Scuola per Operatori
di Pastorale Familiare
II Anno, seconda settimana
estiva
Ain-Karim
Diocesi di Como
IV edizione, 2011-2013
22-26 agosto 2012
“Contraccezione,
fecondazione assistita:
nozioni di biologia”
Annalisa Gibotti
ostetrica
Scuola per Operatori
di Pastorale Familiare
Diocesi di Como
IV edizione, 2011-2013
II Anno, seconda settimana
estiva
Ain-Karim
22-26 agosto 2012
Note di anatomia e di fisiologia
Organi genitali interni
Utero
Gli organi sessuali maschili
vescica
osso pubico
prostata
pene
uretra
uretra
pene
glande
testicolo
testicolo
prepuzio
glande
L’ ovulo femminile
Cellula uovo o ovocita
Ha una forma rotonda ed è una
delle cellule più grandi del nostro
organismo. Nel nucleo sono
contenuti i cromosomi. Attorno
all’ovulo, per proteggerlo, c’è
una specie di guscio che si
chiama corona radiata ed è
composta da tante piccole
cellule affiancate e disposte a
corona tutt’attorno all’ovulo.
LO SPERMATOZOO
E’ una cellula che deve fare un
lungo percorso (cm. 15 ca) in
breve tempo.
Ha una forma dinamica adatta a
risalire le vie femminili. Ha una
coda della lunghezza di circa 0,5
micron, salta come i salmoni e si
muove come un serpente. Ha una
testa, contenente i cromosomi.
In tutto la sua lunghezza è di 4
micron.
Gli ormoni ipotalamici ed
ipofisari
ipotalamo
Le funzioni sessuali sono governate
da specifici ormoni.
ipofisi
Asse
ipotalamo ipofisi gonadi
Cosa sono? Sostanze chimiche
prodotte da una ghiandola endocrina,
che agisce a distanza rispetto al luogo
di produzione. Vengono trasportati dal
sangue per agire come messaggeri
chimici sugli organi bersaglio e
regolarne l'attività.
ovaie
testicoli
Sono rilasciati dal cervello e in
particolare in due ghiandole:
l'ipotalamo e l'ipofisi.
Gli ormoni sessuali femminili
Gli estrogeni, vengono prodotti dalle ovaie, soprattutto durante la prima fase
del ciclo mestruale. Intervengono nella regolazione dei processi legati alla
riproduzione e sono responsabili dei caratteri sessuali secondari
femminili. Ovaie, utero e mammelle sono i tre principali “bersagli” degli
estrogeni, ma gli effetti si vedono anche su pelle, capelli, cervello, ossa,
fegato, cuore e circolazione.
Il progesterone è il più importante fra gli ormoni progestinici.
• Viene prodotto nelle ovaie, soprattutto durante la seconda metà del
ciclo.
• Contribuisce a predisporre l'utero alla gravidanza, perché prepara
l’endometrio ad accogliere l’ovulo fecondato.
• Se la fecondazione non avviene i livelli di progesterone diminuiscono e
si ha la mestruazione.
Gli ormoni sessuali maschili
Gli androgeni rappresentano i più importanti ormoni maschili. Il rappresentante
fondamentale è il testosterone che regola la produzione e la maturazione degli
spermatozoi (gameti maschili) e la loro emissione attraverso l'eiaculazione.
• La completa maturazione dello spermatozoo richiede due mesi e mezzo.
• È formato da una testa dove è contenuto il corredo cromosomico ed una
lunga coda che gli permette di avanzare.
• In ogni eiaculazione sono presenti decine di milioni di spermatozoi vitali.
Il maschio è quindi sempre fecondo, al contrario della donna la cui fertilità
è circoscritta a pochi giorni ogni mese nel periodo dell'ovulazione.
Le fasi
1. Nell'ovaio si sviluppa un follicolo alla volta: lì si producono gli ormoni
e matura un ovocita, cioè una cellula uovo. Dopo due settimane circa il
follicolo diventa una piccola cisti di oltre 2 cm, a questo punto si apre
espellendo l'ovocita che è aspirato nella tuba dove potrà essere
fecondato da uno spermatozoo.
2.a Se avviene la fecondazione, i due gameti formano una nuova
cellula che comincia a moltiplicarsi dando origine ad un nuovo
organismo; questo lentamente arriverà nell'utero, dove troverà
l'endometrio al massimo dello sviluppo, pronto per accoglierlo. Si
instaurerà, quindi, una gravidanza
2. b Se l'ovocita non è
fecondato, muore in pochi
giorni e l'endometrio, dopo 14
giorni dall'ovulazione, si
sfalda dando luogo alla
mestruazione. A questo punto
il ciclo ricomincia.
Esempio di ciclo mestruale
di 28 giorni
L’ovulazione rappresenta il
periodo fertile di ciascun
ciclo, cioè il momento in cui
possono avvenire la
fecondazione e il
concepimento, che avviano
una gravidanza. Questo
processo si verifica di solito
alla metà del ciclo mestruale.
follicolo
ovulo rilasciato
Ma attenzione:
il periodo fertile va da alcuni
giorni prima ad alcuni giorni
dopo il momento
dell’ovulazione.
Usa sempre un metodo
contraccettivo efficace
ovaia
I sintomi premestruali: Oltre 150 diversi disturbi che si possono
verificare nel periodo precedente le mestruazioni
SINTOMI FISICI
SINTOMI PSICOLOGICI
Dolore al seno
Alterazione dell'umore e depressione
Sensazione di gonfiore
Voglia di piangere sentirsi "giù di corda"
Rigonfiamento di volto, addome e dita
Stanchezza, affaticamento
Aumento di peso
Tensione, disagio, inquietudine
Cefalea
Irritabilità
Variazioni dell'appetito
Difficoltà di coordinazione
Acne e altre eruzioni cutanee
Difficoltà di concentrazione
Costipazione o diarrea
Alterazioni dell'interesse sessuale
Rigidità muscolare o articolare
Disturbi del sonno
Dolori generali, soprattutto alla schiena
Appetito insaziabile
Crampi/dolori addominali
Aggressività
Emicrania, asma, rinite od orticaria
Perdita dell'autocontrollo
Contraccezione: un po’ di storia…
Fin dall'antichità il problema della contraccezione è stato di fondamentale
importanza: alcuni papiri egiziani del 2000 a.C. parlano di resti di coccodrillo
da inserire in vagina
Greci e Romani usavano pozioni composte di estratti d’erbe e di miele,
unguenti oppure riti magici. Utilizzavano inoltre cappucci di lino che, messi
sul pene, erano impiegati a mo’ di profilattici. In quest’epoca venivano
impiegati dei profilattici fatti con l’intestino di animali o la pelle dei pesci
Nel medioevo, bisogna distinguere tra la civiltà arabo-islamica, la cui religione
si dimostrava tollerante e favorevole al controllo delle nascite, e il mondo
cristiano, dove la Chiesa cattolica condannava e reprimeva sessualità e la
contraccezione.
…
Dal XVIII secolo la contraccezione è stata introdotta per la
pianificazione familiare. Fino allora, infatti, era usata soprattutto in
ambito extraconiugale, particolarmente con le prostitute.
La contraccezione diventa democratica: prima era praticata
principalmente tra le classi più ricche.
Nel 1843 Goodyear (1843), scopre la gomma: alla sostituzione dei
preservativi in budello di vitello con preservativi di gomma.
Nel 1919 il fisiologo Ludwig Haberlandt individua il principio della
pillola anticoncezionale
Ma il percorso è ancora lungo…
1928: introdotto il primo farmaco ormonale estrogeno.
1929: Adolf Butenandt (1903-1995), biochimico, premio Nobel, isola
con successo l’estrone.
1934: nei laboratori Schering AG i chimici Schwenk e Hildebrand
mettono a punto la sintesi dell’estradiolo. È l'inizio della moderna
terapia ormonale.
1938: Hans Inhoffen e Walter Hohlweg mettono a punto nei laboratori
Schering l’etinilestradiolo che tuttora rappresenta la componente
estrogena dei contraccettivi orali.
1950: Margaret Sanger, fondatrice dell’America and Planned Parenthood
Federation, incontra il biochimico Gregory Pincus. La 71enne Sanger
convince Pincus della necessità della contraccezione orale. La Sanger
raccoglie 50.000 dollari. Ha inizio la ricerca.
1956: Gregory Pincus, insieme ai colleghi Min Chuh Chang e John Rock,
ginecologo di Harvard, conduce il primo trial su 60 donne volontarie. In
questo stesso anno Pincus realizza con successo un trial su 6.000 donne
di Puerto Rico e Haiti.
1961: il 10 giugno la Schering di Berlino introduce sul mercato Anovlar®, il
primo contraccettivo orale disponibile in Europa e, nello stesso anno,
anche in Australia.
La pillola è considerata una fra le più importanti invenzioni
del XX secolo
La contraccezione e la società
1965-1968: la pillola genera discussioni e resistenze in tutta Europa. Ne viene
raccomandato l’uso solo per regolarizzare i disordini mestruali e solo nelle
donne sposate.
1968: anno della rivolta studentesca e della rivoluzione sessuale : la pillola
diventa il simbolo del cambiamento nel mondo Occidentale.
1971: la Corte Costituzionale italiana abroga l’art. 533 del codice penale, che
proibiva ufficialmente la contraccezione nel nostro Paese.
1975: in Italia una legge istituisce i consultori pubblici all’interno dei quali è
possibile pubblicizzare e informare liberamente sui contraccettivi.
1978: in Italia viene approvata la legge n. 194 che legalizza l’interruzione
volontaria di gravidanza.
I metodi contraccettivi: come scegliere?
Requisiti di un metodo contraccettivo ideale
EFFICACIA
INNOCUITÀ
REVERSIBILITÀ
ACCETTABILITÀ
I metodi contraccettivi: come si distinguono?
Si dividono in tre categorie:
1. Ormonali: la pillola, il cerotto transdermico, l’anello vaginale, il sistema intrauterino
2. Meccanici: il profilattico (o preservativo o condom), la spirale, il diaframma
3. Naturali: Ogino-Knaus, temperatura basale, Billings, ecc.
Sicurezza dei vari metodi contraccettivi
PILLOLA ESTROPROGESTINICA
99,98-99,2%
DISPOSITIVO INTRAUTERINO
99-97,5%
DIAFRAMMA
Metodi
a confronto…
95-86%
PRESERVATIVO
93-85%
TEMPERATURA BASALE
92-85%
COITO INTERROTTO
90-82%
SPERMICIDI
BILLINGS
OGINO-KNAUS
NESSUNO 45-35%
83-75%
75-70%
74-60%
I NON metodi: il coito interrotto
Consiste nell'estrarre il pene dalla vagina prima della eiaculazione.
Perché NO: 5 buoni motivi
1.presuppone un buon autocontrollo che chi è alle prime (e spesso sporadiche)
esperienze non possiede;
2.prevede un completo controllo maschile del rapporto, che si interrompe
bruscamente quando decide lui. Può quindi interferire negativamente sui
complessi meccanismi psico-affettivi che regolano la coppia;
3.fallisce nel 20% dei casi, uno su 5!
4.non protegge dalle Malattie Sessualmente Trasmissibili;
5.non è adatto a tutte quelle situazioni in cui il livello di attenzione è già minato
(abuso di alcol o droghe, rapporti consumati in auto o in luoghi non “sicuri”, ecc.)
tipici dell’adolescenza.
I metodi ormonali:
la pillola
I metodi ormonali: la pillola
Cos'è:
E' un metodo contraccettivo ormonale (estrogeno + progestinico)
È l'anticoncezionale più sicuro fino ad oggi conosciuto.
Il tipo di molecole associate e il rapporto tra le quantità di ormoni caratterizza
le differenti pillole attualmente disponibili:
• a dosaggio fisso (pillola monofasica) ovvero in ogni pillola è contenuta la stessa
quantità di steroidi.
• a dosaggio variabile in due fasi (pillola bifasica) quando l'estrogeno è a dosaggio
fisso e il progestinico viene assunto in due dosaggi differenti.
• a dosaggio variabile in tre fasi (pillola trifasica) quando gli ormoni sono associati
in 3 dosaggi differenti
• a dosaggio variabile in 4 fasi (pillola quadrifasica)
Come funziona:
La pillola agisce essenzialmente in tre modi:
1) impedisce la maturazione dell'ovulo;
2) mantiene il muco cervicale molto denso in modo che gli spermatozoi non lo
possano attraversare;
3) limita lo sviluppo del rivestimento uterino (endometrio) rendendolo inadatto
all'annidamento dell'ovulo.
A cosa serve?
E' considerato il miglior metodo contraccettivo per le adolescenti grazie alla
sua elevata efficacia (sfiora il 100%) e alla presenza di numerosi benefici
extracontraccettivi.
Principali benefici:
• Riduce le irregolarità mestruali
• Riduce il dolore mestruale,
• Riduce i sintomi premestruali
• Combatte l’acne e la pelle grassa
• Combatte la peluria in eccesso
• Protegge dalla formazione di cisti ovariche o mammarie
Attenzione! Bisogna scegliere la pillola giusta, non tutte ottengono
questi effetti
Come si prende?
Bisogna assumere una pillola al giorno, sempre alla stessa ora.
Quando iniziare?
La prima confezione va iniziata il primo giorno di flusso mestruale, le successive
di seguito, rispettando la pausa di 7 giorni se quel tipo di pillola lo prevede (ve ne
sono alcune che contengono 28 pillole per ogni confezione e non prevedono la
pausa).
In caso di dimenticanza
La procedura da seguire varia se sono o meno trascorse più di 12 ore
La sicurezza non è garantita se subito dopo l’assunzione (entro 3- 4 ore) si
verifica un episodio di vomito o di diarrea.
Effetti indesiderati
I più comuni sono:
• Nausea
• Tensione mammaria
• Mal di testa
• Possibile aumento di peso
• Possibile calo della libido
Attenzione: la pillola non va d’accordo con il fumo
SMETTI DI FUMARE O NON INIZIARE. Il FUMO:
Ti rovina la salute
Compromette la tua vita sessuale (per lei no alla pillola, per lui problemi di erezione)
Ti macchia i denti
Ti avvolge in un odore sgradevole che non ti lascia mai
Invecchia la pelle e la rende grigiastra
La pillola: consultiamo WIKIPEDIA
Fisiologia
La pillola contraccettiva agisce grazie alla
combinazione di piccole quantità di un
estrogeno e di un progestinico. L'assunzione
quotidiana di questi due ormoni inibisce gli
eventi ormonali che inducono l'ovulazione.
• Oltre a sopprimere l'ovulazione, la pillola è causa di
meccanismi contraccettivi accessori che ne aumentano la
sicurezza: provoca infatti l'ispessimento della mucosa
cervicale, rendendo così difficoltoso il passaggio degli
spermatozoi attraverso la cervice.
• Alcuni scienziati sostengono che le possibilità di ovulazione
durante l'assunzione della pillola anticoncezionale siano molto
ridotte. Da questo concludono che è improbabile che le
modifiche all'endometrio possano giocare un ruolo rilevante
nell'efficacia del farmaco. Altri presentano analisi più
complesse per smentire la sussistenza di questi effetti, mentre
altri scienziati ancora sostengono che i dati di cui si dispone
confermino tali meccanismi.
Vantaggi
• efficacia contraccettiva elevatissima;
• facilità di utilizzo;
• nessuna interferenza con l'atto sessuale;
• regolarizzando e modulando il ciclo ovarico riduce la
dismenorrea e il dolore pelvico;
• riduce la perdita di sangue mestruale e per questo può essere
usata nella terapia dell'anemia ferrocarenziale associata alla
menorragia;
• riduzione degli episodi acuti di malattia infiammatoria pelvica,
con conseguente riduzione del rischio globale di infertilità;
• riduzione della patologia cistica dell'ovaio;
• riduzione di miomi uterini;
• le recenti formulazioni con progestinici con proprietà antiandrogenizzanti possono essere utilizzati per ridurre acne e
irsutismo;
• diminuzione del rischio di mortalità correlata a ischemia
miocardica o altre patologie circolatorie;
• protezione da patologie dell'apparato riproduttivo femminile.
In particolare sono stati dimostrati per i contraccettivi orali
effetti benefici nelle donne affette da endometriosi
sintomatica; anche i disturbi mestruali come dolore e perdite
ematiche eccessive possono essere alleviati dall'uso della
pillola;
• Altro…vedi WIKIPEDIA
Effetti indesiderati
L'uso della pillola può comportare i seguenti svantaggi:
• deve essere assunta con regolarità e precisione, altrimenti la
sua efficacia anticoncezionale viene persa;
• l'uso della pillola può favorire o peggiorare (in persone
predisposte) ipertensione e malattie cardiocircolatorie, le
nuove formulazioni hanno però un dosaggio minore di
estrogeni che diminuisce questo rischio rispetto alle vecchie
pillole;
• pillole con elevato tenore estrogenico possono aumentare la
frequenza degli episodi emicranici;
• particolari agenti progestinici con azione androgenizzante
(raramente utilizzati), possono peggiorare od indurre seborrea
ed acne;
• può dare alcuni effetti collaterali spiacevoli, soprattutto
all'inizio dell'assunzione: fra questi, nausea, tensione
mammaria (sovente leggera, correggibile adottando pillole
con clima estrogenico minore), sensazione di gonfiore, lieve
aumento di peso, leggere perdite di sangue al di fuori delle
mestruazioni, prive di qualsiasi significato patologico e spesso
associate con irregolarità di assunzione, depressione, calo
della libido;
• interferisce con alcuni farmaci, come antibiotici e antivirali,
che possono ridurne l'efficacia.
• la sua funzione è anticoncezionale, e non di protezione dalle
malattie sessualmente trasmissibili, il cui contagio può essere
scongiurato solamente con l'uso del preservativo.
• In passato, alcuni studi evidenziarono un aumento del rischio
relativo di contrarre cancro al seno, all'utero e alle ovaie in donne
che assumevano estrogeni, rischio che era proporzionale alla
durata del trattamento.
Studi più recenti relativi anche alle formulazioni più recenti a
ridotto contenuto di estrogeni, hanno invece evidenziato come
siano rilevabili solo modesti e non significativi incrementi
dell'incidenza di tumore mammario associato all'uso dei
contraccettivi orali.
Ma se leggi il bugiardino….
I metodi ormonali:
il Cerotto Transdermico
Cerotto che contiene estrogeno e progestinico.
Dura 7 giorni, nel corso del mese ne vengono quindi
utilizzati 3.
Segue una pausa di sospensione di una settimana
durante la quale si verificano le mestruazioni.
Il meccanismo di azione del cerotto è comparabile a
quello della pillola così come le indicazioni e le
controindicazioni e gli effetti indesiderati.
L’efficacia contraccettiva si riduce in caso di distacco
anche parziale del cerotto prima della scadenza.
I metodi ormonali: l’anello vaginale
• In materiale biocompatibile, flessibile e trasparente,
va introdotto in vagina (puoi farlo da sola).
• Contiene estrogeno e progestinico che vengono
rilasciati ogni giorno a quote fisse.
• Va lasciato in vagina per 3 settimane e quindi
rimosso. Dopo una sospensione di una settimana ne
deve essere inserito uno nuovo.
Il meccanismo di azione dell’anello vaginale è
comparabile a quello della pillola così come le
indicazioni, le controindicazioni e gli effetti
indesiderati, salvo un aumento delle vaginiti,
specie da candida
I metodi ormonali: il sistema
intrauterino a rilascio ormonale
E’ un dispositivo da inserire in utero che rilascia per
lungo tempo un ormone progestinico, il levonorgestrel.
La sua efficacia dura per 5 anni.
Agisce rendendo più difficile la risalita degli spermatozoi
lungo le pareti dell'utero e riduce la crescita della
mucosa uterina.
Nei primi mesi possono verificarsi dei sanguinamenti
irregolari.
Può determinare una riduzione del flusso ed è quindi
consigliato a donne con mestruazioni molto abbondanti.
È consigliato a donne che abbiano già avuto un
figlio.
I metodi meccanici:
il preservativo
Il profilattico è l’unico anticoncezionale
che protegge anche dalle malattie
sessualmente trasmissibili.
Ad ogni rapporto ne va utilizzato uno nuovo.
Il pene deve essere estratto dalla vagina ancora
eretto per evitare fuoriuscite di sperma.
Può diminuire la sensibilità nel rapporto, anche
se questa percezione varia molto da persona a
persona.
Può determinare allergia da lattice ma in
farmacia si trovano profilattici anallergici.
Come glielo chiedo?
Il preservativo è accusato di rovinare la
naturalezza del rapporto.
Non bisogna provare imbarazzo: è una
misura necessaria per la vostra reciproca
sicurezza.
• Conservatelo lontano da fonti di luce e
calore
• Tenetelo al riparo da chiavi od oggetti
taglienti
• Fate attenzione a maneggiarlo per non
danneggiarlo con le unghie
Se è dotato di serbatoio va applicato lasciando uno
spazio di un cm in punta per contenere lo sperma.
I metodi meccanici: la spirale
Viene introdotta nell’utero dal medico.
Rilascia ioni di rame che modificano
l’ambiente intrauterino ed inibiscono la risalita
degli spermatozoi e l’eventuale impianto
dell’ovulo.
È di norma controindicata in:
• donne giovani
• donne che non hanno avuto figli
• donne che soffrono di disturbi mestruali
• donne con malformazioni dell’utero
• donne con alterazioni della coagulazione
• donne allergiche al rame.
I metodi meccanici: il diaframma
È un cappuccio di gomma che separa la vagina dal
canale cervicale e impedisce l’ingresso degli
spermatozoi.
Ne esistono di varie misure.
Serve un’adeguata formazione per applicarlo.
Va inserito prima di ogni rapporto e rimosso dopo
almeno otto ore.
È opportuno utilizzarlo con una crema spermicida
È controindicato in donne con estroflessione
dell’utero, infiammazioni uterine o vagina stretta.
I metodi naturali
I metodi naturali
Si basano sull’astinenza periodica dai rapporti sessuali durante i giorni
fecondi della donna. Diverse le metodiche utilizzate.
Nel metodo Ogino-Knaus si calcolano i giorni decorsi in base al calendario
mestruale.
Nel metodo Billings i giorni fecondi vengono stabiliti osservando la qualità
del muco cervicale (più filante, abbondante e trasparente rispetto ai giorni
non fertili).
Nel metodo della temperatura basale i giorni fertili vengono identificati
osservando e controllando accuratamente l’andamento della temperatura
corporea per individuare i giorni sicuri.
I metodi naturali: perché no
• Sono poco adatti ad una ragazza che non ha ancora mestruazioni regolari e
che spesso non vuole negarsi la gioia di un rapporto perché è un “giorno no”
• Il partner potrebbe non essere sempre d’accordo…
• Rimane alta la percentuale di insuccesso (in media del 25%)
• Non proteggono dalle MST
Attenzione: si può rimanere incinta anche facendo l’amore durante le
mestruazioni. Il rischio è molto basso ma non è pari a zero
Il consiglio del ginecologo: il “doppio olandese”
Entrambi i partner devono fare la propria parte:
Lei, utilizzando un contraccettivo ormonale, il più sicuro in assoluto.
Lui, utilizzando SEMPRE il preservativo.
Solo in questo modo è possibile proteggersi da gravidanze
indesiderate e Malattie
Sessualmente Trasmissibili (MST).
Ma la contraccezione in Italia
si usa molto poco…
Utilizzo di contraccettivi ormonali in Italia
Sardegna
31,1%
Valle D'Aosta
24,4%
21,9%
Liguria
21,2%
Emilia Romagna
Trentino Alto Adige
20,6%
Lombardia
20,4%
Toscana
20,3%
19,9%
Piemonte
18,5%
Friuli Venezia Giulia
17,9%
Veneto
Lazio
16,3%
Italia
16,2%
Umbria
16,1%
14,5%
Marche
13,2%
Abruzzo
11,3%
Sicilia
Puglia
Molise
Calabria
Campania
Basilicata
9,8%
9,4%
9,3%
7,9%
7,6%
La contraccezione di emergenza
La “pillola del giorno dopo” non è un’alternativa
a contraccezione ormonale e preservativo!
Quando assumerla:
In caso di rapporto a rischio e in tutti i casi di
rapporti non protetti:
·
·
·
·
·
·
·
Assenza di contraccezione
Rottura o sfilamento del preservativo
Eiaculazione sui genitali
Coito interrotto fallito
Errore nel calcolo dei giorni fertili
Dimenticanza di due giorni della pillola
Ritardo di più di due giorni della ripresa dell'assunzione della pillola
Come assumerla:
Il metodo più diffuso è la “pillola del giorno dopo”, che utilizza due compresse
di progestinico (levonorgestrel), da assumersi insieme entro 12 ore e non
oltre le 72 ore dal rapporto ritenuto a rischio. L’efficacia è massima (95%) se la
pillola è assunta entro le 12 ore dal rapporto, è dell’85% se entro le 24 ore,
ma cala al 58% se assunta circa 72 ore dopo il rapporto.
La pillola del giorno dopo non è un abortivo, infatti non è efficace se
l’impianto dell’ovulo è già avvenuto.
Effetti indesiderati
I più diffusi sono: nausea, vomito, dolori addominali, mal di testa.
L'uso contemporaneo di alcuni farmaci può interferire con l'efficacia della
contraccezione di emergenza
Controindicazioni
È opportuno evitarla in caso di emorragia vaginale di origine non
accertata, tromboembolismo venoso, emicrania (non la comune
cefalea), allergia a uno dei componenti della pillola.
Come ottenerla?
È necessaria la prescrizione medica: bisogna rivolgersi al medico
curante, al ginecologo, al consultorio di zona o al pronto soccorso (o
guardia medica).
Il personale è tenuto a prescrivervi la “pillola di emergenza” ed
anche al segreto professionale.
Va considerata una prescrizione d'urgenza, poiché il ritardo espone a
un rischio maggiore di gravidanza indesiderata.
La visita ginecologica non è obbligatoria.
Può essere richiesto un test di gravidanza.
La pillola del giorno dopo, da contraccettivo di emergenza si sta
trasformando in un vero è proprio anticoncezionale.
Un fenomeno preoccupante se si considera che oltre il 55 per
cento delle donne che utilizzano la pillola del giorno dopo hanno
meno di 20anni.
L'allarme è stato lanciato da Alessandra Graziottin, direttrice del
centro di ginecologia del S.Raffaele di Milano che ha spiegato
che il fenomeno è preoccupante perché nell'arco di sei anni il
ricorso alla contraccezione di emergenza (pillola del giorno dopo)
è cresciuto in maniera vertiginosa non solo fra le giovanissime,
anche se quest'ultime rimangono le maggiori fruitrici.
Stando ai dati statistici il 55 per cento avrebbero dai 14 ai
20 anni mentre il 45 per cento sono donne dai 20 ai
50anni.
E ora?
Che facciamo???
• pausa
Una
PAUSA!!!!
Scuola per Operatori
di Pastorale Familiare
Diocesi di Como
IV edizione, 2011-2013
II Anno, seconda settimana
estiva
Ain-Karim
22-26 agosto 2012
“Fecondazione assistita”
Sterilità: definizione
La sterilità è l'incapacità biologica da parte di un uomo o di una
donna di contribuire al concepimento.
Per infertilità invece si intende l'incapacità di portare a termine una
gravidanza in una donna in grado di concepire.
La differenza tra i due termini spesso viene elusa anche in ambito
formale: autorità sanitarie, progetti ministeriali, personale medico,
utilizzano come sinonimi due termini che tali non sono.
L’infertilità è considerata dall’OMS (Organizzazione Mondiale della
Sanità) una patologia. Per infertilità si intende l’assenza di
concepimento dopo 12/24 mesi di rapporti mirati non protetti.
In una coppia che ha rapporti sessuali in periodo fertile senza
ricorrere ad alcun sistema di contraccezione questa probabilità è del
20-25% circa per ogni ciclo.
Il termine di «sterilità primaria» si riferisce a persone che non
sono mai state in grado di concepire,
mentre «sterilità secondaria» è l’impossibilità di concepire un
secondo figlio dopo aver già concepito e/o portato a termine una
normale gravidanza.
Tecnicamente, non si parla di sterilità secondaria se uno dei
partner è cambiato.
L’infertilità è un fenomeno in crescita che riguarda circa il 15-20%
delle coppie.
La sterilità femminile conta per un terzo dei casi, quella maschile per
un altro terzo, la sterilità di coppia (sterilità combinata) per il 15% e il
resto rimane "inspiegato".
In Italia secondo una relazione presentata dall'Istituto
Superiore di Sanità al Parlamento il 30 aprile 2008, si
riscontrano i seguenti fattori causali di infertilità:
Fattori causali infertilità
(%)
Fattore maschile
25,5%
Infertilità endocrina ovulatoria
16,9%
Endometriosi
6,0%
Fattore sia maschile che femminile
17,3%
Infertilità inspiegata
29,1%
Altro
5,3%
Da tener presente…
La fertilità femminile è massima a 23 anni.
Quindi decresce, anche se lentamente, fino a 30 anni,
un po' più rapidamente tra i 30 e i 35,
poi rapidamente dopo i 35 anni, fino alla menopausa, il periodo
in cui nella donna cessa l'ovulazione.
Durante il ciclo mestruale l'ovulo è fecondabile tra il 12º e il 16º
giorno circa, fuori da questi giorni la fecondazione non è più
possibile.
I fattori che possono impedire la fecondazione dell'ovulo sono
molteplici e la valutazione nei singoli casi può divenire
complicata.
Tra la cause maggiormente oggetto di studio vi è la carenza di
acido folico.
Anche l’età degli uomini è importante
L’infertilità riguarda in uguale misura sia gli uomini che le donne,
ed anzi alcuni studi sottolineano la crescita dell’infertilità da fattore
maschile.
Inoltre, sono ormai sempre più numerosi gli studi che dimostrano
un declino della fertilità maschile correlata all’età.
Un prima riduzione della qualità dello sperma inizia già dopo i 35
anni (ed è significativa dopo i 40 anni) ed è correlata spesso ad una
maggiore incidenza di aborti spontanei, indipendentemente
dall’età della donna.
Gli studi più stringenti sono stati condotti sulle coppie infertili, ma
anche le prime ricerche condotte sulla popolazione generale hanno
dimostrato un aumento del tempo di attesa di una gravidanza nelle
coppie in cui l’uomo ha più di 35 anni.
Consigli per proteggere la fertilità
I “buoni consigli” per proteggere la fertilità, si riferiscono in gran
parte allo stile di vita e alla scelta di non rimandare troppo la
decisione di avere un figlio.
a) proteggere la propria salute: l’infertilità dipende in ugual
misura dall’uomo e dalla donna. Le cause sono spesso patologie
prevenibili e comunque facilmente curabili se affrontate
tempestivamente;
b) non aspettare troppo tempo: dopo i 30 anni per la donna e
dopo i 40 per l’uomo, peggiora la qualità genetica di ovociti e
spermatozoi;
c) stare attenti alle infezioni: una banale infezione, se trascurata,
può portare a conseguenze irreversibili per la fertilità;
d) alimentarsi in modo corretto: un eccesso o una forte
diminuzione del peso corporeo possono compromettere la
fertilità;
e) non fumare e non usare sostanze stupefacenti o anabolizzanti:
l’assunzione di alcune droghe, anche in modo saltuario, può
interferire con la normale produzione di ormoni e nuocere alla
fertilità. Gli anabolizzanti usati per aumentare la massa
muscolare possono danneggiare per sempre la fertilità;
f) controllarsi regolarmente: non trascurare la salute sessuale,
consultare il medico e sottoporsi a un controllo presso un
consultorio o uno specialista.
Possibili cause di infertilità femminile
Cause generali: Diabete mellito, disordini della tiroide, malattie alle ghiandole
surrenali; rilevanti malattie epatiche, o renali; cause psicologiche
Cause ipotalamiche: Disfunzioni dell'ipotalamo; iperprolattinemia
Cause ovariche: Sindrome dell'ovaio policistico; anovulazione; menopausa
prematura; tumore ovarico
Cause tubariche: occlusione tubarica
Cause uterine: Malformazione dell'utero
Cause cervicali: Stenosi cervicale; anticorpi antispermatici
Cause vaginali: Vaginismo, ostruzione vaginale
Possibili cause di infertilità maschile
Cause pre-testicolari: Problemi endocrini, es. diabete mellito, disordini della
tiroide, disordini ipotalamici, criptorchidismo, cause psicologiche, intossicazioni da
droghe, alcool, sostanze chimiche, uso di alcuni farmaci (antidepressivi, neurolettici...);
avitaminosi (in particolare la carenza di acido folico); irradiazione con raggi x o gamma;
fonti di calore che elevino la temperatura testicolare in modo costante e continuativo.
Cause testicolari: Cause genetiche, neoplasie, varicocele, trauma, esiti di Parotite
epidemica
Cause post-testicolari e peniene: Ostruzione del Dotto deferente, infezioni,
disfunzioni o malformazioni del pene
Diagnosi
I due partner devono essere sottoposti ad accertamenti specifici per
individuare la possibile causa di sterilità. Una buona indagine
preliminare che prenda in considerazione abitudini sessuali, malattie
pregresse, caratteristiche dei cicli mestruali e così via è indispensabile
per orientare le ricerche successive.
…e prima ancora…: sanno quando si fanno i bambini???
Donna
Nella donna occorre valutare la presenza di ovulazione e l'assenza di
ostruzioni a livello delle tube.
A tale scopo si utilizzano:
• il semplice rilevamento della temperatura corporea durante tutto il
ciclo mestruale;
• l'isterosalpingografia, esame radiologico eseguito con mezzo di
contrasto che evidenzia la cavità uterina, il decorso e la presenza di
ostruzioni a livello delle tube;
• l'ecografia dell'utero e delle ovaie per individuare eventuali
malformazioni o malattie;
• la laparoscopia mediante un endoscopio a fibre ottiche introdotto
nell'addome, che consente di osservare direttamente lo stato delle
tube, delle ovaie e della pelvi;
• possono essere utili, inoltre, esami ormonali e test cromosomici per
eventuali malattie genetiche.
Uomo
L'esame principale da eseguire in caso di sospetta sterilità
maschile è l'esame dello sperma: lo spermiogramma.
Questa analisi include il conteggio degli spermatozoi, la misura
della loro forma e della loro motilità al microscopio:
– la produzione di pochi spermatozoi è detta oligospermia,
l'assenza di spermatozoi azoospermia;
– una produzione quantitativamente sufficiente ma con scarsa
motilità è detta astenozoospermia.
Al bisogno si possono effettuare anche esami culturali, ormonali,
cromosomici e di valutazione morfologica degli organi
dell'apparato urogenitale maschile.
Una delle cause frequenti di infertilità maschile è rappresentata dal
varicocele.
Il Varicocele è la dilatazione varicosa delle vene nello scroto. In
alcuni uomini le vene attorno al testicolo possono allargarsi o
dilatarsi; le vene dilatate sono definite come varicocele.
Le vene dilatate determinano un innalzamento di pochi gradi della
temperatura del testicolo che se si mantiene per lungo tempo può
causare infertilità.
Una delle tecniche esistenti per la rimozione del varicocele è la
embolizzazione retrograda venosa.
L'intervento consiste nell'entrare con un piccolo catetere nelle vena
femorale e raggiungere i vasi sanguigni da trattare.
Poi si inietta una sostanza sclerosante (o una endo-clip) che
chiuderà il vaso venoso patologico, impedendo cosi il reflusso
venoso nel testicolo che è stato la causa del varicocele e quindi della
astenoteratozoospermia.
La risoluzione del varicocele determina un miglioramento nella
conta e nella mobilità spermatica.
Accertata la causa di infertilità, si può cominciare un trattamento
presso un centro di Procreazione medicalmente assistita (Pma).
Le tecniche di Pma si suddividono in tecniche di I e di II livello.
1) Le prime sono caratterizzate da una relativa semplicità di
esecuzione: non prevedono nessuna o solo una minima
manipolazione dei gameti, e la fecondazione avviene all’interno del
corpo della donna, come nella procreazione naturale.
2) Le seconde sono invece più complesse, perché comportano una
manipolazione dei gameti femminili e maschili, e perché prevedono
quasi sempre la fecondazione in vitro, cioè in provetta, e il successivo
trasferimento dell’embrione nell’utero. La principale delle tecniche di
II livello si chiama appunto Fivet, una sigla che significa Fecondazione
in Vitro ed Embrio-Transfer.
Dalla Fivet che ha portato a una gravidanza per la prima volta nel
1978, derivano tutte le tecniche avanzate di Pma.
TECNICHE DI PRIMO LIVELLO
1. Il monitoraggio dell'ovulazione
Per chi. A metà strada tra diagnosi e terapia, consiste in una serie
di ecografie che servono a controllare la crescita del follicolo (la
piccola sacca nelle ovaie al cui interno ogni mese matura un
ovulo che può essere fecondato).
Serve per verificare se l’ovulazione avviene oppure no, e anche
per indicare alla coppia quali sono i giorni migliori per avere
rapporti sessuali, favorendo quindi le probabilità di concepire un
bambino.
Come. La donna si sottopone a ecografie transvaginali quotidiane
o a giorni alterni dalla fine delle mestruazioni fino a ovulazione
avvenuta, e, eventualmente, a dosaggi ormonali (si tratta di
esami del sangue) dell’estradiolo (prima dell'ovulazione) e del
progesterone (dopo l'ovulazione).
2. La stimolazione dell'ovulazione
• Per chi. Se la donna ha cicli privi di ovulazione (anovulatori) o
con ovulazione irregolare, possono esserle somministrate basse
dosi di farmaci che stimolano l'attività delle ovaie e la
produzione di follicoli. La stimolazione può essere consigliata
anche a donne che ovulano normalmente per far sì che le ovaie
producano più di un follicolo, aumentando quindi le probabilità
di un concepimento.
• Come. I dosaggi dei farmaci vanno personalizzati: se le dosi sono
troppo basse si rischia di non avere alcun follicolo, se troppo alte
c'è il rischio di iperstimolazioni (rischio non frequente ma che
provoca ingrossamento delle ovaie, accumulo di liquido
nell’addome, e possibili complicazioni respiratorie, cardiache,
epatiche e renali) e di gravidanze plurigemellari: perciò durante il
trattamento la crescita follicolare viene seguita attraverso
ecografie e dosaggi dell’estradiolo (l'ormone prodotto dai follicoli
stessi).
Nel momento in cui un numero sufficiente di follicoli raggiunge
un buono stadio di crescita, viene iniettato un farmaco induttore
dell’ovulazione e si può procedere o con i rapporti mirati o con
una tecnica di Pma.
3. L'inseminazione
• Per chi. È la più diffusa tra le tecniche di Pma di base: in
pratica, gli spermatozoi vengono introdotti nel corpo della
donna per facilitare l'incontro con l'ovocita. È indicata, per
esempio, quando c'è un problema durante il passaggio degli
spermatozoi nel muco cervicale perché permette di
depositarli direttamente nell’utero, oppure nei casi di lieve
oligoastenospermia (quantità, motilità o forma degli
spermatozoi al di sotto della norma) perché prima
dell'inseminazione il liquido seminale viene trattato in modo
da migliorarne la qualità.
Si ricorre all’inseminazione anche quando si utilizza seme
proveniente da un donatore (ma in Italia ciò è vietato dalla
Legge 40) o come prima terapia nei casi di infertilità
inspiegata (infertilità idiopatica).
• Come. Gli spermatozoi vengono depositati per mezzo di un
catetere nella cavità uterina (inseminazione intrauterina).
Prima dell¹inseminazione c'è il monitoraggio ecografico
dell'ovulazione, eventualmente preceduto da un trattamento
ormonale di stimolazione dell'ovulazione stessa.
L'inseminazione si effettua dopo la somministrazione di un
ormone: l’ovulazione avviene circa 36 ore dopo l'iniezione,
perciò si può calcolare il momento giusto per l'intervento.
Qualche ora prima dell’inseminazione l’uomo deve fornire un
campione di liquido seminale (può raccoglierlo anche a casa,
in un contenitore sterile per le urine, purché lo consegni al
centro medico entro massimo un’ora) che viene sottoposto a
un trattamento (capacitazione), per selezionare gli
spermatozoi più mobili e morfologicamente normali.
• Dopo. Nei giorni successivi, può essere prescritta alla donna
una terapia ormonale per aiutare l'impianto dell'embrione. Le
percentuali di successo variano molto in base al numero di
follicoli che si sviluppano e alla qualità del seme.
Riassumendo: TAPPE DI UNA IUI (AIH)
• stimolazione dell'ovulazione: la donna assume farmaci che inducono
l'ovulazione o stimolano le ovaie a produrre più di un follicolo
• monitoraggio dell'ovulazione: tramite ecografie ed eventualmente dosaggi
ormonali si seguita la reazione delle ovaie ai farmaci e si controlla lo sviluppo
dei follicoli
• induzione dell'ovulazione: una dose di gonadotropina corionica (5000-10.000
unità) innesca l’ovulazione, che avviene circa 36 ore dopo l'assunzione del
farmaco
• preparazione del liquido seminale: qualche ora prima dell'inseminazione
l'uomo produce per masturbazione un campione di liquido seminale, che viene
trattato in laboratorio in modo da migliorarne le caratteristiche e prepararlo per
l’inseminazione
• inseminazione: il seme è inserito nell'utero tramite un catetere; se il medico lo
ritiene opportuno l'inseminazione può essere ripetuta due volte a distanza di
alcune ore
• supporto della fase post-inseminazione con farmaci (progesterone o HCG) che
aiutino l’impianto dell'eventuale embrione formatosi
I motivi per cui può essere indicata una inseminazione anziché un
rapporto sessuale mirato sono essenzialmente due:
- l'esistenza di un problema nell'interazione tra il muco cervicale e
gli spermatozoi;
- una scarsa (ma non scarsissima) qualità del liquido seminale. Nel
primo caso l'inseminazione consente di bypassare il muco
cervicale, mentre nel secondo caso la qualità del liquido seminale
può essere migliorata con la capacitazione.
- Un terzo motivo per ricorrere all'inseminazione è la necessità di
usare seme proveniente di un donatore.
Invece l'inseminazione è inutile in caso di oligospermia o
astenospermia severa: una inseminazione, per essere efficace,
richiede infatti almeno 6-8 milioni di spermatozoi mobili e di
forma normale.
Inoltre l'inseminazione è inutile in caso di problemi tubarici; prima
di fare una inseminazione bisogna sempre verificare la condizione
delle tube con esami mirati, ad es. una isterosalpingografia.
Molti esperti di riproduzione sono scettici sull'efficacia delle
inseminazioni e ritengono che il loro successo sia dovuto più che
altro alle tecniche che le accompagnano, cioè la stimolazione
ovarica e la capacitazione del liquido seminale. Molti ritengono che
in assenza di questi "aiuti" le inseminazioni non avrebbero
percentuali di successo maggiori dei normali rapporti mirati.
Non è facile, peraltro, trovare dati attendibili sulle percentuali di
successo delle inseminazioni. Le stime più ottimistiche parlano del
25% di successi per ciascun tentativo, mentre altri dati parlano del
15% o addirittura dell'8%.
TECNICHE DI SECONDO LIVELLO
1. FIVET Fecondazione in Vitro con Embryo Transfert
Per chi. La Fivet è una tecnica molto diffusa, che permette di
trattare varie disfunzioni sia femminili che maschili: per esempio,
endometriosi, occlusione bilaterale delle tube, mancanza o
spermatozoi alterati (scarso numero, scarsa motilità, danni
morfologici); è anche indicata per l'infertilità idiopatica che non
ha avuto risultati con tecniche di Pma di primo livello.
Una Fivet è una procedura complessa che dura circa quattro
settimane, in varie fasi.
Come. La stimolazione ovarica. Le ovaie vengono stimolate a
produrre più follicoli contemporaneamente per recuperare più
ovociti da fecondare.
Lo sviluppo dei follicoli viene controllato per mezzo di ecografie e
dosaggi dell’estradiolo (l'ormone che aumenta con lo sviluppo
dei follicoli), anche per scongiurare il pericolo di una
iperstimolazione ovarica. Quando i follicoli sono abbastanza
sviluppati, si somministra una dose di Hcg o di Lh che ne
completa la maturazione. Dopo 36 ore circa c’è l’ovulazione e
quindi il prelievo degli ovociti.
Il pick-up. Per prelevare gli ovociti si inserisce un ago sottilissimo
nella parete della vagina e, con la guida di un ecografo, si aspira il
liquido all’interno dei follicoli. Solo in rarissimi casi se l’ovaio non
è raggiungibile diversamente il pick-up è effettuato con una
piccola incisione dell’addome (laparoscopia). Il prelievo avviene
in anestesia locale o generale.
La preparazione. Gli ovociti vengono esaminati al microscopio
per controllare lo stadio di maturazione, quindi messi in coltura e
in incubazione per qualche ora. Nel frattempo l'uomo deve
produrre un campione di liquido seminale: alcuni centri fanno
consegnare un campione di seme qualche giorno prima del pickup e lo congelano.
Nei casi di azoospermia è possibile recuperare gli spermatozoi
direttamente dai testicoli tramite un intervento chirurgico.
Anche il liquido seminale viene esaminato e sottoposto a una
preparazione per recuperare gli spermatozoi più mobili e
morfologicamente normali.
La fecondazione. Ovociti e spermatozoi vengono messi a contatto
nel liquido di coltura. Dopo essere stati fecondati gli ovociti
vengono rimessi in coltura, e dopo circa 20 ore si controlla se c’è
stata la fecondazione.
Il transfer. Gli embrioni possono essere trasferiti nell'utero a vari
stadi del loro sviluppo: in genere, il secondo o il terzo giorno dopo
il pick-up. Al di là di eventuali limiti di legge, la scelta del numero
di embrioni varia in base al caso (stato di salute, età della
donna...): la maggior parte dei centri sceglie di trasferire al
massimo 3 embrioni, riducendoli a 2 se la donna è molto giovane
o se la qualità degli embrioni è molto buona e aumentandoli a 4 se
la donna non è giovane, gli embrioni non sono di buona qualità, ci
sono già stati precedenti fallimenti di Fivet. Gli embrioni vengono
trasferiti per mezzo di un catetere inserito nel canale cervicale fino
ad arrivare nell'utero.
2. Iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo (ICSI)
Per chi. La Icsi è indicata nei casi di grave infertilità maschile,
perché da la possibilità di ottenere una fecondazione con un
solo spermatozoo per ogni ovocita; nella Fivet ne occorrono
almeno 200 mila.
La Icsi si usa inoltre quando gli ovociti sono pochi o se la Fivet
non ha avuto esito.
Come. La Icsi è identica alla Fivet, tranne nel modo in cui
avviene la fecondazione: mentre nella Fivet l’ovocita e gli
spermatozoi vengono messi a contatto nel liquido di coltura e si
lascia che facciano tutto da soli, nella ICSI un singolo
spermatozoo viene iniettato con una microiniezione, effettuata
con l’aiuto di un microscopio a forte ingrandimento, dentro
ciascun ovocita.
TECNICHE DI II LIVELLO MENO USATE
Trasferimento intra-tubarico di gameti (Gamete intra-fallopian
transfer Gift)
Per chi. È una tecnica che si utilizza nei casi di sterilità senza cause
accertate o di ipofertilità maschile. Consiste nel trasferimento dei
gameti (ovociti e spermatozoi) 'selezionati' direttamente dentro le
tube, dove avviene la fecondazione.
Il fatto che non preveda la creazione di embrioni in vitro, né la
possibilità di manipolarli o congelarli la rende tecnica di elezione
nei centri di Pma cattolici. È però più invasiva rispetto alla Fivet,
non risolve i casi di grave infertilità maschile e richiede almeno una
tuba funzionante.
Come. Fino al pick-up la Gift è identica alla Fivet. Ovociti e
spermatozoi vengono aspirati in un catetere e depositati dentro le
tube con una laparoscopia. Come in una fecondazione naturale, i
gameti quindi si incontrano nella tuba e l’embrione raggiunge
l’utero solo alcuni giorni dopo.
TECNICHE VIETATE IN ITALIA
1. Donazione di gameti (fecondazione eterologa)
Le tecniche di Pma possono essere effettuate anche utilizzando
spermatozoi di un donatore o ovociti di una donatrice, persone
cioè estranee alla coppia che si sottopone a una inseminazione,
a una Fivet o a una Icsi. La ragione può essere una menopausa
precoce nella donna (per esempio a seguito di terapie
oncologiche), azoospermia totale nell'uomo, il rischio di
trasmettere una malattia genetica al figlio o anche la richiesta di
una donna single o di una coppia omosessuale. Si ha embriodonazione se la coppia ricorre a una donazione sia di
spermatozoi che di ovociti, mentre si definisce embrio-adozione
l’impianto di un embrione congelato 'residuo' e donato da
un'altra coppia che si è sottoposta a una tecnica di Pma.
2. Maternità surrogata
Dopo una Fivet, se la donna non può portare avanti la
gravidanza, l'embrione ottenuto con i gameti suoi e del suo
partner può essere inserito nell'utero di un'altra donna
portatrice, che sostituisce nella gravidanza la donna che ha dato i
propri ovociti.
3. Congelamento
Gli embrioni prodotti in eccesso possono essere congelati e
utilizzati successivamente, nel caso si debba ripetere una tecnica
di fecondazione assistita o se la donna desidera altri figli,
evitando di sottoporla a nuove stimolazioni ormonali. È possibile
anche il congelamento degli ovociti, una procedura alternativa
che si è affermata in Italia, con risultati abbastanza incoraggianti,
in seguito al divieto di congelamento degli embrioni stabilito
dalla Legge 40.
La tecnica viene ritenuta utile soprattutto per salvaguardare la
fertilità di donne che devono sottoporsi a trattamenti medici,
come la chemioterapia, che possono renderle sterili.
4. Diagnosi genetica pre-impianto
Sugli embrioni prodotti può essere eseguita la ricerca di
anomalie geniche o cromosomiche in modo da selezionare e
quindi impiantare solo gli embrioni sani.
Rischi legati alla PMA
In base ai più recenti dati disponibili, il rischio di anomalie di
vario genere (tra queste, alterazioni cromosomiche e iposviluppo
fetale) è leggermente sopra la media.
Se in condizioni normali il nascituro ha il 5% di probabilità di
nascere con una malconformazione, la percentuale sale al 6,5%
quando la madre si è sottoposta a tecniche di fecondazione
assistita. Un dato considerato accettabile dall’Organizzazione
Mondiale della Sanità.
Vanno segnalati, poi, un rischio di abortività un po’ superiore alla
norma e di gravidanza extrauterina superiore al 1%,
relativamente alto.
Probabilità di successo
Queste percentuali vanno sempre associate all’età della donna e
alla realtà geografica.
Negli Stati Uniti, il Paese che vanta i dati migliori, le gravidanze
giunte a buon fine sono più del 30%.
In Italia, a oggi, si attestano intorno al 22%.
Prima dell’entrata in vigore della legge 40, nel 2004, invece,
erano vicine al 25%.
Registro Nazionale Procreazione Medicalmente
Assistita
Centri in Italia e Referenti Regionali
• Centri in Italia: 354
I limiti posti dalla legge 40
La legge 40 è una legge molto articolata e complessa, che
disciplina molti aspetti connessi alla PMA.
Punti salienti:
- l’accesso alle tecniche: è consentito solo alle coppie formate da
maggiorenni eterosessuali, coniugate o conviventi, in cui entrambi
siano viventi e in età potenzialmente fertile.
- L’accesso alla tecniche di PMA è consentito solo se l’infertilità
non è risolvibile altrimenti. Nell’utilizzare le tecniche si deve
seguire un principio di gradualità, scegliendo prima quelle
meno invasive dal punto di vista tecnico e psicologico.
- E’ vietata la fecondazione eterologa cioè l’utilizzo di gameti
(ovociti o spermatozoi) esterni alla coppia e la cosiddetta
“maternità surrogata” cioè il ricorso all’utero di un’altra donna.
- Prima di iniziare un ciclo di PMA occorre dare il proprio
consenso informato. La volontà può essere revocata fino al
momento della fecondazione dell’ovulo.
- Statuto dell’embrione: è vietata qualsiasi sperimentazione,
manipolazione o intervento sull’embrione che non siano
diretti esclusivamente alla tutela della sua salute (deve essere
escluso cioè qualsiasi scopo eugenetico o selettivo).
- Gli embrioni non possono essere né soppressi, né
cricoconservati. L’unica eccezione alla crioconservazione è
l’impossibilità per gravi motivi di salute della donna, di
eseguire un trasferimento in utero. I gameti invece possono
essere crioconservati.
L’assistenza alla procreazione in un ospedale cattolico
L’Ospedale Valduce, da molti anni, offre alle coppie con problemi di
infertilità un ventaglio di opportunità, dalle indagini diagnostiche al
counseling psicologico, alle soluzione terapeutiche.
La prima strategia consiste nel cambiamento di prospettiva come
emerge nel passare dall’espressione: “Procreazione Assistita” a
quella più rispettosa della coppia ovvero: “Assistenza alla
Procreazione”. Questo per porre l’accento sugli aspetti tecnici a
favore delle persone coinvolte.
Il riferimento al Magistero della Chiesa cattolica sui temi bioetici è
garanzia di eticità per quanto proposto e attuato nel Centro di
assistenza alla Procreazione.
L’Ospedale Valduce offre un servizio qualificato e completo alla
salute riproduttiva di una coppia, in linea con le più aggiornate
metodiche di intervento tecnico e nel pieno rispetto della dignità
della persona umana e della procreazione.
I principi che improntano l’agire del Centro
Rispetto della volontà e della integrità della coppia, dei principi
etici della morale cattolica, della gradualità delle tecniche
proposte in relazione alle caratteristiche cliniche della coppia.
Rimozione, per quanto possibile, delle cause dell’infertilità prima
di tentarne il superamento mediante l’impiego di tecniche.
Possono accedere al Centro coppie maggiorenni, coniugate o
stabilmente legate, in età potenzialmente fertile.
A conclusione dell’iter diagnostico, il Centro formula e sottopone
alla coppia le proposte terapeutiche e informa delle possibili
alternative. La coppia è responsabile della scelta, che esprime
mediante la firma di un consenso informato e motivato.
Le coppie accedono all’ambulatorio che è quasi sempre tenuto dal
dr Alfieri, soddisfacendo così il bisogno di continuità che
normalmente le coppie esprimono.
In principio… la DIAGNOSI
Il primo step prevede la richiesta di una batteria di esami, tutti
effettuabili presso il Valduce, sia per la donna che per l’uomo.
Il secondo step, nel caso in cui si riscontrino anomalie, mira a
rimuovere la causa: se il problema è maschile viene chiesta la
consulenza andrologica;
se il problema e femminile di tipo ormonale si prescrive una terapia
farmacologia, mentre se l’ostacolo è di natura morfologica, si
interviene – se possibile – chirurgicamente.
Per quanto riguarda le procedure:
Gradualità:
vengono consigliati i “rapporti mirati”: viene stimolata
farmacologicamente l’ovulazione, si esegue il monitoraggio del
follicolo e si suggerisce alla coppia il momento più opportuno in
vista della naturale fecondazione.
AIH: stessi passaggi sopra citati, ma lo sperma viene preparato e
poi inserito direttamene nel collo dell’utero.
In passato veniva effettuata anche la GIFT oggi caduta in disuso
perché dal punto di vista medico è difficilmente sostenibile la
validità di questa tecnica ormai superata dalla FIVET; del resto, i
risultati della GIFT sono quasi sovrapponibili a quelli dell’AIH.
Inoltre, c’è un problema di natura giuridica: la legge 40 impone ai
centri che eseguono la GIFT di attrezzarsi anche per la FIVET, in
modo da garantire alla coppia comunque un tentavo nel caso in
cui, in corso d’opera, risultasse impossibile effettuare la GIFT.
Il centro è attivo dal 1987. Con i limiti che il centro
possiede, la percentuale di successi è intorno al 30%.
• pausa
Grazie!