IL ROMANTICISMO Lo STURM UND DRANG (TEMPESTA ED IMPETO) fu l’antecedente storico del Romanticismo (1770 circa). Si tratta di un movimento letterario-politico che polemizza contro la ragione finita alla quale contrappone la fede come organo capace di cogliere ciò che ad essa è inaccessibile. Allo Sturm und Drang partecipano, nella loro giovinezza, Goethe e Schiller. Per Friedrich Schiller (1759-1805) l’universo è la rivelazione di Dio; egli critica Kant per aver contrapposto ragione ed istinto sostenendo che c’è azione morale quando la ragione riesce ad avere il totale controllo sugli istinti e a non lasciarsi dettare da questi la norma dell’agire; Per Schiller, invece, agisce moralmente l’uomo che realizza l’armonia tra ragione ed istinto. L’anima bella, figura tipica del romanticismo, realizza in modo naturale e spontaneo l’armonia fra istinto e ragione , compiendo così il dovere. Goethe (1748-1832) è convinto che natura e Dio coincidono; la natura è “l’abito vivente della divinità”. La sua concezione è panteistica (tutto è divino); Dio è una forza impersonale e sovrapersonale che negli uomini agisce attraverso la ragione determinando il loro destino. Nella natura regna il finalismo e la vita morale non implica il predominio della ragione su tutti gli istinti, ma è armonia di tutte le attività umane. Il Romanticismo è un movimento filosofico, letterario, artistico che inizia in Germania negli ultimi anni del ‘700 e fiorisce in tutta l’Europa nel corso dell’800. Il Romanticismo tedesco ha come luogo di formazione la città di Jena e trova tra i suoi esponenti più importanti i fratelli Schlegel e il poeta Novalis. Friedrich Schlegel fonda a Berlino la rivista Athenaeum (1798-1800) che fu il primo strumento di diffusione delle nuove idee. Jena era anche il centro degli studi kantiani nel quale poi sorsero le dottrine di Fichte, Schelling ed Hegel. Il romanticismo eredita dallo Sturm und drang il valore da esso attribuito al sentimento e alla fede, contrapposti alla ragione, ritenuta incapace, nei limiti prescritti da Kant, di cogliere la sostanza delle cose o le cose superiori, divine. La ragione non è più, come per gli illuministi, una forza umana finita, ma una forza infinita, onnipotente, che costituisce la sostanza stessa del mondo (Fichte identifica la ragione con l’Io infinito e ne fa la forza dalla quale l’intero mondo è prodotto). Questo principio infinito (chiamato Io puro da Fichte, Assoluto da Schelling, Idea o Ragione da Hegel) fu costantemente inteso come coscienza, attività, libertà, capacità di creazione incessante. Caratteristiche del romanticismo: OTTIMISMO: è la convinzione che la realtà è tutto ciò che deve essere poiché è in ogni momento razionalità e perfezione. Per questo carattere il Romanticismo si contrappone all’Illuminismo che pretendeva di dar lezione ai fatti, di trasformare la realtà. La ragione dei romantici non è così impotente da non potersi realizzare nei fatti. (Hegel) PROVVIDENZIALISMO STORICO: la storia è un processo necessario nel quale la ragione infinita manifesta o realizza se stessa; di conseguenza, in essa non vi è niente di inutile o di irrazionale. La storia è un progresso necessario incessante in cui ogni momento successivo supera quello precedente in perfezione e razionalità. Questo aspetto accomuna Romanticismo e positivismo, le due filosofie ottimistiche che predominano nel corso dell’800. TRADIZIONALISMO: L’Illuminismo era stata una filosofia critica e rivoluzionaria, che voleva liberare l’uomo dal passato, dove riscontrava errori, superstizioni e pregiudizi, il Romanticismo, invece, esalta il passato in quanto contiene potenzialmente il presente e l’avvenire. Da ciò deriva la rivalutazione del Medioevo che l’Illuminismo aveva considerato un’epoca di decadenza e barbarie. AMORE DELLE ORIGINI E SENTIMENTO NAZIONALE, che tende a sfociare nel nazionalismo. I Romantici tedeschi sviluppano una dottrina della nazione su base naturalistica, come accade con Herder che insiste sui caratteri fisici permanenti ch’egli assegna alle varie nazioni, sulla base de “sangue” e del “suolo”, a cui quel determinato sangue rimane attaccato. Questa visione della nazione sfocia inevitabilmente nel razzismo, nell’ostilità ad ogni mescolanza con sangue straniero, nella chiusura del proprio mondo contro ogni influsso dal di fuori. Fichte parlò nei “Discorsi alla nazione tedesca” del 1807/08 di linguaggio “puro”, non contaminato, rivendicando ai tedeschi il vantaggio di avere, essi soli, una tal lingua pura. (F. Chabod, L’idea di nazione, pp. 68-71) SETE DI INFINITO: il desiderio struggente ed incessante di infinito viene espresso come perenne tendere (streben) che non ha mai posa perché le esperienze umane sono tutte finite e come tali vanno sempre trascese, superate. La filosofia ha come compito quello di mostrare il nesso tra finito e infinito poiché il finito ha la propria radice e il proprio senso nell’infinito. SEHNSUCHT, IRONIA E TITANISMO: L’uomo è interpretato come mancanza, desiderio frustrato rivolto verso qualcosa che sempre sfugge. Sehnsucht viene tradotto come desiderio del desiderio, desiderare che si esaurisce in sé per il piacere stesso del desiderare (da Sehn= desiderare e Sucht= il desiderio); di fronte a tale situazione sono possibili due reazioni: IRONIA: coscienza che ogni realtà finita ed ogni esperienza umana risulta impari rispetto all’infinito TITANISMO: atteggiamento di sfida e ribellione pur nella consapevolezza di dover perdere la battaglia L’ARTE E’ L’INFINITO CHE SI MANIFESTA NEL FINITO (Schelling); il genio e la creazione artistica vengono elevati a massima manifestazione dell’Assoluto. L’estetica romantica ripudia il principio di imitazione e le regole “classicistiche”, riconoscendo al poeta una libertà sconfinata e all’arte una spontaneità assoluta. LA NATURA E’ UN GRANDE ORGANISMO, affine a quello umano, è mobile gioco di forze, che, operando dall’interno, genera tutti i fenomeni e, quindi, anche l’uomo. La forza della natura è la forza stessa del divino. Come conseguenza si ha il senso panico, ovvero il senso di appartenenza all’Uno-Tutto, il sentire di essere un momento organico della totalità. Siamo molto lontani dalla natura retta da leggi meccaniche di Cartesio e di Kant. Si ha una forte VALORIZZAZIONE DELLA PERSONALITA’ INDIVIDUALE, e del suo groviglio di problemi (amore, dolore, morte,…), che emerge nei Romanzi di formazione (Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister di Goethe) ma emergono anche TENDENZE COMUNITARIE: Per Fichte l’uomo non è uomo se non in mezzo ad altri uomini; in Hegel lo Stato rappresenta la massima realizzazione dello Spirito. La ricchezza dell’individuo consiste nella sua appartenenza ad una dimensione metaindividuale, nel suo legame con una totalità spirituale che si esprime come storia e cultura di un popolo. Caspar David Friedrich , Viandante sul mare di nebbia, 1818