Allergie e intolleranze alimentari, verità e leggende

Rubrica
sano&buono
a cura di Simonetta Salvini
Dietista, libera professionista
Allergie e
intolleranze
alimentari
verità e leggende
L
e allergie sono in aumento: oggi sempre più
persone si accorgono in un momento o nell’altro della loro vita di essere allergiche a
qualcosa, che siano gli acari, un polline o un alimento.
Ma cos’è l’allergia? Esistono proteine dette allergeni che, a contatto con l’organismo umano, stuzzicano i suoi meccanismi di difesa. I linfociti B producono immunoglobuline (anticorpi) di tipo E
(IgE): parte quindi una reazione a catena che
porta alla produzione di istamina, che scatena a
sua volta una reazione infiammatoria nota come
reazione allergica. A seconda dei tessuti coinvolti
si manifestano sintomi diversi: rinite, asma, orticaria, vomito, fino ad arrivare, nei casi estremi, allo shock anafilattico. Oltre a questo tipo di allergia
esiste anche l’allergia non mediata da IgE (es. malattia celiaca).
Perché le allergie sono in aumento? Ecco
un’ipotesi. Le migliorate condizioni igieniche nei
paesi sviluppati hanno salvato milioni e milioni di
vite umane, ma hanno “disorientato” l’organismo:
essendo aiutato nelle battaglie contro infezioni
batteriche e virali da antibiotici e vaccini e da
un’igiene più accurata, ha pensato bene di concentrare le forze nella battaglia contro gli allergeni. Tra morte per infezione o allergia (che è letale
solo in una bassa percentuale di casi di shock anafilattico) sicuramente è preferibile la seconda, anche se non è certo una piacevole compagna di vita.
I dati statistici mostrano però che le allergie sono molto meno diffuse di quanto percepito
dalla popolazione. Negli USA, ad esempio, si stima che il 13% della popolazione pensi di soffrire di
un’allergia alimentare, ma quelle confermate da
diagnosi in media affliggono solo il 3% della popolazione.
Gli alimenti che più comunemente scatenano fenomeni allergici sono latte, uova, pesce, molluschi, crostacei, arachidi, frutta oleosa, grano,
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soia, lupini. Più rara è l’allergia ad alimenti meno proteici, come ortaggi e frutta. L’allergia non si
manifesta alla prima esposizione ad un dato allergene, ma dopo che l’organismo ha già sviluppato
gli anticorpi per quella sostanza.
Un particolare tipo di allergia è quella al glutine
o meglio alla gliadina (una delle proteine che costituiscono il glutine), che si manifesta con la malattia celiaca, oggi considerata una malattia autoimmune. Il glutine è contenuto nella maggior parte
dei cereali; ne sono privi principalmente il riso, il mais, il grano saraceno. Se il celiaco non
ingerisce glutine, il suo intestino recupera perfettamente la funzionalità.
I test convenzionali
L’allergia è una malattia ben individuabile e diagnosticabile attraverso test specifici. I più comuni sono:
• skin prick test, in cui si punge la cute del soggetto depositando sulla stessa una goccia di allergene
e si misura la reazione cutanea che si scatena;
• prick by prick, simile al primo, ma si testa direttamente una sostanza fresca, tipicamente un alimento;
• dosaggio delle IgE specifiche per gli allergeni sospetti, effettuato attraverso un prelievo di sangue;
• patch test, che si effettua applicando un cerotto
contenente gli allergeni sospetti (si esegue per le
allergie da contatto, es. nickel).
Le intolleranze alimentari
L’intolleranza alimentare è una reazione avversa ad un cibo che si manifesta senza l’intervento
del sistema immunitario e quindi senza produzione di anticorpi IgE. Tra le intolleranze più comuni
vi sono quelle agli additivi ali- per cercare di trovare una spie- leranza per la sostanza in quementari, tra cui coloranti, solfi- gazione dei sintomi che non li stione.
ti, glutammato, alimenti conte- fanno sentire “perfetti”.
Non sono metodi pericolosi,
nenti istamina (come ad es. i for- • Il test citotossico: si basa sul- ma a volte distolgono l’attenmaggi stagionati).
l’ipotesi che un alimento possa zione dai sintomi e dai test
Ricordiamo inoltre:
determinare la morte o il dan- attendibili, facendo perdere
• la fenilchetonuria: carenza del- neggiamento delle cellule con tempo prezioso nella diagnosi di
l’enzima che trasforma la fenila- cui viene in contatto. Il metodo patologie più gravi delle ipotizlanina (un aminoacido) in altri non sempre conferma le allergie zate intolleranze. A volte possocomposti. Ne consegue un accu- già note, a volte segnala intolle- no portare a diete di esclusione
mulo di fenilalanina nel cervello, ranze verso alimenti che non improprie, che rischiano di decon devastanti conseguenze neu- hanno mai dato problemi, i ri- terminare carenze alimentari
rologiche;
anche gravi, specie
• il favismo (intolnei bambini.
leranza alle fave):
Negli ultimi anni
le allergie sono molto meno diffuse
mancanza dell’enhanno preso posizima che difende i
zione contro questi
di quanto percepito dalla popolazione
globuli rossi dagli
test numerose soagenti ossidanti
cietà scientifiche
che possono provocarne la di- sultati sono scarsamente ripro- (“linee guida per la diagnosi ed il
struzione, con gravi conseguen- ducibili e non c’è sempre corri- trattamento delle allergie negli
ze;
spondenza tra risultati di labo- USA”, dicembre 2010).
• l’intolleranza al latte: carenza ratori diversi.
dell’enzima lattasi, che serve per • La kinesiologia applicata e il Come si cura l’allergia alimenscindere lo zucchero del latte DRIA test: si basano sul presup- tare?
(lattosio) nelle due molecole più posto che un organismo a contat- L’unico intervento efficace in casemplici, glucosio e galattosio, to con una sostanza non tollera- so di allergia ad un alimento è la
che possono essere assorbite dal- ta sviluppi una forza muscolare sua eliminazione dalla dieta.
l’intestino. La produzione di lat- inferiore. Al paziente viene mes- In caso di allergia accertata, è
tasi diminuisce via via che i cuc- sa in mano un’ampolla contenen- consigliabile consumare alimencioli di mammifero (tra cui l’uo- te l’allergene da testare. L’opera- ti semplici e cucinarli in casa,
mo) riducono l’introduzione di tore misura (soggettivamente) la per sapere sempre cosa c’è nel
latte a favore di altri alimenti. Se forza dell’altro braccio: se l’ope- piatto. Se si ricorre ad alimenti
la lattasi sparisce o si riduce mol- ratore avverte una riduzione del- complessi, è fondamentale leggeto, il consumo di latte scatena la forza, “diagnostica” un’intolle- re l’etichetta nutrizionale.
sintomi gastrointestinali (gonfio- ranza per la sostanza testata. In L’etichetta deve indicare la prere addominale, crampi, diarrea).
modo analogo il test DRIA misu- senza dei principali allergeni,
ra la forza muscolare della gam- anche se presenti in piccola
Allergie e intolleranze ali- ba dopo assunzione dell’allerge- quantità.
mentari sono di moda!
ne per via sub-linguale.
Oltre ai test convenzionali,
• ll Vega-test anziché misurada anni esistono altri
re la forza dell’indivi- Siti web
test che si dice posduo, ne misura il po- allergyuk.org/info_factsheets.aspx
sano valutare la
tenziale bioelettri- eufic.org/article/it/expid/basicssensibilità agli
co mediante un allergie-intolleranze-alimentari/
alimenti ed aiugalvanometro.
tare a spiegare
L’inserimento Letti per voi
sintomi come
nel circuito di Allergie e Intolleranze alimentamal di testa,
una ampolla ri. Chiariamoci le idee. Bollo P e
gonfiore alla
che contiene la Carrozzo R. Ponte alle Grazie ed.
pancia, stansostanza da 2008.
chezza o altro.
testare può de- Guidelines for the diagnosis and
I test non conterminare una management of food allergy in
venzionali trovariazione del the United States: report of the
vano un folto
potenziale bioe- NIAID-sponsored expert panel.
pubblico disposto
lettrico: una sua NIAID-Sponsored Expert Panel.
a spendere soldi, a
riduzione corrispon- J Allergy Clin Immunol. 2010
volte inutilmente,
derebbe ad una intol- Dec;126(6 Suppl):S1-58.
“
”
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