Immanuel progetto filosofia.ppt esposizione della critica di Kant a Elena S. impaginazione, selezione delle immagini, scelta e adattamento dei testi di Giampiero Tre Re tavola dei contenuti Una rivoluzione copernicana Il cielo stellato sopra di me… Le ragioni della Critica Critica della Ragion pura La Critica della Ragion pratica Esiti della rivoluzione copernicana Eredità kantiana Vocabolarietto kantiano Cronologia Schemi -Schema della critica della ragion pura -Giudizi e categorie -Categorie, schemi e principi Schede -Newton -Hume -Rousseau -Fichte -Schopenhauer Introduzione una “rivoluzione copernicana” in filosofia Per Immanuel Kant il problema Kant (Königsberg, di come il 22 soggetto conoscente aprile 1724possa - 12 febbraio cogliere1804) formeha e leggi che esistono proposto indipendentemente (come egli stesso da afferma) esso, diventa una rivoluzione il problemacopernicana di come il soggetto del conoscente pensiero: pone come queste Copernico forme aveva e queste leggi. messo Maal- centro e qui sta immobile la complessità del della proposta sistema kantiana planetario - questa il sole, attività che prima del soggetto era concepito non vanifica come astro la realtà ruotante esterna (come intorno sealessa nostro fosse globo unaassieme creazione agli soggettiva); altri pianeti,alcosì contrario, Kant ha vuole proposto stabilire di e garantire stabilire le il fondamento sole condizioni delladi possibilità di una conoscenza conoscenza neloggettiva soggettoeche certa. Per far questo conosce occorre e nonstabilire nell’oggetto i limiti di validità entro conosciuto. i quali tale pretesa di oggettività della conoscenza rimane legittima. «Il cielo stellato sopra di me, la legge morale in me» Dal periodo precritico alla Dissertazione (1770) In una seconda fasestudia si verifica un distacco da Wolff e un Il giovane Kant presso il Collegium avvicinamento all’empirismo di Hume. A questo periodo Fridericianum, allora guidato dal massimo appartiene l’incipiente critica della metafisicaFranz (SogniAlbert di un esponente del pietismo dell’epoca: visionario spiegati i sogni della metafisica). Introducedalla il Schultz. Qui con Emmanuel riceve un’educazione concetto di “spazio assoluto” (Sul primo fondamento delle forte impronta religiosa e morale. regioni nello spazio, 1768) unafase prima fasedetta (detta pre-critica) suo La In terza è quella “critica”. Kant sidel dedica percorso di pensiero Kant siuniversitario dedica a riflessioni scrupolosamente all’insegnamento e scrive lesu sue tematiche sul sappiamo fuoco…). opere maggiori. “scientifiche” Dagli scritti del(sui suo terremoti, allievo Herder che le sue lezioni sono impostate come insegnamento Comincia adnon emergere nel pensiero di Kant il accademico una filosofia, mascienza come insegnamento a rapportodifondamentale: naturale-metafisica filosofare, alla ricerca di un metodo (“zetetica”). «Il cielo stellato sopra di me, la legge morale in me» la “Dissertazione” del 1770 Il 1769 fu un anno particolare nella biografia intellettuale di Kant: «mi ha portato una gran luce», scrive il filosofo. Possiamo far risalire ad allora il definitivo abbandono del dogmatismo e l’inizio del terzo periodo del suo pensiero, la “filosofia critica”. Nella “Dissertazione” del 1770 (De mundi sensibilis atque intelligibilis forma et principiis) «appare ormai acquisito il punto di vista che sarà proprio della Critica della ragion pura» (M. A. Raschini): Distinzione tra mondo sensibile e intelligibile; rispettivamente “fenomeno” e “noumeno”. Fenomenicità come fondamento dell’esperienza Tempo e spazio come forme dell’attività spirituale (supposti dai sensi) Autonomia dell’intelletto rispetto all’esperienza per via delle idee pure, non astratte ma astraenti (le future categorie a priori) di cui però prendiamo coscienza con l’atto esperienziale Il problema di Dio quale fondamento non fenomenico della realtà fenomenica (Dio) Le ragioni della “Critica” Metafisica e scienza Razionalismo ed empirismo. Nel diciottesimo secolo le due principali epistemologiche in crisi. una parte Uno deiteorie problemi che troviamo entrano trattati nelle dueDa maggiori la“Critiche” rottura deldiquadro di ontologia, epistemologia Kant è unitario il rapporto tra metafisica e scienze ed etica della allora metafisica tradizionale opera soprattutto della naturali, considerate i duead campi generalissimi della radicalità della umana. critica empiristica di Hume. D’altro conoscenza Come abbiamo visto, negli canto anni l’empirismo stesso è in crisi perché la scienza galileiana e giovanili Kant si era avvicinato alla filosofia naturalistica newtoniana dimostra l’esistenza di verità di fatto necessarie. dell’illuminismo, ispirata ai successi scientifici in fisica e in Hume e Newton. «Hume mi ha svegliato dal sonno astronomia conseguiti da Newton procedendo dalla rinuncia dogmatico» ebbe a dire Kant; d’altra parte Kant considerava ricorso principi e spiegazioni trascendenti la leal leggi dellaa fisica newtoniana oggettive e necessarie. In un descrivibilità dei fatti. Si era così fatto strada in Kant un certo senso, però, Kant applicherà il metodo critico alla ideale di metafisica “scientifica” newtoniane, in senso newtoniano, ossia struttura logica delle proposizioni nel tentantativo metafisica costituita entro stessi criteri limitativi. diuna legittimare la loro necessità di questi fatto sul fondamento di precise leggi della ragione. Le ragioni della “critica” un tribunale della ragione La ragione sottopone a critica se stessa: se non sia il mondo “oggettivo” ad adattarsi alle strutture Il pensiero critico kantiano può così leggersi conoscitive dell’intelletto piuttosto che il contrario come una conciliazione di razionalismo ed (vedi rivoluzione copernicana in filosofia) empirismo per la via di una radicalizzazione delle Nella ricercaautocritiche di questo ideale di scientificità esigenze ed autolimitanti delladella metafisica confluiscono anche altridell’affermazione elementi della ragione, da un lato e, dall’altro, formazione filosofica di Kant, in particolare lezione di un realistico ottimismo circa le capacitàladella dell’illuminismo filosoficoun’effettiva tedesco (Wolff) con il ragione di conseguire conoscenza “metodo della Nella fondazione”, che consiste nel costruire della realtà. filosofia critica kantiana passo passo discorso filosofico fondando ogni trovano cosìil la loro espressione più matura le singolo elemento sull’accertamento della legittimità istanze empiristiche e razionalistiche della delfilosofia precedente. moderna. Innestando la problematica Con l’apporto dell’empirismo inglese Kant cerca di posta da Hume sull'esigenza fondazionale della superare anche il razionalismo e Leibniz (per scuola di Wolff, Kant elabora di unWolff nuovo concetto i quali la possibilità di una realtà data della dalla sua di ragione che influenzerà granèparte non-contraddittorietà formale): la realtà non si riduce speculazione successiva a partire dalla filosofia a idealistica logica. tedesca. Le ragioni della “Critica” Oggettivismo, soggettivismo e filosofia critica Nel corso della tradizione filosofica si è sostenuto, con l’aristotelismo, che l’oggetto percepito dai sensi propone all’intelletto delle forme universali che in qualche modo l’intelletto astrae dagli oggetti singoli; oppure, platonicamente, che noi possediamo già un deposito di idee innate di cui fa parte un’idea della "pietrità", che esiste indipendentemente da questa Quello particolare che Kant pietrapone individuale in questione e cheène invece fondaproprio non solo sia la la conoscibilità natura speculare ma lae passiva stessa possibilità dell’intelletto di esistenza. sia quella sua attività per cui, come voleva Hume, da una serie Parimenti di impressioni si è sostenuto che abitualmente che, quandosisipresentano individuanoassociate, nel mondosidelle trae leggi per abitudine generali, la il nostro tendenza intelletto a considerare le conosce quelle per induzione impressioni daconnesse, una serie senza di casiche nulla particolari, (tranneo ilperché successo queste che leggi questa sono abitudine per così ci dire garantisce stampate nelnell’animo corso della nostra umano, esperienza o ancora perché, conoscitiva) comeciasseriva garantisca Spinoza, che gli la oggetti formadel e lamondo e le leggi che connessione ne regolano delle i rapporti idee adegua siano davvero per naturale così parallelismo come li conosciamo. psicofisico la forma e la connessione delle cose. Critica della Ragion Pura giudizi sintetici a priori «Bisogna prima di tutto cercare il segno che distingue con certezza una conoscenza pura da una conoscenza empirica» (Kant, Ragion pura) Una conoscenza empirica, o a posteriori, non contiene in sé il predicato della necessità. Si può dire, al massimo: “da tutte le esperienze finora compiute risulta essere così”. La conoscenza a posteriori è sintetica, cioè fa una sintesi di un soggetto e di un predicato non contenuto in esso, ma manca di universalità e necessità. Una conoscenza pura, o a priori, è in sé necessaria, come le proposizioni matematiche o il concetto di “causa”, che contiene necessariamente il concetto di effetto. Queste mancano però di possibilità, cioè la loro esistenza non è compresa nel loro concetto, oppure: la loro esistenza di fatto non è necessaria affinché siano conosciute Per esprimere un giudizio valido, che accresca le nostre conoscenze bisogna che da una parte sia universalmente valido, ma nello stesso tempo possibile: un giudizio sintetico a priori, in cui il rapporto tra soggetto e predicato non contenuto in esso sia costante e universale. critica della ragion pura come filosofia trascendententale Avviata in questi termini la filosofia critica si pone come ricerca delle condizioni di possibilità del giudizio: «Come sono possibili giudizi sintetici a priori (dal momento che di fatto la matematica e la fisica li esprimono)?» Inoltre, poiché la metafisica mostra di essere una disposizione naturale della ragione nonostante il fatto che le sue concretizzazioni storiche siano cadute in palesi contraddizioni: «Com’è possibile la metafisica come disposizione naturale?» «Com’è possibile la metafisica come scienza?» Schema dell’indagine trascendentale della conoscenza Per rispondere alle precedenti domande occorre uno strumento col quale procedere ad una fondazione e per così dire ad una epurazione della ragione da quegli oggetti che non rientrano nei suoi limiti e nelle condizioni di possibilità delle conoscenza dettate dalle modalità di funzionamento della ragione stessa. Questo strumento è appunto la filosofia trascendentale o scienza della conoscenza a priori. 1 Dottrina trascendentale degli elementi 1.1 Estetica trascendentale (il senso) 1.2 Logica trascendentale (l’intelletto) 1.2.1 Analitica trascendentale 1.2.2 Dialettica trascendentale 2 Dottrina trascendentale del metodo (disciplina, canone, metodo e storia della Ragion pura) DOTTRINA TRASCENDENTALE DEGLI ELEMENTI DOTTRINA DEL METODO Estetica trascendentale •DISCIPLINA (Spazio e tempo) •CANONE Logica trascendentale •ARCHITETTURA Analitica trascendentale Dei concetti (categorie) •Deduzione “metafisica” •Deduzione trascendenta le Dei giudizi •Schematismo •Principi •Fenomeno/ noumeno •STORIA Dialettica trascendentale (Dio, l’anima, il mondo) Concetti Deduzioni paralogismi antinomie ideale dottrina parte sezione libro Dottrina trascendentale degli elementi/1 Estetica trascendentale/1 La "filosofia trascendentale" ha il compito di stabilire le condizioni di validità oggettiva e universale di questi giudizi, e in tal senso si occupa non tanto degli oggetti conosciuti quanto del nostro modo di conoscerli. La sensibilità ci porge delle rappresentazioni, che noi riceviamo sotto forma di sensazioni, ovvero di intuizioni empiriche. Lo e il tempo Kant non sono già- che dati,ci Maspazio il molteplice delleper intuizioni empiriche precedentemente alla- viene sensazione, non fanno forniscono apparenze unificato dalle dueparte dell’esperienza, non sonoeproprietà delle cose.e tempo intuizioni pure dello spazio del tempo. Spazio Lo sono spazio è "condizione della possibilità delle a priori non oggetti di conoscenza: sono le forme apparenze" (perché qualcosa possa apparire mediante le quali noi possiamo unificare le nostre all’intelletto essa deve occupare spazio) e ilvisione tempodella sensazioni. In tal senso Kant si oppone alla è "ladel forma senso interno", dell’intuizione di noi (e fisica suodel tempo, per cui si parlava di uno spazio e del assoluto, nostro stato interno, e in quanto tale di tutti distessi un tempo) come contenitore generale formale di tutte le apparenze in gli"condizione altri fenomeni. generale". Dottrina trascendentale degli elementi/1 Estetica trascendentale/2 I sensi esterni forniscono la “materia” delle nostre percezioni; la “forma è costituita dai principi a priori: SPAZIO e TEMPO: Nonnoi derivano dall’esperienza Ciòche percepiamo non è degliinoggetti l’oggetto sé masensibili il suo apparire e non lo percepiamo se non Sono necessari inserendolo nellapresenti forma anche in Sarebbero trascendentale spazio-tempo assenza delle nostre (fenomeno) percezioni Lo spazio è il principio Il soggetto non ne prende trascendentale della che coscienza se nongeometria in presenza da esso la necessità a priori dellatrae materia fornita dai sensidei suoi esterni giudizi sintetici Il tempo è il principio trascendentale della matematica (basata sul contare, che implica la successione e quindi l’intuizione del tempo) Dottrina trascendentale degli elementi/2 Logica trascendentale/1 (analitica) (analitica dei concetti) giudizi e categorie/1 Tuttavia l’esperienza percettiva nonrifarsi ci permette ancora Per capire questa attività occorre di pensare l’oggetto di cui abbiamo l’intuizione empirica. all’articolazione kantiana dei giudizi, delle categorie, Tra colgo una successione di eventi (la degliil momento schemi e in deicuiprincipî (o delle proposizioni luce del sole batte sulla pietra, la pietra emana calore) e fondamentali) dell’intelletto puro. Di fronte ai dati quello in cui sononoi in giudichiamo grado di affermare che èdilaquantità, luce dell’esperienza in termini solare ha fatto eriscaldare pietra, entra in gioco, qualità,che relazione modalità.laCosì possiamo dire, accanto alla sensibilità, l’intelletto, che è la facoltà di per esempio, che di fronte a noi c’è davvero una pensare l’oggetto dell’intuizione sensibile. pietra, che essa è una sostanza che ci appare al L’intelletto agisce sui dati dell’intuizione (i quali, tatto - accidentalmente - come calda e che il calore è ricordiamolo, ci garantiscono della realtà della nostra causato dai raggi - oppure che se questai esperienza): senzasolari i dati dell’intuizione sensibile pietra fosse battuta dalla si l’azione pensieri dell’intelletto sono luce vuoti;solare ma senza riscalderebbe. Ma per enunciare (o attuare dell’intelletto, senza concetto, le intuizioni sonocome cieche. atto mentale) questi giudizi dobbiamo per così L’attività dell’intelletto ordinanoi diverse rappresentazioni dire le intuizioni con categorie. sotto"fasciare" una rappresentazione comune. Dottrina trascendentale degli elementi/2 Logica trascendentale/1 (analitica) (analitica dei concetti) giudizi e categorie/2 Analitica trascendentale L’oggetto intuito nella facoltà sensoriale (la materia apportata dai sensi e informata dalle forme a priori pure di spazio e tempo) viene ricondotto a unità dalla funzione di unità dell’intelletto. Questa funzione di unità corrisponde al “giudizio”,che è appunto la riduzione (ridurre = ricondurre) di una molteplicità di rappresentazioni ad una sola. Tavola dei giudizi e delle categorie giudizi derivano la loro materia dall’intuizione sensibile (percezione + forme pure di spazio e tempo). Questi I giudizi ricavano invece la loro forma (dunque necessità a priori) da concetti puri a priori (categorie) che ne determinano anche la distribuzione. giudizi categorie quantità qualità relazione modalità universali particolari singolari affermativi, negativi infiniti categorici ipotetici disgiuntivi problematici assertori apodittici uno realtà inerenza/sussistenza possibile/impossibile più negazione causalità/effetto esistenza/non esistenza tutti limitazione reciprocità necessità/contingenza Dottrina trascendentale degli elementi/2 Logica trascendentale/1 (analitica) (analitica dei concetti) Deduzione trascendentale •Nell’intelletto è data l’unità originaria, non la molteplicità, Trovate le categorie, bisogna dimostrarne la validità oggettiva, operazione perché altrimenti noi non che va sotto il nome di “deduzione trascendentale”. “conosceremmo”, semmai •I concetti puri dell’intelletto (categorie) non possono derivare “intuiremmo” gli oggetti, non solo dall’esperienza, per ilèfatto che la superano (come dimostra l’esistenza di come fenomeni, come di fatto, a priori, come quelle matematiche o fisiche). maverità in quanto oggetti. •La funzione delKant, giudizio non può mai venire dalla molteplicità •Come si vede, unificatrice questo è per dell’intuizione sensibile. Essa è propria dell’intelletto in quanto anche il limite dell’intelletto umano. intrinsecamente unità. Questa unità non è la stessa cosa della categoria •L’io pensoma è un puro pensare. “unità”, qualcosa di più, che le categorie stesse suppongono. Essa è Esso può conoscersi solo allorchédell’autocoscienza. L’intuizione intellettiva l’originaria unità trascendentale si pone in ha relazione al molteplice che l’io di se stesso: l’io penso. proveniente dall’intuizione •Ciò si chiama “appercezione”, atto spontaneo dell’io penso. sensibile. schema Dottrina trascendentale degli elementi/2 Logica trascendentale/1 (analitica) (analitica dei giudizi) Schematismo trascendentale/1 Occorre mostrare, a questo punto, come sia possibile che le categorie diano una rappresentazione della realtà oggettiva, come gli oggetti si adattino alle condizioni di conoscibilità date nell’intelletto. La capacità di operare sintesi tramite il giudizio e la funzione di quest’ultimo di sussumere il molteplice dell’intuizione in concetti generali avviene, secondo Kant, tramite schemi. Questi sono da una parte collegati ai concetti puri (vi è uno schema per ogni categoria, dall’altra alle intuizioni sensibili). Lo schema collega categorie e intuizione tramite il tempo. In altre parole, lo schema sarebbe in grado, secondo Kant, di applicare concretamente le categorie agli oggetti. schema Dottrina trascendentale degli elementi/2 Logica trascendentale/1 (analitica) (analitica dei giudizi) Schematismo trascendentale/2 Tale rappresentazione è lo schema trascendentale" (Critica della ragion pura, 2a Certamente c’è qualcosa nell’intuizione di un dato oggetto, per esempio una pietra o di ed., 134che sgg.). Seguiamo tre esempi kantiani. un frutto giustifica il passaggio che l’intelletto deve fare al concetto generico di pietra e di frutto, ma altrettanto certamente la teoria kantiana non potrebbe ammettere né che •Di fronte all’intuizione un oggetto triangolare, per poterlo empirica pensare(che come la forma "pietra" e la formadi"frutto" siano già presenti nell’intuizione è "cieca" senza le forme dall’intelletto), né che facciano parte di quell’apparato triangolo debbo fare provviste astrazione dal fatto che sia isoscele o scaleno; lo schema trascendentale è costituito di forme ancora "vuote". provvede unache regola per disegnare un triangolo in modo da fare astrazione dalle Benché in alcuniparticolari. passi sembri che Kant riservi questa questione alla psicologia empirica sue proprietà (la quale si occupa di come l’esperienza si svolge, non di cosa contiene), una risposta a •Per sussumere l’intuizione di un cane singolo sotto il concetto di cane, questo problema si può trovare nella teoria dello schematismo trascendentale. Il l’immaginazione deve attuare una regola che consenta di tracciare una figura di problema di Kant è come il contenuto concreto dell’intuizione, che è apparenza e animale che tuttavia dalle proprietà sensibili deiin cani immagine,quadrupede possa essereesussunto sottoastragga le categorie (forme astratte). Entra qui gioco la percepiti nel corso dell’esperienza. facoltà dell’immaginazione pura, che provvede un termine medio "il quale occorre sia •Se ho davanti una di cinque punti ho un’immagine del omogeneo, da unagli latoocchi rispetto allasuccessione categoria, e d’altro lato rispetto all’apparenza, in modo da rendere possibile della categoria Questadel cinque, debbo numero cinque; perl’applicazione renderla omogenea con ilall’apparenza. concetto astratto rappresentazione mediatrice deve pura (priva di tuttoper ciò generare che è empirico), e procedere schematicamente adessere applicare una regola qualsiasi tuttavia dev’essere un lato intellettuale, e d’altro lato sensibile. numero, sia esso da cento o mille. Dottrina trascendentale degli elementi/2 Logica trascendentale/1 (analitica) (analitica dei giudizi) Il costruttivismo kantiano Il capitolo dello schematismo costituisce probabilmente la parte più affascinante e Kant ritiene fondamentale questa attività dell’intelletto, ma la definisce come promettente della proposta kantiana, e come tale è stato ripensato nel corso degli "un’arte nascosta nelle profondità dell’anima umana". D’altra parte gli schemi ultimi due secoli, ma paga la sua forza propositiva con il vago rimando alle analizzati da Kant sono pur sempre schemi trascendentali, che permettono strategie di un’arte che rimane per Kant in gran parte ancora "nascosta". l’applicazione di concetti puri ai dati dell’esperienza. La "costruzione" della figura Se c’è una costruzione dei concetti empirici, lo schematismo entra in azione dopo di animale quadrupede (che richiama alla mente alcuni procedimenti studiati oggi la percezione o interviene prima, a rendere possibile la percezione stessa? E se dalle scienze cognitive) rappresenta certamente un passaggio dai concetti puri ai per i concetti puri dell’intelletto (insieme agli schemi che concorrono alla loro dati dell’intuizione, ma non è ancora la costruzione di quel quadrupede specifico applicazione) si può pensare a una loro immutabilità e ideale oggettività, si che è il cane (per non dire della costruzione di quel cane che potrebbe essere un potrebbe dire lo stesso di una attività costruttiva di concetti empirici che, per pastore tedesco o un pechinese). esempio, deve far fronte anche alla possibilità di pensare oggetti sconosciuti Sino a qual punto si può parlare di uno schematismo attraverso il quale si (come per esempio una nuova specie animale o un nuovo elemento chimico)? Gli "costruiscono" concetti empirici? schemi dei concetti empirici dovrebbero essere perfezionabili, capaci di adeguare nuovi dati dell’esperienza, altrimenti non ci sarebbe crescita del sapere. Lo schematismo dovrebbe dunque essere un’arte segreta che si sviluppa e arrichisce il decorso storico. Dottrina trascendentale degli elementi/2 Logica trascendentale/1 (analitica) (analitica dei giudizi) Princìpi dell’intelletto puro L’intelletto applica «“Quando il sole illumina le categorie la pietra, basandosi essa sisui principî dell’intelletto puro. Non riscalda”. può pensare Questo la pietra è unintuita semplice che giudizio come quantità estensiva, ne coglie lo stato percettivo termico secondo ed è privo diversi di necessità; gradi d’intensità, per riesce a pensare alla pietra solo quantoa spesso come sostanza io e che altri permane abbiamoalpercepito di sotto della variazione dei suoi stati ciò, le percezioni termici, pensa la causalità si trovanodell’azione collegate asolare quel in termini di successione modo solo abitualmente. temporale, ritiene il fenomeno Se dico reale invece: perché il è collegato con le condizioni sole riscalda materiali dell’esperienza, la pietra (è causa e lo ritiene del possibile anche in futuro perché l’ipotesi riscaldamento) si accorda con le alla condizioni percezione formali si aggiunge dell’esperienza. il concetto intellettivo di causa il quale pone una connessione necessaria fra il concetto Si è quindi passati da un giudizio dei raggi solari e quello del calore; così il percettivo soggettivo (che richiedeva giudizio sintetico diventa necessariamente solo il collegamento logico delle percezioni in un soggetto pensante) universale e quindi oggettivo, e da una ai giudizi d’esperienza, che semplice percezione si tramuta in pretendono a un valore universale. esperienza» (Kant, Prolegomeni 20). quantità qualità giudizi categorie universali unità particolari pluralità singolari totalità affermativi realtà negativi negazione infiniti limitazione schemi principi numero assioma dell’intuizione: tutte le intuizioni sono quantità estensive grado anticipazione nella percezione: in tutte le apparenze il reale possiede una quantità intensiva analogie dell’esperienza relazione categorici sussistenza/inerenza permanenza del reale nel tempo permanenza della sostanza ipotetici causalità/effetto successione del molteplice successione temporale secondo causalità disgiuntivi reciprocità simultaneità delle determinazioni simultaneità secondo la legge reciproca postulati del pensiero empirico in generale modalità problematic i possibilità/impossibilità accordo tra la sintesi di diverse rappresentazioni ciò che si accorda con le condizioni generali dell’esperienza è possibile assertori esistenza/non esistenza esistenza in un determinato tempo ciò che è collegato con le condizioni materiali dell’esperienza è reale apodittici necessità/contingenza esistenza in ogni tempo ciò il cui collegamento col reale è determinato da condizioni universali dell’esperienza esiste necessariamente Dottrina trascendentale degli elementi/2 Logica trascendentale/2 (dialettica) Le idee della ragione Malgrado le notevoli differenze tra le due edizioni della prima Critica, Kant ha stabilito che il noumeno, il sostrato dei fenomeni che ci appaiono, è una pura idea negativa, un concetto limite. Quello che l’intelletto può pensare, e a cui può applicare l’insieme delle categorie, è solo l’apparenza offertaci dall’esperienza, e ogni tentativo di estendere l’azione dell’intelletto fuori dall’esperienza è privo di senso. Quindi quei concetti che la ragione è portata a formulare prescindendo dall’esperienza, e che Kant chiama idee, quali il mondo come unità, l’anima o Dio stesso, non possono essere pensati dall’intelletto. La parte della Critica della ragion pura intitolata "Dialettica trascendentale" è la parte distruttiva in cui Kant dimostra l’impossibilità di parlare delle idee della ragione. schema Dottrina trascendentale degli elementi/2 Logica trascendentale/2 (dialettica) L’anima e il mondo L’idea dell’anima nasce dal tentativo di applicare all’io penso come pura forma trascendentale la categoria della sostanza, che invece è applicabile solo nell’ambito dell’esperienza. L’idea del mondo come totalità di fenomeni (oggetto della cosmologia tradizionale) dà luogo a veri e propri conflitti della ragione con se stessa (antinomie della ragion pura): siccome l’idea stessa del mondo eccede i limiti della nostra esperienza, e quindi il nostro intelletto non può averne conoscenza, è impossibile dimostrare (1) sia la finitezza che l’infinità del mondo (nel tempo come nello spazio), (2) la sua divisibilità o indivisibilità, (3) se ci sia una causalità libera o solo una causalità della natura, (4) se il mondo dipenda da un essere necessario. Dottrina trascendentale degli elementi/2 Logica trascendentale/2 (dialettica) L’esistenza di Dio Gli stessi argomenti valgono per la dimostrazione dell’esistenza o dell’inesistenza di Dio. Kant riprende le tre prove fondamentali: la prova ontologica (per cui il fatto stesso di poter pensare un essere a cui competono tutte le perfezioni, compresa dunque anche l’esistenza, è prova della sua esistenza); la prova cosmologica, che dalla contingenza del mondo deduce l’esistenza di un essere necessario; la prova fisico-teologica per cui si risale dall’ordine del mondo al suo ordinatore. Tutte e tre richiederebbero, per essere dimostrate, che si applicasse l’apparato categoriale a idee che non appartengono all’esperienza, e dunque in tutti i tre i casi l’intelletto legifererebbe, per così dire, a vuoto. Per esempio, si può predicare l’esistenza solo attraverso un giudizio sintetico, applicando una categoria della modalità a un fenomeno di cui ho intuizione; ma di un oggetto di cui non ho intuizione non posso dire né che esista né che non esista. Dottrina trascendentale degli elementi/2 Logica trascendentale/2 (dialettica) Conclusioni •“Le condizioni di possibilità dell’esperienza sono ad un tempo le condizioni di possibilità degli oggetti dell’esperienza” •Dei suoi concetti a priori (categorie) l’intelletto può fare solo un uso empirico (limitato all’esperienza), ma mai un uso trascendente (al di là dell’esperienza) Dimostrare che le idee della ragion pura sono indimostrabili non significa negare che •Noncostituiscono sono possibiliper noi dei problemi. Se esse non servono per conoscere alcunché, esse –laquesto psicologia razionale (scienza dell’anima) non per cessano di avere un uso regolativo: dobbiamo pensare ai fenomeni del cosmologia razionale (opposta alla fisica) di un’unica sostanza, bisogna nostro–la senso interno come se fossero manifestazioni –lada teologia razionale (sapereall’altro scientificamente se Dio esista oppure passare un fenomeno naturale come se esistesse una unità delno) mondo, bisogna pensare all’esperienza come a una perfetta unità sistematica come se tutto dipendesse da unlaunico creatore. •Non è possibile metafisica come scienza Le ideeè della ragione non hanno valore conoscitivo, maDio, ci aiutano a muoverci un •Non possibile fondarsi sulla metafisica (conoscere il mondo, il destino verso dell’uomo) orizzonte di ricerca per costruire l’eticacontinua, nel tentativo di arricchire sempre più la nostra esperienza. Dottrina trascendentale del metodo Kant spiega pertanto l’esistenza di un bisogno naturale della metafisica, Nell’ultima parte dell’opera, Kant dimostra che la metafisica non pur avendone negato la validità nella risoluzione dei suoi tre problemi solo giunge necessariamente ad esiti autocontraddittori, ma che fondamentali in sede di speculazione pura (cfr. Dialettica trascendentale). esitinaturale sono anche gli interessi stessi della ragione, Talequesti bisogno derivacontro appunto dalla relazione che questi tre cioè “il possibile (Kant).della ragione. problemi hannoalla conlibertà” l’uso pratico primaragione, parte Kant intende liberareinlarealtà ragione quanto la svia LeNella idee della dunque, svolgono unadafunzione da ciò che non è oggetto legittimo speculazione. regolativa del sapere. Funzione che sidella concretizza nell’architettonica, ossia conoscenza secondo unindividuati sistema unitario, Si nell’organizzazione tratta di applicare glidella elementi della conoscenza, rispondente ad un principio unificante. La “filosofia propriamente questo nell’”Analitica”, al loro uso pratico, che si articolaè in tre domande: sistema: un ideale “cosmico”. Essa ha due oggetti: ciò che è e ciò che «Che cosa cosa le debbo fare? Che cosa dev’essere, perpossiamo cui da unasapere? parte siChe avranno scienze della metafisica sperare?» ai dei tre costumi. problemi teoretici: Dio, libertà e dellaposso natura, dall’altrainlarelazione metafisica anima. Kant conclude la Critica della Ragion pura proponendo un ideale di metafisica come scienza suprema applicata nei legittimi limiti della conoscenza. schema Critica della Ragion Pratica Premessa Kant deve ora fondare una morale che rispetti le premesse sistematiche e metodologiche della “Ragion Pura”. In particolare deve fondare la legge morale nell’ambito legittimo dell’uso pratico della ragione. A differenza che nel suo uso speculativo, in cui la pretesa di prescindere dall’apporto dell’esperienza si è rivelato illegittimo, la ragione si mostrerà invece capace di esaurire in se stessa il proprio compito nel suo uso pratico. In questo senso l’uso pratico della ragione si rivelerà essere l’uso che le è proprio, perseguendo il quale la ragione può legittimamente dirsi “pura”. La “Ragion pura pratica” si applica ai motivi determinanti della volontà, cioè «la facoltà di produrre oggetti corrispondenti alle rappresentazioni o di determinare se stessa, cioè sé come causalità, verso l’attuazione degli oggetti stessi» (Critica della Ragion pratica, Introduzione). Dottrina degli elementi/1 Analitica L’autonomia della volontà/1 Il concetto di autonomia è fondamentale in Kant. «Rousseau mi ha messo sulla strada giusta» ebbe a dire Kant, riferendosi proprio all’idea roussoviana di autonomia I due obiettivi dell’analitica sono: Determinare l’autonomia effettiva della volontà dalla ragione Determinare i principi oggettivi e quindi universali a priori della volontà Dottrina degli elementi/1 Analitica L’autonomia della volontà/2 La volontà è effettivamente autonoma rispetto alla ragione, visto che la determinazione della ragione non è spontanea ma implica sempre uno sforzo, cioè un dovere. Nel determinare i principi oggettivi della volontà occorre escludere ogni eteronomia (desiderio, piacere/dolore, sommo bene, amor proprio, eudemonismo) quali principi determinanti della volontà. Kant rifiuta le etiche eteronome che concepiscono il principio della moralità secondo motivi determinanti materiali soggettivi (Montaigne, Mandeville, Hutcheson) o oggettivi (Wolff, Crusius), e sostiene che solo un principio praticoformale, l'imperativo categorico, può garantire universalità all'agire morale. Infatti se si cerca un principio universalmente valido, allora si cerca la forma pura, la condizione a priori della volontà (ciò che nella critica della Ragion pura è per analogia la forma pura dell’intuizione -spazio/tempo- e del giudizio: le categorie). In altre parole cerchiamo una legge che costituisca un imperativo “categorico”, cioè universale e necessario. Dottrina degli elementi/1 Analitica “Tu devi!”. L’imperativo categorico Gli oggetti della ragion pura pratica. Occorre distinguere, all’interno del giudizio pratico gli aspetti determinati dalla materia (“Sono in grado di far questo?”; oppure “Che utilità ricavo nel far questo?”) da quelli puramente a priori: “E’ lecito far questo?”. E’ solo questa legge morale “trascendentale” che può determinare l’autonomia della libertà. Questa legge è data dall’universalità medesima dell’agire morale in quanto tale, cioè: «Opera in modo che la massima della tua volontà possa valere sempre in ogni tempo come principio di una legislazione universale». In pratica, il dovere per il dovere. Il dovere come legge di se stesso, prescinde da ogni altra considerazione a posteriori, ed è, in tal senso, “puro”, un imperativo “categorico”: «tu devi!». Non vi è null’altro che possa presentarsi come condizione di possibilità della volontà. Lo stesso “amore di Dio”, quale ci è comandato nel Vangelo e testimoniato da Gesù, è il modo ideale e sublime della morale razionale, ideale irragiungibile dalla creatura umana. Dottrina degli elementi/2 Dialettica della Ragion pratica I postulati Dallanecessità virtù si perviene al postulato dell’immortalità Se Dalla e universalità della legge morale dell’anima. scaturiscono l’oggetto dell’agire morale è infinito, perché incondizionato, allora dobbiamo conseguenze necessarie, ancorché indimostrabili, dette perciò postulare l’immortalità dell’anima sulla base dell’intenzionalità, che è “postulati”. Ecco comedel si procede: nell’uomo, all’attuazione sommo bene La legge morale incondizionata è il dovere di analogamente conseguire l’oggetto Dalla felicità al postulato dell’esistenza di Dio: dobbiamo ammettere unanel volontà onnipotente e infinita capace di conferire l’infinitabene. della volontà massimo e incondizionato modo, cioè il sommo felicità virtùanche felicità che, sebbene contraddittori in questo Questoall’infinita è virtù ma La libertà è anch’essa un postulato perché l’intera vita morale sarebbe nostro ordine limitato, non lo sono in assoluto, in quanto alla somma impossibile senza di essa. La discrasia tra ragion pratica (che postula virtù compete la massima felicità. l’immortalità dell’anima, l’esistenza di Dio e la libertà) e la ragion pura, incapace di dare certezza conoscitiva a questi tre postulati è giustificata da Kant facendo appello all’esigenza di purezza della dell’agire morale. Senza questa discrasia le azioni conformi alla legge «avverrebbero la maggior parte per il timore, poche per la speranza, nessuna per il dovere» (Kant). Dottrina del metodo della ragion pura pratica «Per questa dottrina del metodo s’intende il modo in cui si può procurare alle leggi della ragion pura pratica un adito nello spirito umano, un influsso sulle massime di esso, cioè il modo di far anche soggettivamente pratica la ragione oggettivamente pratica» (Kant). La seconda parte della “critica della ragion pratica” è assai breve rispetto alla prima ed tiene il posto, come si vede, di una pedagogia morale. Si tratta di far diventare il giudizio secondo la legge morale qualcosa di connaturato ed abituale all’agire individuale. Il valore morale non dipende dal semplice fatto di compiere un’azione conforme alla legge ma nell’intenzione di compierla unicamente in ragione del dovere. Per Kant questa educazione consiste dunque in un’educazione alla libertà dalla soddisfazione dei bisogni. Agire in vista dell’intrinseca struttura di necessità razionale dell’atto morale, infatti, dà all’uomo una gioia «proveniente da altra origine», benché l’atto non sia compiuto, nella sua purezza col fine di conseguire tale gioia. Esiti della rivoluzione copernicana in filosofia religione e morale Come abbiamo visto, Kant viene educato nell’ambito del pietismo, una corrente del luteranesimo tedesco in cui il rapporto tra grazia e morale posto in termini conflittuali da Lutero, è risolto insistendo sulla pietà vissuta, e su una rigorosa pratica morale, privilegiando le ragioni del cuore e del sentimento. Questo spiega come nella Critica della ragion pratica Kant ricuperi sul piano della disposizione sentimentale quelle verità religiose che il suo pensiero critico aveva definito come indimostrabili. L’universo del noumeno, estraneo alla prima Critica, Queste non appaionodell’impegno qui come il risultato diventaidee qui la condizione morale. di una dimostrazione razionale ma come un postulato della ragion pratica. E’ nell’universo della moralità, in cui afferma la propria libertà, che "L’uomo onesto quella può ben dire: voglio sia un lo Dio" (Critica della ragion l’uomo ritrova idea di io Dio a cuiche la vi ragione chiama ma di cui pratica I, 2,non 2, 8).poteva Come dare le idee della ragion pura erano condizioni l’intelletto dimostrazione: la moralità ci chiamadel a un progresso conoscitivo, così i postulati della ragion pratica sono le condizioni progresso infinito che non sarebbe possibile senza ammettere dell’impegno e del nostro infinito La moraledella l’immortalità morale dell’anima, l’esistenza delperfezionamento. mondo come dominio kantiana porta ae un di fede razionale, che non è conoscenza libertà umana Dioatto come garanzia dell’unione finale di virtù e felicità. intellettuale, ma è in ogni caso fondata a priori. Esiti della rivoluzione copernicana in filosofia il pensiero politico di Kant Questa severa morale del dovere ispira anche le concezioni politiche di Kant, che è un convinto assertore del cosmopolitismo (unificazione politica del genere umano) e della pace perpetua. In questo breve scritto politico, Kant fa appello all’universalità dell’autonomia della ragione quale condizione di possibilità di una pace perpetua. Le condizioni politiche di tale pace sono: la costituzione di una federazione mondiale di regimi repubblicani rette da un diritto cosmopolitico. Si tratta, come si vede, di una trasposizione sul piano delle relazioni tra collettività politiche dei gudagni fondamentali della critica della ragion pratica: l’autonomia, il carattere incondizionato e universale del dovere morale. Esiti della rivoluzione copernicana in filosofia Il giudizio estetico La funzione della Critica del giudizio è, come accade nella “Ragion pratica”, quella di ricuperare sul piano del sentimento quelle verità che sul piano dell’intelletto ci sono precluse. Essa rappresenta un momento di cerniera tra le speculazioni settecentesche sul gusto, una idea fondamentalmente neoclassica della bellezza, e la visione romantica sia del genio come essere eccezionale che del sublime come sentimento eroicamente aristocratico (di cui l’uomo rozzo si dimostra incapace). Ma bisogna sottolinearne anche alcuni elementi che ce la rendono forse più vicina delle due opere precedenti. L’eredità kantiana Idealismo tedesco, Schopenhauer Hegel ha criticato profondamente sia le posizioni Nel porsi come superamento dei limiti Il problema drammatico del criticismo kantiano è come definire universale e teoretiche che quelle concernenti la morale di conoscitivi tracciati da Kant e del dualismo oggettiva (e quindi sicura) una conoscenza in cui sono forme pure dell’intelletto Kant. Nonostante ciò, Hegel ha sempre avuto lasciato aperto dalsostanza pensiero ilcritico, il a provvedere legittimità ai fenomeni intuiti: in buona problema del una profonda ammirazione per Kant e nonromanticismo ha e la sua massima espressione rapporto fenomeno e noumeno. mai negato iltra fatto che le problematiche filosofica, cioè l’idealismo, prendono le mosse Nonostante la soluzione deduzione (cioè fondazione) delle nostre dell’idealismo affondano le loroofferta radici nella da Kant stesso. Nel primo periodo della possibilità didella conoscenza, rimane difficile dire come le forme della soggettività sull’oroginalità filosofia kantiana. filosofia di Johan Gottlieb Fichte si scorge siano garanzia di conoscenza oggettiva) A meno di considerare le forme della l’influenza kantiana. Nel passaggio dal Insoggettività perfettta simmetria col suo disprezzo per - ciò che Kant rifiuta - o l’adattamento quasi naturale della nostra Hegel Schopenhauer considerainKant il filosofo criticismo all’idealismo, Fichte vede nell’io mente a leggi preesistenti natura, o un insieme di "stampi" la cui universalità più tuttifatto i tempi e da unastati sua posti penso nonnostra solo unmente principio formale, è originale garantitadidal che sono nella dallo stessoattivo e personalissima lettura della è contrapposizione trase e in della in quanto limitato un legislatore della natura impossibileconoscitivo dire cherealtà misura, non rimanga fenomeno e noumeno imposta la sua dall’esistenza in sé della realtà è divario tra fenomeno e noumeno. Tra la cosa come essa è in sé estessa, il modocome in cui gnoseologia soggettivistica. per Kant, ma anche un principio materale e è percepita dal soggetto conoscente. dunque di assolutezza, di infinità, di creatività cui si deve la realtà stessa. L’eredità kantiana Kant e il novecento filosofico Rispetto alle due maggiori “Critiche”, la Critica del giudizio introduce un tipo di conoscenza ipotetica e congetturale, il cui modello potrebbe incorporare gli elementi di costruttivismo della “Ragion pura” - nel senso che anche la costruzione di nuovi modelli conoscitivi a opera dello schematismo trascendentale sarebbe un “come Parlando dell’influenza di Kant anchese”. sul novecento non si può dimenticare l’interpretazione L’intero universo della conoscenza si porrebbe sotto il segno di una heideggeriana della “Ragion pura”. Anche se, per sequenzalasempre perfettibile di «rimane giudizi riflettenti, Heidegger, riflessione kantiana orientatache nelpropongono senso della leggi a una natura che pare resistente a rivelarsi come cosa in sé. comprensione del tempo ordinaria e tradizionale, il che impedisce a Kant di Ma questa prospettiva, ben presente in molta filosofia contemporanea, è elaborare il fenomeno della “determinazione trascendentale del tempo” nella certamente solo una delle suggestioni di cui siamo debitori a Kant. struttura e nella funzione proprie di esso», in Essere e tempo Heidegger descrive Kant come il primo e l’unico pensatore ad aver connesso l’interpretazione dell’essere al fenomeno del tempo e ad essersi incamminato, anche se solo per un breve tratto, sulla via della ricerca della dimensione della temporalità. vocabolarietto kantiano A priori/a posteriori Autonomia Categorie Concetto/giudizio Critica/criticismo Fenomeno/noumeno Giudizi analitici/sintetici Imperativo categorico/ipotetico Intuizione Io penso Limite Materia/forma Puro Rivoluzione copernicana in filosofia Trascendentale Tempo/spazio Validità Cronologia/1-4 (epistemologia) Epistemologia Alexander Kant, Gottlieb Baumgarten, Metafisica Immanuel L'unico argomento possibile per una dimostrazione... Immanuel Kant, Prolegomeni a ogni futura metafisica... -Halle, 1739 1763 -Königsberg, Immanuel Kant, Intorno alla forma e ai principî del mondo sensibile... -Riga, -Esce 1783 lascritto Metaphysica che costituisce un compendio della filosofia Wolff, di cui Baumgarten uno dei più -Nello precritico Der einzig mögliche Beweisgrund zu einerdiDemonstration des Daseins èGottes Kant, -Königsberg, 1770 zu einer jeden künftigen Metaphysik, die als Wissenschaft wird auftreten können che -Escono i Prolegomena fervidi seguaci. La metafisica è caratterizzata scienza in delle qualità delle cose conoscibili senzae la criticando l'uso della logica quale preteso organocome dimostrativo metafisica, discute la prova ontologica espongono in modo divulgativo, attraverso un procedimento espositivo analitico, il contenuto della prima fede. Ad essa eè propone premessauna la gnoseologia che sidella articola in due sottosezioni: ed estetica. La dall'idea Metafisica di cosmologica, versione riveduta prima in cui l'esistenza, logica da predicato inferito -Kant precisando presenta la la dissertazione Desintetico mundi sensibilis atque intelligibilis forma et principiis in occasione Critica, funzione del a priori nel ragionamento sperimentale. Nell'opera Kant della Baumgarten verrà adottata da Kant come manuale per lepossibilità. sue lezioni a Königsberg. possibile di perfezione, diventa condizione stessa della nomina aa Hume ordinario di logica e metafisica. Distinguendo tra conoscenza sensibile e intellettuale e articolando riconosce il merito di averlo svegliato dal sonno dogmatico. la prima in materia e forma, Kant individua nello spazio e nel tempo le forme pure a priori della sensibilità, Christian August Crusius, Schemadei delle veritàdella di ragione necessarie Immanuel Kant, Sulla distinzione principî teologia naturale... guadagnando così il punto di vista critico-trascendentale. Immanuel Kant, Critica della ragion pura (seconda edizione) -Lipsia, 1745(?), 1764 -Königsberg -Riga, 1787 -Esceun l'Entwurf notwendigen Vernunftwahrheiten. QuilaCrusius rifiuta ilüber deduttivismo della metafisica di -Per concorsoder bandito dall'accademia di Berlino, esce Untersuchung die Deutlichkeit der Immanuel Kant, Critica della ragion puraopera (prima edizione)Alla confutazione dell'idealismo problematico di -Kant redige la seconda edizione della sua maggiore. Wolff e negader chenatürlichen quello di non contraddizione un principio universale di ogni conoscenza. Altri principî Grundsätze Theologie und der sia Moral. In essa Kant chiarisce le peculiarità metodiche della -Riga, maggio 1781ora quella dell'idealismo berkeleyano. Kant amplia l'introduzione e l'estetica Descartes si affianca sono infatti approfondendo presenti nel nostro comescritto fondamento conoscenza. KantViene discuterà questa dottrina metafisica, temiintelletto trattati nello L'unicodella argomento possibile. inoltre ribadita la -Esce la prima riscrive edizioneladella Kritik trascendentale der reinen Vernunft, la prima delle tre celebri critiche di Kant,dei in cui la trascendentale, deduzione e aggiunge l'osservazione generale al sistema nella Ricerca distinzione dei metafisica principî della teologia naturale. analitico e sintetico rispettivamente. diversità dei sulla procedimenti della e della matematica: ragionee la segna a se stessadelle i suoi limiti e le suedipossibilità. Conformemente al principio che la possibilità principî confutazione dimostrazioni Mendelssohn. fondante di ogni conoscenza va ricercata nella sua forma, Kant individua gli elementi formali della Storia di universale della chiariti natura econ teoria deldella cielometafisica Immanuel Kant, Sogni un visionario sogni conoscenza (Dottrina degli elementi) e ne determina l'uso possibile Immanuel Kant, Primi principî metafisici della scienza della natura (Dottrina del metodo). 1755 -Königsberg, 1765 -Riga, -Esce 1796 anonimo dedicato a Federico II lo scritto di erläutert carattere durch scientifico Allgemeine Naturgeschichte und -Kant redige lo escritto Träume eines Geistersehers, Träume der Metaphysik, in cui ironizza -Con i Metaphysische Anfangsgründe der Naturwissenschaft Kant ritorna ai suoi interessi scientifici. Theorielades Himmels, capolavoro del giovane Kant che qui propone la sua ipotesi cosmogonica sulla contro metafisica di il Wolff e di Crusius che vengono assimilate alle visioni spiritistiche di Swedenborg. Attraverso un'analisi del concetto di materia, Kant cerca infatti di dar conto della parte pura della fisica formazione del sistemacritica, solareKant da una nebulosa originaria, affrontando nel contempo la questione della con Anticipando la svolta caratterizza la metafisica come scienza dei limiti della ragione l'obiettivo di saldare il scritti sistema critica a quello della scienza, una costruzione metafisica unitaria. conciliabilità tra meccanicismo e teleologia. umana. Come in altri deldella periodo è ravvisabile l'influenza di in Rousseau. Cronologia/2-4 (etica) Etica Immanuel della ragion pratica ImmanuelKant, Kant,Critica Osservazioni sul sentimento del bello e del sublime Friedrich Heinrich Jacobi, David Hume, sulla fede o idealismo e realismo -Riga, 1788 -Königsberg, 1764 -Lipsia, -Esce la1787 seconda Critica di Kant, Kritik der des praktischen Nella celebre opera di filosofia -Escono le Beobachtungen überladas Gefühl SchönenVernunft. und Erhabenen che contengono -Jacobi pubblica David Hume, über den Glauben, oder Idealismus und Realismus, che reca in morale Kantindicazioni rifiuta le etiche eteronome che il principio secondo importanti sull'orientamento dellaconcepiscono prima etica kantiana. In della questomoralità scritto, che rivela appendice il saggio Sull'idealismo trascendentale che avrà una fama straordinaria. Al centro dell'opera motivi determinanti materiali soggettivi (Montaigne, Mandeville, o oggettivi (Wolff, l'influenza di Shaftesbury, di Burke e di Mendelssohn, Kant pone aHutcheson) fondamento della morale il sta il tema della conoscenza e del suo rapporto con la fede, già abbozzato negli Spinoza-Briefe. ll Crusius), e sostiene che solo eundella principio pratico-formale, l'imperativo categorico, può sentimento della bellezza dignità della natura umana. terreno di confronto è qui la filosofia di Hume e di Leibniz, ma soprattutto la filosofia critica di Kant. garantire universalità all'agire morale. Immanuel Kant, Fondazione della metafisica dei costumi Immanuel Kant, Ladel religione -Riga, primavera 1785 nei limiti della semplice ragione -Jena, 1793 -Kantprimavera pubblica del il suo primo scritto (post-critico) di etica Grundlegung zur Metaphysik der -Esce DiePartendo Religiondall'assunto innerhalb der der blossendella Vernunft e per il delle contenuto del saggio Kant Sitten. cheGrenzen la giustificazione legittimità prescrizioni etiche entra in contrasto conailpriori, governo prussiano. In quest'opera di filosofia religione risiede in principî Kant muove dalla moralità comune perdella innalzarsi, conKant sostiene che la moralità,analitico, lungi dall'aver bisogno sostegnoquale della religione, è da essa presupposta, procedimento al concetto di del autonomia supremo principio fondante. capovolgendo così a favore della moralità il rapporto fondazionale tradizionalmente riconosciuto ai due ambiti. Cronologia/3-4 (filosofia della storia-politica) Filosofia della storia - Politica Immanuel Kant, Risposta alla domanda: che cos'è l'illuminismo? Georg Wilhelm Friedrich Hegel, Spirito del cristianesimo e il suo destino -Berlino,Kant, 1784Per la pace perpetua Immanuel -Francoforte sul Meno, 1798 circa -Kant redige lo scritto1795 di filosofia della storia sull'illuminismo Beantwortung der Frage: was ist -Königsberg, settembre -Nel soggiorno a Francoforte, sotto l'influsso di Hölderlin, Hegel evolve il proprio razionalismo Aufklärung?. Nell'opera Kant caratterizza l'illuminismo come l'uscita dell'uomo dallo stato diKant -Esce Zum ewigen Frieden. Ein philosophischer saggio filosofia della storia in cui kantiano in speculazione idealistica e teologica. Entwurf, Nell'inedito Der di Geist des Christentums und sein minorità, contrassegnato dall'incapacità di della propria ragione. L'emancipazione per polemizza posizione di Rousseau. Lavalersi pace perpetua - intesa come politica della Schicksal,contro in cui la il mondo moderno è interpretato come dominato dalleunica scissioni Kantpratica è attuabile stato moderno epolitica a questo proposito egli ravvisa in FedericolaIIcostituzione l'iniziatore ragion - si nello basa sull'accordo traHegel e morale, e richiede tre condizioni: (soggetto/oggetto, singolo/universo), affida alla religione cristiana, fondata sul concetto di di tale rinnovamento. repubblicana dei singoli Stati, la federazione amore, la comprensione unitaria del mondo. degli Stati tra loro, il diritto cosmopolitico. Immanuel Kant, Idee di una universale... Immanuel Kant, Metafisica dei storia costumi Georg Wilhelm Friedrich Hegel, Fede e sapere -Berlino, 1784 -Königsberg, -Jena, 1802 1797 -Escono le Ideen zu allgemeinen Geschichte weltbürgerlicher Absicht di della Kant,virtù) una che -Esce la Metaphysik dereiner Sitten, articolata due parti in (dottrina del diritto dottrina -Nell'articolo Glauben oder Wissen, oderin Die Reflexionsphilosophie der eSubjektivität, pubblicato sul filosofia della storia in nove tesi attorno al principio di un avvento progressivo del diritto. I contengono la formulazione più sistematica delle dottrine di Kant.nelle La Kritisches Journal der Philosophie, Hegel riprende le critichepolitiche a Fichte ee giuridiche Kant già formulate principî newtoniani trattati nella Monadologia sono applicati da Kant alla condotta. Nell'opera metafisica la scienzacollocandole pura della condotta; offre un sistema compiuto doveri, Differenzedei fracostumi Fichte eèShelling, in un piùessa ampio contesto storico: le loro dei filosofie sono comparel'applicazione il tema rousseauiano della fecondità dellealla passioni, ilumana. tema giusnaturalistico e la indagando dell'imperativo categorico realtà infatti l'espressione di quel "principio di soggettività" che si è manifestato nella riforma protestante contrapposizione tra società civile e naturale. e nell'illuminismo. Cronologia/4-4 (estetica) Estetica Moses Mendelssohn, Considerazioni sul sublime... Friedrich von Schiller, SulManuale patetico di estetica Johann August Eberhard, -Berlino, 1757 -Germania, -Halle, 1803 1793 - 1805 -Escono le Betrachtungen über Über das Erhabene und Naive in den schönen Wissenschaften. -Nel saggio di estetica teatrale das Patetische, Schiller siesprime ispira alle teorie credo -Escono i 4 volumi dell'Handbuch der Ästhetik, in cui Eberhard il proprio Qui Mendelssohn, al pari di sostiene Shaftesbury, la usa i concetti estetici delsofferenza bello e delfine sublime filosofiche Kant. L'autore rappresentazione della a se nel estetico. Perdilui la bellezza non è una che caratteristica oggettiva delle cose, ma è data descrivere morali, anticipando le Osservazioni di Kant. Inoltre, precorrendo stessa non ièpersonaggi lo scopo ultimo tragedia. L'arte tragica per oggetto la tale dall'adeguarsi dell'oggetto alledella capacità rappresentative delha soggetto. Chiama punto di Burke, distingue il del bello dal sublime e- discute ièvari sentimenti che concorrono a rappresentazione sovrasensibile ciò che al di là dell'intelletto e della ragione -e vista "finalismo soggettivo". L'idea che scopo dell'arte sia di risvegliare le passioni piacevoli caratterizzare la complessità dell'esperienza deveper inoltre fornire un dai legame tradil'individuo eestetica. il mondo, sarà lo più rifiutata cultori estetica, Kant incluso.tra libertà e necessità. Immanuel Kant, CriticaSul delsublime giudizio Friedrich von Schiller, -Berlino, Libau, 1790 -Germania, 1801 -Esce la Kritik der Urteilskraft, cuidas Kant completaSchiller il sistema della alle critica indagando -Nel saggio di estetica teatralecon Über Erhabene si ispira teorie di Kant. la Il funzione relativa facoltà giudizio. Distinguendo in determinanti e riflettenti, sublime nasce daldella distacco di del fronte ai fenomeni naturali,i giudizi travolgenti e irresistibili, e concentrandosi questi ultimi, l'opera si articola in individuale. due parti che sono rispettivamente rispetto ai quali la su mente conserva la libertà di azione L'insegnamento della dedicate una sorta critica giudizio e a una critica deldell'attore giudizio tragico teleologico. tragedia èa una di del stoicismo cheestetico deriva dall'osservazione nell'atto di opporre la libera volontà alla sofferenza. Isaac Newton Sir Isaac Newton (Woolsthorpe-by-Colsterworth, 25 dicembre 1642 – Londra, 20 marzo 1727[1]) è stato un filosofo, matematico, fisico e alchimista inglese. Citato anche come Isacco Newton, è considerato da molti una delle più grandi menti di tutti Newton fu il primo a dimostrare che le leggi della natura governano il movimento della ie tempi. Fu Presidente della Royal Society. Terra degli altri corpi celesti. Egli contribuì alla Rivoluzione scientifica e al progresso Nei Principi Newton tratta lo spazio e il tempo come enti assoluti ma, come già aveva fatto della teoria eliocentrica. A Newton si deve anchedel la sistematizzazione matematica delle Galilei, riconosce in una certa misura la relatività moto. Egli dice infatti che il moto leggi di Keplero sul movimento dei pianeti. Egli generalizzò queste leggi intuendo Universalmente notorispettivamente soprattutto per ila suo contributo alla meccanica classica, — assoluto si deve misurare dei punti immobili ma che, come scriveche neièle orbitenota (come comete) potevano esseredinon solo ellittiche agliquelle scolaridelle di tutto il mondo la "storiella" Newton e la mela,ma —anche Isaac Newton Principia: iperboliche e paraboliche contribuì in maniera fondamentale a più di una branca del sapere. Pubblicò i « Non esistono luoghi immobili salvo quelli che dall'infinito e perdescrisse l'infinito la Philosophiae Naturalis Principia Mathematica nel 1687, nella quale L'opera più influente di Newton fu senza dubbio Philosophiae Naturalis Principia conservano uni rispettouniversale agli altri, determinate posizioni ; e così rimangono legge di, gli gravitazione e, anni attraverso le sue leggi del moto, creò isempre fondamenti Mathematica, per i successivi trecento valido e attendibile testo scientifico per la immobili e costituiscono lo spazio che chiamiamo immobile[10] per la meccanica classica. Newton inoltre condivise con Gottfried Wilhelm Leibniz meccanica classica. La loro pubblicazione avvenuta nel 1687 è considerata da molti la la Questa osticafisica definizione è accentuata siavolta dal linguaggio dello scienziato, sia dalla grande paternità dello sviluppo del differenziale. nascita della moderna. Percalcolo la prima la meccanica è trattata in modo difficoltà del problema. sistematico e geometrico-matematico, anche se per la sua formulazione con l’analisi matematica si dovettero attendere le opere di meccanica di Eulero e quelle dell’epoca illuminista. David Hume Critica Criticadel della principio sostanza di causalità. corporea Sul e psichica principio di causalità si basavano tutti quei procedimenti Con un analogo di "previsione" ragionamento conHume cui adcritica un evento l’ontologia se ne tradizionale fa seguire un altro teoricamente Per Hume ciòcollegato di cui si al haprecedente. esperienza Con sensibile Hume non la ragione è la sostanza scoprema di una non "collezione poter di qualità stabilire particolari" tra iovvero fatti alcuna un insieme connessione di stimoli deldistinti tipo causa-effetto, e di sensazioni ma empiriche di poterla soltanto separate provenienti asserire dall'esterno. per mezzo Ciò che dell'immaginazione. chiamiamo sostanza Poiché è dunque i contenuti il risultato sensibili di un’operazione sono esperiti intellettuale esercitata David Hume (Edimburgo, 26 aprile 1711[1] – Edimburgo, 25 agosto 1776) singolarmente, sui contenuti sensibili in base reali all'esperienza che identifica è possibile come sostanza affermare lasolo percezione la concomitanza, abituale dilaunfilosofo certo numero di esuccessione, storico scozzese. ConTale Smith Thomas Reid, una delle figure più sensazioni concomitanti. la contiguità laAdam regolarità operazione tra e due crea oin più noi fenomeni l'impressione e non che possono ciò che esservi identifichiamo come prove “sostanza” che confermino esista realmente che trascozzese. fuori due fatti di noi esista anche qualcosa nel come in una cuirelazione noned percepiamo di ilcausaquel importanti dell'illuminismo Hume è momento considerato il noi terzo più radicale effetto determinato (cioèEmpiricists una gruppo relazione di contenuti necessaria). sensibili. L'esempio dopo famoso di HumeJohn è quello dellaepalla dei British ("empiristi britannici"), l'inglese Locke l'angloda Anche biliardo la George sostanza lanciata contro dell'"io"un'altra: è soltanto per un qualunque amalgama osservatore di sensazioni. apparirà Se riuscissimo sempre prima ad eliminare ogni irlandese Berkeley. una singola pallasensazione che si scontra del con nostro un'altra io non(A) resterebbe e poi il mettersi nulla. Hume in moto affermò di quest'ultima anche l'inutilità (B). Il di ogni tentativo rapporto di dimostrare fra A el'immortalità B è di consequenzialità dell'anima, inequanto non di del produzione. nostro io Hume possiamo escluse parlare dunque soltanto in presenza di che sensazioni. la previsione di un fenomeno sulle premesse di un altro possa basarsi su un ragionamento a priori, ovvero essere un'inferenza. Nessun rapporto di necessità, d’altra Leggeparte, di Hume può dedursi dalla ripetizione quanto si voglia frequente dell’esperienza (a posteriori) L’etica di Hume di una èsuccessione basata sulladi“ fatti. legge” che prende il suo nome, la quale stabilisce l’impossibilità di derivare proposizioni prescrittive ("dover essere", giudizi di valore) dalle descrittive ("essere", giudizi di fatto). Jean Jacques Rousseau Nel Discorso sull'ineguaglianza, illustrò il progresso e la degenerazione dell'umanità da un primitivo stato di natura sino alla società moderna. Quando l'umanità fu Jean-Jacques Rousseau (Ginevra, 28 giugno 1712 – Ermenonville, 2 luglio 1778) è costretta a vivere in comunità, a causa della crescita della popolazione, subì una stato uno scrittore, filosofo musicista trasformazione psicologica, in eseguito alla svizzero. quale cominciò a considerare come la buona Le idee socio-politiche di Rousseau influenzarono la Rivoluzione Francese, lo opinione degli altri come un valore indispensabile per il proprio benessere. Tuttavia, lo sviluppo dell'agricoltura metallurgia, e la conseguente creazione sviluppo delle teorie socialiste, e eladella crescita del nazionalismo. La sua eredità di della proprietàradicale privata e rivoluzionario della divisioneèdel lavoro, portarono a una pensatore probabilmente espressa al crescente meglio nella sua più Sottomettendosi all'autorità della volontà generale del popolo in quanto entità unitaria, gli dipendenza reciproca degli individui e allasociale: disuguaglianza gli uomini. celebre frase, contenuta nel Contratto "L'uomo tra è nato libero, ma ovunque è individui evitano di diventare subordinati alla volontà di altri individui; inoltre, in questo in catene". Le sue teorie ebbero anche notevole influenza sul successivo modo, ci si assicura che obbediranno alle leggi di cui saranno, essi stessi, autori collettivi. LaRomanticismo. conseguente condizione di conflitto tra chi aveva molto e chi poco o nulla, fece sì, Rousseau sostiene che che illaprimo sovranità essere nelle mani del popolo, ma distingue secondo Rousseau, Statodeve fusostanziale inventato come una forma dinatura contratto nettamente Rousseau vedeva una divaricazione tra la società e la umana; tra sovranità e governo. Il governo incaricato di eseguire rispettare la sociale suggerito dai più ricchi e potenti. Difatti i èricchi e i potenti, tramiteeilfar contratto affermava che l'uomo fosse, in natura, buono, un "buon selvaggio", ma che fosse volontà sanzionarono generale, ed èlacomposto un piccolo gruppo di ecittadini, definiti "magistrati". sociale, proprietà da privata, lo stato di fatto quindi istituzionalizzarono stato corrotto income seguito dalla civile esocietà vedeva questa come un prodotto si opponeva fortemente all'idea che ilcolta; popolo potesse esercitare la propria laRousseau diseguaglianza se fossesocietà inerente alla umana. Rousseau concepiva la artificiale nocivo per benessere deglisociale individui, portandoli alla degenerazione e al propria proposta per unilnuovo contratto come un'alternativa a questa forma sovranità tramite un'assemblea rappresentativa vizio. fraudolenta. Christian Wolff Per Wolff la filosofia è scienza, Christian Wolff (Breslavia, 24 intesa come gennaio 1679scienza – Halledel sul possibile: ma possibile è solo ciò che è pensabile, e ogni verità Saale, 9 aprilela1754) è statodiunLeibniz, filosofova tedesco. di fatto, secondo distinzione ricondotta entro le verità di ragione. Preliminare a questa operazione è la una logica rigorosa, la quale nel per periodo Wolff deve fondazione Wolff fu ildipiù eminente filosofo tedesco tra essere basata sul principio di non contraddizione e sul Leibniz e Kant. La sua opera riguarda praticamente ogni sillogismo, comedottrina metodofilosofica rigoroso del e deduttivo. In base a e aspetto della suo tempo, esposta questa fondazione logica, la filosofia si divide in teorica e spiegata con il suo metodo matematico dimostrativopratica. deduttivo che probabilmente rappresenta il picco della La filosofia teorica è costituita in primo grado dall'ontologia, illuministica in Germania. cherazionalità per Wolff coincide interamente con la metafisica di Aristotele l pensiero di Wolff si caratterizza perlaessere una sorta e della Scolastica; segue poi cosmologia, perdila Quanto poi alla filosofia pratica, Wolff basa la sua etica quale egli esisistemazione basa sulla monadologia Leibniz, interpretando sintesi del pensierodifilosofico del tempo, il sull'intellettualismo socratico: la volontà non può mondo come un orologio automatico impostato involere modoche sistematizzato e razionalizzato in un'ottica ildefinitivo bene, laddove lo conosce, e ideale morale è quello della e irrevocabile, all'atto della creazione, da Dio, in base prevalentemente leibniziana. perfezione. In ambito economico, Wolff contestò il liberismo al criterio della necessità che determina in modo permanente e dello di ovvero la propugnò relazione l'intervento fra le monadi. In stato base secondo a questa un'ottica necessità, dispotismo all'armonia illuminato. prestabilita proposta da Leibniz, si svolge anche la relazione fra anima e corpo. Johann Gottlieb Fichte Johann Gottlieb Fichte (Rammenau, 19 maggio 1762 – Berlino, 27 gennaio 1814) è stato un filosofo tedesco, continuatore del pensiero di Kant e iniziatore dell'idealismo tedesco. Le sue opere più famose sono la Dottrina della scienza, e i Discorsi alla nazione tedesca, nei quali sosteneva la superiorità culturale della Germania incitando il suo popolo a combattere contro Napoleone. Fichte si propone come Reinhold di dare coerenza e rigore al criticismo kantiano riconducendolo ad un principio fondamentale. All'origine della coscienza Fichte pone l'autointuizione dell'Io, che egli assimila all’io penso e all'intuizione della legge morale di Kant. Essa deve essere un atto assolutamente incondizionato, perché se fosse condizionato non sarebbe il principio primo: è quindi un fondamento che si pone da sé; ed è un atto perché il suo essere è essenzialmente un porsi: esso è dunque al contempo un conoscersi e un agire. Tutta la realtà finisce per risolversi nell'Io assoluto. Anche le categorie assumono un ruolo diverso: mentre per Kant esse avevano lo scopo di unificare il molteplice, per Fichte hanno lo scopo inverso di moltiplicare l'Io nella sua unicità. Dal reciproco rapportarsi di soggetto e oggetto, Fichte farà così scaturire tre principi. 1) L'Io pone se stesso 2) L'Io oppone a sé un non-io 3) L'Io oppone in sé a un io limitato un non-io limitato Arthur Schopenhauer Nacque a Danzica nel 1788 in una famiglia borghese. Nel 1805, decise di dedicarsi alla filosofia e frequentò i corsi tenuti da Gottlob Ernst Schulze a Gottinga e quelli di Johann Gottlieb Fichte a Berlino. Nei confronti di questi, ma anche di Schelling e di Hegel, Schopenhauer nutrì sempre disprezzo e avversione, definendo Hegel "Il gran cialtrone". Nel Schopenhauer 1809 s'iscrisse riprende alla facoltà da Kant di medicina i concettia di Gottinga. fenomeno nele1813 noumeno. si laureò Il fenomeno a Jena con è il una prodotto tesi Sulla della quadruplice nostra coscienza, radice del esso principio è il mondo di ragion come sufficiente ci apparee,mediante nel 1819,le forme pubblicò a prioriladell'intelletto sua opera più (tempo, importante, spazio,Ilcausalità), mondo come mentre volontà il noumeno e rappresentazione è la cosa in sé, che fondamento ebbe tuttavia ed essenza scarsissimo verasuccesso del mondo. tra iIlsuoi fenomeno contemporanei materialeeèche dunque incominciò per a ricevere Schopenhauer qualche attenzione solo parvenza, solo illusione, vent'anni sogno, dopo. come in molta filosofia indiana, dalla Dopo quale aver egligirato prende in lungo spesso edad in esempio largo l'Europa, il mito edel dopo velouna di Maya; breve per parentesi questoda il filosofo libero docente tedesco universitario apre la suaaopera Berlino principale (1820), dal con1833 l'espressione decise di ilfermarsi mondo è a mia Francoforte sul Meno rappresentazione. dove visse da solitario Ma al di borghese, là di questa, celibe, che èmisogino. mero strumento, La vera affermazione necessario alla del pensatore conservazione si ebbedell'esistenza solo a partiredella dal 1851, speciedata e dello dellastesso pubblicazione individuo,del è la volume "cosa in sé" Parerga cioè il noumeno e paralipomena, che l'uomo Neglidesidera ultimi anni conoscere della suaper esistenza lenire il ebbe doloreuna e laristretta miseriama della interessata propria vita. e fedelissima Proprio perché cerchia l'uomo di (come senteegli questa stesso necessità amò definirli) di conoscere devoti "apostoli", il noumeno traegli cui èil un compositore animale metafisico. Wagner. Morì di pleurite acuta nel 1860. critica, criticismo (kritik, kritizismus) Dal greco krìno, giudico, distinguo In Kant indica l’atteggiamento filosofico che concerne la domanda programmatica sul fondamento di determinate esperienze, al fine chi chiarirne le condizioni di possibilità, la validità e i limiti. Criticismo è la filosofia del terzo periodo di Kant, in cui si applica sistematicamente la critica. Si contrappone a dogmatismo, in quanto quest’ultimo prescinde da ogni preliminare indagine di validità del discorso. rivoluzione copernicana in filosofia La rivoluzione copernicana in filosofia, operata da Kant cerca di unire profondamente le strutture Il sistema copernicano o eliocentrico è il modello cosmologico dell’intelletto al dato dell’esperienza nel dei processo presentato da Niccolò Copernico ne Le rivoluzioni mondi conoscitivo celesti (1543), in contrapposizione al sistema tolemaico. In esso Terra e gliil altri pianeti ruotano intorno al Sole, immobile al la Si apre problema - posto anch’esso centro delle sfera delle- stelle fisse.siLaponga Luna orbita invece intorno dall’esperienza di come la ragione di alla Terra. aSiquel afferma nel Seicento, con le importanti fronte campo di conoscenze che modifiche apportatevi da Galilei, Kepler e Newton. trascendono l’esperienza e a cui tuttavia la ragione aspira (metafisica) a priori/a posteriori Coppia di termini intesa designare: •la distinzione tra la dimostrazione dalla causa all'effetto e quella dall'effetto alla causa (risalente alla Scolastica fino ad Aristotele) •la distinzione tra le conoscenze raggiungibili con la pura ragione e quelle ottenibili con l'esperienza (risalente all'empirismo inglese che ne amplia il significato). La sistemazione canonica moderna della distinzione si ha nell'opera di Kant. giudizi analitici/sintetici I giudizi si distinguono in tal modo a seconda che il predicato sia rispettivamente contenuto o meno nel concetto espresso dal soggetto. • Analitici: sono puramente esplicativi, • Sintetici: sono estensivi della nostra conoscenza Combinando questa distinzione con quella fra a priori e a posteriori, si ottengono tre tipi di giudizi: • analitici, • sintetici a priori • sintetici a posteriori. prova ontologica/prova cosmologica La prova ontologica viene formulata nel secolo XI da Anselmo d'Aosta. E' un'argomentazione a priori che inferisce l'esistenza di Dio dal concetto di Dio, quale essere perfettissimo. Respinta dalla Scolastica, che preferisce di norma argomenti a posteriori (come la prova teleologica), essa conosce grande fortuna nella filosofia moderna in particolare con Descartes e Leibniz. Viene aspramente criticata da Kant, il quale sostiene che tale prova è contraddittoria o impossibile. La prova cosmologica o ex possibili et necessario o a contingentia mundi è una prova tra le più fortunate dell'esistenza di Dio. Formulata per la prima volta da Avicenna, inferisce l'esistenza di Dio quale essere necessario dall'esistenza del possibile inteso come ciò che non esiste per sé ma in virtù di altro. Tale prova non viene abbandonata neppure nel '700, che è il periodo di maggior inasprimento della polemica antiteologica. Kant la considera una prova ontologica cammuffata. validità Titoli di legittimità o non legittimità di un’esperienza, di un discorso, di un’inferenza limite, filosofia del Il limite è il perimetro entro cui valgono le leggi che la ragione impone agli oggetti da essi conosciuti. Tali limiti tendono in Kant a coincidere con i limiti stessi dell’umano. materia/forma Termini che Kant recepisce dal vocabolario aristotelico e della scolastica dove indicano, rispettivamente, in riferimento alla sostanza: il principio dell’individuazione e del mutamento ed il principio di universalizzabilità. In Kant: In senso speculativo (materia/forma della conoscenza): -Materia è la molteplicità caotica e mutevole del contenuto dell’impressione sensibile, cioè di tutto ciò che proviene dai sensi e che la ragione “processa”, sottoponendolo alle proprie leggi. -Forma è appunto l’insieme delle modalità immutabili, fisse, attraverso cui la materia riceve un ordine dalla ragione. In senso pratico (materia/forma dei principi pratici): -Materia è «l’oggetto della facoltà di desiderare», che fa sì che si agisca allo scopo di soddisfare l’amor proprio (eudaimonismo o utilitarismo) e dunque non può dar luogo a leggi pratiche -Forma è la legge morale in quanto obbliga universalemente, a prescindere dalle preferenze personali autonomia (Autonomie) Dal greco “autos” (“se stesso”)+”nèmein” (“governare”) In Kant è la capacità della volontà di determinarsi indipendentemente da ogni proprio desiderio ma conformemente ad interna necessità, una legge che coincide con l’essere stesso della ragione. La libertà morale, in senso kantiano, s’identifica con l’autonomia. Eteronomia è, viceversa, ciò che ha il proprio principio d’azione in qualcosa d’altro da sé. puro (rein) Indica l’a priori in generale Indica anche una sottospecie dell’a priori, l’assolutamente a priori, «ciò cui non è mescolato nulla di empirico» fenomeno/noumeno Fenomeno: la realtà come appare alla ragione tramite le forme a priori (gli “occhiali” della ragione) che costituiscono le condizioni della conoscenza umana Noumeno: in Kant è un concetto-limite, l’esistenza in sé della cosa, che sebbene inconoscibile come tale, dev’essere ammessa come ciò cui si applicano i processi conoscitivi trascendentale Presso la filosofia scolastica: le tre proprietà comuni a tutti gli enti (essere, uno e bene) ancor più generali delle categorie aristoteliche. In Kant “trascendentale” non esprime proprietà ontologiche ma è riferito al tipo di conoscenza che si applica al modo propriamente razionale (umano) del conoscere ed alle condizioni di possibilità comuni ad ogni conoscenza. tempo/spazio (Zeit/Raum) Spazio: «rappresentazione a priori, necessaria che sta a fondamento di tutte le intuizioni esterne».Quindi forma del senso esterno, del disporsi delle cose nella percezione «l’una accanto all’altra». Tempo, forma del senso interno, del disporsi delle cose “una dopo l’altra” nella percezione. Dunque, in qualche modo forma di tutte le percezioni cioè, indirettamente, anche di quelle esterne. concetto (empirico/puro)/giudizio Concetto: Funzione unificatrice o sintetica tipica dell’intelletto consistente nell’ordinare e raggruppare una molteplicità di rappresentazioni sotto un’unica rappresentazione C. empirico: raggruppamento di rappresentazioni contenenti materiali apportati dai sensi C. puro (es.: categorie): raggruppamento di rappresentazioni cui non sono mescolati materiali empirici. Prodotto completamente dall’intelletto all’interno di sé. Giudizio: pensare per concetti: sussumere una determinata rappresentazione sotto una più generale avviene collegando un concetto-predicato ad un concetto-soggetto attraverso la copula “è”. Io penso (Ich denke) Anche: autocoscienza, appercezione (dal francese: s’apercevoir, “accorgersi di”. Centro mentale unificatore di cui sono funzioni le categorie. Sintesi di tutte le sintesi ha perciò un carattere formale. Dall’insieme delle sue caratteristiche risulta che non si ha propriamente conoscenza dell’io penso, bensì coscienza. categorie Concetti puri. Supreme funzioni unificatrici dell’intelletto. Le varie maniere in cui l’intelletto unifica a priori le intuizioni empiriche. intuizione Modalità di conoscenza diretta della cosa. Intuizione sensibile/intellettuale. Rispetto alla cosa le modalità proprie della conoscenza umana fanno sì che si possa avere solo un’intuizione sensibile che coincide col contenuto materiale dell’esperienza. All’interno delle strutture cognitive proprie della ragione può aversi intuizione intellettuale solo dei concetti puri ed in generale di ciò che la ragione stessa produce indipendentemente dall’apporto dei sensi. Un’intuizione intellettuale degli oggetti coinciderebbe con una conoscenza noumenica dell’oggetto. Questa sarebbe possibile solo ad un ente (Dio) capace di cogliere non fenomenicamente, ma creativamente l’oggetto. imperativo categorico/ipotetico «Ciò che rappresenta un’azione come necessaria per se stessa, senza relazione con nessun altro fine». Nel caso, invece si realizzasse quest’ultima condizione, cioè si instaurasse una relazione tra l’azione e un qualunque fine ad essa estrinseco, noi avremmo non un imperativo categorico ma un imperativo ipotetico. Kant enuncia l’imperativo categorico secondo celebri formule equivalenti (cfr. Fondazione di una metafisica dei costumi): I. «Agisci secondo quella massima che, al tempo stesso, puoi volere che divenga una legge universale» II.«Agisci in modo da trattare l’umanità, sia nella tua persona sia in quella di ogni altro, sempre anche come fine e mai semplicemente come mezzo» III.«Fa’ che la tua volontà, in base alla sua massima, possa considerare contemporaneamente se stessa come universalmente legislatrice»