Insegnare la bioetica
attraverso la pratica
comunicativa
prof.ssa Simona Chinelli
Istituto Giulio Natta - Bergamo
CITTADINANZA SCIENTIFICA
Università Magna Graecia di Catanzaro
27 marzo 2010
La domanda dalla quale si deve
partire è:
E’ possibile
insegnare
la bioetica
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Una domanda che è il prodotto di una sintesi e che
prevede, per essere affrontata in modo opportuno,
una individuazione di domande più circoscritte:
•
•
•
•
•
Cosa è la bioetica?
Quali sono i suoi contenuti?
Sono contenuti trasmissibili, insegnabili?
Se sì, in che modo?
Chi si deve occupare di un tale
insegnamento?
• Quali sono alcuni dei luoghi nei quali può
essere realizzato?
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Per essere coerenti sino in fondo dovremmo
rinunciare anche di porre domande che in realtà
nascondono altre domande camuffate nelle prime,
ma rispetto alle quali si sollecita un’unica risposta
(quesiti truccati)
Un interrogativo che potrebbe far pensare a
questa ambiguità, tra quelli sopraesposti, è
quello riguardante la trasmissibilità e
insegnabilità dei contenuti della bioetica,
che nasconde un presupposto che è quello
riguardante il
valore formativo della bioetica:
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Visto che è una disciplina
con un alto valore
formativo,
è possibile trasmetterne
i contenuti?
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La b i o e t i c a
è un’etica applicata,
quindi coincide
con quelle ricerche
etiche interessate
alla soluzione
di questioni
morali specifiche
ETICA AMBIENTALE
ETICA ANIMALE
NEUROETICA
ROBOETICA
ETICA degli AFFARI
(...)
Nell’ambito di una bioetica riferita all’uomo si distingue una
bioetica speciale (biomedicina) e una bioetica clinica, che riguarda
la pratica biomedica. Utilizziamo, in questa sede, il prefisso bios per
indicare solo la vita umana, inglobando la bioetica speciale e quella
clinica.
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Partiamo, per rendere ancora più chiara la nostra
direzione argomentativa, dalla definizione
comparsa sulla prima enciclopedia di bioetica,
che risale al 1978:
“La bioetica è lo studio sistematico della
condotta umana nel campo della scienza
della vita e della cura della salute quando
questa condotta è esaminata alla luce di
valori morali e principi”
“The systematic study of human conduct in the area of life sciences and
healthcare, insofar as this conduct is esamined in the light of moral values
and principles”.
Warren Reich, Encyclopedia of Bioethics,
The Free Press, New York, 1978
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Scomponiamo la citazione nei suoi elementi costitutivi:
“La bioetica è uno studio sistematico”
ossia una ricerca o lavoro progettuale su un argomento specifico,
condotti con regolarità, coerenza, metodo, ordine, organizzazione e
costanza;
“della condotta umana”
che è il modo di condurre l’azione, lo stile dell’agire, da indagare
nelle sue motivazioni e processi decisionali;
“nel campo delle scienze della vita e della cura della salute”,
quindi della biologia, della biotecnologia, della biomedicina;
“alla luce di valori”
termine che per lo più indica ciò che è degno di essere scelto, ciò
che soddisfa bisogni e che potrebbe essere distinto,
indicativamente, in valori sensibili, vitali, spirituali, religiosi e
morali;
“e principi”
norme a cui ci si ispira nell’agire, ma anche ciò a cui ci si ispira
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in un ragionamento.
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Nell’edizione dell’Enciclopedia del 1995 la
definizione di bioetica subisce alcune modifiche:
Bioetica è un termine composto derivato dalle
parole greche Bios (vita) e ethike (etica). Esso
può essere definito come lo studio sistematico
delle dimensioni morali incluse la visione
morale, le decisioni, la condotta e le politiche
della scienza della vita e della cura della
salute, usando diverse metodologie etiche in
un quadro interdisciplinare”
“
“(…) Bioethics can be defined as the systematic study of the moral dimensions –
including moral vision, decisions, conduct, and policies – of the life sciences and
healthcare, employing a variety of ethical methodologies in an interdisciplinary
setting» (p. XXI).
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E’ necessario distinguere il piano dell’etica da
quello della morale: con il primo termine
s’indica una indagine filosofica dei criteri con
cui valutiamo comportamenti e scelte, l’insieme
dei valori effettivamente realizzati nella storia, i
criteri che regolano il comportamento umano in
un contesto pubblico, con il secondo
l’attenzione è rivolta agli aspetti soggettivi della
condotta (intenzione, disposizione,
deliberazione, volontà…)
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Cambia inoltre la prospettiva operativa a seconda che si
faccia riferimento:
ETICA
DESCRITTIVA
che identifica i criteri che guidano
il comportamento umano e con i
quali giudichiamo i comportamenti
ETICA
NORMATIVA
che invece propone criteri ai quali
ispirarsi nell’agire, utilizzando
specifiche argomentazioni
METAETICA
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che si occupa dell’analisi del
linguaggio e delle
argomentazioni morali
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Anche quando si affrontano tematiche bioetiche ci
si deve muovere distinguendo tra questi piani:
bioetica descrittiva, che è quella che descrive,
identifica, si limita a registrare i criteri bioetici che
ispirano l’agire in un determinato contesto
(ospedali, università, comitato di bioetica
nazionale….);
una bioetica prescrittiva, quando si costruiscono
argomentazioni a favore di un determinato codice;
una metabioetica, che indaga i linguaggi specifici e
le argomentazioni della bioetica
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Utilizzerò il termine criterio, invece che valore, bene,
principio…, poiché si sostituisce
a nomi più radicati tradizionalmente e quindi
più difficili da liberare nella loro funzionalità formale
criterio
nella sua radice greca, significa distinguere,
giudicare, indica il prodotto di un giudizio,
frutto della capacità di selezionare tra
diverse possibilità (prospettiva oggettivistica,
soggettivistica, universalistica, naturalistica,
metafisica,sequenzialismo, deontologismo)
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Nella definizione di bioetica del 1995 si chiarisce che la
riflessione etica si applica all’ambito della scienza della
vita e della cura della salute, guidandoci verso un altro
contributo importante per la nostra riflessione:
il linguaggio della scienza ha una valenza descrittiva,
è contraddistinto soprattutto da un alto
potenziale segnico
Quando si affrontano tematiche bioetiche è necessario
infatti distinguere il piano del discorso e i diversi utilizzi
del linguaggio: piano dei fatti, descrittivo, dell’osservare
e piano dei valori, valutativo, del valutare.
Sul primo ci si può esprimere in termini di verità o
falsità, sul secondo di approvazione o
disapprovazione.
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il termine
vita
ad esempio, dovrebbe essere utilizzato
quando si fa riferimento alla dimensione
biologica (nella prospettiva metabolica o
genetica), fuori da riferimenti valoriali, il
termine esistenza quando invece si fa
riferimento al concetto di vita, partendo
da un determinato contesto morale o
etico, attribuendo ad essa valori specifici
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Cosa consente di riconoscere la specificità
della comunicazione bioetica?
La risposta è la forma dell’argomentazione, le regole
della comunicazione bioetica, le relative indicazioni
formali che rappresentano il piano identificatorio della
bioetica, avendo la funzione di tenere insieme diversi
codici linguistici, senza azzerarne la specificità, ma
utilizzandoli in modo competente.
Nella bioetica sono presenti nodi problematici
nell’utilizzo del linguaggio - le urgenze di nuovi
termini e l’inadeguatezza di un patrimonio linguistico
tradizionale-, che rendono necessario riflettere
sull’urgenza di un linguaggio specifico e competente
caratterizzante le argomentazioni che affrontano il
piano della riflessione etica nell’ambito della
biomedicina.
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SALUTE
Indica la condizione di benessere, di stabilità, in termini
mentali e fisici; condizione di assenza di alterazioni di
qualsiasi genere; buon funzionamento di tutti gli organi;
normalità funzionale e strutturale dell’organismo; ciò che
contribuisce a mantenere buone le condizioni fisiche di un
organismo; è l’insieme delle condizioni che rendono un
individuo sereno, florido,privo di tutti quegli aspetti che lo
turbano o lo mettono a disagio; quella condizione che consente
di sviluppare una chiara personalità e di non rappresentare un
pericolo per se stesso e per altri; armonia del corpo; condizione
dell’essere umano che gli consente di vivere al meglio;
condizione psico-fisica di un individuo che non presenta gravi
patologie, ovvero patologie che non può in alcun modo
affrontare;
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MALATTIA
Stato patologico che colpisce l’uomo limitandone le capacità
psico-fisiche; è quell’elemento di disturbo che porta a diminuire
la salute di una persona; tutto ciò che provoca tormento,
angoscia, dolore nell’individuo che ne soffre; qualsiasi
sentimento o atteggiamento che assuma aspetti morbosi o
patologici; anormale condizione dell’organismo, causata da
alterazioni organiche o funzionali ad andamento evolutivo verso
la guarigione, la morte o una nuova, diversa condizione di vita;
motivo di grave e assiduo turbamento; stato in cui un individuo si
trova quando mostra alterazioni, mal gestione, deficienza di un
organo o di tutto l’organismo; situazione di disagio; ciò che è
capace di eliminare le funzionalità normali del corpo, infermità.
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SimonaChinelli
Chinelli
Ist.
Giulio
Natta
-BG
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VALORE
Convinzione, idea in cui si crede fermamente e che si è disposti a difendere;
principio morale che regola la vita dell’uomo; ciò che non è oggettivo;
quell’elemento dell’animo umano che spinge un individuo a prodigarsi per
compiere del bene; complesso delle qualità positive; ciò per cui una persona è
degna di stima; ciò in cui si crede; ciò che si è disposti a difendere e a
promuovere, al quale si attribuisce un’importanza fondamentale come guida nelle
proprie scelte e valutazioni di carattere etico; è l’elemento che struttura l’egire
umano, ponendone le basi e attribuendone un senso; principio morale derivato
dall’educazione che regola il comportamento ciò che si ritiene veri, bello, buono,
secondo un giudizio personale più o meno in accordo con quello della società
dell’epoca; ciò che dà un motivo alle azioni umane e alle cose materiali; insieme
delle virtù in ambito relazionale, affettivo, professionale; ciò che ha una valenza
cioè che ha specifiche caratteristiche che ne determinano l’importanza per
qualcuno o per qualcosa; principio imprescindibile sul quale un individuo basa le
proprie decisioni;pregio; utilità che un dato bene ha per chi lo possiede; insieme di
qualità che vengono attribuite ad un individuo e che lo rendono un esempio da
seguire per altre persone; virtù.
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INDIVIDUO
Organismo umano o animale uni o pluricellulare che non può essere
suddiviso senza che vadano perduti i suoi caratteri strutturali e
funzionali; singola unità di una specie, formato da corpo e spirito, dalla
parte materiale e da quella spirituale; persona; quel corpo avente
capacità pensanti, che gode di diritti e doveri; entità definita,
inscindibile, unica ed irripetibile, totalmente originale rispetto agli altri;
ciò che ha il diritto inviolabile e inalienabile di essere preservato e
rispettato nella sua integrità, sia fisica che psichica; soggetto dotato di
coscienza che è in grado di esprimere la propria identità e provare
sentimenti e sensazioni; tutto ciò che è individuato e riconosciuto nella
propria identità caratteristica; la singolarità e la soggettività che un
organismo può esprimere di fronte ad una moltitudine; organismo
costituito da un corpo e da un’anima; essere razionale dotato di
coscienza di sé ed in possesso di una propria identità; persona singola,
considerata rispetto alla società.
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SCOPERTA
L’atto, l’effetto dello scoprire, ossia del togliere ad una cosa ciò che la
copre, la nasconde, la difende. Si scopre qualcosa anche quando si
giunge alla conoscenza di fatti, cose, luoghi prima sconosciuti,
ritrovando ciò che prima s’ignorava.
INNOVAZIONE
Mutare un sistema, introducendo qualcosa di nuovo
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NATURA
Materiale, fisico, ciò che non è prodotto dall’uomo,
spontaneo, ciò che possiede i principi del proprio
sviluppo, ciò che possiede la vita; ciò che è contrapposto
ad artefatto (l’oggetto artefatto è l’oggetto fatto da
qualcuno intenzionalmente, per svolgere un certo scopo),
culturale e convenzionale.
Tali elenchi di definizioni sono il prodotto delle riflessioni e proposte
raccolte durante il corso di potenziamento (14 incontri, della durata di
tre ore ciascuno) in “Comunicazione bioetica” (a.s. 2007-2008) rivolto
ad un gruppo di 35 allievi, che hanno lavorato sul linguaggio della
bioetica nella comunicazione divulgativa, individuandone i limiti e le
prospettive (si rimanda ai materiali didattici, pubblicati sul sito IFOM
www.ifom-firc.it ).
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“L’intrico del problema linguistico”, una tra le sfide del nostro tempo, segna
l’attuale panorama culturale: infatti un nuovo contesto culturale offre ed esige
nuovi strumenti di indagine e di espressione”
Salvino Leone e Salvatore Privitera ( a cura di), Dizionario di Bioetica, EDB ISB, 1994
“E’opportuno qualificare oggetti non ancora ben definiti con una funzione segnica che sia il
più possibile priva di connotazioni emotive e lontana da rimandi a contesti di valori
tradizionali. A questo proposito è curioso notare che il linguaggio della fecondazione in
laboratorio si avvale di un repertorio lessicale del settore economico ( si pensi alle “banche
del seme”). Può essere di esempio la posizione di coloro che vogliono maggior possibilità di
manipolazione dell’embrione e pertanto invocano l’uso del nuovo termine pre-embrione”
Salvino Leone e Salvatore Privitera ( a cura di), Dizionario di Bioetica, EDB ISB, 1994
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“La bioetica si rivela il luogo privilegiato dell’emergenza
dell’intreccio dei linguaggi, tecnico-scientifico, antropologico”(…).
Con Ricoeur si deve riconoscere che la confluenza di differenti
linguaggi e discipline è l’esigenza fondamentale dell’uomo; è il
problema di salvaguardare e approfondire il fenomeno (mistero)
“uomo”dai differenti punti prospettici “
Salvino Leone e Salvatore Privitera ( a cura di), Dizionario di Bioetica, EDB ISB, 1994
“Non si tratta di semplici modi di dire, di metafore o di immagini. Questo
linguaggio infatti non solo tiene insieme l’intero discorso scientifico ma dà
senso alle indicazioni etiche che se ne vogliono trarre. Definire la “natura”
delle prime otto cellule dell’embrione umano alternativamente un “mucchietto
di cellule”, una “persona in fieri” o un “pre-embrione” non è un’operazione
nominalistica. Significa pronunciarsi positivamente sul “che cosa è” in
un’ottica metafisica, metabiologica. Questo vale anche quando le tecnologie
sollevano il quesito se l’intervento sulle cellule embrionali ne muta “la natura”.
Se tale intervento dirotta il processo “spontaneo/naturale”. Se tale intervento
dirotta il processo “spontaneo/naturale”, che ne è del concetto stesso di
“natura/naturalità” del processo in atto?”
Gian Enrico Rusconi, Aut-Aut, n.318, novembre-dicembre 2003, p.61
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La strada che propongo è quella di investire soprattutto
su una formazione che si riprometta di insegnare gli
strumenti per raggiungere la gestione consapevole e
critica del linguaggio scientifico ed etico che si utilizzano
nel dibattito bioetico, ponendo l’attenzione sulle
potenzialità orientanti, in ambito decisionale, delle parole
in gioco nella pratica comunicativa.
Motivare la ragione di una riflessione bioetica che si
muova dalla e nella pratica comunicativa, sulla quale
strutturare percorsi formativi. L’attenzione è rivolta
soprattutto al modo in cui i quotidiani trattano
argomenti biomedici, in un contesto divulgativo, che
raccoglie immaginari sociali e scientifici attorno ai
quali si concentrano suggestioni che ci allontanano
dal fatto scientifico ed etico.
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prof.ssa Simona Chinelli
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I quotidiani sono potenzialmente il luogo
privilegiato nel quale contemporaneamente si
riesce a ricostruire l’attualità scientifica, la sua
ricaduta sulla fenomenologia sociale, la difesa
delle diverse posizioni in campo, gli schieramenti
alla prova degli eventi e il modo di raccontare
ciò che accade nei laboratori, le sperimentazioni
e i limiti di una ricerca comunicata ai cittadini.
Gli articoli dei quotidiani sono espressione di atti bioetici
e come tali oggetto di analisi e riflessione, ma anche una
delle sedi in cui si sviluppa il processo decisionale del
cittadino,un’area nella quale si raccoglie materiale per
elaborare i propri giudizi, senza altre guide spesso se non
tali edifici virtuali di dibattito.
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Lavorare nella pratica comunicativa divulgativa vuol
dire anche creare un ‘laboratorio’, nel quale ci si
misuri, attraverso sperimentazioni, con quello che
dovrebbe essere il modo di trasmettere contenuti
biomedici, facendosi carico della responsabilità di chi
deve rendere gli interlocutori consapevolmente
autonomi, fornendo le componenti che chiariscano le
direzioni e l’eventuale orientamento su temi così
complessi.
Con il laboratorio si può sperimentare, fare ricerca,
proporre, impegnarsi in un lavoro che implica già un
impegno etico, un partecipare al dibattito proponendo
indicazioni procedurali, identificando pratiche utili ai
fini della condivisione di una etica pubblica.
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Quanto è stato sin qui delineato è sia il prodotto sia la
premessa ispirante di un percorso di ricerca, che ha preso
avvio nel 2008, con un gruppo di 35 allievi, che hanno
partecipato alla seconda edizione del corso di approfondimento
in Comunicazione bioetica, organizzato dalla scuola a partire
dall’Anno Scolastico 2007-2008.
Sono stati raccolti tutti gli articoli del 2008 dedicati a
temi biomedici e bioetici di cinque quotidiani (Re
pubblica, Corriere della sera, Libero, Manifesto,
Avvenire), ordinati utilizzando una griglia (la cui
realizzazione ha fatto emergere questioni di carattere
epistemologico, ermeneutico ed operativo), che ha
consentito di costruire un database, con le cui
informazioni è stato possibile procedere ad una
ulteriore analisi retorica.
Quest’ultimo passaggio operativo è stato realizzato solo
attraverso una precedente formazione specifica dedicata
all’insegnamento della retorica, intesa come la disciplina che
fornisce i mezzi per argomentare( nelle componenti delle
parole, della definizioni e dei ragionamenti), rispettando
principi logici o attivando emozioni, nel qual caso facciamo
riferimento solo a para-argomentazioni.
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Utilizzando le parole di Olivier Reboul:
La retorica è dunque la
disciplina di persuadere
attraverso il discorso, ma è
anche l’insegnamento e, infine,
la teoria di quell’arte.
Olivier Reboul, La retorica,
Il Castoro 2004, p.7
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GRIGLIA 1
Argomenti
bioemedici
GIORNALE
MESE
GIORNO
PAGI
NE
TITOLO
AUTORE
Motivo della
pubblicazione
(*)
Parole
chiave
dei titoli
Inizio vita
(aborto,
fecondazione
artificiale…)
Fine vita
(eutanasia, cure
palliative..)
Tecniche e
applicazioni
biomediche
(screening
genetici,
trapianti..)
Scienze della vita
di base
(clonazione,
staminali, ogm…)
(*) nuovi risultati biomedici, dichiarazione esponenti/istituzioni politiche e religiose,
esponenti sociali, esponenti culturali, esponenti scientifici, indagine giornalistica, evento
sociale.
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AUTORE
LUNGHEZZA
GIORNA
LE
MESE
GIORNO
PAGINE
GRIGLIA 2
Argomenti
bioemedici
Tipo di
informazione
(**)
Fonte della
informazione
(***)
Motivo della
pubblicazione
(****)
Parole Chiave
di tutto
l’articolo
Inizio vita
(aborto,
fecondazione
artificiale…)
Fine vita
(eutanasia, cure
palliative..)
Tecniche e
applicazioni
biomediche
(screening
genetici,
trapianti..)
Scienze della vita
di base
(clonazione,
staminali,
ogm…)
31
(**) opinione, dibattito, evento sociale, stato dell’arte, scoperta scientifica, innovazione biotecnologica e biomedica, indagine
giornalistica.
(***) indagine giornalistica, evento sociale, articolo scientifico, rivista scientifica, indagine sperimentale,dati da fonti accreditate.
(****) nuovi risultati biomedici, dichiarazione esponenti/istituzioni politiche e religiose,
prof.ssa Simona Chinelli
esponenti sociali, esponenti culturali,esponenti scientifici, indagine
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L’analisi retorica attivata sugli articoli ha
dato, sinteticamente, i seguenti risultati:
 Prevale l’utilizzo dei termini generici (soprattutto
quando il discorso si muove sul piano etico) che attivano
interpretazioni ambigue e rendono difficile
l’organizzazione di argomentazioni corrette.
 Non si distingue per lo più piano descrittivo e piano
valutativo del discorso, con il rischio di fraintendere o
meglio confondere, ad esempio, l’opinione personale di
un esponente scientifico con la voce competente dello
scienziato.
 Prevalgono i para-argomenti, le argomentazioni fallaci,
tra le quali spicca quella della china scivolosa,
l’argomentazione ad verecundiam, ad misericordiam,
post hoc ergo propter hoc, dell’esempio.
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 Non sono mai delineati puntualmente i passaggi del
percorso che una ricerca compie dal laboratorio,
quindi dalla fase della sperimentazione,
all’inserimento nella pratica biomedica quotidiana.
 I temi bioetici non vengono affrontati esponendo le
argomentazioni ma attivando per lo più le tonalità
emotive del lettore, funzione raggiunta con l’utilizzo
di termini ricchi di immaginari affettivi e di paraargomenti quali
 Il dibattito bioetico è per lo più presentato come lotta,
confronto duro, guerra, prova di forza, crociata.
 Sono individuabili, nella pratica comunicativa
divulgativa urgenze lessicali, espressioni emergenti,
un dire che appartiene solo alla riflessione bioetica,
che reclama quindi la propria specificità lessicale.
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Termini etici e politici che richiamano all’orienta
mento: linee guida, indicazioni, circolare di indirizzo,
sentenza creativa, ricettario bioetico, proposte, orienta
mento etico, parere, approvazioni, principio di pre
cauzione, scelte etiche, consenso presunto, rispettare la
volontà, norma equilibrata, impegno morale, senso del
dovere
Termini etici e politici che si richiamano alla normatività e alla
prescrizione: obblighi, norme, codice, sentenze, diritti
riconosciuti, proroghe costituzionali, ordine, obbligo, legge,
principi giuridici, principi etici, principi fondamentali, regole
certe, certezze, giusta direzione, cardini, decreti, beni costi
tuzionali, norme in vigore, scelta giusta, ordine, immorale, criterio
atavico, valori, valore morale, direttive
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Termini etici che richiamano la moderazione: alleanza
etica, norma equilibrata, rispettare la volontà, dubbi etici,
principio di precauzione, senso del dovere, approvazioni,
direttive, orientamento etico, ricettario bioetico.
Utilizzi dei termini etica e bioetica: principi etici, ricettario
bioetico, orientamento etico, legge bioetica, scelte etiche, dubbi
etici, impegno etico, temi etici, rischi etici, comitato di bioetica,
comitato nazionale di bioetica, saggi della bioetica, bioeticista,
omissione etica, codice infoetico, tribunale bioetico, alleanza etica.
Termini bioetici emergenti: ricettario bioetico, legge bioetica, carta del
feto,statuto dell’embrione,conflitto d’attribuzione, legge antieutanasia,
testamento biologico, principio dell’autonomia tribunale bioetico,codice
infoetico, alleanza etica, biopolitica, comitati di bioetica, saggi della
bioetica.
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TERMINI USATI CON CONNOTAZIONE:
POSITIVA
NEGATIVA
modalità di interpretazione del
futuro: speranza, progresso,
frontiera, sorte, confine della
vita, miracolo, destino, attese
modalità di confronto: battaglia ideologica, battaglia,
scontro, caccia alle streghe, difendere, protesta, sfida,
duello, assalto biologico, crociate, attacco, contestate,
guerre staminali, crimine, odissea, polemica,
manipolazione, discordia, minaccia, inganno, freni,
protesta, abusi, allarmismi, conquista, denuncia
atteggiamenti moderati:
cautela, buonsenso, obiettività
situazioni identificatorie: violenza, moratoria,
dramma, fuga, crudeltà, accanimento, calvario,
inferno, peccato, odissea, colpa, omicidio,
aggressione, assassinio, tragedia,agonia, , inferno,
disastro, tentazione, marchetta, violenza, bufera,
agonia, incubo, danni, paradossi, marketing dei
desideri,, follia, businnes dei cordoni, incubo, bugia
valori difesi: dignità, salute,
morte degna, stato di serenità,
libertà, volontà, pietà
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rischi: ostacoli, ombra, errore, fallimento, insidie,
equivoci, dubbio, rischio, illusione, segreti, violazione,
spettro, scandalo
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TERMINI USATI CON CONNOTAZIONE:
POSITIVA
NEGATIVA
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modalità di difesa di
una posizione:
difendere, decreto
salvavita, coraggio,
custodi della vita, diritto
del concepito
tonalità emotive: pena, terrore, umiliazione, dolore
indifferenza, sofferenza, tormento, angoscia,
disperazione, imbarazzo, prepotenza, rabbia, schock,
triste, mostruoso, sospettoso, dolore totale, solitudine,
preoccupanti, tensione, perplessità, caos, tormento
naturale:
legge naturale, addio
naturale, spontaneo,
innocenti, sovrannaturali,
creature, integrità,
metodi naturali, risveglio
aggettivi: indifesi, illegale, inguaribile, fragile,
clandestino, violata, mortale, assistita, (effetti) nocivi,
(organi) camuffati, pallida, innocenti indifesi, disabilità,
illegali, ambiguità, (errore) tragico, malformazioni,
terribile, inefficace, (prodotti) difettosi, ingenuità,
infelice, (informazione) ingannevole, (prospettive)
discutibili, pessima (figura), (finalità) drammatiche,
irreversibile, (tecnica) rischiosa, diversi, delusione,
macabra, atroce, (effetti) collaterali, gravi ( rischi),
aberrante, vaga (ricerca), (visione) insostenibile, false
(rassicurazioni)
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TERMINI USATI CON CONNOTAZIONE:
POSITIVA
NEGATIVA
Vita: vita nascente, vita
dignitosa, qualità
dell’esistenza, nascita
miracolosa, aborto terapeutico
Modalità etiche e politiche: legge cattiva,
errore tragico, male , diktat, immorali,
inaccettabile, Tar svilito , colpa grave,
mostruosa colpa, divieto, illegittimo, decisione
pilatesca, dittatura, rischi etici
Condizioni non ordinarie:
straordinaria,ringiovanire,
risveglio incredibile, paradisi
genetici Dio
Vita/ Morte: vita indegna,vite spezzate,
eutanasia, eutanasia mascherata, morte,
rischio eugenetico, suicidio assistito, assistenza
negata, deriva eugenetica, cicogna tecnologica,
aborto, aborti clandestini, sonno della morte,
ultimo viaggio
Fisionomie identitarie: assassini, killer,
nemici, boia, crociato, prigioniera
Innaturale: disumano, contro natura,
surrealtà, metodi artificiali, utopia disumana,
medicina dell’immortalità
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prof.ssa Simona Chinelli
Ist. Giulio Natta -BG
Dalle parole ai titoli degli articoli comparsi sui quotidiani. Esempi di
sintetici para-argomenti e alcuni spunti di riflessione :
Il caso. Una ricerca dell’Università di Berkeley: ora l’obiettivo è “spegnerlo”
TUMORI, INDIVIDUATO IL GENE CHE
“COMANDA” LA METAFISICA
14 Marzo (Repubblica)
Il gene che comanda la metafisica…..
Sovrapposizione del piano descrittivo e di quello metafisico
Argomenti.
SE LA VITA NON VALE NIENTE, TUTTO E’
POSSIBILE
15 Maggio (Repubblica)
Argomento della china pericolosa
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prof.ssa Simona Chinelli
Ist. Giulio Natta -BG
La deriva: in trent’anni
dall’aborto all’eugenetica
24 Maggio (Avvenire)
Argomento della china pericolosa
Etica& Giustizia
Le storie.
USA, RISVEGLIO DOPO 19 ANNI. UN
MISTERO PER LA SCIENZA
23 Luglio (Avvenire)
24 Maggio (Avvenire)
Argomento dell’esempio
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prof.ssa Simona Chinelli
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Stati Uniti.
TROPPI EMBRIONI NEI
CONGELATORI? INFELICI
11 Dicembre (Avvenire)
Si attribuisce lo stato della felicità all’embrione.
Confusione tra piano descrittivo e piano valoriale
Follie dell’eugenetica.
BIMBO CREATO DA TRE GENITORI. LA
SCIENZA FA A PEZZI L’UOMO.
Per prevenire malattie, gli studiosi inglesi creano un essere con il dna di un
uomo e due donne. Sacrificati dieci embrioni, varcato un altro limite
6 Febbraio (Libero)
Porre attenzione al verbo “creare”
Bimbo,uomo, essere, embrioni
Sacrificare, un termine che ha connotazioni valoriali esplicite
Argomento della china pericolosa
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Pelle sempre giovane.
IL TEMPO DELLE RUGHE? NON ARRIVA
MAI SE SI SPEGNE UN GENE
9 Febbraio (Libero)
I GINECOLOGI FANNO POLITICA
Il neonato “estremamente prematuro” va rianimato, dicono.
Sembra ovvio, ma aggiungono: anche il feto uscito vivo
dall’interruzione di gravidanza
3 Febbraio (Manifesto)
Si parla contemporaneamente di “Neonato estremamente
prematuro” e di “feto”.
L’espressione “uscito vivo”, indica una sopravvivenza sofferta
malgrado tutto.
“Sembra ovvio”
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prof.ssa Simona Chinelli
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Il presupposto è che la comunicazione bioetica sia il
luogo in cui si forma il consenso o il dissenso
rispetto a temi relativi alla biomedicina.
E’ un dovere quindi:
informare sullo stato dell’arte della ricerca, fornendo i
dati, che contribuiscono alla realizzazione di un
corretto processo decisionale;
spiegare il significato dei termini, con attenzione agli
ambiti applicativi;
distinguere utilizzo descrittivo ed utilizzo emotivo del
linguaggio;
dichiarare l’autorità alla quale si fa riferimento se
contribuisce alla corretta comprensione di un
termine o di un dato.
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prof.ssa Simona Chinelli
Ist. Giulio Natta -BG
I criteri d’orientamento di un codice di
comunicazione bioetica potrebbero essere:
1) Dare notizia dei risultati biomedici in una sintesi
tecnica, rispettando l’identità del fatto scientifico.
Questo criterio deve coincidere con l’articolo
principale.
a)
b)
c)
d)
e)
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Quando si comunica il risultato di una ricerca scientifica, il titolo deve essere
identificatore della scoperta. Non ci devono essere titoli ‘emotivi’ o
prese di posizione che confondano il piano descrittivo con quello
emotivo.
Utilizzare termini specifici, evitando nomi generici che possano essere
fraintesi
o plurivocalmente interpretati
Costruire argomentazioni prive di fallacie quando si presenta il dato o si
vuole
difendere una posizione.
Citare le fonti di riferimento.
E’ legittimo utilizzare un articolo per creare approvazione o disapprovazione,
ma senza nascondere la notizia nella sua valenza descrittiva e
prof.ssa
Chinelli
dichiarando esplicitamente il piano del discorso sul quale
ciSimona
si sta
Ist. Giulio Natta -BG
2) Strutturare box di chiarimento dei termini e concetti
utilizzati, dello stato dell’arte, limitandosi alle note
quantitative comunicabili.
a)
b)
c)
nei box i dati scientifici e/o sociali non devono essere presentati come
interventi
personali;
se i box veicolano opinioni personali, l’intervento deve essere presentato
esplicitamente come tale;
è possibile approfondire un risultato scientifioc in modo anche ideologico,
ma senza mai perdere di vista il dato che deve essere sempre riconoscibile
nel suo profilo descrittivo.
3) Distinguere la posizione dell’esperto dall’opinione
personale. Identificare la voce dell’opinione,
dichiarando la posizione dell’esponente interpellato
a) all’esperto possiamo chiedere una opinione personale ma deve essere dichiarata
come tale;
b) distinguere gli approfondimenti che non modificano il dato, ma che ne
aumentano la comprensione, da quelli che hanno come obiettivo la
difesa di una prospettiva interpretativa;
c) Ci deve essere corrispondenza tra il titolo e il testo.
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prof.ssa Simona Chinelli
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Se si parte, nella comunicazione, da un fatto scientifico
si devono prevedere le seguenti componenti:
 Definizioni delle fasi in cui si trova una ricerca nel
percorso della sperimentazione ( per non creare
fraintendimenti quando si fa riferimento ad una
ricerca ferma ancora nei laboratori e quando invece
si evoca una ricerca che sta per entrare o è entrata
nella pratica biomedica ordinaria);
 Citare le fonti;
 Richiamare i corrispettivi fatti sociali;
 Formulare gli interrogativi bioetici;
 Identificare le argomentazioni relative alle diverse
posizioni;
 Box di approfondimento medico, bioetico, legislativo;
 Fare emergere le criticità del linguaggio.
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Se si parte da un fatto sociale si devono prevedere
le seguenti componenti:
 Citare le fonti;
 Far parlare i protagonisti;
 Definire le posizioni dei protagonisti descrivendole;
 Illustrare i corrispettivi fatti scientifici dell’evento
sociale;
 Formulare gli interrogativi bioetici;
 Identificare le argomentazioni relative alle diverse
posizioni;
 Box di approfondimento medico, bioetico, legislativo;
 Fare emergere le criticità del linguaggio.
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prof.ssa Simona Chinelli
Ist. Giulio Natta -BG
prof.ssa Simona Chinelli
Insegnare la bioetica
attraverso la pratica
comunicativa
CITTADINANZA SCIENTIFICA
Università Magna Graecia di Catanzaro
27 marzo 2010
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