Anno scolastico 2016/17 Progetto Scuole Sicure Ri-PARTIAMO DALLA SCUOLA informazione e prevenzione - esperienza di formazione globale sulla legalità - Criteri di segnalazione in caso di maltrattamento e abuso QUESTURA DI ROMA Commissariato di P.S. Sezionale San Paolo I. II. III. IV. V. VI. VII. La scuola come osservatorio privilegiato Definizione abuso e maltrattamento Tipologie di abuso e maltrattamento Abuso sessuale Fattori di rischio /Fattori di protezione Elementi giuridici: criteri di segnalazione Indicazioni operative La violenza sui minori è un fenomeno trasversale: interessa tutte le fasce sociali ed è un fenomeno molto complesso che si inserisce spesso in un contesto familiare di crisi. Ruolo educativo secondo solo alla famiglia e alla rete informale di sostegno L’unico servizio con il quale tutti i bambini del territorio devono entrare in contatto I bambini la frequentano tutti i giorni e per molte ore al giorno. Eventi più frequenti di quanto si possa immaginare. Complessità di questi fenomeni/sistema multidimensionale di analisi e intervento che comprende diversi livelli di azione: livello psicosociale, clinico, giudiziario e legislativo. l’abuso all’infanzia è un problema serio di salute pubblica a livello internazionale di fronte al quale si interrogano quotidianamente clinici, giuristi, operatori territoriali e ricercatori; manca però una definizione di abuso all’infanzia (soprattutto sessuale) sulla quale tecnici e ricercatori prestino consenso. Secondo la definizione dell’OMS, si configura una condizione di abuso e di maltrattamento allorché i genitori, tutori o persone incaricate della vigilanza e custodia di un bambino approfittano della loro condizione di privilegio e si comportano in contrasto con quanto previsto dalla Convenzione Onu di New York sui Diritti del Fanciullo del 1989. Per abuso all’infanzia e maltrattamento devono intendersi “tutte le forme di cattiva salute fisica ed emozionale, abuso sessuale, trascuratezza, o negligenza, o sfruttamento commerciale o altro che comportano un pregiudizio reale o potenziale per la salute del bambino , per la sua sopravvivenza, per il suo sviluppo o per la sua dignità, nell’ambito do una relazione caratterizzata da responsabilità, fiducia e potere” (WHO, 2002) Non esistono modelli lineari che ci permettono di definire un profilo tipo di bambino/aadolescente abusato/a, di “abusante” e/o “famiglia abusante”. FISICO ABUSO PSICOLOGICO PATOLOGIA DELLE CURE INCURIA DISCURIA IPERCURA ABUSO SESSUALE SINDROME DI MUNCHAUSEN HELP SEEKER CHEMICAL ABUSE MEDICAL SHOPPING S. DA INDENNIZZO PER PROCURA EXTRAFAMILIARE INTRAFAMILIARE Pedofilia Prostituzione minorile Pornografia minorile Turismo sessuale Adescamento on-line grooming ABUSO O MALTRATTAMENTO FISICO Si parla di abuso fisico quando i genitori o le persone che sono responsabili del/la bambino/a o adolescente eseguono o mettono il/la bambino/a in condizioni di subire lesioni fisiche (non accidentali o causate da patologie organiche). Sulla base della gravità delle lesioni si fa distinzione: - di grado lieve - di grado moderato - di grado severo Localizzazioni atipiche delle lesioni (su tessuti molli o zona retroauricolare; torace, dorso, area genitale, caviglie…). Contusioni che riproducano a stampo la morfologia del corpo contundente che le ha provocate (mano, corda, cinghia…) Ecchimosi presenti in bambini che ancora non camminino, o, in bambini più grandi, quando localizzate nell’addome o torace Morsi inferti da adulti (differenza da quelli dei bambini in cui distanza dai canini inferiore a 3 cm) Abrasioni , escoriazioni Esiti cicatriziali Vibige (frustate) Ustioni da immersioni forzata (a calza o a guanto) Ustioni da sigaretta Fratture multiple con diverso stadio di evoluzione Es.secondarie a manovre di afferramento e di costrizione; Traumi cranici : ematomi subdurali, frattura cranica, emorragia intraoculare (rappresentano dal 10 al 20% degli abusi fisici e riguardano soprattutto bambini al di sotto dei due anni). Altre manifestazioni cliniche distacchi retinici, emorragie retiniche e preretiniche, perforazione della membrana timpanica (da schiaffo), lesioni viscerali (fegato, milza, reni). Deficit nella crescita staturo –ponderale 1. 2. 3. 4. 5. 6. Discordanza tra la versione fornita e la gravità del danno; Scarsa collaboratività; Minimizzazione; Indifferenza o eccessiva preoccupazione e sollecitudine; Rifiuto o riduttività nel fornire informazioni; Richiesta di intervento medico per motivi diversi da quello reale. Maltrattamento Psicologico L’abuso psicologico implica una ripetuta modalità di comportamento o un episodio estremo, agito da una o più persone, che comunica al/la bambino/a di essere sbagliato/a, senza valore, non amato, non voluto, o che il suo valore è legato unicamente alla soddisfazione di bisogni altrui (American Professional Society on the Abuse of Children, 1995). La gravità in questo caso è in stretto rapporto al tipo di relazione affettiva che intercorre tra minore e abusante e allo status di potere che l’abusante stesso ha all’interno della relazione. a) rifiutare: azioni verbali e non verbali volte a sminuire, criticare, umiliare, trattare il bambino in modo ostile o respingente, mortificarlo o ridicolizzarlo, etc.; b) terrorizzare: comportamenti che minacciano di produrre male fisico, di uccidere, di abbandonare un bambino o di esporlo a situazioni riconoscibili come pericolose; c) isolare: include atti che negano in maniera consistente per il bambino le opportunità di soddisfare i suoi bisogni di interagire e comunicare con coetanei o adulti in casa o fuori di casa; d) sfruttare/corrompere: atti che incoraggiano a sviluppare comportamenti inappropriati e non adattivi come mostrare, consentire o incoraggiare comportamenti antisociali (per es., prostituzione, spettacoli pornografici, iniziazione ad attività criminali, abuso di sostanze, violenza o corruzione ai danni di altri) e/o evolutivamente inappropriati (infantilizzazione, realizzazione dei sogni irrealizzati dei genitori, etc.); e) ignorare: fa riferimento agli atti che ignorano i tentativi e i bisogni del bambino di interagire (l’essere distaccati e freddi per incapacità o per mancanza di motivazione, interagire solo se assolutamente necessario; etc.); f) trascurare la sua salute fisica, mentale ed educativa. I confini dell’abuso psicologico sono sfumati, possono confondersi con atteggiamenti genitoriali inadeguati o con sistemi educativi rigidi. E’ molto importante la variabile culturale. E’ spesso non intenzionale (ad es. assistere alla violenza domestica tra adulti, rif. violenza assistita). E’ spesso cronico: più che un singolo episodio, si registrano frequenza, persistenza e durata del comportamento abusivo. Vuoto legislativo: non corrispondenza con categorie giuridiche. La patologia delle cure si riferisce a quella condizione in cui i genitori non riescono a modulare la propria condotta in ottemperanza con i bisogni di sviluppo (fisici, psicologici, medici ed educativi) del/la bambino/a utilizzando modalità inappropriate e disfunzionali. Si suddivide in: Incuria fisica e psicologica; Discuria; Ipercura. Si definisce incuria il fornire scarse o carenti cure fisiche, emotive ed affettive, insufficienti rispetto all’età e ai bisogni evolutivi del/la bambino/a e dell’adolescente. Fattori di Rischio Vaccinazioni obbligatorie non eseguite; carie dentali, disturbi visivi o uditivi non trattati; disturbi organici e patologie croniche non adeguatamente considerati e trattati; vestiti inadeguati all’età, al sesso, alle stagioni in assenza di motivi oggettivi; scarsa igiene e dermatiti recidivanti, scabbia e pediculosi; distorsione delle abitudini alimentari (denutrizione/ipernutrizione) ; sviluppo psicomotorio ritardato e rallentamento della crescita, bassa statura psicosociale. Caratteristica peculiare di questi bambini è quella di mostrare un decisivo miglioramento sia delle condizioni fisiche sia delle acquisizioni psicomotorie quando vengono allontanati dalla famiglia, anche se si trovano in una situazione sfavorevole come un ricovero in ambiente ospedaliero. I bambini possono apparire pigri, stanchi, di scarso rendimento scolastico, iperattivi e con disturbi dell'attenzione o al contrario inibiti e tristi; si comportano a volte da pseudoinsufficienti mentali. Sono soggetti a frequenti infortuni domestici, spesso non vengono mandati a scuola. Inversione dei ruoli: il bambino assume un ruolo genitoriale nei confronti dei propri genitori. Il fornire delle cure in modo inadeguato (anche in riferimento all’età del/la bambino/a): richieste di acquisizioni precoci e prestazioni superiori per età/possibilità; anacronismo delle cure: accudimento tipico di fasi di sviluppo precedenti a quella effettiva; iperprotettività con attenzioni e preoccupazioni eccessive che limitano il bambino nell’apertura al mondo. Si ha quando si attua un’eccessiva medicalizzazione/attenzione eccessiva allo stato fisico del bambino (comprende anche la “Sindrome di Munchausen per procura”, il “Chemical Abuse” e il “Medical - o Doctor Shopping”). Fattori di rischio Ansia legata allo stato di salute fisica. Assunzione impropria di medicine, soffocamento parziale (crisi apnea). Frequente descrizione di sintomi fisici/malattie da parte del bambino e dei genitori. Conoscenza precoce di parti del corpo e pratiche mediche. Disturbi della percezione corporea Dei genitori Del bambino La madre è più frequentemente l'autrice dell'abuso. Sono donne che spesso posseggono un grado di istruzione medio-alto, appaiono come madri sollecite e ansiose per lo stato di salute del Figlio e raccontano volentieri la storia della malattia del figlio. Spesso il loro racconto risulta apparentemente lucido,ma con frequenti contraddizioni. Il padre risulta per lo più passivo e scarsamente presente; non interviene nell'impedire le condotte abusanti. Il bambino tende a colludere con la propria madre simulando, a sua volta, uno stato di malattia. Le conseguenze psicologiche possono comprendere: difficoltà scolastiche; isolamento, assenza di interazioni sociali; percezione corporea distorta; disturbi e ritardi nella organizzazione della personalità e della propria identità. Riferita a quelle situazioni in cui il/la bambino/a è testimone di episodi di violenza domestica. Per violenza domestica si intende ogni forma di aggressione fisica, di violenza psicologica, morale, economica, sessuale o di persecuzione (stalking), attuata o tentata agita all’interno di una relazione intima presente o passata (Baldry, 2006). Viene considerato abuso sessuale qualsiasi attività sessuale tra un adulto ed un/a bambino/a o adolescente, che per ragioni di immaturità psico-affettiva e per condizioni di dipendenza dagli adulti, non è ritenuto in grado di poter compiere scelte consapevoli o di avere adeguata consapevolezza del significato e del valore delle attività sessuali in cui viene coinvolto. Le attività sessuali a cui fa riferimento la norma includono sia rapporti sessuali veri e propri, sia forme di contatto erotico, sia atti che non prevedono un contatto diretto, come l’esporre il bambino alla vista di un atto sessuale (abuso sessuale assistito). L’abuso sessuale può/deve essere differenziato dal “gioco sessuale” valutando se sussiste un disequilibrio nel livello evolutivo dei partecipanti e nel riscontro di un comportamento di natura coercitiva. abuso sessuale Intrafamiliare manifesti mascherati (pratiche genitali inconsuete, abuso assistito) Denunce infondate o falsi positivi abuso sessuale extrafamiliare; abuso sessuale perifamiliare Fino ai 6 anni di età 1. Disturbi del sonno 2. Disturbo delle condotte alimentari 3. Lamentele per dolori fisici (cefalea, dolori addominali) 4. Preoccupazioni insolite, paure immotivate 6. Rifiuto nel mostrare il corpo nudo 7. Esplosioni emotive improvvise (pianto, crisi di rabbia, mutismo) 8. Isolamento familiare/sociale 9. Aggressività contro adulti/coetanei 10. Atti di autolesionismo 11. Interesse sessuali e comportamentali sessualizzati inappropriati all'età, (fisiologiche espressioni dai 3 anni) masturbazione compulsiva 12. Particolari caratteristiche del gioco Dai 6 anni in poi in aggiunta ai precedenti 1. Passività, inibizione del pensiero 2. Depressione, isolamento 3. Difficoltà scolastiche 4. Oppositività, provocatorietà 5. Fughe 6. Comportamenti immaturi, regressione fasi evolutive precedenti 7. Tentativi di suicidio Si possono distinguere fattori protettivi e di rischio individuali riguardanti la maggiore o minore vulnerabilità personale allo stress (mediata da fattori neurobiologici, temperamentali, affettivi, cognitivi), e ambientali, legati a variabili quali la qualità delle relazioni di attaccamento alle figure genitoriali, gli stress e i life event precedenti, gli interventi psicosociali di sostegno e di supporto. La ricerca psicosociale ha individuato gli indicatori di rischio (intesi come «campanelli di allarme» che segnalano un rischio relativo alla salute mentale del bambino ma non lo causano direttamente) e i mediatori di rischio (fattori coinvolti direttamente nel processo causale) (SINPIA, 2007, p. 23). 1) cause sociali famiglie isolate dal contesto sociale; difficoltà economiche e/ lavorative, disoccupazione; emarginazione sociale, immigrazione, cause religiose e razziali; isolamento dalle rispettive famiglie d'origine; condizioni abitative inadeguate per igiene e spazi; famiglia monoparentali (ragazze madri, separazione e divorzio, vedovanze); patologia della relazione tra i genitori; conflitti nella coppia genitoriale con esposizione dei figli; età dei genitori (troppo giovane o troppo avanzata); inversioni dei ruoli genitoriali; genitori con pattern di attaccamento fortemente insicuri/disorganizzati; promiscuità delle relazioni; esposizione alla violenza domestica. psicosi; gravi disturbi di personalità (borderline); gravi disturbi ansiosi o depressivi (depressione post-partum); tossicodipendenze; alcolismo; sociopatie; insufficienza mentale; gravi disabilità fisiche o sensoriali. patologie neonatali; malattie croniche; disabilità fisiche e/o psichiche; deficit di apprendimento; disturbi del sonno, pianto notturno e diurno; problemi delle condotte alimentari e/o sfinteriche; inibizione o ipercinesia (Cicchetti e Rizley, 1981; Reder e Lucey, 1995; Montecchi, 1999; Pourtois, 2000). 1. il maltrattamento resta sommerso e non viene individuato; 2. il maltrattamento è ripetuto nel tempo ed effettuato con violenza e coercizione ; 3. la risposta di protezione alla vittima nel suo contesto familiare o sociale ritarda; 4. il vissuto traumatico resta non espresso o non elaborato; 5. la dipendenza fisica e/o psicologica e/o sessuale tra la vittima e il soggetto maltrattante è forte; 6. il legame tra la vittima e il soggetto maltrattante è di tipo familiare; 7. lo stadio di sviluppo ed i fattori di rischio presenti nella vittima favoriscono una evoluzione negativa (Barnett, Manly e Cicchetti, 1993; Wolfe e Mc Gee, 1994; Mullen e Fergusson, 1999). SI DEFINISCE ABUSO SU MINORE: “ OGNI MALTRATTAMENTO E ANOMALO COMPORTAMENTO DEGLI ADULTI LESIVO DELL’INTEGRITA’ FISICA, SESSUALE E/O PSICHICA DI UN MINORE CON VIOLAZIONE DELLE ESIGENZE, DEI BISOGNI ESSENZIALI E DEI DIRITTI DEL BAMBINO” La segnalazione all’Autorità Giudiziaria può essere effettuata da qualsiasi persona o Istituzione che sia pervenuta a conoscenza di una situazione lesiva o pericolosa per la salute fisica o psichica di un minore - segnalazioni in ambito civile (situazioni di pregiudizio della salute psicofisica minore) - segnalazioni in ambito penale (notizie di reato) La segnalazione assume un carattere di obbligatorietà (in caso di notizia di reato) qualora la persona (o Istituzione) si trovi ad esercitare una funzione di Pubblico Ufficiale o di Incaricato di Pubblico Servizio, così come avviene per insegnanti ed operatori sociosanitari del Servizio pubblico (medici, psicologi, assistenti sociali). “Colui che esercita una funzione pubblica in ambito legislativo, giurisdizionale o amministrativo che sia disciplinato da norme di diritto pubblico. In pratica chiunque svolga un pubblico servizio come dipendente di una Pubblica Amministrazione. Nell’ambito scolastico sono Pubblici Ufficiali i Dirigenti Scolastici delle scuole di ogni ordine e grado, gli Insegnanti, gli Psicopedagogisti. Nell’ambito sanitario sono Pubblici Ufficiali tutti gli operatori del settore pediatrico che siano dipendenti della Pubblica Amministrazione.” Colui che, a qualunque titolo, presta un pubblico servizio fatta esclusione per le prestazioni d’opera meramente materiali. Nell’ambito scolastico, sono Operatori incaricati di Pubblico Servizio tutti gli operatori dei servizi scolastici privati (insegnanti, educatori, dirigenti, coordinatori) nonché tutto il personale educativo assistenziale che opera nella scuola pubblica pur essendo assunto in convenzione o dipendente da enti privati. Nell’ambito sanitario e dei servizi sociali complessivamente intesi, sono Operatori incaricati di Pubblico Servizio tutti i liberi professionisti che operano privatamente o che operano nell’ambito delle strutture pubbliche ma con contratti libero-professionali o in convenzione. • Art. 330 cod.civ. Decadenza della potestà sui figli • Art. 333 cod.civ. Condotta del genitore pregiudizievole ai figli • Art. 403 cod.civ. Allontanamento Segnalazione in ambito civile (Tutela diretta) L’operatore sociale e sanitario segnala il minore che a suo parere e in base alle informazioni che sono in suo possesso si trova in una situazione di “pregiudizio”. Si definisce “situazione di pregiudizio” una qualunque situazione in cui il minore mutua, dal contesto familiare o extrafamiliare in cui è calato, uno stato di sofferenza, disagio o carenza che può incidere negativamente sulle sue potenzialità di crescita e di sviluppo. LEGGE 698/75 LEGGE 616/77 LEGGE 833/78: tutti gli operatori sociosanitari nell’esercizio delle loro funzioni devono vigilare e assumere iniziative a tutela del minore attivando all’occorrenza l’Autorità Giudiziaria LEGGE 184/83: tutti i Pubblici Ufficiali e gli Operatori Incaricati di Pubblico Servizio sono tenuti a segnalare all’Autorità Giudiziaria le situazioni di abbandono morale o materiale a carico di minori LEGGE 216/91: per le situazioni di grave rischio l’istituzione scolastica è tenuta alla segnalazione delle medesime. a) Al Responsabile del Servizio Sociale competente b) Alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni, Commissariato di P.S.. Nel primo caso il Servizio Sociale provvederà ad un accertamento; nel caso in cui i sospetti contenuti nella segnalazione dovessero risultare confermati e non sia possibile aiutare il bimbo con la collaborazione della famiglia, provvederà a segnalare a sua volta alla Procura Minorile che prenderà provvedimenti a tutela del minore. Nel secondo caso, la Procura Minorile chiederà al Servizio Sociale di fare un accertamento coatto (INDAGINE SOCIOAMBIENTALE) sulla situazione familiare e a seconda degli esiti di tale accertamento valuterà se prendere provvedimenti a tutela del minore. E’ bene segnalare direttamente alla Procura presso il TRIBUNALE PER I MINORENNI le situazioni che appaiono molto preoccupanti La segnalazione deve essere inoltrata per iscritto e NON può essere fatta in forma anonima. Nella segnalazione devono essere citati e descritti tutti gli elementi che hanno portato l’operatore a formulare l’ipotesi che il bambino si trovi in una situazione di rischio o pregiudizio. Quando l’operatore che rileva una situazione di disagio fa parte di un’istituzione o una organizzazione pubblica o privata la responsabilità della segnalazione non deve ricadere in toto sul singolo operatore, ma dovrà essere assunta in modo collegiale dall’istituzione stessa. Quando viene inoltrata una segnalazione (civile), è opportuno informare i genitori del minore. ART. 331 C.P.P. Tutti i Pubblici Ufficiali e gli Operatori Incaricati di Pubblico Servizio SONO OBBLIGATI a segnalare al Tribunale Penale o alla Polizia Giudiziaria (Commissariato di P.S.) i reati perseguibili d’ufficio di cui sono venuti a conoscenza nell’esercizio delle loro funzioni. L’art. 331del C.P.P. prevede che qualora gli Incaricati di un Pubblico Servizio o i Pubblici Ufficiali nell’esercizio delle loro funzioni abbiano notizia di un reato perseguibile d’ufficio, debbano inoltrare, “senza ritardo”, denuncia scritta al Pubblico Ministero o a un Ufficiale di Polizia Giudiziaria. Anche gli esercenti una professione sanitaria privatamente hanno l’obbligo di referto, ovvero l’obbligo di riferire al Pubblico Ministero o ad un Ufficiale di Polizia Giudiziaria tutti i casi che possono presentare i caratteri di un delitto per il quale si debba procedere d’ufficio (artt. 365 c.p. e 334 c.p.p.). Acquisita la notizia di reato, la Polizia Giudiziaria riferisce a sua volta per iscritto al Pubblico Ministero “gli elementi essenziali del fatto e gli altri elementi sino ad allora raccolti, indicando le fonti di prova e le attività compiute, delle quali si trasmette la relativa documentazione” (art.347 c.p.p.) La mancata segnalazione costituisce reato di omissione in atti d’ufficio (art. 328 c.p.) - MALTRATTAMENTI CONTRO I FAMILIARI E CONVIVENTI (art. 572 c.p.) condotte non occasionali da parte di genitore o parente che sono lesive dell’integrità fisica o psichica della persona (tali condotte “lesive”sono state meglio definite come “quei comportamenti che rendono abitualmente dolorose le relazioni familiari”dalla sentenza della Corte di Cassazione del 16.10.92). - ABUSO DEI MEZZI DI CORREZIONE (art. 571 c.p.) infliggere al minore, in modo non occasionale, punizioni immotivate o che si pongono al di là dei poteri educativi riconosciuti ai genitori (il genitore ha il dovere di educare il figlio ma deve farlo nel rispetto della sua personalità e senza soffocarne le potenzialità individuali). • Qualunque attività sessuale, anche senza costrizione, con minore di anni 10; • Attività sessuale con costrizione fisica o psicologica o abuso di autorità con minore di anni 14; • Attività sessuale con minore di anni 16 se chi la agisce è il genitore, il di lui convivente, il tutore, o altra persona cui il minore sia affidato per ragioni di cura, istruzione, vigilanza o custodia. Nella segnalazione occorre esporre in forma chiara e sintetica gli elementi osservativi che hanno condotto al sospetto. NON DEVONO essere contenuti approfondimenti o giudizi circa la presunta veridicità delle eventuali affermazioni rese dal bambino, o circa la colpevolezza dell’adulto o degli adulti in gioco. Tali valutazioni vanno lasciate alla competenza dell’Autorità Giudiziaria. Alla Procura della Repubblica presso il Tribunale OPPURE Alla Polizia Giudiziaria o alla Procura presso il T. d. M. Nel caso di segnalazione penale, NON VALE IL PRINCIPIO DI TRASPARENZA. Chi inoltra la segnalazione NON può convocare i genitori e informarli del sospetto di reato che pesa su di loro; Tali valutazioni spettano al Servizio Sociale e/o di Neuropsichiatria infantile e di Psicologia che è stato informato della situazione. La telefonata NON sostituisce la segnalazione scritta. Informazioni raccolte nell’esercizio delle proprie funzioni (colloqui con il bambino o con i genitori o altri parenti, confidenze fatte spontaneamente dal bambino, ecc). Presenza di segnali fisici o psicologicocomportamentali (questi ultimi se accompagnati da racconti o confidenze raccolta dal bambino o dai genitori o altri parenti) di maltrattamento o abuso notati o rilevati nell’esercizio delle proprie funzioni. Presenza di un sospetto “sufficientemente fondato” Preventiva valutazione clinica e psicosociale (DIVERSA DALLA INDAGINE GIUDIZIARIA) fondata su: o segni fisici evidenti o testimonianza diretta Non inviare al T.O. segnalazioni fondate soltanto su: o indicatori comportamentali non corroborati testimonianze dirette o testimonianze de relato da Una volta inoltrata la segnalazione, spetta al P.M. disporre gli eventuali esami fisici in caso di presunto abuso fisico e/o sessuale e raccogliere le sommarie informazioni testimoniali (S.I.T.) previa nomina del C.T. Presenza di un indicatore fisico/comportamentale/testimoniale Segnalazione alla Procura del T.O. Tempestiva raccolta di S.I.T. da parte del P.M. o della P.G. coadiuvati da consulente (NPI, psicologo) esperto in psicologia della testimonianza ATTIVAZIONE DELLA RETE Domande? Commissariato di P.S. San Paolo Centralino: 06/55501 Fax: 06/5550203 [email protected] REFERENTI PROGETTO SCUOLE SICURE Ispettore Capo Dott. Alessio ZUCCONI MAZZINI Cell: 3313736611 - Diretto: 06/5550243 [email protected] Assistente Laura DE GIULI [email protected] Agente Frana MOSTACCI franca. [email protected]