Lezione India

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INDIA
L’ELEFANTE O LA TIGRE?
Chiara Oldani
[email protected]
2010
INDIA
Simbolo del Nord
Tigre
Simbolo del Sud
Elefante
Outline
1. La demografia del sub-continente indiano
2. Le istituzioni e la storia indiana
3. I fatti stilizzati dell’economia indiana
4. I mercati finanziari
5. Sfide
La demografia del sub-continente indiano
 Ha il 17,3% della popolazione mondiale e solo il 2,4% del
territorio.
 Il rapporto uomini-donne è bilanciato; il 31% della
popolazione ha meno di 14 anni (2009).
 Ogni donna ha in media 3 figli (2008). La mortalità infantile
è del 50‰ (2009); la speranza di vita ha raggiunto i 64 anni
(2008).
La demografia del sub-continente indiano
 L’analfabetismo è del 25% maschile e 49% femminile
(2006).
 Esistono dagli anni ’50 piani per il controllo delle nascite
(sterilizzazione) che hanno contribuito a contenere la
dinamica demografica.
 Povertà: 24,7% di coloro che vivono nelle città è sotto la
soglia di povertà.
→Migrazione campagna-città.
La demografia del sub-continente indiano
 Le caste e le tribù giocano ancora oggi un ruolo
fondamentale nella regolazione dei rapporti.
 83% della popolazione è induista; segue l’Islam.
 Vi sono 16 lingue ufficiali; la più diffusa è l’Indi. Le
istituzioni usano l’inglese (UK).
Le caste


Riflettono le occupazioni subite nella storia e definiscono
la gerarchia.
Nonostante siano state introdotte norme antidiscriminazione, nei fatti la casta è ancora un elemento
determinante nei rapporti sociali e lavorativi (es.
intoccabili).
Le istituzioni e la storia indiana
 Indipendente dal 1947.
 La dominazione britannica ha lasciato un’impronta British.
 La costituzione indiana (1950) permette il voto a tutti i
cittadini compiuti i 18 anni. Ha una struttura parlamentare
bicamerale.
 Il Presidente della Repubblica è anche capo delle forze
armate; la figura più importante è il Primo Ministro.
Le istituzioni e la storia indiana
 Forte ruolo dello Stato dal 1950 ad oggi.
 Federazione di Stati con forte autonomia locale e
perequazione centrale.
 Burocrazia è percepita come troppo pesante.
 Le istituzioni centrali cercano di garantire la coesione di un
paese multi-lingue, multi-culturale, multi-razziale.
Le istituzioni e la storia indiana
 1980 avvio delle riforme economiche.
 Dall’industria (manifattura) ai servizi.
 Da Labour intensive a Skill intensive (telecom, software,
business process outsourcing).
! Processo di crescita molto diverso rispetto agli altri paesi
asiatici!
I fatti stilizzati dell’economia indiana
Tasso di crescita reale PIL indiano
12,000
10,000
8,000
6,000
4,000
2,000
0
2003
2004
2005
2006
2007
India PIL
2008
2009
2010
I fatti stilizzati dell’economia indiana
 Tassi di crescita dell’economia elevati.
 Inflazione forte (10,9%, 2009) con punte nell’alimentare.
 Investimenti fissi crescono del 10% annuo.
 Disoccupazione al 5% (south asia)(2009).
 Export e Import: crescono del 20% annuo (Export nel 2009
calo del 6% e import calo del 7,3%)
 Squilibrio di conto corrente (BOP) parzialmente bilanciato
dagli IDE.
I fatti stilizzati dell’economia indiana
 Agricoltura pesa per il 17% del PIL e impiega il 64% della
forza lavoro.
 E’ arretrata, mancano le infrastrutture per l’irrigazione
(monsoni).
 Forte migrazione verso le città (disorganizzata).
I fatti stilizzati dell’economia indiana
 Industria: chimica, farmaceutica, tessile, IT, auto.
 Servizi: collegati ad un elevato livello d’istruzione e al inglese
estremamente diffuso (es. call center e email center).
I fatti stilizzati dell’economia indiana
 Il cambio della rupia è passato da un peg rigido con il dollaro
americano, ad un regime a bande di oscillazione (crawling peg).
 I regimi di cambio asiatici, dopo la crisi del 1997, sono
molto più controllati e questo incide negativamente sui saldi
della BOP.
 I paesi asiatici sono i maggiori detentori di riserve ufficiali in
$ ed €.
I movimenti di capitale
 Dopo 1990 esiste un certo grado di libertà nella circolazione
dei capitali.
 La Unholy Trinity mina la credibilità del cambio della rupia.
 Il crawling peg della rupia, con libertà dei capitali, spinge per
l’accumulo di riserve ufficiali.
I mercati finanziari
 Al contrario di molti altri paesi asiatici, l’India ha una certa
esperienza per la gestione finanziaria.
 Grazie all’eredità coloniale ha una struttura solida, attraente,
in crescita.
 Lo Stato è molto presente; un forte regolatore; talvolta
impedisce che il mercato prenda il sopravvento.
I mercati finanziari
 Azioni (titoli rappresentativi della proprietà d’impresa).
Rendono il dividendo annuo (eventuale). In caso di
fallimento l’azionista è responsabile per la sua quota.
 Obbligazioni o Bond (titoli di debito dell’impresa)
indicizzati a tasso fisso o variabile. In caso di fallimento
sono rimborsati tra i primi creditori.
 Credito bancario strumento di finanziamento a breve
termine e per importi contenuti.
I mercati finanziari
 La Reserve Bank of India è la banca centrale che controlla il
tasso dell’interesse e la moneta in circolazione (credito).
 Le banche sono pubbliche e private (recenti, poche).
 La Security and Exchange Board of India vigila sulla stabilità del
sistema.
I mercati finanziari
 L’India ha la borsa più antica dell’Asia (Bombay, 1875);
adotta la regolamentazione anglosassone.
 La trasparenza, la regolamentazione, la tutela del risparmio
sono garantiti a tutti coloro che entrano in contatto con il
mercato.
Bombay Stock Exchange
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Il credito all’economia
 Per finanziare la crescita il credito è un canale molto
utilizzato. La forte accelerazione preoccupa le autorità.
 La solvibilità non è sempre garantita; questo mina la stabilità
dell’intermediazione e dei pagamenti.
 Mismatching maturity.
I titoli delle imprese indiane
 I bond (titoli di debito delle imprese) sono strumenti utilizzati
dalle imprese.
 La regolamentazione è buona, ma sono poco usati, poiché
molto costosi.
 I settori d’investimento più attraenti sono il IT (BSE Teck), i
servizi.
 La Joint Venture è uno strumento di crescita sempre più
utilizzato.
Sfide interne
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Sempre meno Stato, ma senza scossoni
Innovazione in agricoltura
Aumentare l’educazione di base
Sfruttare la diversità culturale
Aumentare i diritti e i doveri
Gestire l’urbanizzazione
Diminuire la povertà
Sfide esterne
 Alleanze geo-strategiche (es. USA)
 Alleanze economiche (es. Russia)
 Common Asian Currency
Referenze e approfondimenti
Web: Fondo Monetario Internazionale, Asian Development
Bank.
Libri: Amartya Sen, L’altra India.
Interventi: Raghuram Rajan, capo economista FMI, On India
and its Future. India's Pattern of Development
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