Liceo URBANI
San Giorgio a Cremano (NA)
Esperimento di Biologia
in laboratorio con la
prof.ssa Bifulco
(classe II E)
Materiale
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Foglie di spinaci
Pestello e mortaio
Alcool etilico
Beker
Fornelletto a spirito
Carta da filtro
Foglie di spinaci
Pestello e mortaio
Alcool etilico
Beker
Fornelletto a spirito
Carta da filtro
Esecuzione
Per estrarre la clorofilla da una foglia abbiamo scelto la
pianta di spinaci perché ha foglie larghe e carnose ,
che si possono frantumare facilmente .
Inizialmente abbiamo spezzato la foglia e l’abbiamo
messa nel mortaio; abbiamo spezzato i pezzetti di
foglia con il pestello per rompere le pareti cellulari.
Poi abbiamo versato il contenuto del mortaio nel beker
di vetro resistente al fuoco e dopo aver aggiunto
dell’alcool etilico abbiamo lasciato scaldare il tutto
nel fornetto a spirito.
Dopo alcuni minuti abbiamo tolto il vasetto dal
fuoco e con nostro stupore abbiamo visto che
le foglie si erano schiarite fino a diventare
quasi bianche.
Abbiamo filtrato la poltiglia verde usando la
carta da filtro ed abbiamo ottenuto un liquido
verde scuro. La clorofilla era stata estratta: era
il soluto della soluzione alcolica ottenuta
usando l’alcool etilico come eluente.
Spinaci nella soluzione etilica
Ma in quella soluzione la clorofilla
era l’unico soluto?
Per rispondere abbiamo eseguito la Cromatografia
Cromatografia della clorofilla
• Per questo esperimento abbiamo utilizzato la
clorofilla estratta pochi giorni prima, in
soluzione con alcool etilico, che agisce come
eluente. Abbiamo prelevato alcune gocce di
clorofilla con il contagocce e le abbiamo
lasciate cadere su un foglietto di carta da
filtro, per fare la cromatografia circolare .
• Poi abbiamo versato dell’altro alcool al centro
della macchia di clorofilla espansa sul foglio.
• L’alcool etilico ha iniziato ad espandersi anche
lui ,trasportandoli più pesanti per un breve
tratto, quelli più leggeri per un tratto
maggiore fino esaurimento delle sostanze.
• Si è notato che nella soluzione non era
presente solo la clorofilla (verde), ma c’erano
anche altri pigmenti, gialli e arancio. L’alcool
ha cosi suddiviso i vari componenti di diverso
peso e di diverso colore.
Abbiamo anche ripetuto l’esperimento in un
altro modo, effettuando la cromatografia
verticale:
 abbiamo messo alcune gocce di clorofilla su
una striscia di carta da filtro;
 abbiamo intinto la striscia in un bicchierino di
alcool facendo in modo che questo non
arrivasse direttamente alla clorofilla.
Dopo alcuni minuti l’alcool etilico è salito per
capillarità e ha evidenziato in basso lo strato
verde intenso della clorofilla, un po’ più in
alto lo strato giallastro della xantofilla e infine
una riga arancio corrispondente al carotene.
Alessio Russo
Angela Marino
Immacolata Andolfo
Stefano Cozzuto
Salvatore Sandullo
II E 28/04/2010