vivendi.
Spinoza afferma la «naturalità dell’uomo» al pari di tutti gli altri
elementi naturali. Il filosofo distingue gli «affetti» in:
«azioni» che sono gli affetti di cui siamo «causa adeguata»;
«passioni» che sono invece gli affetti che subiamo, cioè di cui non
siamo «causa adeguata».
Dallo sforzo di autoconservazione (Cupidità) seguono la Letizia e la
Tristezza, da questi tre affetti primari seguono tutti gli affetti secondari,
il bene e il male.
I GENERI DELLA CONOSCENZA
La conoscenza di primo genere coincide con la percezione sensibile e
con l’immaginazione, si tratta di una forma di conoscenza prescientifica, che coglie soltanto aspetti parziali della realtà, la
rappresentazione del mondo che ne deriva è limitata e confusa.
La conoscenza di secondo genere si deve alla ragione e si fonda su
«idee comuni», considera le cose nei loro rapporti di causa-effetto e nel
loro ordine necessario.
La conoscenza di terzo genere si fonda sull’intelletto e si identifica con
la visione delle cose nel loro scaturire da Dio.
LO STATO, LA RELIGIONE, LA LIBERTÀ DI
PENSIERO
Spinoza delinea le caratteristiche dello Stato definendolo vantaggioso
per l’uomo e limitato. I fini sono la pace e la sicurezza della vita.
Definisce la fede come un atto pratico di obbedienza e pertanto non ha
a che fare con la verità.
L’autentico fine dello Stato è l’esercizio della libertà.
Spinoza ha lo scopo di garantire all’uomo la libertà delle passioni, la
libertà religiosa e la libertà politica.