Autore: Stefan Heusler, Annette Lorke E-mail: [email protected] Video: QED – Materia, luce e vuoto Clip dal video: Capitolo 5, Parte artistica Regia: Stefan Heusler Produzione: Sciencemotion, www.sciencemotion.de Advanced level – Spiegazione per ragazzi 14-18 anni Alla famosa conferenza di Shelter Island del 1947 i più importanti fisici americani dell’epoca si riunirono per discutere lo stato dell’elettrodinamica quantistica. Durante la Seconda Guerra Mondiale, Willis Lamb e Robert Retherford avevano migliorato la tecnologia radar per usi militari. Alla fine della guerra, quando la ricerca di base poté di nuovo concentrarsi su questioni non belliche, tali migliorie si rivelarono molto utili per gli esperimenti sull’atomo di idrogeno. Prima della conferenza Lamb e Retherford avevano raccolto dati sufficienti a dimostrare che la teoria di Paul Dirac sull’atomo di idrogeno non era del tutto corretta. I loro risultati presentavano infatti un minuscolo scostamento rispetto alle previsioni di Dirac. Alla conferenza di Shelter Island quello fu uno degli argomenti più dibattuti. La teoria di Dirac parte dal presupposto che l’elettrone sia una particella puntiforme che avverte la forza di Coulomb nel potenziale creato dal nucleo atomico. Un elettrone e il suo nucleo interagiscono, scambiandosi fotoni virtuali. Tuttavia, nella sua teoria Dirac aveva dimenticato il potenziale creato dall’elettrone stesso; in altre parole, aveva trascurato l’interazione dell’elettrone con sé stesso. Questa auto-interazione può essere considerata anche come un fotone virtuale, emesso e riassorbito dall’elettrone. Per questo motivo, non esistono elettroni liberi: ogni elettrone è circondato da una nuvola di particelle virtuali che interagiscono costantemente con esso. In tal modo l’elettrone interagisce con il vuoto quantistico, pur essendo l’unica particella “reale”. Le particelle virtuali possono avere qualunque quantità di energia, ma per creare ad esempio un fotone virtuale con energia ΔE = h*ν serve quantomeno il tempo Δt = h/ΔE. Deve quindi essere soddisfatto il rapporto di incertezza energia-tempo. Enormi quantità di energia possono essere create nel vuoto quantistico per periodi brevissimi. Le particelle virtuali non sono osservabili direttamente, ma possono esserlo indirettamente, tramite la loro interazione con quelle reali. Nel linguaggio dell’elettromagnetismo classico, l’interazione dell’elettrone con se stesso richiede la correzione del termine 1/r nel potenziale di Coulomb (nell’atomo di idrogeno, r è la distanza fra l’elettrone e il nucleo). Includendo questo termine nella teoria, i dati sperimentali si spiegano perfettamente. L’interazione permanente con il vuoto quantistico fa sì che a un elettrone libero si sovrappongano fotoni virtuali e coppie elettrone/positrone. Rispetto allo stato di particella singola, lo stato caratterizzato da particelle virtuali viene modificato dal fattore α ≈ 1/137 ≈ 0,0073 (la ‘costante di struttura fine’), che è un numero molto piccolo. Poiché l’interazione con il vuoto quantistico è piccola, la correzione della teoria di Dirac (che prende in esame solo lo stato dell’elettrone singolo) porta a una variazione minima dei livelli energetici dell’atomo di idrogeno. Siti sulla conferenza di Shelter Island e lo spostamento di Lamb: http://en.wikipedia.org/wiki/Shelter_Island_Conference http://en.wikipedia.org/wiki/Lamb_shift 1