Dai Programmi ministeriali del 1979 e del 1985 alle Nuove

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Dai Programmi ministeriali del 1979 e del 1985
alle Nuove Indicazioni per il curricolo.
La Scuola dell’inclusione,
di tutti e di ciascuno!
DSA: alunni e studenti con disturbi specifici di
apprendimento
BES: Alunni con bisogni educativi speciali
Programmi della Scuola Media D. M. 9 febbraio 1979
L'individuazione didattica diventa esigenza imprenscindibile
nella programmazione del consiglio di classe.
Individualizzazione degli
interventi
Interventi di integrazione e di
sostegno
• L’ individualizzazione degli itinerari di apprendimento è
garanzia, per l'alunno, di effettiva
soddisfazione del diritto allo studio!
• Particolare attenzione dovrà essere prestata alla
rilevazione delle esigenze manifestate dalla
comunità sociale entro la quale la scuola
sviluppa la sua azione
• Dovranno essere organizzate attività scolastiche
di integrazione anche a carattere
interdisciplinare
Le discipline come educazione
Metodologie
dell’apprendimento
• Nella loro differenziata specificità le discipline sono
strumento e occasione per uno sviluppo unitario!
Decreto del Presidente della Repubblica
12 febbraio 1985, n. 104
"Approvazione dei nuovi programmi didattici per la scuola
primaria“
Una scuola adeguata alle esigenze formative del fanciullo
.
Educazione alla convivenza
democratica.
Programmazione didattica
Diversità e uguaglianza
Organizzazione didattica
•La scuola è impegnata ad operare perché il fondamentale principio
della convivenza democratica solleciti gli alunni a divenire consapevoli
delle proprie idee e responsabili delle proprie azioni, alla luce di criteri
di condotta chiari e coerenti che attuino valori riconosciuti.
•La programmazione, nel quadro della prescrittività delle mete indicate
dal programma, delineerà i percorsi e le procedure più idonee per lo
svolgimento dell'insegnamento, tenendo comunque conto che i risultati
debbono essere equivalenti qualunque sia l'itinerario metodologico
scelto
•E' dovere della scuola elementare evitare, per quanto possibile, che le
"diversità" si trasformino in difficoltà di apprendimento ed in problemi
di comportamento
•Possono essere previste nell'arco del quinquennio anche scansioni
diverse, sia per rispettare i ritmi di crescita individuale degli alunni, sia
per consentire una verifica e una frequente valutazione a scopo
formativo in corso di apprendimento, da raccordarsi con quella
consuntiva terminale.
Roma, 25.07.2012 : Adunanza del CONSIGLIO NAZIONALE della PUBBLICA ISTRUZIONE .
Parere sulle Indicazioni nazionali per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione
Il CNPI:
valuta positivamente l’inserimento del paragrafo
“Una scuola che include”
che opportunamente richiama le
linee di indirizzo sui temi dell’intercultura, dei Disturbi Specifici di Apprendimento, dell’handicap.
La sottolineatura dà sostanza al lavoro che la comunità professionale è chiamata a svolgere in presenza di
storiche e talora impreviste situazioni di disagio.
Nuove Indicazioni nazionali per il Curricolo della Scuola di base
(D.M. 254 del 16 novembre 2012 in G.U. n. 30 del 5 febbraio 2013)
Roma, 6 marzo 2013 - Comunicato Stampa
Nuove Indicazioni nazionali per il Curricolo della Scuola di base
Profumo:
“Il documento rafforza l’inclusione scolastica mettendo al centro lo studente e i
suoi bisogni”
Al centro delle nuove Indicazioni c’è l’autonomia responsabile delle scuole – ha detto il Ministro Francesco
Profumo.
I contenuti chiave del documento
Dialogo tra discipline: insegnare a ricomporre i grandi oggetti della conoscenza in
prospettiva complessa;
Essenzialità: ricerca dei nuclei fondamentali delle discipline;
Priorità: maggiore attenzione per una solida acquisizione delle conoscenze e competenze
di base, fondamentali per lo sviluppo successivo del sapere e per l’esercizio della
cittadinanza;
Traguardi: sistema di verifiche periodiche e sistematiche degli apprendimenti. Attenzione
per le diversità individuali e valorizzazione dei momenti di passaggio.
- Programmi ministeriali della scuola media
- Nuovi programmi didattici per la scuola primaria
- ultime Indicazioni Nazionali per il curricolo della Scuola di base
e contenuti chiave del documento
esprimono lo stesso fondamentale concetto:
il principio del diritto allo studio si basa soprattutto sul superamento di ogni tipo di diversità o
condizionamento, favorendo la formazione della persona e assicurando a ciascun alunno le
giuste opportunità.
Quindi un’attenzione particolare deve essere rivolta alle
LINEE GUIDA
PER IL DIRITTO ALLO STUDIO
DEGLI ALUNNI E DEGLI STUDENTI
CON DISTURBI SPECIFICI di APPRENDIMENTO
LINEE GUIDA
PER IL DIRITTO ALLO STUDIO
DEGLI ALUNNI E DEGLI STUDENTI
CON DISTURBI SPECIFICI di APPRENDIMENTO
ALLEGATE AL DECRETO MINISTERIALE
12 LUGLIO 2011
Le Linee guida rappresentano Il documento che:
presenta la descrizione dei Disturbi Specifici di Apprendimento,
amplia alcuni concetti pedagogico-didattici ad essi connessi
illustra le modalità di valutazione per il diritto allo studio degli alunni e
degli studenti con DSA nelle istituzioni scolastiche e negli atenei
I DISTURBI SPECIFICI di APPRENDIMENTO
La dislessia
La disgrafia e la disortografia
La discalculia
La comorbilità
La legge 8 ottobre 2010, n. 170, riconosce:
la dislessia,
la disortografia,
la disgrafia
e la discalculia
come Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA),
assegnando
al sistema nazionale di
istruzione e agli atenei il compito di individuare le forme
didattiche e le modalità di valutazione più
adeguate affinché alunni e studenti con DSA possano
raggiungere il successo formativo.
I DISTURBI SPECIFICI di APPRENDIMENTO
Secondo le ricerche attualmente più accreditate, i DSA sono di origine neurobiologica;
allo stesso tempo hanno matrice evolutiva e si mostrano come un’atipia dello
sviluppo, modificabili attraverso interventi mirati.
Posto nelle condizioni di attenuare e/o compensare il disturbo, infatti, il discente può
raggiungere gli obiettivi di apprendimento previsti.
E’ da notare, inoltre, che gli alunni con DSA sviluppano stili di apprendimento
specifici, volti a compensare le difficoltà incontrate a seguito del disturbo .
Il diritto allo studio, rivolto specificamente agli alunni con DSA,
è diverso
da quello previsto dalla legge 104/1992.
Infatti, il tipo di intervento per l’esercizio del diritto allo
studio previsto dalla Legge 170/2010 si focalizza su:
didattica
individualizzata
e
personalizzata
strumenti
compensativi
misure
dispensative
adeguate
forme
di verifica
e
di valutazione.
La legge 170/2010, rivolta ad alunni che necessitano, oltre ai prioritari interventi
di didattica individualizzata e personalizzata , anche di specifici strumenti e
misure che derogano da alcune prestazioni richieste dalla scuola, si inserisce nel
contesto di flessibilità e di autonomia avviato dalla legge 59/97.
Le Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito
scolastico sollecitano ancora una volta la scuola a porre al centro delle proprie
attività e della propria cura la persona, sulla base dei principi sanciti dalla legge
53/2003 e dai successivi decreti applicativi.
Sul sito internet del MIUR, presso l’indirizzo web:
http://www.istruzione.it/web/istruzione/dsa
è possibile visionare schede di approfondimento, costantemente aggiornate
BES
Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012
CIRCOLARE MINISTERIALE n. 8 del 6 marzo 2013
“Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione
territoriale per l’inclusione scolastica”
La Direttiva ridefinisce e completa il tradizionale approccio all’integrazione scolastica,
basato sulla certificazione della disabilità, estendendo il campo di intervento e di
responsabilità di tutta la comunità educante all’intera area dei
Bisogni Educativi Speciali (BES),
comprendente:
“svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi
evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua
italiana perché appartenenti a culture diverse”.
La Direttiva estende pertanto a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla
personalizzazione dell’apprendimento, richiamandosi espressamente ai principi
enunciati dalla Legge 53/2003.
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