ESTRAZIONE DELLA CLOROFILLA La clorofilla è una sostanza, di formula complessa contenente un atomo di magnesio, presente nelle parti verdi delle piante. E' appunto la clorofilla che dà alle foglie il colore verde e capta l'energia luminosa necessaria perché le piante possano svolgere la fotosintesi clorofilliana. La clorofilla può essere facilmente estratta dalle foglie verdi di qualunque pianta, è consigliabile scegliere foglie di consistenza non coriacea come quelle che comunemente vengono consumate in insalata. Per effettuare l'estrazione occorrono: Alcool a 95° (va benissimo l'alcool per liquori reperibile nei supermercati), oppure dell'acetone Un mortaio di vetro, porcellana o metallo Una provetta o altro piccolo recipiente di vetro. Si fa a pezzi una certa quantità di foglie e si mettono nel mortaio, si schiacciano col pestello e si aggiunge una piccola quantità di alcool, si continua a schiacciare le foglie col pestello aggiungendo ancora dell'alcool. Dopo qualche minuto si versa l'alcool dal mortaio nella provetta, eventualmente, se è possibile, si procede alla filtrazione del liquido per eliminare i frammenti di foglia rimasti. Si otterrà un liquido di colore verde intenso a causa del contenuto di clorofilla sciolta nell'alcool. Volendo è possibile concentrare la clorofilla ricorrendo alla separazione per ripartizione di fase, questo processo avviene grazie alla maggior solubilità della clorofilla in un solvente non miscibile con l'alcool. Il solvente utilizzato è nient'altro che comune benzina per accendini, in una provetta si versano 10 cc di soluzione alcolica di clorofilla, si aggiungono 2 cc di benzina per accendini (quella che viene venduta nelle tabaccherie con la dicitura "Lighter fluid"), si tappa la provetta e si agita energicamente per alcuni minuti, si lascia poi a riposo il recipiente sino a che la benzina tornerà a formare uno strato sopra l'alcool. A questo punto si vedrà che lo strato di benzina è colorato di verde intenso mentre il sottostante strato di alcool è di un colore giallo verdastro, questo perché la clorofilla, molto più solubile nella benzina che nell'alcool, tenderà a raccogliersi nello strato superiore. Raccogliendo lo strato di benzina ricco di clorofilla è possibile, disponendo di adeguata attrezzatura, portarlo a secco ed ottenere così la clorofilla pura. In ogni caso questa esperienza va eseguita solo se si è sicuri di operare in situazione di assoluta sicurezza data l'elevatissima infiammabilità del liquido. ATTENZIONE: oltre ad essere altamente infiammabile la benzina per accendini risulta anche tossica per chi ne aspiri i vapori e contiene anche una piccola quantità (0,1%) di benzene, prodotto cancerogeno, va quindi manipolata in ambienti ben aerati e tenuta lontano dai bambini. Una separazione dei pigmenti vegetali può anche essere effettuata mediante cromatografia su carta