Propriocezione, propriocettori e sensibilità propriocettiva Propriocezione e sensibilità propriocettiva Cos'è la sensibilità propriocettiva? I propriocettori A cura del Dr. Davide Sganzerla Cos'è la sensibilità propriocettiva? La sensibilità propriocettiva è un meccanismo molto sofisticato, che ha lo scopo di fornire al Sistema Nervoso Centrale informazioni della massima precisione, in tempo reale, a proposito di: 1) parametri del movimento biomeccanico (velocità, forza, direzione, accelerazione); 2) parametri fisiologici sullo stato e sui cambiamenti biologici che si verificano nei muscoli, nei tendini e nelle articolazioni in conseguenza del movimento effettuato. La maggior parte delle informazioni propriocettive non raggiunge mai il livello di coscienza, essendo deputate al controllo dell'elaborazione del progetto motorio e alla sua esecuzione. Il controllo e l'esecuzione del progetto motorio avvengono sia nella fase di trasmissione, nella quale il progetto motorio elaborato nell'encefalo viene trasmesso ai motoneuroni, sia nella fase di esecuzione, in cui i motoneuroni attivano l'apparato locomotore che esegue fedelmente gli ordini ricevuti. A questo livello la propriocezione è importantissima, sia per un meccanismo di controllo sulla corretta esecuzione del movimento, sia per un meccanismo di eventuale correzione nel caso in cui imprevedibili fenomeni esterni vengano a turbare i progetti motori strategicamente programmati. Si può quindi dire che la propriocezione è controllata da circuiti a feedback negativo: l'azione eseguita da un sistema viene confrontata con l'azione programmata e qualsiasi differenza (errore) viene segnalato al sistema in modo che questo attivi le opportune correzioni. La sensibilità propriocettiva, e in particolar modo i propriocettori, sono anche alla base dei riflessi midollari: reazioni di difesa deputate a mantenere l'integrità del corpo a fronte di situazioni potenzialmente dannose. In questo loro compito, i recettori attivano alcuni circuiti, esclusivamente midollari, in grado di provocare movimenti reattivi di difesa dell'organismo. Al di là di questi numerosi compiti, il sistema propriocettivo, nel suo insieme, fornisce informazioni anche alle strutture nervose in grado di elaborare i processi di consapevolezza e coscienza. Esso manda cioè informazioni anche alla corteccia cerebrale. La percezione propriocettiva cosciente, che noi tutti possediamo, è una costruzione elaborata dalla corteccia cerebrale sulla base delle informazioni provenienti dai recettori propriocettivi periferici. In questo sistema l'integrazione complessa delle afferenze periferiche provenienti dai differenti canali percettivi, viene unita alle informazioni provenienti dalla memoria e dall'esperienza. La memoria porta un bagaglio informativo sulle esperienze passate, mentre l'esperienza è lo strumento attraverso il quale ciascuno di noi colora le sensazioni provenienti dal mondo esterno, facendole proprie attraverso l'attribuzione di valori personali. La sintesi dei tre tipi di informazioni sopra riportate dà luogo a ciò che comunemente viene definito "immagine corporea", la consapevolezza cioè dell'esistenza, della posizione e del movimento del nostro corpo. A prescindere dai comuni canali sensoriali (vista, udito, tatto), ciascuno si forma questa consapevolezza attraverso le informazioni propriocettive. La propriocettività descrive quindi gli ingressi sensoriali che originano, nel corso di movimenti guidati centralmente, da particolari strutture: i propriocettori. La loro funzione principale è di fornire informazioni di retroazione sui movimenti propri dell'organismo, in altre parole di segnalare, istante per istante, quali siano i movimenti che l'organismo stesso sta compiendo; proprio sulla base di queste informazioni i centri superiori sono in grado di correggere o modificare il movimento in corso. I propriocettori I propriocettori sono organi sensitivi specializzati, che danno informazioni sia sulle posizioni assunte dal corpo in condizioni di quiete (propriocezione propriamente detta), sia sui parametri dinamici del movimento (cinestesia). Il ruolo di questi messaggi può essere importantissimo, contemporaneamente e a livelli differenti, per molte strutture del Sistema Nervoso Centrale. Vi sono tre sistemi principali in cui vengono elaborati i codici provenienti dalle vie sensitive. Un primo sistema, incosciente, è deputato al controllo ed alla reazione a situazioni pericolose. Questo sistema garantisce la salvaguardia immediata rispetto ad eventuali danni fisici ed è controllato prevalentemente dal midollo spinale. Un secondo sistema è deputato al controllo dell'esecuzione dei progetti motori e degli automatismi. Questo sistema garantisce in tutti i movimenti la massima precisione ed aderenza fra progetto motorio e movimento, allo scopo di ottenere il maggior vantaggio possibile. Il sistema è prevalentemente controllato dal cervelletto ed è anch'esso completamente incosciente. Un terzo sistema utilizza le informazioni sensitive provenienti dai recettori periferici a scopo cosciente. Attraverso questo sistema ciascuno di noi si forma e controlla la propria immagine corporea. Questo terzo sistema è prevalentemente controllato dalla corteccia cerebrale, che elabora, integrandole in vario modo, tutte le informazioni provenienti dalla periferia. Gli organi di senso propriocettivi possono essere suddivisi in tre gruppi principali: i recettori muscolari, di cui fanno parte i fusi neuromuscolari, gli organi tendinei del Golgi, i recettori del Pacini a collocazione muscolare, e le terminazioni muscolari libere del muscolo, del perimisio e dell'epimisio; i recettori articolari; i meccanocettori cutanei, di cui fanno parte i corpuscoli di Merkel, i corpuscoli di Meissner, i corposculi di Ruffini e i corpuscoli di Pacini. I fusi e gli organi del Golgi sono recettori sensibili allo stato di allungamento del muscolo, particolarmente utili nel definire i parametri per il sistema propriocettivo incosciente (facente capo al cervelletto) o per le risposte riflesse (midollo spinale). Svolgono un ruolo di primaria importanza sia nella propriocezione che nei meccanismi del controllo motorio. Inoltre sembrano essere più adatti ad informare sulle caratteristiche meccaniche del movimento che sullo stato di riposo dell'apparato locomotore. Il senso dimovimento sarebbe quindi il tipo di informazione da loro preferibilmente codificata. I recettori articolari e cutanei, pur essendo fondamentali a livello di propriocezione incosciente, giocano un ruolo più importante nelle sensazioni statiche, quindi nel senso di posizione (propriocettività cosciente). Sono stati effettuati studi (Gandevia e Burke 1992) nei quali si è stimolata artificialmente l'afferenza da ciascuno dei meccanocettori cutanei e dei recettori articolari e si sono notate delle differenze. La stimolazione delle fibre provenienti dai corpuscoli di Merkel dà la sensazione di pressione cutanea o indentazione della cute. La stimolazione delle fibre provenienti dai corpuscoli di Meisssner dà la sensazione di vibrazione localizzata, strettamente aderente alla durata ed alla frequenza dello stimolo. La stimolazione delle fibre provenienti dai corpuscoli di Ruffini dà la sensazione, occasionale, di movimento articolare. La stimolazione dalle fibre provenienti dai corpuscoli del Pacini dà la sensazione di una vibrazione diffusa. La sensazione proveniente dai recettori articolari dà la sensazione di pressione profonda focalizzata, di movimento o sollecitazione articolare. 1 2 3 4 >> Annunci Google Manager Sanitario Impiego nel Settore Sanitario? Scegli il Master eCampus. Info ora! www.uniecampus.it/master Articoli correlati: Propriocezione Ti piace il sito? Allenamento propriocettivo Distorsione Caviglia: riabilitazione Esercizi propriocettivi - prima parte - Esercizi propriocettivi - quarta parte - Propriocezione su Wikipedia italiano - Potrebbe interessarti: http://www.my-personaltrainer.it/fisiologia/propriocezione.html La ginnastica propriocettiva Sapere in quale posizione ci si trova, sempre, anche ad occhi chiusi, migliora la nostra capacità di reagire ad eventuali stimoli esterni tendenti ad alterare la nostra posizione nello spazio. Ma come fa il nostro corpo a mantenersi in equilibrio e a stare eretto? Come riesce a rispondere sempre nella maniera migliore alle continue sollecitazioni che riceve dal mondo esterno? È una complessa struttura anatomica, che si compone di centri e vie nervose e di strutture, come ad esempio i muscoli, che rispondono ai comandi che arrivano dal sistema nervoso. C'è un continuo scambio di messaggi tra l'ambiente esterno e quello interno, quasi una centrale telefonica che smista le informazioni tra muscoli, tendini e sistema nervoso centrale. Questo particolare sistema dà vita a una sensibilità particolare, che si chiama propriocettività. La capacità propriocettiva è una particolare sensibilità, grazie alla quale l'organismo ha la percezione di sé in rapporto al mondo esterno. Infatti, non sono solo la vista, l'udito o il tatto a informare come si posiziona il corpo nella realtà, ma la sensibilità propriocettiva che permette di sentire il movimento di un braccio o di una gamba anche quando gli occhi sono chiusi e consente al corpo di muoversi al meglio. Dopo un trauma (distorsioni articolari, ad esempio) o si è in una condizione psicologica particolare, si può perdere tale sensibilità: la rete di comunicazione tra sistema nervoso centrale e muscoli va in tilt; le risposte non sono più adeguate. Esistono però esercizi che riescono a ripristinare o a sviluppare la propriocettività, per regalare al corpo prestazioni sempre più efficienti. Gli atleti che vogliono ottenere prestazioni sempre più efficienti ricorrono alla ginnastica propriocettiva. Anche quando subiscono un trauma possono sottoporsi a un programma di esercizi propriocettivi per "rieducare" i riflessi e ottenere nuovamente un controllo ottimale dell'organismo, sottoponendo l'organismo e la parte anatomica che si vuole rieducare (ad esempio: una caviglia con una distorsione) a continue sollecitazioni controllate. Si utilizzano a tale scopo le tavolette instabili (tavolette propriocettive) anche al fine di affinare gesti atletici non corretti e prevenire infortuni: l'esercizio propriocettivo è una stimolazione neuromotoria nella sua totalità. Quando si subisce un trauma possono insorgere non solo lesioni fisiche; l'organismo può perdere e/o diminuire la sua capacità di valutare bene le informazioni che arrivano dall'esterno e i recettori inviano al sistema nervoso centrale sensazioni di qualità inferiore. Ripristinando tale capacità l'esercizio propriocettivo consente non solo di completare il ripristino globale della funzionalità dell'arto, ma anche di evitare recidive. Infatti, informazioni sbagliate possono causare nuove cadute e altri traumi. GLI ATTREZZI Ci sono diversi attrezzi per sviluppare la propriocettività, che si trovano in palestre specializzate e/o studi di fisioterapia, e varie forme di ginnastica, come "trekking", "stretching", esercizi di respirazione. Ecco alcuni esempi. LE TAVOLETTE E LA PEDANA MOBILE (Balance Board - Balance Board Pro) Le classiche tavolette propriocettive furono ideate da Freeman e Wyke. Sono utilizzate nel campo riabilitativo e preventivo da molto tempo. Dopo avere subito un trauma, la sensibilità propriocettiva può risultarne alterata. Il malato deve ricostruire una sensibilità profonda con l'aiuto delle strutture recettoriali rimaste indenni e con l'utilizzo di altri sistemi come la vista. LO STEP A MEZZA SFERA (Fit-Dome Pro) Gli step a mezza sfera, molleggiati, offrono ottime opportunità neuromotorie per allenare la sensibilità propriocettiva. La coordinazione si affina, l'equilibrio migliora, i muscoli imparano a lavorare correttamente e si prevengono traumi e sollecitazioni sbagliate alle articolazioni. Uno di questi attrezzi è il Fit-Dome Pro ed è una mezza sfera in gomma, che si usa sia dalla parte piatta sia da quella convessa. Con questa si possono fare esercizi di coordinazione, piegamenti e saltelli in base al proprio livello di allenamento e di capacità. Grazie alla sua forma arrotondata e alla consistenza morbida, oltre a far lavorare i muscoli, impegna anche il sistema neuromuscolare per mantenere l'equilibrio. Nei muscoli, nei tendini e nelle articolazioni sono presenti delle particolari terminazioni sensitive, i recettori propriocettivi, che partecipano all'aggiustamento posturale, alla posizione dei vari segmenti del corpo e alla tensione e lunghezza dei diversi muscoli. La sensibilità di questi recettori è indispensabile a chi pratica sport, ma è altrettanto importante nella vita di tutti i giorni. Esercitarsi con regolarità con il Fit-Dome Pro consente di allenare e tonificare gruppi muscolari specifici come quelli delle gambe e dei glutei. La propriocettività è una componente importante dei meccanismi che controllano e stabilizzano la postura, cioè la capacità di mantenere una posizione del corpo e degli arti e il loro orientamento nello spazio. Per eseguire un movimento sono necessari continui "aggiustamenti" posturali; ancora più importanti appaiono questi aggiustamenti nelle attività sportive: l'esecuzione del gesto tecnico richiede modifiche continue della posizione del corpo, in assenza delle quali l'atleta non sarebbe in grado di mantenere l'equilibrio. Lo stesso vale, più banalmente quando si passa da un appoggio su due piedi a un appoggio su un piede solo, oppure quando si devono salire le scale. Ogni volta che ci si mette in una situazione di "disequilibrio", il sistema nervoso reagisce fornendo una immediata risposta ai "sensori" che lo avvertono della instabilità pericolosa. Si attuano subito degli automatismi che "risistemano" il corpo nello spazio. Non si tratta di risposte volontarie, che richiederebbero un tempo troppo lungo, ma automatismi inconsapevoli: esiste un "programma" già impostato che l'organismo applica senza sforzo. I PROPRIOCETTORI Le informazioni vengono smistate al sistema nervoso centrale dai propriocettori. Questi consistono in strutture specializzate (presenti nelle articolazioni, nei muscoli e nella cute), che inviano messaggi, assieme ad altre strutture specializzate, come gli occhi incaricati di mandare informazioni visive, l'orecchio interno che avverte della situazione di equilibrio (informazioni vestibolari), le viscere sensibili al benessere e al dolore. Tutte queste informazioni giungono al sistema nervoso centrale, dove viene elaborata una risposta, che viene immediatamente "rimandata" ai muscoli, dove si traduce nell'esecuzione di movimenti poco dispendiosi e coordinati. Quando si subisce un trauma (per esempio una distorsione a una caviglia) si possono danneggiare le strutture anatomiche che contengono i propriocettori. In tal modo si riduce la qualità delle informazioni che quel distretto invia al sistema nervoso centrale. I canali di percezione Qualcuno percepisce il mondo principalmente tramite la vista, altri attraverso l'udito e altri ancora tramite il tatto. La realtà viene di solito percepita dal canale predominante, che, nella cultura occidentale è la vista, seguita dall'udito. Canale visivo = vedere Canale uditivo = sentire Canale propriocettivo = toccare/sentire il corpo Canale cinestesico = muoversi LA PERCEZIONE DEL CORPO NELLO SPAZIO Solitamente non si avverte la differenza tra una posizione e un'altra; per esempio, si conosce poco la diversità delle sensazioni provate nel ruotare a destra o a sinistra la testa; così, come non si possiede la consapevolezza del proprio corpo e di parte di esso nello spazio. Dovremmo imparare, chiudendo gli occhi, a percepire gli stimoli che ci arrivano dall'ambiente esterno, diventandone consapevoli. Dovremmo imparare a "sentire" la parte del corpo che si muove e avvertirne il peso, il calore, la sua posizione nello spazio. L'autopercezione aiuta a prendere coscienza di tutti i cambiamenti, anche i più piccoli, che avvengono nel corpo. Ecco qualche esempio: che sensazione si prova quando si muove il braccio in una direzione? E in quella opposta? Iniziare ad ascoltare e cercare di percepire le sensazioni di rigidità, di contrazione, di rilassamento, di caldo e di freddo. Sforzarsi di sentire il corpo e di capire cosa vuole comunicare. Anche nella respirazione si creano micromovimenti che le singole vertebre producono continuamente quando si respira. Si deve iniziare ad avere coscienza del corpo nello spazio; rieducare l'atteggiamento corporeo, modificare i vizi di posizione che si accentuano con il passare del tempo, evitare movimenti ripetitivi sbagliati. LA PROPRIOCEZIONE Il concetto di propriocezione o priopriocettività si è sviluppato e modificato nel tempo. Oggi, grazie ai più recenti studi scientifici, si possono distinguere una componente cosciente, detta "propriocezione", e una incosciente chiamata "archeopropriocezione". La propriocezione cosciente La propriocezione cosciente comprende: 1- la sensazione di posizione articolare: questa avverte della posizione in cui si trova un arto. Per esempio, quando si tiene un braccio alzato, fermo sopra la testa, anche se non lo si guarda, l'organismo sente che è in quella posizione. 2- La sensazione del movimento articolare (cinestesia): se si muove il braccio, si avverte il suo movimento nello spazio. L'Archeopropriocezione incosciente Quando si cammina, ci si rende conto dell'ambiente circostante senza pensare ai muscoli che si muovono, all'equilibrio, alla postura. Tutto funziona in automatico. Questa è l'archeopropriocezione incosciente, che è alla base dei riflessi che rendono stabile il corpo. È un sistema automatico che non coinvolge la coscienza. Essa interessa le strutture più primitive sviluppate nel corso dell'evoluzione: il midollo spinale e il tronco dell'encefalo, cioè la massa cerebrale contenuta nel cranio (cervello, cervelletto, midollo allungato). UN METODO PER RIEDUCARE LA RESPIRAZIONE L'esercizio deriva da un metodo nipponico, serve per ritrovare un ritmo respiratorio più efficace e insegna a percepire il respiro con maggiore consapevolezza. Anche durante il sonno la respirazione migliora con effetti benefici sul sistema nervoso e linfatico. Ecco come fare: 1- Sdraiarsi su una superficie rigida, ma confortevole (materassino da ginnastica). 2- Concentrarsi fissando il pensiero sulla zona intorno all'ombelico (mantenere la visualizzazione di questo punto durante tutto l'esercizio). 3- Alzare di pochi centimetri i fianchi da terra e riappoggiarsi molto lentamente. Ripetere il movimento cinque volte o anche di più, finché non si acquista padronanza del movimento. 4- Espirare lentamente per 25 secondi, svuotando completamente i polmoni. Poi, inspirare con altrettanta calma per altri 25 secondi, riempiendo interamente i polmoni. 5- Continuare con questo ritmo per almeno 15 minuti (si può arrivare fino a 30 minuti). Se inizialmente è difficile espirare ed espirare per 25 secondi, iniziare con un tempo inferiore, aumentando via via i secondi. POSTURA E CARATTERE Lo psicologo Willem Reich, che ha introdotto il concetto di "armatura caratteriale", sosteneva che il carattere si esprime negli atteggiamenti posturali, nelle posizioni che si assumono e non solo nelle espressioni e comportamenti tipici della persona. L'armatura caratteriale influenza lo sguardo, il tono della voce, il ritmo delle parole. Altrettanto può fare con la respirazione, provocando rigidità muscolari croniche. Lowen ha perfezionato il concetto, evidenziando come ogni blocco emotivo possa comportare un blocco nel flusso di energia, ostacolando respiro e movimento. I "conflitti" si strutturano nel corpo sotto forma di tensioni muscolari croniche e come tutte le armature, anche quella caratteriale limita la motilità e la sensibilità e, attraverso una respirazione inadeguata, causa un aumento dell'ansia e dell'irritabilità. Il lavoro sul corpo aiuta a percepire la propria rigidità come limitazione all'auto-espressìone. Per Painter questa "armatura" spesso impedisce la fuoriuscita delle emozioni che sono state congelate, trattenendo energia. È come se il corpo esprimesse un rifiuto di crescere e di vivere, a causa di blocchi del passato creati per proteggersi da esperienze spiacevoli, ma che persistono come se il pericolo fosse ancora atteso. La ginnastica propriocettiva, con l'aiuto di trattamenti psicologici, aiuta a togliere questa armatura. L'ATTIVITÀ FISICA PUÒ DARE UNA MANO La propriocezione intesa come percezione della posizione articolare e percezione del movimento articolare può essere utilmente stimolata con opportuni esercizi. Per esempio, durante l'esecuzione di particolari movimenti si può indirizzare l'attenzione a particolari distretti corporei stimolati dall'esercizio, come nel trekking e nello stretching, o durante lo svolgimento di esercizi respiratori. IL TREKKING Anche il trekking stimola la sensibilità propriocettiva. È importante fare attenzione al proprio corpo ed essere consapevoli delle modificazioni che, durante il trekking, avvengono nell'organismo. Si deve sentire il movimento, ovvero riconoscere lo stato di tensione di un distretto muscolare. All'inizio non è semplice. Ma concentrandosi bene su ogni passo si avverte l'alternanza di contrazione e rilasciamento di ciascuna fascia muscolare. Basta provare a chiudere gli occhi per un istante per sentirsi in armonia con il corpo. Questa attività rilassa e attiva in modo approfondito le vie nervose della sensibilità propriocettiva. Il trekking stimola l'organismo, risvegliando ogni singola cellula, facendo sentire corpo e mente più carichi e vitali. LO STRETCHING La parola stretching può essere tradotta con il termine di allungamento. Nel corso dei tempo sono state proposte diverse metodiche di stretching variamente utilizzate in campo sportivo, riabilitativo e preventivo. Lo stretching è usato prima e dopo l'esercizio fisico. Prima come atto preparatorio, dopo per facilitare il recupero ed evitare fastidiose contratture. Le operazioni di stretching devono essere lente e non dolorose. Nello stretching statico la posizione va raggiunta in circa 8 secondi e mantenuta per 20/30 secondi prima di tornare, sempre lentamente, alla posizione di partenza. Invia ad un amico Stampa Modelli CODICE ARTICOLO: 162.051 SISSEL® BALANCE BOARD, rosso Esaurito - Data rifornimento non disponibile 39.90 € METTERE NEL CARRELLOAGGIUNGERE A "OGGETTI DESIDERATI" CODICE ARTICOLO: 162.053 SISSEL® BALANCE BOARD PRO, legno disponibile - Spedizione in 3/5 giorni lavorativi 69.90 € METTERE NEL CARRELLOAGGIUNGERE A "OGGETTI DESIDERATI" CODICE ARTICOLO: 160.311 SISSEL® FIT DOME PRO 56x 62 x 20, Ø 40 cm, rosso (Copia) disponibile - Spedizione in 3/5 giorni lavorativi 149.90 € METTERE NEL CARRELLOAGGIUNGERE A "OGGETTI DESIDERATI" Spesso acquistati con(4)