IMMAGINE DI BAMBINO
NELLE FAMIGLIE DI OGGI
Perfetto, precocismo, adulto, che niente lo sorprende,
ossessione invece che dono, assediato da impulsi per la
crescita, ricerca di dare delle competenze, necessario a
me adulto per sentirmi famiglia, riempire dei vuoti, per
relazionarmi con un tu, per mostrare qualcosa di me, la
proiezione delle aspettative, delle frustrazioni zorro che
difende le cause della mamma o del papà…, perché
valgo qualcosa come persona, immagine, esibito,
mostrato, adorato quando imita gli adulti dello
spettacolo, gioiello, vestiti, fotografati…
IMMAGINE DI BAMBINO
NELL’ANTROPOLOGIA CRISTIANA
Percepisce lo Spirito Santo prima di noi, che è da
ascoltare nel bambino e poi ce lo ridona, rivela.
Fa domande, esprime sentimenti che sono un
dono da accogliere.
Perdona, sa ripartire senza tenere tanto rancore.
Ci rivela qualcosa di Dio che noi abbiamo
dimenticato per un contatto vivo con l’interiorità
prima dei determinismi sociali…
INCONTRI CON I GENITORI
Trovare un linguaggio per chiamare per nome
quello spazio di interiorità. Se i genitori si
accorgono che un certo comportamento toglie
qualcosa alla vita del bambino, possono cercare
con la scuola le strategie per educare meglio.
COME ACCORGERSI DELLE
ASPETTATIVE MALATE NEI RIGUARDI DEI
BAMBINI ED EDUCARLI ALLA BELLEZZA
DELLA SORGENTE INTERIORE
LAVORO DI GRUPPO 1
Essere d’accordo come corpo docente. Farlo in
sezione. E’ giusto dare suggerimenti o fare che i
genitori si accorgano dei problemi? Partiamo da
una domanda al bambino: io sono contento
quando attaccate alla sagoma. Poi al genitore: io
faccio contento il mio bambino quando? Risposte
sulla sagoma del genitore. L’insegnante aiuta nel
confronto con le richieste dei bambini
sottolineando cosa di positivo notiamo in scuola.
Es: per il genitore la scarpa firmata è il meglio, ma
a scuola…
Immagini senza parole alla fine e poi verificare a
fine anno se ci sono stati dei cambiamenti.
LAVORO DI GRUPPO 2
Ci siamo presentati per creare una sintonia tra noi. Titolo
shock: con 60 persone: Come far raggiungere la perfezione
al bambino.
Così vengono per curiosità. Nell’aula ci sono figure prese
dai giornali di bambini e situazioni e gli domandiamo di
guardarsi attorno. Così ci si conosce tra genitori e con una
musica di sottofondo ogni genitore sceglie nel
fotolinguaggio un’immagine che lo emoziona. Ma cos’è la
perfezione? Siete convinti che quella sia ciò che vuole il
bambino? Piccolo blu e piccolo giallo modificata. La
perfezione che cerchiamo non è solo la nostra idea, ma il
«verde» che esce fuori dall’esperienza. Domande per la
prossima volta e regalare il disegno da colorare…
Lavoro di gruppo 3





Ci siamo domandati di che tipo di genitori abbiamo. Prendono
la scuola come parcheggio, sono frettolosi, per motivi di lavoro
lasciano i bambini a scuola anche se sono un po’ disturbati…
Strategia per far venire tutti alla riunione. Farli arrivare con un
invito specifico di un disegno fatto dal bambino.
Domanda da fare ai genitori: partendo dai bisogni dei bambini
inglese o leggere e scrivere vanno contestualizzati nei bisogni
veri e propri. Cosa offro a mio figlio? Cos’è la mia O.F.?
Con la sagoma del corpo mettere cosa fa bene alle gambe, al
cuore…
Far vedere la sproporzione tra quello che diamo ad alcune parti
del corpo e ad altre no.
Lavoro di gruppo 4




I bambini sono messi in primo piano i genitori e poi c’è una
delega alla scuola per le regole, mentre la danza per il motorio.
Cosa è il benessere globale del bambino?
Dipende da noi ins. Saper indirizzare i genitori verso un
progetto educativo, cfr. Monigo.
Proiezione della preghiera di S. Francesco, come laboratorio
fare il fotolinguaggio e domandare: Quale bambino eravate
cose belle e felici ricordi. Quando siete felici con il vostro
bambino.
Cartellone con le immagini e parole chiavi da lasciare appeso
nella scuola. Per poter ritornare nell’esperienza vissuta che
rimane per la persona il motivo conduttore a casa e per i mesi
successivi.
Lavoro di gruppo 5






Scambio sulle nostre realtà di lavoro con i genitori.
Difficoltà e risorse.
Scelta della tematica. Dagli atteggiamenti dei bambini
e le loro parole e vissuto a scuola.
Formazione dei docenti e del personale con un
supporto che abbia già iniziato questo percorso
Scelte didattiche in base ai bisogni con i bambini
Insieme con i genitori la formazione non solo con
operatori esterni
Condivisione in gruppo, diapositive ecc…
Lavoro di gruppo 6
Problematiche con i genitori che vedono il bambino che deve
raggiungere la perfezione e non sporcarsi creando. I genitori si
lamentano anche per le unghie sporche! Bisogna far sperimentare
e ricordare ai genitori la bellezza del creare manipolando con
delle attività che fanno i bambini a scuola.
Con l’aiuto di un esperto capire quali sono i bisogni emozionali del
bambino in una visione più realistica rispetto a quello che vogliono
dal loro figlio.
Visione della figura dell’insegnante dove il genitore a volte si
sostituisce all’ins. A partire da conoscenze astratte. Il ruolo viene
messo in discussione manca quella fiducia di partenza come se
non ci fosse invece uno studio di fondo per ogni anno.
In questo senso anche il bambino rischia di mancare di rispetto
verso la scuola.
1.CON L’AUTOVALUTAZIONE AL TERMINE DEL
CORSO BASE VERIFICHIAMO QUALE
PASSAGGIO E’ POSSIBILE OGGI PER LA
NOSTRA SCUOLA
2.CON L’ANNO DI APPROFONDIMENTO
METTIAMO IN ATTO ALMENO LE DUE ORE
SETTIMANALI DI PROPOSTA SPECIFICA DI IRC
3.CON IL LABORATORIO ANNUALE DEL TERZO
ANNO INIZIAMO A PROGETTARE CON UNA
QUALCHE SINTONIA TRA TEMATICA
GENERALE E PROPOSTA DI IRC
Progettazione annuale di scuola
e IRC
CONSEGNA
NO
SI
Progettazione annuale di scuola
e IRC
Progettazione annuale
CONSEGNA
NOdi scuola
SI
e IRC
CONSEGNA
Per progettare avete
un avete citato un paragrafo
Per citato
progettare
paragrafo del Progetto
Educativo.
del Progetto Educativo. Riportarlo per
Riportarlo per esteso.
esteso.
Questo aspetto delQuesto
P. E. aspetto
è stato del
poiP. E. è stato poi
tradotto
nell’Offerta Formativa?
tradotto nell’Offerta
Formativa?
Se si come?
titolo, nelle attività, in
Se si come? Nel titolo,
nelle Nel
attività,
un
laboratorio,
un’esperienza
che
in un laboratorio, un’esperienza che
rispecchia questo aspetto. Citarla
rispecchia questo aspetto. Citarla
brevemente.
brevemente.
C’è stata una riunione (giugno o
C’è stata una riunione
(giugno o
settembre) del Collegio Docenti di
settembre) del Collegio
Docenti
di
Scuola che
ha programmato
l’offerta
Scuola che ha programmato
l’offerta
Formativa a partire da una verifica fatta
Formativa a partire
da unaprecedente?
verifica
dell’anno
Se sì citate un passaggio tratto dai
fatta dell’anno precedente?
Verbali del
Collegio
Se sì citate un passaggio
tratto
dai di Scuola.
Verbali del Collegio
di
Scuola.
Se finora avete risposto NO, descrivete
brevemente
Se finora avete risposto
NO,come avviene la
progettazione
dell’IRC nella vostra
descrivete brevemente come avviene
scuola.
la progettazione dell’IRC nella
vostra scuola.
NO
SI
Da dove nasce la progettazione
Lettura del contesto culturale: autorevolezza
nell’educare
distaccarsi dal sempre fatto così nel progettare per
scoprire nel Vangelo il movimento sempre nuovo
che permette di dare ascolto alla realtà del bambino
(unità di apprendimento sempre aperta).
dare centralità al bambino sapendo discernere tra le
varie proposte che non sempre tengono conto
dell’antropologia cristiana (se non ritornerete come
bambini).
mettere in atto linguaggi che sanno entrare in dialogo
con le nostre famiglie dando loro la chiave di lettura
critica rispetto alla proposta consumistica che
genera solitudine e incomprensioni, confronti e
competizioni…
Lettura del contesto ecclesiale:
attingere ad un patrimonio
avere chiaro che ci sono delle chiavi di lettura, che
permettono un’attualizzazione della Scrittura nel
contesto dei bambini e delle famiglie di oggi.
saper usare dei diversi linguaggi che caratterizzano i
modi di comunicare attuali, senza prendere paura
del sopravvento dei media rispetto alla scuola.
far parte della comunità cristiana (feste, luoghi,
celebrazioni, figure significative… 3° OSA) senza
lasciarsi prendere dall’ansia di fare tutto. Essere
presenti con un’azione pastorale che esprime il
versante educativo, per quegli aspetti inerenti al
POF.
metodologia
nel collegio docenti di scuola




Condivisione delle risonanze e attualizzazioni del brano
biblico
Definizione degli obiettivi formativi da far vivere ai
bambini per maturare le competenze
Delineazione del percorso che prevede le attività, gli
agganci con tutte le altre discipline, la verifica
ecc…Cogliere un percorso possibile da fare con i
genitori: individuazione di cosa proporre, come, chi
coinvolgere
Verifica, Valutazione e Documentazione
E’ compito esclusivo di ogni scuola autonoma e dei docenti
assumersi la responsabilità di “rendere conto” delle
scelte fatte e di porre le famiglie e il territorio nella
condizione di conoscerle e di condividerle.
Gli elementi del cambiamento dentro la progettazione
Gustare la Parola di Dio, cogliendo in essa
quell’energia insita che dispone ad uno sguardo
sempre nuovo sulla vita.
Ascoltare i bambini per quello che di Dio si portano dentro
e come sono capaci di comunicarlo a noi adulti.
Ridare identità al Progetto Educativo della scuola che ci
colloca con la nostra originalità dentro il Sistema Scolastico
Nazionale
Lavorare tra colleghe a partire dai valori della vita insiti nel
cristianesimo: solo così la scuola può crescere come luogo
di sintesi culturale tra Bibbia e vita vissuta.
Mettere in atto la formazione permanente attraverso un
lavoro personale e di scuola che permette di non sentirci
mai arrivate, chiedendo il contributo di persone qualificate
e tra queste il parroco gestore della scuola.