STRABISMI
Anatomia dei mm. estrinseci
4 retti (superiore, inferiore, interno o mediale, esterno o laterale)
2 obliqui (superiore ed inferiore)
Cinque muscoli, eccetto che l’OI, originano dall’anello tendineo dello
Zinn (apice orbitario)
I 4 retti si inseriscono con i loro tendini da 5,5 a 7 mm dal limbus
MUSCOLI OCULARI
ESTRINSECI
funzioni di:
movimento
contenimento
MUSCOLI OCULARI ESTRINSECI
retto mediale (III nc)
Decorre tra il globo oculare e la
parete mediale dell’orbita;
raggiunge la sclera con un
tendine relativamente corto che
si inserisce in media a 5.5 mm
dal limbus. E’ il muscolo più
voluminoso e più vicino alla
cornea.
E’ innervato dal ramo inf. del III
n.c., ed è irrorato dal ramo
muscolare inf. dell’a. oftalmica
adduttore
MUSCOLI OCULARI ESTRINSECI
retto laterale (VI nc)
Decorre tra il globo oculare e
la parete laterale dell’orbita,
passando sopra al tendine del
m obliquo inferiore; si
inserisce alla sclera con un
tendine di notevole lunghezza
in media a 7 mm dal limbus.
E’ innervato dal VI n.c., ed è
irrorato dalla a. lacrimale,
ramo dell’a. oftalmica
abduttore
MUSCOLI OCULARI ESTRINSECI
retto superiore (III nc)
Decorre, oltre che in avanti, in
alto e in fuori, sotto il m.
elevatore della palpebra sup.;
il suo tendine passa sopra al
tendine del m. o.sup., con
una linea di inserzione posta
in media a 8 mm dal limbus.
E’ innervato dal ramo sup. del
III n.c., ed è irrorato dal ramo
musc. sup. dell’a. oftalmica
elevatore
adduttore (intorsore)
MUSCOLI OCULARI ESTRINSECI
retto inferiore (III nc)
Decorre, oltre che in avanti, in
basso e in fuori; la sua linea
di inserzione è posta in media
a 6.5 mm dal limbus.
E’ innervato dal ramo inf. del
III n.c., ed è irrorato dal ramo
inf. dell’a. oftalmica e dall’a.
infraorbitaria
abbassatore
adduttore (estorsore)
MUSCOLI OCULARI ESTRINSECI
obliquo sup. (IV nc)
Grande obliquo, decorre in avanti,
occupando l’angolo supero-mediale
dell’orbita: in prossimità della base di
questa si trasforma in un tendine che
passa attraverso quella puleggia
cartilaginea che è la troclea per poi
riflettersi indietro e lateralmente.
Si inserisce al quadrante superolaterale dell’emisfero posteriore del
bulbo con una linea d’inserzione
disposta obliquamente e situata vicino
alla v. vorticosa supero-temp.
E’ innervato dal IV n.c., ed è irrorato dal
ramo musc sup. dell’a. oftalmica.
abbassatore
abduttore (intorsore)
MUSCOLI OCULARI ESTRINSECI
obliquo inf. (III nc)
Piccolo obliquo, è l’unico muscolo che
non origina dall’apice dell’orbita; si
stacca dalla parete antero-mediale del
pavimento dell’orbita dall’osso
mascellare, subito al di sotto della
fossa del sacco lacrimale.
Si dirige indietro e lateralmente;
incrocia al di sotto il m. retto inf. e
raggiunge con un tendine molto corto
(talora assente) il quadrante inferolaterale dell’emisfero posteriore del
bulbo con una linea d’inserzione
obliqua situata vicino alla v. vorticosa
infero-temp., a 2 mm dalla regione
maculare.
elevatore
abduttore (estorsore)
E’ innervato dal ramo inf. del III n.c., ed
è irrorato dal ramo musc inf. dell’a.
oftalmica e dal ramo dell’a.
infraorbitaria
Inserzione sul bulbo dei muscoli retti
Inserzione sul bulbo dei muscoli obliqui
Movimenti fondamentali dell'occhio
e muscoli responsabili
adduzione
retto mediale, retto superiore, retto inferiore
abduzione
retto laterale, obliquo superiore, obliquo inferiore
elevazione
retto superiore, obliquo inferiore
abbassamento
retto inferiore, obliquo superiore
ORTOFORIA
E’ il perfetto equilibrio muscolare
e sensoriale per cui nella
fissazione binoculare gli assi visivi,
senza sforzo di fusione,
sono diretti nello stesso punto
FUSIONE
Sensoriale: capacità di formare a livello
cerebrale un’unica rappresentazione spaziale
di un oggetto fissato dai 2 occhi
“occhio ciclopico”
Motoria: fini movimenti atti a eliminare la
diplopia dovuta al disallineamento degli assi
visivi
FUSIONE SENSORIALE
Necessita :
• immagini con la stessa localizzazione
spaziale
•immagini simili in :
grandezza
nitidezza
luminosità
Legge di SHERRINGTON
Durante la contrazione di un agonista si
rilascia il suo antagonista
M.agonisti = stessa azione
•elevazione RS e OI
•abbassamento RI e OS
•inciclotorsione OS e RS
•exciclorsione OI e RI
•Adduzione RM
•Abduzione RE
M.antagonisti = azione contraria
Legge di HERING
Controlla i movimenti binoculari
L’impulso innervativo si
distribuisce in
quantità uguale nei muscoli
agonisti di
entrambi gli occhi
(es. sguardo a SX RE occhio sinistro e RI
occhio destro)
Le nove posizioni primarie di sguardo
OGGI
Che cos'è lo strabismo?
E’ un’alterazione dell’equilibrio
muscolare con conseguente
deviazione più o meno marcata
dei bulbi oculari per cui gli assi
visivi non sono allineati nel
punto di fissazione
Che cos'è lo strabismo?
Lo strabismo è una deviazione di uno o entrambi gli occhi
rispetto al punto di fissazione.
A seconda della direzione di tale deviazione si distingue:
- strabismo convergente
(l’occhio è deviato verso l’interno)
- strabismo divergente
(l’occhio è deviato verso l’esterno)
- strabismo verticale
(l’occhio è deviato verso l’alto o il basso)
ESODEVIAZIONI
• Pseudostrabismo
• Epicanto
MICROSTRABISMO
•
•
•
•
•
Piccolo angolo
Non danno estetico
Presenza di ambliopia di vario grado
Con fissazione eccentrica o centrale
Ereditarietà
Oscillazione involontaria e ritmica degli occhi
che può essere osservata clinicamente
STRABISMO
PARALITICO
La deviazione oculare cambia nelle
varie posizioni di sguardo ed è
massima nel campo d’azione del
muscolo o dei muscoli paralizzati
(incomitanza)
Paralisi del VI, RE dx
SINTOMI
• Soggettivi:
- diplopia
- confusione
• Oggettivi: - deviazione:
primaria
secondaria
• Torcicollo compensatorio
(la diplopia ed il torcicollo scompaiono alla chiusura di un occhio)
Deviazione strabica
Si ricerca in Visione Binoculare e può essere:
• Convergente
• Divergente
• Verticale
L’angolo strabico è massimo nel campo di
azione del m. paretico
DEVIAZIONE
• Primaria: se fissa l’occhio sano
• Secondaria: se fissa l’occhio paretico
(è maggiore perché la fissazione richiede una innervazione supplementare che per
la legge di Hering si riflette sul sinergista controlaterale)
Diplopia
E’ il segno distintivo di tutti gli strabismi paralitici.
L'oggetto verrà localizzato da un occhio in un punto
dello spazio e dall'altro in un punto diverso: il cervello
riceverà due immagini dello stesso oggetto in due luoghi
diversi.
La diplopia che insorge in seguito a paralisi oculomotoria è presente solo nella visione binoculare, con
entrambi gli occhi aperti; chiudendo un occhio la diplopia
scompare.
Tuttavia se si chiude l'occhio sano, il paziente mostra
una caratteristica difficoltà di localizzazione degli oggetti
circostanti.
E' sempre necessario differenziare una diplopia
binoculare, conseguente a strabismo paralitico da una
diplopia monoculare (presente anche in visione
monoculare), secondaria ad astigmatismo, cataratta o
opacità e/o anomalie corneali.
Nucleo del III
Nucleo del IV
Nucleo del VI
Si
tratta
di
lesioni
circoscritte del tronco
encefalico caratterizzate
dalla costante associazione
di
alterazione
della
funzione di uno o più nervi
cranici, omolateralmente, e
disturbi
sensitivi
e/o
motori
nella
metà
controlaterale
Secondaria a trombosi,aneurismi,
tumori. Tutti gli oculomotori, I e
II del V, edema cong. e palpebre
Secondaria a otite media acuta,
osteomeningite dell’apice della rocca
petrosa: dolore (lesione del V), paresi
dell’abduzione (VI), e sordità (VIII)
Secondaria a lesioni parte
posteriore dell’orbita (tumori,
traumi, emorragie, infiammazioni).
N. ottico, oculomotori e V (dolore,
anestesia)
Glioma del n. ottico
Linfoma, metastasi orbitaria
La sarcoidosi è una granulomatosi sistemica ad eziologia ancora sconosciuta caratterizzata da uno
squilibrio dei processi immunitari nelle sedi coinvolte. Nella maggior parte dei casi la malattia colpisce
il polmone e i linfonodi, ma può interessare molti altri distretti quali la cute, l’occhio, il fegato, la milza,
il rene, il cuore, il sistema nevoso e muscolare, ecc.
RM dimostrante ispessimento
del n. ottico di dx
La maggior parte di questi quadri clinici è dovuta a mitocondriopatie. Altre cause
sono la miastenia classica, la distrofia oculo-faringea e le sindromi miasteniche
congenite