Atene e Sparta - liceo linguistico Lambruschini

Atene e Sparta
sulle dicotomie della storia
le origini
• origine dorica
– la differenza con Atene (città ionica) connaturata nel
DNA stesso della civiltà spartana
• quali fonti?
– assenti testimonianze storiche
• restii a diffondere il loro patrimonio culturale attraverso
testimonianze scritte
– Tirteo e Alcmane – opera del re Pausania sulle leggi di Licurgo –
frammenti dell’opera di Sosibio
– testimonianze ateniesi
• che enfatizzano l’aspetto oligarchico della città nemica
– fonti leggendarie di scarsa attendibilità storica
alcune tracce di verità storica
• città priva di mura e formata da villaggi sparsi
sulla pianura
• la città fondata sui resti di una città micenea,
Lacedemone; governata nel XIII secolo a. C. da
Menelao
• fondazione dorica (ad opera degli eraclidi)
risalente probabilmente al X a. C.
– collocata sulla valle del fiume Eurota era circondata
(caratteristica tipica del Peloponneso) da una
formazione circolare di colline tra cui spiccava con i
suoi 2000 metri il monte Taigeto
l’affermazione nel Peloponneso
• difficile ricostruire l’espansione territoriale
– 750 (?) estendono il controllo sulla Laconia
– successivamente le direttrici di espansione interessarono la Messenia
(735-668)
• la guerra si concluse con la presa della a roccaforte di Itome
• la politica di Sparta puntò su una progressiva conservazione delle
conquiste territoriali
– segue a questa impostazione in politica estera un analogo arroccamento
sociale su posizioni aristocratiche
• a questo periodo risale anche l’opera del poeta Tirteo capace di
celebrare le imprese della conquista della Messenia con i suoi versi
– celebrazione dell’ideale di collettività
– si esce dal culto dell’eroe e si afferma la collettività della πόλις
• in campo militare si perfezionano le tecniche di combattimento oplitico
– dipendenza del singolo soldato dal comportamento dei compagni
Al nostro re Teopompo, caro agli dèi
Tirteo
Al nostro re Teopompo, caro agli dèi,
per merito del quale conquistammo Messene, dalle
ampie contrade
...
Messene, luogo bello per arare, bello per piantare
...
intorno ad essa combatterono per diciannove anni,
sempre, senza interruzione, con animo coraggioso,
i guerrieri, padri dei nostri padri.
E nel ventesimo anno, lasciati i pingui campi,
quelli fuggivano dalle alte cime dell'Itome.
Per un uomo valoroso è bello cadere morto
Tirteo
Per un uomo valoroso è bello cadere morto
combattendo in prima fila per la patria;
abbandonare la propria città e i fertili campi
e vagare mendico, è di tutte la sorte più misera,
con la madre errando e con il vecchio padre,
con i figli piccoli e la moglie.
Sarà odioso alla gente presso cui giunge,
cedendo al bisogno e alla detestata povertà:
disonora la stirpe, smentisce il florido aspetto;
disprezzo e sventura lo seguono.
Se, così, dell'uomo randagio non vi è cura,
né rispetto, neppure in futuro per la sua stirpe,
con coraggio per questa terra combattiamo, e per i figli
andiamo a morire, senza più risparmiare la vita.
struttura sociale
gli spartiati (15.000)
• gli unici ad avere diritto di cittadinanza ed erano tali per diritto di
nascita
– se il neonato accettato dalla comunità
• si definivano Ὅμοιοι (uguali) ed erano dediti alle arti militari
– di fatto uguaglianza giuridica e non economica
– συσσίτια (sisizi) pasti comuni che avevano la finalità di cementare i
rapporti tra i componenti della comunità
• educati al’arte della guerra dall’età di sette anni divenivano soldati
con il compimento del diciannovesimo anno
• al trentesimo anno entravano nell’Απέλλα (apella)
– assemblea dei cittadini
• l’addestramento militare durava sino al sessantesimo anno di età
• per il sostentamento familiare lo stato forniva ad ogni spartiato un
appezzamento di terreno che poteva essere lasciato in eredità al
figlio ma non venduto
struttura sociale
gli iloti e i perieci
• Iloti (leggi pure schiavi) 140.000/200.000
– forse i discendenti della popolazione indigena
– assegnati (al pari della terra) agli spartiati dalla Stato
coltivavano a proprie spese le terre dei loro padroni
– era inoltre prassi diffusa autorizzare una volta all’anno
la caccia agli iloti
• Perieci (semiliberi?) 50.000
– cittadini delle comunità conquistate dagli spartiati
– dipendevano politicamente e amministrativamente da
Sparta pur conservando una propria autonomia
le istituzioni politiche
• Sparta era governata da due re che si succedevano dinasticamente
• nel VII la costituzione di Licurgo (Ῥήτρα) introdusse delle forme di
potere
– Απέλλα: assemblea popolare in cui si riunivano tutti gli Ὅμοιοι
• le sue decisioni vincolavano anche il consiglio degli anziani
• tra le sue funzioni: elezione dei magistrati, invio di ambasciate e conferimento
straordinario di cittadinanza
– γερουσία consiglio degli anziani composto da due re e 28 anziani eletti
a vita
• tra le sue funzioni: infliggere sanzioni e comminare pene, e dichiarare
l’infamia e quindi condannare all’esilio
– Ἔφορος (eforato) organismo di controllo
• erano eletti cinque per ogni anno
• eforo eponimo dava il proprio nome all’anno e presiedeva l’apella e la
gherusia
• chiamati a proporre le leggi divennero la magistratura più importante di Sparta
caratteristiche del regime spartano
• a dispetto del tentativo di Licurgo di creare un
equilibrio democratico a Sparta la città rimase
sempre un complesso oligarchico
• nel corso del tempo le cariche pubbliche
finirono per assumere funzioni diverse
rispondendo a nuove esigenze imposte dalla
trasformazioni sociali
– esemplare il caso dei re trasformati
progressivamente in semplici funzionari dello stato
condizione femminile
• difficile ricostruire con certezza le caratteristiche
della condizione delle donne
– sicuramente più integrate socialmente delle donne
ateniesi
– condividevano con gli uomini le attività sportive per
meglio attendere alla loro funzione principale:
generare spartiati sani e robusti
– escluse dalle magistrature potevano (a differenza delle
donne ateniesi) se rimaste vedove scegliere un marito
autonomamente e non subire l’imposizione di sposare
il parente più prossimo
Atene
tra mito e storia
• Cecrope:
– primo mitico re di Atene di
origine egizia
• Teseo
– emancipatore della città dal
controllo minoico e primo
organizzatore politico
• riunisce in un’unica città i
dodici villaggi che si
dividevano il territorio
dell’Attica
• Codro
– ultimo re di Atene morto in
battaglia per difendere la città
da un attacco dorico
l’organizzazione tribale
Δράκων
VII a. C.
• Legislatore propose nel 621/620 significative
riforme giudiziarie
• legge sull’omicidio
– necessità di dimostrare la fondatezza dell’accusa
– omicidio volontario: punito con la pena di morte su
sentenza espressa dall’Aeropago
• Consiglio degli anziani che si riuniva nel tempio di Ares
– omicidio involontario: punito con l’esilio
– delitto d’onore accertato in virtù di una consolidata
tradizione culturale, che garantiva l’impunità ai
colpevoli
Σόλων
• 594 nominato arbitro e legislatore
– arconte dal
• σεισάχϑεια: abolizione della schiavitù per debiti e
cancellazione delle ipoteche sulle proprietà terriere
– restituzione delle terre ai vecchi proprietari
• costituzione timocratica a base latifondistica
–
–
–
–
pentacosiomedimni
cavalieri
zeugiti
teti
500 medimni di cereali
300 medimni
200 medimni
meno di 200 medimni
• esclusi: donne, commercianti
La riforma di Solone
• A determinare dalla costituzione regia a quella
oligarchica segnato dal rafforzamento del ruolo
degli passaggio dalla monarchia all’arconti
• In numero di nove avevano funzioni diverse
–
–
–
–
arconte basileus (con un ruolo preminentemente sacro)
arconte polemarco (con funzioni di comando militare)
arconte eponimo (conferiva il proprio nome all’anno)
sei arconti tesmoteti (legislatori) per sovrintendere alle
azioni degli altri magistrati
Il ruolo delle assemblee
• La Boulé
– (βουλή, derivato dal verbo βουλεύω) era uno degli
organi principali della politica ateniese. Aveva il
compito di organizzare l'Ecclesia e di controllare il
lavoro dei magistrati e dei nove arconti.
La tirannide di Pisistrato
• 561 Pisistrato cavalcando il malcontento di nobili e popolani occupa
l’acropoli di Atene
• cacciato si insediò nuovamente in città gestendone il potere sino al
528
• politica interna di tipo populistico
– lavori pubblici e politica favorevole alla classe media
– promozione culturale
• si raccolgono per iscritto i poemi omerici
• si avviano delle rappresentazioni tragiche
– Tespi: inventore della tragedia greca
• politica estera
– consolidamento del ruolo di Atene come potenza commerciale
• creazione di colonie e empori
– acquisizione di prestigio per la città con il protettorato sull’isola di
Delo
sulle eredità scomode
• Ippia (e Ipparco)
• vero referente politico di Atene
dopo la morte di Pisistrato
– continua il programma politico del
padre
• alla morte del fratello ucciso nel
514 da Armodio e Aristogitone
(eroici tirannicidi) inasprì la sua
politica
• inviso agli aristocratici della città
fu alla fine cacciato grazie
all’aiuto delle armi spartane
– la leggenda vuole che abbia
riparato in Persia e che sia morto
combattendo al fianco dei persiani
nella battaglia di Maratona (490)
Clistene
508
• istituzione del demos (100 divenuti poi 180) in
sostituzione delle fratrie
– l’appartenenza al demos era determinata da ragioni
territoriali e non dinastiche
• demos divisi in 10 tribù e ogni tribù divisa in 3
trittìe
– una in pianura (aristocratici)
– una in montagna (piccoli proprietari)
– una sulla costa (commercianti – pescatori – artigiani)
L’ostracismo
• Introdotto forse da
Clistene nel 510 fu
utilizzato con una certa
regolarità solo dal
secondo decennio del V
secolo a. c.
• L’ostracon riporta il
nome di Temistocle,
ostracizzato nel 472 a.
C.
Le riforme di Pericle
• La mistoforia (μισϑοϕορία)
– importante provvedimento con il quale si assegnava un
compenso, detto misthòs, a tutti coloro che
esercitavano delle funzioni pubbliche.
– Solamente la carica di stratego e la partecipazione
all'Ecclesia non erano remunerate.
• Legge sulla cittadinanza
– Per evitare che tutti potessero godere di questi
benefici, Pericle fece approvare nel 451 a.C. la legge
sulla cittadinanza attica.
– La legge limitava la cittadinanza al cittadino attico i
cui genitori erano entrambi ateniesi.