Struttura atomica Nucleo: possiede praticamente tutta la massa dell’atomo ed è formato da protoni (carica positiva) e da neutroni (nessuna carica), che hanno massa molto simile. Elettroni: hanno una massa praticamente trascurabile rispetto a quella di protoni e neutroni ed hanno carica negativa. Ruotano intorno al nucleo. Ma come si muovono gli elettroni? Modello planetario orbita sole pianeta forza centrifuga = forza di gravitazione tra sole e pianeta orbita nucleo elettrone + Onde elettromagnetiche Variazione del campo elettrico Variazione del campo magnetico velocità della luce, c= frequenza (in hertz) raggi gamma raggi X ultravioletto lunghezza d’onda (in centimetri) 1025 10-15 1020 10-10 1015 10-5 1010 1 105 105 1 1010 infrarosso microonde onde radio luce visibile luce visibile lunghezza d’onda = colore rosso + blù luce visibile lunghezza d’onda = colore luce bianca Fisica classica: Energia della luce Quadrato dell’ampiezza d’onda (quindi indipendente dalla frequenza.) Fisica quantistica: Energia della luce Frequenza dell’onda E = h costante di Planck Albert Einstein Ulm 14.3.1879 - Princeton 18.4.1955 Nobel per la Fisica 1921 Max Planck Kiel 23.4.1858 - Gottingen 3.10.1947 Nobel per la Fisica 1918 frequenza (in hertz) raggi gamma raggi X ultravioletto lunghezza d’onda energia (in centimetri) h (in eV) 1025 10-15 1010 1020 10-10 105 1015 10-5 1 1010 1 10-5 105 105 10-10 1 1010 10-15 infrarosso microonde onde radio luce visibile Spettro atomico scarica elettrica in un gas luce emessa per il salto degli elettroni tra le varie orbite spettro a righe: sono permesse solo alcune orbite per gli elettroni 400 nm Idrogeno Mercurio Neon 500 nm 600 nm 700 nm Modello atomico di Bohr Modello planetario quantizzato. Si ha orbita per un elettrone quando: forza attrattiva tra nucleo ed elettrone momento angolare dell’elettrone Niels Henrik Bohr Copenhagen 7.10.1885 - Copenhagen 18.11.1962 Nobel per la Fisica 1922 = = forza centrifuga della rotazione dell’elettrone intorno al nucleo multiplo intero della costante di Planck Riproduce perfettamente lo spettro dell’atomo d’idrogeno ... e basta. Dualismo onda-materia Ad ogni particella, di massa m che si muove con velocità v, è associata un onda di lunghezza : h mv Louis Victor Duc de Broglie Dieppe 15.8.1892 - Parigi 1987 Nobel per la Fisica 1929 elettroni Conseguenza: per gli elettroni in un atomo sono possibili solo “onde stazionarie” Oscillazione di una corda tesa sono permesse solo le “onde stazionarie” “onde stazionarie” su orbite circolari: “orbita non stazionaria” “orbita stazionaria” Equazione di Schrödinger Per una particella che si muove lungo la dimensione x, con energia E e con potenziale V(x): 2 2 h d (x ) 2 V(x )(x ) E(x ) 2 8 m dx Erwin Rudolf Josef Alexander Schrödinger Vienna 12 Agosto 1887 – Vienna 4 Gennaio 1961 Nobel per la Fisica 1933 (x ) è la funzione d’onda che descrive la particella. (x ) è una funzione d’onda che descrive la particella, ma in se non ha un significato fisico, è solo un artificio matematico. Tuttavia: 2 (x ) P(x ) P(x) è la probabilita di trovare la particella alla coordinata x Principio di indeterminazione di Heisenberg px x x px h Werner Heisenberg Würzburg 5.12.1901 - Monaco di Baviera 1976 Nobel per la Fisica 1932 L’equazione di Shrodinger è un’equazione differenziale del second’ordine, la cui soluzione non è un unica funzione, (x), ma una famiglia di funzioni d’onda che si distinguono per diversi valori di alcuni parametri (numeri quantici), n,,m(x). Numeri quantici: n (principale) = 1, 2, 3, … Indica la dimensione dell’elettrone e quindi lo stato di energia dell’elettrone (momento angolare) = 0, 1, … (n-1) Indica la forma dell’elettrone m (momento magnetico) = -, …, 0, …, + Indica l’orientamento dell’orbitale nello spazio n = 1, 2, 3, … = 0, 1, … (n-1) m = -, …, 0, …, + = 0 orbitale tipo s = 1 orbitale tipo p = 2 orbitale tipo d = 3 orbitale tipo f .. n m 1 2 2 2 2 3 3 3 3 3 3 3 3 3 ... 0 0 0 0 1 -1 1 0 1 +1 0 0 1 -1 1 0 1 +1 2 -2 2 -1 2 0 2 +1 2 +2 ... ... = 0 orbitale tipo s 1s 2s z = 1 orbitale tipo p x y z pz z x y px x y py Atomo con un solo elettrone (idrogeno) 4s 3s 2s 1s 4p 4d 3p 3d 2p 4f 5p 4d 5s 4p 4s 3s 3d 3p 2p 2s 1s Atomo con un due o più elettroni Numero quantico di spin Una particella carica, che ruota su stessa, genera un campo magnetico. Indica il senso di rotazione dell’elettrone intorno al proprio asse S N Un elettrone possiede un numero quantico di campo magnetico di “spin”, che può avere solo due valori, s = +½ e s = -½. Ogni elettrone, in un atomo, è definito dai suoi numeri quantici: n = 1, 2, 3, … = 0, 1, … (n-1) n,,m(x) m = -, …, 0, …, + s = +½, -½ In un atomo non possono esistere più elettroni con tutti i numeri quantici uguali. (Principio di esclusione di Pauli) Wolfgang Pauli Vienna 2.4.1900 – Zurigo 15.12.1958 Nobel per la Fisica 1945 E 5p 5s 4p 4s 3p 3s 2p 2s 1s 4d 3d 1 - Si “riempiono” prima gli orbitali a più bassa energia. 2 - Negli orbitali alla stessa energia (degeneri) gli elettroni si dispongono il più possibile con lo stesso spin (Principio della massima molteplicità). E 5p 4d 5s 4p 3d 4s 3p 3s 2p 2s 1s Ossigeno, ha 8 elettroni. 1s2 2s2 2p4 E 5p 5s 4p 4d 3d 4s 3p 3s 2s 1s 2p Sodio, ha 11 elettroni. 1s2 2s2 2p6 3s1 [Ne] 3s1 Principio di Aufbau Gli elettroni si dispongono in un atomo occupando prima gli orbitali liberi con energia minore Principio di esclusione di Pauli In un atomo non possono coesistere due o più elettroni che abbiano i quattro numeri quantici uguali Principio di massima molteplicità Se si dispongono orbitali degeneri (isoenergetici) gli elettroni si distribuiscono singolarmente con spin paralleli H He Li Be B C N O F Ne Na Mg 1s1 1s2 1s2 2s1 1s2 2s2 1s2 2s2 1s2 2s2 1s2 2s2 1s2 2s2 1s2 2s2 1s2 2s2 1s2 2s2 1s2 2s2 2p1 2p2 2p3 2p4 2p5 2p6 2p6 3s1 2p6 3s2 Al 1s2 2s2 Si 1s2 2s2 P 1s2 2s2 S 1s2 2s2 Cl 1s2 2s2 Ar 1s2 2s2 ........ 2p6 3s2 2p6 3s2 2p6 3s2 2p6 3s2 2p6 3s2 2p6 3s2 3p1 3p2 3p3 3p4 3p5 3p6 2 1 3 4 5 11 12 6 7 8 9 10 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 orbitali p orbitali s H Li orbitali d Be Na Mg K Ca Sc Ti Rb Sr Y V Cr Mn Fe Co Ni He B C N O F Ne Al Si P S Cl Ar Cu Zn Ga Ge As Se Br Kr Zr Nb Mo Tc Ru Rh Pd Ag Cd In Sn Sb Te Cs Ba La Hf Ta W Re Os Ir Pt Au Hg Tl Pb Bi I Po At Ra Fr Ra Ac Ce Pr Nd Pm Sm Eu Gd Tb Dy Ho Er Tm Yb Lu Th Pa orbitali f Xe U Np Pu Am Cm Bk Cf Es Fm Md No Lr Ubicazione degli elettroni di valenza He H Li Be B K Ca Sc Ti Rb Sr Y V N O F Ne Al Si P S Cl Ar gruppo Na Mg C periodo Cr Mn Fe Co Ni Cu Zn Ga Ge As Se Br Kr Zr Nb Mo Tc Ru Rh Pd Ag Cd In Sn Sb Te Cs Ba La Hf Ta W Re Os Ir Pt Au Hg Tl Pb Bi I Po At Ra Fr Ra Ac Ce Pr Nd Pm Sm Eu Gd Tb Dy Ho Er Tm Yb Lu Th Pa Xe U Np Pu Am Cm Bk Cf Es Fm Md No Lr Energia di ionizzazione di un atomo (o potenziale di ionizzazione): A(g) A+(g) + e-(g) H ° = I1 Affinità elettronica di un atomo: A-(g) A(g) + e-(g) H ° = A Elettronegatività: tendenza di un atomo ad attrarre su di se gli elettroni di un legame. Energia di Affinità Elettronegatività + ionizzazione elettronica Elettronegatività He H 2,2 Li 1,0 0 Be B 1,6 Na Mg 0,9 1,3 K Ca Sc Rb Sr 1,0 Y 1,1 Zr Cs Ba La Hf Fr Ra Ac 0,8 0,8 0,8 0,7 1,0 0,9 0,9 1,4 1,1 1,1 Ti 1,5 1,3 1,3 V 1,6 Cr 1,7 Nb Mo Tc 1,6 2,2 1,9 Ta W Re 1,5 2,4 1,9 N O F Ne 2,6 3,0 3,4 4,0 Al Si P S 2,6 Cl 3,2 Ar Br Kr 1,5 1,8 2,2 0 0 Co Ni Cu Zn Ga Ge As Se Ru Rh 2,2 2,3 Pd Ag Cd In Sn Sb Te 2,1 2,7 I Xe Os Ir Pt Au Hg Tl Bi Po At Rn Mn Fe 1,6 C 2,0 1,8 2,2 1,9 2,2 1,9 2,3 2,3 1,9 1,9 2,5 1,7 1,7 2,0 1,8 1,8 2,0 2,0 2,0 Pb 2,3 2,2 2,1 2,0 2,6 2,0 3,0 2,2 0 0 0 Elettronegatività F 4 Cl Br 3 I H 2 1 0 He Ne Ar 10 20 0 30 Kr 40 50 Xe 60 70 80 Rn 90 100 110 L’energia del legame A-B è l’energia necessaria per provocarne la dissociazione, in pratica è il H del processo: AB(g) A(g) + B(g) I legami chimici sono sempre il frutto di interazioni elettrostatiche. “nube” elettronica con carica negativa intorno al nucleo nucleo con carica positiva centrale Le cariche negative degli elettroni si trovano a contatto Se non avviene niente tra gli Oppure, si possono verificare due elettroni, i due atomi si respingono casi limite: e non si ha nessun legame. Uno dei due atomi è più elettronegativo dell’altro: uno o più elettroni passano all’atomo più elettronegativo Uno dei due atomi è più elettronegativo dell’altro: + - si forma uno ione positivo ed uno negativo che si attraggono LEGAME IONICO I due atomi hanno elettronegatività paragonabile: se si verificano le condizioni adatte, gli elettroni possano localizzarsi in mezzo ai due atomi I due atomi hanno elettronegatività paragonabile: se si verificano le condizioni adatte, gli elettroni possano localizzarsi in mezzo ai due atomi LEGAME COVALENTE I due atomi hanno elettronegatività diversa, ma non troppo: I due atomi hanno elettronegatività diversa, ma non troppo: gli elettroni si localizzano in mezzo ai due atomi, ma un po’ spostati verso quello più elettronegativo LEGAME COVALENTE-POLARE Formazione di un legame ionico: KF prima si ha il salto dell’elettrone dall’atomo K all’atomo F K(g) + F(g) K+(g) + F-(g) poi si ha l’attrazione tra i due ioni di segno opposto che si avvicineranno fino alla distanza di legame (2,17×10-10 m) K+(g) + F-(g) KF (g) Bilancio energetico del un legame ionico KF l’energia del legame K-F è il H della reazione KF(g) K(g) + F(g) Energia di ionizzazione: K(g) K+(g) + e- H = 419 kJ mol-1 Affinità elettronica: F-(g) F(g) + e- H = 328 kJ mol-1 Dalla legge di Coulomb: KF(g) K+(g) + F-(g) H = 640 kJ mol-1 (due cariche di segno opposto alla distanza di 2,17×10-10 m) Combinando le reazioni in modo opportuno si ha: K+(g) + e- K(g) H = -419 kJ mol-1 F-(g) F(g) + e- H = 328 kJ mol-1 KF(g) K+(g) + F-(g) H = 640 kJ mol-1 KF(g) K(g) + F(g) H = 549 kJ mol-1 In ottimo accordo con il valore sperimentale! Legame covalente: H2 H H 1s1 zona di sovrapposizione delle due funzioni d’onda 1s in antifase in fase 1s1 1s * orbitale antilegante orbitale legante * orbitale antilegante in antifase in fase orbitale legante in antifase in fase * orbitale antilegante orbitale legante Molecola N2: ogni atomo N ha configurazione elettronica 1s2 2s2 2p3 si formano un legame da un orbitale tipo e due legami da orbitali tipo x Esempio di legame covalente polare: HCl H Cl 1s1 … 3s2 3p5 Si forma un legame dovuto ad un orbitale ottenuto dall’orbitale 1s di H e 3p di Cl Distribuzione della carica degli elettroni: H Cl Essendo il cloro più elettronegativo, la carica degli elettroni tende ad addensarsi maggiormente da quella parte. Ne consegue che ... +0,2 H – Cl -0,2 La molecola è polare. Il legame è più forte di quello che ci si aspetterebbe se fosse covalente Molecola H2S H 1s1 S 1s2 2s2 2p6 3s2 3p4 1s 3p 3s 90° 1s 3p Gli esperimenti mostrano un angolo di legame di 92° Talvolta la geometria degli orbitali atomici non è sufficiente a spiegare la geometria della molecola BeH2: la struttura sperimentale è H – Be – H 180° BF3: la struttura sperimentale è F F B 120° F CH4: la struttura sperimentale è a tetraedro, con l’atomo C al centro e i quattro atomi H ai vertici e i quattro legami uguali a 109,5° BeH2: il berillio ha configurazione elettronica 1s2 2s2 2s sp 2p sp al momento della formazione del legame, le due funzioni 2s e 2p danno luogo ad una combinazione lineare formando due orbitali identici (ibridi), sp, a 180°. CH4: il carbonio ha configurazione elettronica 1s2 2s2 2p2 al momento della formazione del legame, la funzioni 2s e le tre funzioni 2p danno luogo ad una combinazione lineare formando quattro orbitali identici (ibridi), sp3, a 109,5°. Ibridazione degli orbitali s p sp p 180° s p sp2 p 120° s p sp3 109,5° NH3: l’azoto ha configurazione elettronica 1s2 2s2 2p3 al momento della formazione del legame, la funzioni 2s e le tre funzioni 2p danno luogo ad una combinazione lineare formando quattro orbitali identici (ibridi), sp3, a 109,5°. sp3 lone pair H2O: l’ossigeno ha configurazione elettronica 1s2 2s2 2p4 al momento della formazione del legame, la funzioni 2s e le tre funzioni 2p danno luogo ad una combinazione lineare formando quattro orbitali identici (ibridi), sp3, a 109,5°. sp3 E due atomi antilegante 1 + 2 cristallo con molti atomi banda di conducibilità gap di banda legante banda di valenza conduttori isolanti semiconduttori