Conoscere i Bes per interventi efficaci ed efficienti Secondo l`ICF del

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Conoscere i Bes per interventi efficaci ed efficienti
Secondo l'ICF del 2002- 2006 l'acronimo BES si riferisce a tutti quegli alunni "speciali":
1. che non riescono spontaneamente a sfruttare l'ambiente e le occasioni di
apprendimento/approfondimento, a causa di limiti intrinseci;
2. oppure che non hanno potuto usufruire di stimolazioni ambientali adeguate a causa
di contesti deprivanti (fattori estrinseci);
3. oppure entrambe le condizioni.
Secondo la D.M. 27 Dic. 2012 si possono distinguere:
A) alunni certificati dall'ASL sono: DVA (alunni disabili secondo la L. 104/92), DSA
(alunni con disturbi specifici dell'apprendimento secondo la L.170/10), ADHD o
DDAI (alunni iperattivi con disturbi dell'attenzione), si aggiungono alunni con
disturbo del linguaggio, borderline e condizioni mediche particolari. Per questo
gruppo di studenti è prevista la presenza di un insegnante di sostegno;
B) alunni non certificati sono alunni con disagio sociale, culturale e linguistico per i
quali i C.d.C. o un team docenti ha la competenza psico-pedagogica per
riconoscere questi bisogni ed assicurare un trattamento educativo-didattico
particolare.
Modalità del piano di lavoro:
 per i DVA il PEI con PDF
 per i DSA il PDP
 per i BES il PDP temporaneo
Per stilare il PDP (BES) si fa riferimento alla L.170/10 prevista per i DSA, pertanto si
prevedono strumenti compensativi, misure dispensative così come forme di
valutazione personalizzate.
Il C.d.C / team realizza il documento (PDP) e seleziona/individua stimoli/ strumenti didattici
per rendere accessibile l'apprendimento tra cui mappe concettuali, schemi generali ecc in
direzione della conquista dell'autonomia. Il C.d.C può prevedere una progettazione
differenziata temporanea in alcune discipline.
SCOPO: creare una rete di protezione intorno a questi studenti in modo da evitare il loro
insuccesso scolastico e/o la dispersione.
L'inclusione è un processo per sua natura IRREVERSIBILE (L. 517/77) che fa dell'Italia un
paese all'avanguardia in Europa e nel mondo.
La D.M. del 27 Dic. 2012 ha modificato la fisionomia di molti organismi scolastici come il
GLI che redige il PAI, organismi territoriali, ha dedicato una nuova attenzione agli alunni
stranieri e alunni non certificati.
Non si deve dare a tutti allo stesso modo, ma per quello che necessità (non il concetto di
uguaglianza, ma di equità per dare a ciascuno ciò che gli serve).
Come mai abbiamo più BES rispetto al passato?
- migliori capacità diagnostiche
- maggiore sensibilità interpretativa degli insegnanti
- incremento dei disturbi di attenzione, bullismo, condizioni dello spettro autistico lieve
(NAS) come dato storico-antropologico.
Ogni persona ha tre bisogni educativi "normali":
1. bisogno di imparare
2. bisogno di identità/autonomia
3. bisogno di sicurezza affettiva
Questi bisogni diventano speciali quando è più difficile ottenere una risposta adeguata a
soddisfarli.
Chi individua le difficoltà dell'alunno?
- la scuola/ la famiglia
-i servizi clinici o sociali in caso di segnalazione
La scuola suggerisce alla famiglia una valutazione specialistica, la famiglia completa l'iter
valutativo e decide se consegnare alla scuola la certificazione ottenuta. La scuola
individua le difficoltà anche senza certificazione ed interviene con un piano di lavoro
specifico.
Rapporto scuola- famiglia:
-sinergia di intenti
-fiducia reciproca
-condivisione delle informazioni
-collaborazione
-comunicazione
La caratteristica fondamentale della lezione inclusiva prevede all'interno di una lezione
frontale l'uso di slide, video e domande al gruppo classe.
È preferibile:
FAVORIRE
BANDIRE
approcci collaborativi e cooperativi, lavoro approcci competitivi
di gruppo
apprendimenti meta-cognitivi
lezione solo frontale
tutoring
attività di potenziamento in aula con gruppo attività di potenziamento e di recupero in
classe
gruppi omogenei ovvero composti soltanto
da alunni con difficoltà
attività di recupero fuori dall'aula con gruppi
eterogenei e ridotti nel numero per
minimizzare i distrattori
il rinforzo degli atteggiamenti positivi
la valorizzazione dei punti di forza (pensiero
visivo, divergente, creativo, emotivo) e la
minimizzazione dei punti di debolezza
(errori, deficit nella memoria di lavoro,
lentezza esecutiva, facile affaticamento,
scarsa autonomia)
Scelte didattiche
Negli studenti con BES funziona meglio l'emisfero destro ovvero quello che lavora per
immagini ed analogie, si concentra sull'emotività a differenza dell'emisfero sinistro che ha
un pensiero logico basato sul prima/dopo e su causa/effetto.
Per tale motivo gli apprendimenti devono focalizzarsi sul canale visivo e uditivo (LIM,
diagrammi di flusso, mappe mentali, schemi, immagini, film, uso di max 5/6 parole chiave,
ricorso a conoscenze pregresse degli studenti).
Tempi
- frammentazione delle lezioni in micro-unità di 15 min
- tempi più distesi per le verifiche e lo studio individuale
Spazi
- variare l'organizzazione dei banchi e delle attività
-contatto visivo costante con gli alunni BES
- ridurre i distrattori
-aula come laboratorio e/o "cantiere" dove si ricerca e si progetta
Comunicazione
-parlare enfatizzando ed usando toni diversi di voce e la comunicazione non verbale
- evitare di stare fermi e muoversi perchè il movimento attira l'attenzione
- usare poche parole incisive
Depenalizzare l'errore
- non sempre l'errore è autocorregibile
-ragionamento per capire il perchè dell'errore
-non segnalare l'errore mentre l'alunno sta lavorando
-non segnalare tutti gli errori
Strumenti utili
-fornire fotocopie e/o files scritti con carattere Arial 14, interlinea 1,5 oppure 2
-usare LIM
-aiuto del compagno di banco
-semplificare i testi (usare 150/200 parole)
-usare frasi brevi
-non utilizzare testi giustificati
-usare un testo distinto per blocchi o paragrafi inframezzati da spazi o immagini
-esplicitare il soggetto e l'oggetto della frase
-usare verbi attivi
-non sottolineare le parole
-usare i colori per distinguere informazioni principali e secondarie
-utilizzare mappe e schemi
- insegnare a realizzare mappe con programmi specifici (c-map)
A casa
-studio assistito da tutor, meglio se non si tratta di un familiare
-riduzione del carico di lavoro
Per i nostri ragazzi siamo importanti, per qualcuno siamo più importanti.
A cura di A. Balestra e A. Lorusso
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