Titolo rubrica: Parliamone…
L’economia indiana cresce velocemente,
ma per il futuro servono le riforme
Condannata ad essere l’eterna seconda? E a vivere nell’ombra della Cina? Fino a poco
tempo fa sembrava di sì. Oggi, però, per l’economia dell’India le cose sono cambiate.
A furia di performance, ha cominciato a brillare di luce propria. E lo farà sempre di più nel
futuro.
I risultati che il Paese sta conseguendo, infatti, sono a dir poco invidiabili.
L’anno fiscale 2005 si è chiuso con un Pil in aumento dell’8%. Un dato che posiziona
l’India al secondo posto dell’economia più veloce, preceduta solo da quel colosso che è la
Cina.
Non solo, l’economia indiana è oggi in grado di crescere ancora più velocemente e in
modo sostenuto. Tanto che gli osservatori ipotizzano una crescita addirittura del 10%
annuo per un bel po’ di anni.
A fronte di questi exploit, manca però un fondamento basilare per guardare al futuro con
ottimismo: le riforme.
Sulle infrastrutture dell’economia indiana, infatti, c’è ancora molto lavoro da fare. In alcuni
settori i progressi proprio non si vedono e tutto ciò costituisce un peso per la crescita.
Anche l’inflazione dà vita a qualche preoccupazione. Un’inflazione che oscilla dal 5 all’8%.
Così come il debito totale del Paese, che è salito al 127% del prodotto interno lordo. Un
dato inquietante.
Tutto questo significa che i consumi in India sono molto elevati. Come effetto, l’economia
cresce a una velocità elevata, anche se resta sostenibile.
In India continuano a credere che in un ambiente con un alto livello d’integrazione con il
mercato globale, una politica monetaria espansiva, che spinga la crescita dei consumi al
di sopra della capacità degli investimenti del Paese, non si traduce necessariamente in
inflazione.
E il trend dà ragione a questa teoria.
In un mondo con basse tariffe all’importazione e confini permeabili, infatti, le pressioni
inflazionistiche in India difficilmente saranno elevate, indipendentemente dal loro
andamento globale.
Il vero rischio, invece, è il deficit, ormai pari al 4,2% del Pil. E nel 2002 era al 2,2%. Frutto
del reddito procapite in crescita che sta spingendo le importazioni.
Tutto questo peserà sulla rupia, che perderà terreno nei confronti del dollaro. Ma l’India ha
ormai inquadrato la rampa di lancio economica e questo punto è pronta a spiccare il volo.
Sarà un volo incerto oppure un volo sicuro? I prossimi mesi daranno risposte più precise.
Maurizio Scuccato