Scuola per Operatori di Pastorale Familiare II Anno, seconda settimana estiva Ain-Karim Diocesi di Como IV edizione, 2011-2013 22-26 agosto 2012 “Contraccezione, fecondazione assistita: nozioni di biologia” Annalisa Gibotti ostetrica Scuola per Operatori di Pastorale Familiare Diocesi di Como IV edizione, 2011-2013 II Anno, seconda settimana estiva Ain-Karim 22-26 agosto 2012 Note di anatomia e di fisiologia Organi genitali interni Utero Gli organi sessuali maschili vescica osso pubico prostata pene uretra uretra pene glande testicolo testicolo prepuzio glande L’ ovulo femminile Cellula uovo o ovocita Ha una forma rotonda ed è una delle cellule più grandi del nostro organismo. Nel nucleo sono contenuti i cromosomi. Attorno all’ovulo, per proteggerlo, c’è una specie di guscio che si chiama corona radiata ed è composta da tante piccole cellule affiancate e disposte a corona tutt’attorno all’ovulo. LO SPERMATOZOO E’ una cellula che deve fare un lungo percorso (cm. 15 ca) in breve tempo. Ha una forma dinamica adatta a risalire le vie femminili. Ha una coda della lunghezza di circa 0,5 micron, salta come i salmoni e si muove come un serpente. Ha una testa, contenente i cromosomi. In tutto la sua lunghezza è di 4 micron. Gli ormoni ipotalamici ed ipofisari ipotalamo Le funzioni sessuali sono governate da specifici ormoni. ipofisi Asse ipotalamo ipofisi gonadi Cosa sono? Sostanze chimiche prodotte da una ghiandola endocrina, che agisce a distanza rispetto al luogo di produzione. Vengono trasportati dal sangue per agire come messaggeri chimici sugli organi bersaglio e regolarne l'attività. ovaie testicoli Sono rilasciati dal cervello e in particolare in due ghiandole: l'ipotalamo e l'ipofisi. Gli ormoni sessuali femminili Gli estrogeni, vengono prodotti dalle ovaie, soprattutto durante la prima fase del ciclo mestruale. Intervengono nella regolazione dei processi legati alla riproduzione e sono responsabili dei caratteri sessuali secondari femminili. Ovaie, utero e mammelle sono i tre principali “bersagli” degli estrogeni, ma gli effetti si vedono anche su pelle, capelli, cervello, ossa, fegato, cuore e circolazione. Il progesterone è il più importante fra gli ormoni progestinici. • Viene prodotto nelle ovaie, soprattutto durante la seconda metà del ciclo. • Contribuisce a predisporre l'utero alla gravidanza, perché prepara l’endometrio ad accogliere l’ovulo fecondato. • Se la fecondazione non avviene i livelli di progesterone diminuiscono e si ha la mestruazione. Gli ormoni sessuali maschili Gli androgeni rappresentano i più importanti ormoni maschili. Il rappresentante fondamentale è il testosterone che regola la produzione e la maturazione degli spermatozoi (gameti maschili) e la loro emissione attraverso l'eiaculazione. • La completa maturazione dello spermatozoo richiede due mesi e mezzo. • È formato da una testa dove è contenuto il corredo cromosomico ed una lunga coda che gli permette di avanzare. • In ogni eiaculazione sono presenti decine di milioni di spermatozoi vitali. Il maschio è quindi sempre fecondo, al contrario della donna la cui fertilità è circoscritta a pochi giorni ogni mese nel periodo dell'ovulazione. Le fasi 1. Nell'ovaio si sviluppa un follicolo alla volta: lì si producono gli ormoni e matura un ovocita, cioè una cellula uovo. Dopo due settimane circa il follicolo diventa una piccola cisti di oltre 2 cm, a questo punto si apre espellendo l'ovocita che è aspirato nella tuba dove potrà essere fecondato da uno spermatozoo. 2.a Se avviene la fecondazione, i due gameti formano una nuova cellula che comincia a moltiplicarsi dando origine ad un nuovo organismo; questo lentamente arriverà nell'utero, dove troverà l'endometrio al massimo dello sviluppo, pronto per accoglierlo. Si instaurerà, quindi, una gravidanza 2. b Se l'ovocita non è fecondato, muore in pochi giorni e l'endometrio, dopo 14 giorni dall'ovulazione, si sfalda dando luogo alla mestruazione. A questo punto il ciclo ricomincia. Esempio di ciclo mestruale di 28 giorni L’ovulazione rappresenta il periodo fertile di ciascun ciclo, cioè il momento in cui possono avvenire la fecondazione e il concepimento, che avviano una gravidanza. Questo processo si verifica di solito alla metà del ciclo mestruale. follicolo ovulo rilasciato Ma attenzione: il periodo fertile va da alcuni giorni prima ad alcuni giorni dopo il momento dell’ovulazione. Usa sempre un metodo contraccettivo efficace ovaia I sintomi premestruali: Oltre 150 diversi disturbi che si possono verificare nel periodo precedente le mestruazioni SINTOMI FISICI SINTOMI PSICOLOGICI Dolore al seno Alterazione dell'umore e depressione Sensazione di gonfiore Voglia di piangere sentirsi "giù di corda" Rigonfiamento di volto, addome e dita Stanchezza, affaticamento Aumento di peso Tensione, disagio, inquietudine Cefalea Irritabilità Variazioni dell'appetito Difficoltà di coordinazione Acne e altre eruzioni cutanee Difficoltà di concentrazione Costipazione o diarrea Alterazioni dell'interesse sessuale Rigidità muscolare o articolare Disturbi del sonno Dolori generali, soprattutto alla schiena Appetito insaziabile Crampi/dolori addominali Aggressività Emicrania, asma, rinite od orticaria Perdita dell'autocontrollo Contraccezione: un po’ di storia… Fin dall'antichità il problema della contraccezione è stato di fondamentale importanza: alcuni papiri egiziani del 2000 a.C. parlano di resti di coccodrillo da inserire in vagina Greci e Romani usavano pozioni composte di estratti d’erbe e di miele, unguenti oppure riti magici. Utilizzavano inoltre cappucci di lino che, messi sul pene, erano impiegati a mo’ di profilattici. In quest’epoca venivano impiegati dei profilattici fatti con l’intestino di animali o la pelle dei pesci Nel medioevo, bisogna distinguere tra la civiltà arabo-islamica, la cui religione si dimostrava tollerante e favorevole al controllo delle nascite, e il mondo cristiano, dove la Chiesa cattolica condannava e reprimeva sessualità e la contraccezione. … Dal XVIII secolo la contraccezione è stata introdotta per la pianificazione familiare. Fino allora, infatti, era usata soprattutto in ambito extraconiugale, particolarmente con le prostitute. La contraccezione diventa democratica: prima era praticata principalmente tra le classi più ricche. Nel 1843 Goodyear (1843), scopre la gomma: alla sostituzione dei preservativi in budello di vitello con preservativi di gomma. Nel 1919 il fisiologo Ludwig Haberlandt individua il principio della pillola anticoncezionale Ma il percorso è ancora lungo… 1928: introdotto il primo farmaco ormonale estrogeno. 1929: Adolf Butenandt (1903-1995), biochimico, premio Nobel, isola con successo l’estrone. 1934: nei laboratori Schering AG i chimici Schwenk e Hildebrand mettono a punto la sintesi dell’estradiolo. È l'inizio della moderna terapia ormonale. 1938: Hans Inhoffen e Walter Hohlweg mettono a punto nei laboratori Schering l’etinilestradiolo che tuttora rappresenta la componente estrogena dei contraccettivi orali. 1950: Margaret Sanger, fondatrice dell’America and Planned Parenthood Federation, incontra il biochimico Gregory Pincus. La 71enne Sanger convince Pincus della necessità della contraccezione orale. La Sanger raccoglie 50.000 dollari. Ha inizio la ricerca. 1956: Gregory Pincus, insieme ai colleghi Min Chuh Chang e John Rock, ginecologo di Harvard, conduce il primo trial su 60 donne volontarie. In questo stesso anno Pincus realizza con successo un trial su 6.000 donne di Puerto Rico e Haiti. 1961: il 10 giugno la Schering di Berlino introduce sul mercato Anovlar®, il primo contraccettivo orale disponibile in Europa e, nello stesso anno, anche in Australia. La pillola è considerata una fra le più importanti invenzioni del XX secolo La contraccezione e la società 1965-1968: la pillola genera discussioni e resistenze in tutta Europa. Ne viene raccomandato l’uso solo per regolarizzare i disordini mestruali e solo nelle donne sposate. 1968: anno della rivolta studentesca e della rivoluzione sessuale : la pillola diventa il simbolo del cambiamento nel mondo Occidentale. 1971: la Corte Costituzionale italiana abroga l’art. 533 del codice penale, che proibiva ufficialmente la contraccezione nel nostro Paese. 1975: in Italia una legge istituisce i consultori pubblici all’interno dei quali è possibile pubblicizzare e informare liberamente sui contraccettivi. 1978: in Italia viene approvata la legge n. 194 che legalizza l’interruzione volontaria di gravidanza. I metodi contraccettivi: come scegliere? Requisiti di un metodo contraccettivo ideale EFFICACIA INNOCUITÀ REVERSIBILITÀ ACCETTABILITÀ I metodi contraccettivi: come si distinguono? Si dividono in tre categorie: 1. Ormonali: la pillola, il cerotto transdermico, l’anello vaginale, il sistema intrauterino 2. Meccanici: il profilattico (o preservativo o condom), la spirale, il diaframma 3. Naturali: Ogino-Knaus, temperatura basale, Billings, ecc. Sicurezza dei vari metodi contraccettivi PILLOLA ESTROPROGESTINICA 99,98-99,2% DISPOSITIVO INTRAUTERINO 99-97,5% DIAFRAMMA Metodi a confronto… 95-86% PRESERVATIVO 93-85% TEMPERATURA BASALE 92-85% COITO INTERROTTO 90-82% SPERMICIDI BILLINGS OGINO-KNAUS NESSUNO 45-35% 83-75% 75-70% 74-60% I NON metodi: il coito interrotto Consiste nell'estrarre il pene dalla vagina prima della eiaculazione. Perché NO: 5 buoni motivi 1.presuppone un buon autocontrollo che chi è alle prime (e spesso sporadiche) esperienze non possiede; 2.prevede un completo controllo maschile del rapporto, che si interrompe bruscamente quando decide lui. Può quindi interferire negativamente sui complessi meccanismi psico-affettivi che regolano la coppia; 3.fallisce nel 20% dei casi, uno su 5! 4.non protegge dalle Malattie Sessualmente Trasmissibili; 5.non è adatto a tutte quelle situazioni in cui il livello di attenzione è già minato (abuso di alcol o droghe, rapporti consumati in auto o in luoghi non “sicuri”, ecc.) tipici dell’adolescenza. I metodi ormonali: la pillola I metodi ormonali: la pillola Cos'è: E' un metodo contraccettivo ormonale (estrogeno + progestinico) È l'anticoncezionale più sicuro fino ad oggi conosciuto. Il tipo di molecole associate e il rapporto tra le quantità di ormoni caratterizza le differenti pillole attualmente disponibili: • a dosaggio fisso (pillola monofasica) ovvero in ogni pillola è contenuta la stessa quantità di steroidi. • a dosaggio variabile in due fasi (pillola bifasica) quando l'estrogeno è a dosaggio fisso e il progestinico viene assunto in due dosaggi differenti. • a dosaggio variabile in tre fasi (pillola trifasica) quando gli ormoni sono associati in 3 dosaggi differenti • a dosaggio variabile in 4 fasi (pillola quadrifasica) Come funziona: La pillola agisce essenzialmente in tre modi: 1) impedisce la maturazione dell'ovulo; 2) mantiene il muco cervicale molto denso in modo che gli spermatozoi non lo possano attraversare; 3) limita lo sviluppo del rivestimento uterino (endometrio) rendendolo inadatto all'annidamento dell'ovulo. A cosa serve? E' considerato il miglior metodo contraccettivo per le adolescenti grazie alla sua elevata efficacia (sfiora il 100%) e alla presenza di numerosi benefici extracontraccettivi. Principali benefici: • Riduce le irregolarità mestruali • Riduce il dolore mestruale, • Riduce i sintomi premestruali • Combatte l’acne e la pelle grassa • Combatte la peluria in eccesso • Protegge dalla formazione di cisti ovariche o mammarie Attenzione! Bisogna scegliere la pillola giusta, non tutte ottengono questi effetti Come si prende? Bisogna assumere una pillola al giorno, sempre alla stessa ora. Quando iniziare? La prima confezione va iniziata il primo giorno di flusso mestruale, le successive di seguito, rispettando la pausa di 7 giorni se quel tipo di pillola lo prevede (ve ne sono alcune che contengono 28 pillole per ogni confezione e non prevedono la pausa). In caso di dimenticanza La procedura da seguire varia se sono o meno trascorse più di 12 ore La sicurezza non è garantita se subito dopo l’assunzione (entro 3- 4 ore) si verifica un episodio di vomito o di diarrea. Effetti indesiderati I più comuni sono: • Nausea • Tensione mammaria • Mal di testa • Possibile aumento di peso • Possibile calo della libido Attenzione: la pillola non va d’accordo con il fumo SMETTI DI FUMARE O NON INIZIARE. Il FUMO: Ti rovina la salute Compromette la tua vita sessuale (per lei no alla pillola, per lui problemi di erezione) Ti macchia i denti Ti avvolge in un odore sgradevole che non ti lascia mai Invecchia la pelle e la rende grigiastra La pillola: consultiamo WIKIPEDIA Fisiologia La pillola contraccettiva agisce grazie alla combinazione di piccole quantità di un estrogeno e di un progestinico. L'assunzione quotidiana di questi due ormoni inibisce gli eventi ormonali che inducono l'ovulazione. • Oltre a sopprimere l'ovulazione, la pillola è causa di meccanismi contraccettivi accessori che ne aumentano la sicurezza: provoca infatti l'ispessimento della mucosa cervicale, rendendo così difficoltoso il passaggio degli spermatozoi attraverso la cervice. • Alcuni scienziati sostengono che le possibilità di ovulazione durante l'assunzione della pillola anticoncezionale siano molto ridotte. Da questo concludono che è improbabile che le modifiche all'endometrio possano giocare un ruolo rilevante nell'efficacia del farmaco. Altri presentano analisi più complesse per smentire la sussistenza di questi effetti, mentre altri scienziati ancora sostengono che i dati di cui si dispone confermino tali meccanismi. Vantaggi • efficacia contraccettiva elevatissima; • facilità di utilizzo; • nessuna interferenza con l'atto sessuale; • regolarizzando e modulando il ciclo ovarico riduce la dismenorrea e il dolore pelvico; • riduce la perdita di sangue mestruale e per questo può essere usata nella terapia dell'anemia ferrocarenziale associata alla menorragia; • riduzione degli episodi acuti di malattia infiammatoria pelvica, con conseguente riduzione del rischio globale di infertilità; • riduzione della patologia cistica dell'ovaio; • riduzione di miomi uterini; • le recenti formulazioni con progestinici con proprietà antiandrogenizzanti possono essere utilizzati per ridurre acne e irsutismo; • diminuzione del rischio di mortalità correlata a ischemia miocardica o altre patologie circolatorie; • protezione da patologie dell'apparato riproduttivo femminile. In particolare sono stati dimostrati per i contraccettivi orali effetti benefici nelle donne affette da endometriosi sintomatica; anche i disturbi mestruali come dolore e perdite ematiche eccessive possono essere alleviati dall'uso della pillola; • Altro…vedi WIKIPEDIA Effetti indesiderati L'uso della pillola può comportare i seguenti svantaggi: • deve essere assunta con regolarità e precisione, altrimenti la sua efficacia anticoncezionale viene persa; • l'uso della pillola può favorire o peggiorare (in persone predisposte) ipertensione e malattie cardiocircolatorie, le nuove formulazioni hanno però un dosaggio minore di estrogeni che diminuisce questo rischio rispetto alle vecchie pillole; • pillole con elevato tenore estrogenico possono aumentare la frequenza degli episodi emicranici; • particolari agenti progestinici con azione androgenizzante (raramente utilizzati), possono peggiorare od indurre seborrea ed acne; • può dare alcuni effetti collaterali spiacevoli, soprattutto all'inizio dell'assunzione: fra questi, nausea, tensione mammaria (sovente leggera, correggibile adottando pillole con clima estrogenico minore), sensazione di gonfiore, lieve aumento di peso, leggere perdite di sangue al di fuori delle mestruazioni, prive di qualsiasi significato patologico e spesso associate con irregolarità di assunzione, depressione, calo della libido; • interferisce con alcuni farmaci, come antibiotici e antivirali, che possono ridurne l'efficacia. • la sua funzione è anticoncezionale, e non di protezione dalle malattie sessualmente trasmissibili, il cui contagio può essere scongiurato solamente con l'uso del preservativo. • In passato, alcuni studi evidenziarono un aumento del rischio relativo di contrarre cancro al seno, all'utero e alle ovaie in donne che assumevano estrogeni, rischio che era proporzionale alla durata del trattamento. Studi più recenti relativi anche alle formulazioni più recenti a ridotto contenuto di estrogeni, hanno invece evidenziato come siano rilevabili solo modesti e non significativi incrementi dell'incidenza di tumore mammario associato all'uso dei contraccettivi orali. Ma se leggi il bugiardino…. I metodi ormonali: il Cerotto Transdermico Cerotto che contiene estrogeno e progestinico. Dura 7 giorni, nel corso del mese ne vengono quindi utilizzati 3. Segue una pausa di sospensione di una settimana durante la quale si verificano le mestruazioni. Il meccanismo di azione del cerotto è comparabile a quello della pillola così come le indicazioni e le controindicazioni e gli effetti indesiderati. L’efficacia contraccettiva si riduce in caso di distacco anche parziale del cerotto prima della scadenza. I metodi ormonali: l’anello vaginale • In materiale biocompatibile, flessibile e trasparente, va introdotto in vagina (puoi farlo da sola). • Contiene estrogeno e progestinico che vengono rilasciati ogni giorno a quote fisse. • Va lasciato in vagina per 3 settimane e quindi rimosso. Dopo una sospensione di una settimana ne deve essere inserito uno nuovo. Il meccanismo di azione dell’anello vaginale è comparabile a quello della pillola così come le indicazioni, le controindicazioni e gli effetti indesiderati, salvo un aumento delle vaginiti, specie da candida I metodi ormonali: il sistema intrauterino a rilascio ormonale E’ un dispositivo da inserire in utero che rilascia per lungo tempo un ormone progestinico, il levonorgestrel. La sua efficacia dura per 5 anni. Agisce rendendo più difficile la risalita degli spermatozoi lungo le pareti dell'utero e riduce la crescita della mucosa uterina. Nei primi mesi possono verificarsi dei sanguinamenti irregolari. Può determinare una riduzione del flusso ed è quindi consigliato a donne con mestruazioni molto abbondanti. È consigliato a donne che abbiano già avuto un figlio. I metodi meccanici: il preservativo Il profilattico è l’unico anticoncezionale che protegge anche dalle malattie sessualmente trasmissibili. Ad ogni rapporto ne va utilizzato uno nuovo. Il pene deve essere estratto dalla vagina ancora eretto per evitare fuoriuscite di sperma. Può diminuire la sensibilità nel rapporto, anche se questa percezione varia molto da persona a persona. Può determinare allergia da lattice ma in farmacia si trovano profilattici anallergici. Come glielo chiedo? Il preservativo è accusato di rovinare la naturalezza del rapporto. Non bisogna provare imbarazzo: è una misura necessaria per la vostra reciproca sicurezza. • Conservatelo lontano da fonti di luce e calore • Tenetelo al riparo da chiavi od oggetti taglienti • Fate attenzione a maneggiarlo per non danneggiarlo con le unghie Se è dotato di serbatoio va applicato lasciando uno spazio di un cm in punta per contenere lo sperma. I metodi meccanici: la spirale Viene introdotta nell’utero dal medico. Rilascia ioni di rame che modificano l’ambiente intrauterino ed inibiscono la risalita degli spermatozoi e l’eventuale impianto dell’ovulo. È di norma controindicata in: • donne giovani • donne che non hanno avuto figli • donne che soffrono di disturbi mestruali • donne con malformazioni dell’utero • donne con alterazioni della coagulazione • donne allergiche al rame. I metodi meccanici: il diaframma È un cappuccio di gomma che separa la vagina dal canale cervicale e impedisce l’ingresso degli spermatozoi. Ne esistono di varie misure. Serve un’adeguata formazione per applicarlo. Va inserito prima di ogni rapporto e rimosso dopo almeno otto ore. È opportuno utilizzarlo con una crema spermicida È controindicato in donne con estroflessione dell’utero, infiammazioni uterine o vagina stretta. I metodi naturali I metodi naturali Si basano sull’astinenza periodica dai rapporti sessuali durante i giorni fecondi della donna. Diverse le metodiche utilizzate. Nel metodo Ogino-Knaus si calcolano i giorni decorsi in base al calendario mestruale. Nel metodo Billings i giorni fecondi vengono stabiliti osservando la qualità del muco cervicale (più filante, abbondante e trasparente rispetto ai giorni non fertili). Nel metodo della temperatura basale i giorni fertili vengono identificati osservando e controllando accuratamente l’andamento della temperatura corporea per individuare i giorni sicuri. I metodi naturali: perché no • Sono poco adatti ad una ragazza che non ha ancora mestruazioni regolari e che spesso non vuole negarsi la gioia di un rapporto perché è un “giorno no” • Il partner potrebbe non essere sempre d’accordo… • Rimane alta la percentuale di insuccesso (in media del 25%) • Non proteggono dalle MST Attenzione: si può rimanere incinta anche facendo l’amore durante le mestruazioni. Il rischio è molto basso ma non è pari a zero Il consiglio del ginecologo: il “doppio olandese” Entrambi i partner devono fare la propria parte: Lei, utilizzando un contraccettivo ormonale, il più sicuro in assoluto. Lui, utilizzando SEMPRE il preservativo. Solo in questo modo è possibile proteggersi da gravidanze indesiderate e Malattie Sessualmente Trasmissibili (MST). Ma la contraccezione in Italia si usa molto poco… Utilizzo di contraccettivi ormonali in Italia Sardegna 31,1% Valle D'Aosta 24,4% 21,9% Liguria 21,2% Emilia Romagna Trentino Alto Adige 20,6% Lombardia 20,4% Toscana 20,3% 19,9% Piemonte 18,5% Friuli Venezia Giulia 17,9% Veneto Lazio 16,3% Italia 16,2% Umbria 16,1% 14,5% Marche 13,2% Abruzzo 11,3% Sicilia Puglia Molise Calabria Campania Basilicata 9,8% 9,4% 9,3% 7,9% 7,6% La contraccezione di emergenza La “pillola del giorno dopo” non è un’alternativa a contraccezione ormonale e preservativo! Quando assumerla: In caso di rapporto a rischio e in tutti i casi di rapporti non protetti: · · · · · · · Assenza di contraccezione Rottura o sfilamento del preservativo Eiaculazione sui genitali Coito interrotto fallito Errore nel calcolo dei giorni fertili Dimenticanza di due giorni della pillola Ritardo di più di due giorni della ripresa dell'assunzione della pillola Come assumerla: Il metodo più diffuso è la “pillola del giorno dopo”, che utilizza due compresse di progestinico (levonorgestrel), da assumersi insieme entro 12 ore e non oltre le 72 ore dal rapporto ritenuto a rischio. L’efficacia è massima (95%) se la pillola è assunta entro le 12 ore dal rapporto, è dell’85% se entro le 24 ore, ma cala al 58% se assunta circa 72 ore dopo il rapporto. La pillola del giorno dopo non è un abortivo, infatti non è efficace se l’impianto dell’ovulo è già avvenuto. Effetti indesiderati I più diffusi sono: nausea, vomito, dolori addominali, mal di testa. L'uso contemporaneo di alcuni farmaci può interferire con l'efficacia della contraccezione di emergenza Controindicazioni È opportuno evitarla in caso di emorragia vaginale di origine non accertata, tromboembolismo venoso, emicrania (non la comune cefalea), allergia a uno dei componenti della pillola. Come ottenerla? È necessaria la prescrizione medica: bisogna rivolgersi al medico curante, al ginecologo, al consultorio di zona o al pronto soccorso (o guardia medica). Il personale è tenuto a prescrivervi la “pillola di emergenza” ed anche al segreto professionale. Va considerata una prescrizione d'urgenza, poiché il ritardo espone a un rischio maggiore di gravidanza indesiderata. La visita ginecologica non è obbligatoria. Può essere richiesto un test di gravidanza. La pillola del giorno dopo, da contraccettivo di emergenza si sta trasformando in un vero è proprio anticoncezionale. Un fenomeno preoccupante se si considera che oltre il 55 per cento delle donne che utilizzano la pillola del giorno dopo hanno meno di 20anni. L'allarme è stato lanciato da Alessandra Graziottin, direttrice del centro di ginecologia del S.Raffaele di Milano che ha spiegato che il fenomeno è preoccupante perché nell'arco di sei anni il ricorso alla contraccezione di emergenza (pillola del giorno dopo) è cresciuto in maniera vertiginosa non solo fra le giovanissime, anche se quest'ultime rimangono le maggiori fruitrici. Stando ai dati statistici il 55 per cento avrebbero dai 14 ai 20 anni mentre il 45 per cento sono donne dai 20 ai 50anni. E ora? Che facciamo??? • pausa Una PAUSA!!!! Scuola per Operatori di Pastorale Familiare Diocesi di Como IV edizione, 2011-2013 II Anno, seconda settimana estiva Ain-Karim 22-26 agosto 2012 “Fecondazione assistita” Sterilità: definizione La sterilità è l'incapacità biologica da parte di un uomo o di una donna di contribuire al concepimento. Per infertilità invece si intende l'incapacità di portare a termine una gravidanza in una donna in grado di concepire. La differenza tra i due termini spesso viene elusa anche in ambito formale: autorità sanitarie, progetti ministeriali, personale medico, utilizzano come sinonimi due termini che tali non sono. L’infertilità è considerata dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) una patologia. Per infertilità si intende l’assenza di concepimento dopo 12/24 mesi di rapporti mirati non protetti. In una coppia che ha rapporti sessuali in periodo fertile senza ricorrere ad alcun sistema di contraccezione questa probabilità è del 20-25% circa per ogni ciclo. Il termine di «sterilità primaria» si riferisce a persone che non sono mai state in grado di concepire, mentre «sterilità secondaria» è l’impossibilità di concepire un secondo figlio dopo aver già concepito e/o portato a termine una normale gravidanza. Tecnicamente, non si parla di sterilità secondaria se uno dei partner è cambiato. L’infertilità è un fenomeno in crescita che riguarda circa il 15-20% delle coppie. La sterilità femminile conta per un terzo dei casi, quella maschile per un altro terzo, la sterilità di coppia (sterilità combinata) per il 15% e il resto rimane "inspiegato". In Italia secondo una relazione presentata dall'Istituto Superiore di Sanità al Parlamento il 30 aprile 2008, si riscontrano i seguenti fattori causali di infertilità: Fattori causali infertilità (%) Fattore maschile 25,5% Infertilità endocrina ovulatoria 16,9% Endometriosi 6,0% Fattore sia maschile che femminile 17,3% Infertilità inspiegata 29,1% Altro 5,3% Da tener presente… La fertilità femminile è massima a 23 anni. Quindi decresce, anche se lentamente, fino a 30 anni, un po' più rapidamente tra i 30 e i 35, poi rapidamente dopo i 35 anni, fino alla menopausa, il periodo in cui nella donna cessa l'ovulazione. Durante il ciclo mestruale l'ovulo è fecondabile tra il 12º e il 16º giorno circa, fuori da questi giorni la fecondazione non è più possibile. I fattori che possono impedire la fecondazione dell'ovulo sono molteplici e la valutazione nei singoli casi può divenire complicata. Tra la cause maggiormente oggetto di studio vi è la carenza di acido folico. Anche l’età degli uomini è importante L’infertilità riguarda in uguale misura sia gli uomini che le donne, ed anzi alcuni studi sottolineano la crescita dell’infertilità da fattore maschile. Inoltre, sono ormai sempre più numerosi gli studi che dimostrano un declino della fertilità maschile correlata all’età. Un prima riduzione della qualità dello sperma inizia già dopo i 35 anni (ed è significativa dopo i 40 anni) ed è correlata spesso ad una maggiore incidenza di aborti spontanei, indipendentemente dall’età della donna. Gli studi più stringenti sono stati condotti sulle coppie infertili, ma anche le prime ricerche condotte sulla popolazione generale hanno dimostrato un aumento del tempo di attesa di una gravidanza nelle coppie in cui l’uomo ha più di 35 anni. Consigli per proteggere la fertilità I “buoni consigli” per proteggere la fertilità, si riferiscono in gran parte allo stile di vita e alla scelta di non rimandare troppo la decisione di avere un figlio. a) proteggere la propria salute: l’infertilità dipende in ugual misura dall’uomo e dalla donna. Le cause sono spesso patologie prevenibili e comunque facilmente curabili se affrontate tempestivamente; b) non aspettare troppo tempo: dopo i 30 anni per la donna e dopo i 40 per l’uomo, peggiora la qualità genetica di ovociti e spermatozoi; c) stare attenti alle infezioni: una banale infezione, se trascurata, può portare a conseguenze irreversibili per la fertilità; d) alimentarsi in modo corretto: un eccesso o una forte diminuzione del peso corporeo possono compromettere la fertilità; e) non fumare e non usare sostanze stupefacenti o anabolizzanti: l’assunzione di alcune droghe, anche in modo saltuario, può interferire con la normale produzione di ormoni e nuocere alla fertilità. Gli anabolizzanti usati per aumentare la massa muscolare possono danneggiare per sempre la fertilità; f) controllarsi regolarmente: non trascurare la salute sessuale, consultare il medico e sottoporsi a un controllo presso un consultorio o uno specialista. Possibili cause di infertilità femminile Cause generali: Diabete mellito, disordini della tiroide, malattie alle ghiandole surrenali; rilevanti malattie epatiche, o renali; cause psicologiche Cause ipotalamiche: Disfunzioni dell'ipotalamo; iperprolattinemia Cause ovariche: Sindrome dell'ovaio policistico; anovulazione; menopausa prematura; tumore ovarico Cause tubariche: occlusione tubarica Cause uterine: Malformazione dell'utero Cause cervicali: Stenosi cervicale; anticorpi antispermatici Cause vaginali: Vaginismo, ostruzione vaginale Possibili cause di infertilità maschile Cause pre-testicolari: Problemi endocrini, es. diabete mellito, disordini della tiroide, disordini ipotalamici, criptorchidismo, cause psicologiche, intossicazioni da droghe, alcool, sostanze chimiche, uso di alcuni farmaci (antidepressivi, neurolettici...); avitaminosi (in particolare la carenza di acido folico); irradiazione con raggi x o gamma; fonti di calore che elevino la temperatura testicolare in modo costante e continuativo. Cause testicolari: Cause genetiche, neoplasie, varicocele, trauma, esiti di Parotite epidemica Cause post-testicolari e peniene: Ostruzione del Dotto deferente, infezioni, disfunzioni o malformazioni del pene Diagnosi I due partner devono essere sottoposti ad accertamenti specifici per individuare la possibile causa di sterilità. Una buona indagine preliminare che prenda in considerazione abitudini sessuali, malattie pregresse, caratteristiche dei cicli mestruali e così via è indispensabile per orientare le ricerche successive. …e prima ancora…: sanno quando si fanno i bambini??? Donna Nella donna occorre valutare la presenza di ovulazione e l'assenza di ostruzioni a livello delle tube. A tale scopo si utilizzano: • il semplice rilevamento della temperatura corporea durante tutto il ciclo mestruale; • l'isterosalpingografia, esame radiologico eseguito con mezzo di contrasto che evidenzia la cavità uterina, il decorso e la presenza di ostruzioni a livello delle tube; • l'ecografia dell'utero e delle ovaie per individuare eventuali malformazioni o malattie; • la laparoscopia mediante un endoscopio a fibre ottiche introdotto nell'addome, che consente di osservare direttamente lo stato delle tube, delle ovaie e della pelvi; • possono essere utili, inoltre, esami ormonali e test cromosomici per eventuali malattie genetiche. Uomo L'esame principale da eseguire in caso di sospetta sterilità maschile è l'esame dello sperma: lo spermiogramma. Questa analisi include il conteggio degli spermatozoi, la misura della loro forma e della loro motilità al microscopio: – la produzione di pochi spermatozoi è detta oligospermia, l'assenza di spermatozoi azoospermia; – una produzione quantitativamente sufficiente ma con scarsa motilità è detta astenozoospermia. Al bisogno si possono effettuare anche esami culturali, ormonali, cromosomici e di valutazione morfologica degli organi dell'apparato urogenitale maschile. Una delle cause frequenti di infertilità maschile è rappresentata dal varicocele. Il Varicocele è la dilatazione varicosa delle vene nello scroto. In alcuni uomini le vene attorno al testicolo possono allargarsi o dilatarsi; le vene dilatate sono definite come varicocele. Le vene dilatate determinano un innalzamento di pochi gradi della temperatura del testicolo che se si mantiene per lungo tempo può causare infertilità. Una delle tecniche esistenti per la rimozione del varicocele è la embolizzazione retrograda venosa. L'intervento consiste nell'entrare con un piccolo catetere nelle vena femorale e raggiungere i vasi sanguigni da trattare. Poi si inietta una sostanza sclerosante (o una endo-clip) che chiuderà il vaso venoso patologico, impedendo cosi il reflusso venoso nel testicolo che è stato la causa del varicocele e quindi della astenoteratozoospermia. La risoluzione del varicocele determina un miglioramento nella conta e nella mobilità spermatica. Accertata la causa di infertilità, si può cominciare un trattamento presso un centro di Procreazione medicalmente assistita (Pma). Le tecniche di Pma si suddividono in tecniche di I e di II livello. 1) Le prime sono caratterizzate da una relativa semplicità di esecuzione: non prevedono nessuna o solo una minima manipolazione dei gameti, e la fecondazione avviene all’interno del corpo della donna, come nella procreazione naturale. 2) Le seconde sono invece più complesse, perché comportano una manipolazione dei gameti femminili e maschili, e perché prevedono quasi sempre la fecondazione in vitro, cioè in provetta, e il successivo trasferimento dell’embrione nell’utero. La principale delle tecniche di II livello si chiama appunto Fivet, una sigla che significa Fecondazione in Vitro ed Embrio-Transfer. Dalla Fivet che ha portato a una gravidanza per la prima volta nel 1978, derivano tutte le tecniche avanzate di Pma. TECNICHE DI PRIMO LIVELLO 1. Il monitoraggio dell'ovulazione Per chi. A metà strada tra diagnosi e terapia, consiste in una serie di ecografie che servono a controllare la crescita del follicolo (la piccola sacca nelle ovaie al cui interno ogni mese matura un ovulo che può essere fecondato). Serve per verificare se l’ovulazione avviene oppure no, e anche per indicare alla coppia quali sono i giorni migliori per avere rapporti sessuali, favorendo quindi le probabilità di concepire un bambino. Come. La donna si sottopone a ecografie transvaginali quotidiane o a giorni alterni dalla fine delle mestruazioni fino a ovulazione avvenuta, e, eventualmente, a dosaggi ormonali (si tratta di esami del sangue) dell’estradiolo (prima dell'ovulazione) e del progesterone (dopo l'ovulazione). 2. La stimolazione dell'ovulazione • Per chi. Se la donna ha cicli privi di ovulazione (anovulatori) o con ovulazione irregolare, possono esserle somministrate basse dosi di farmaci che stimolano l'attività delle ovaie e la produzione di follicoli. La stimolazione può essere consigliata anche a donne che ovulano normalmente per far sì che le ovaie producano più di un follicolo, aumentando quindi le probabilità di un concepimento. • Come. I dosaggi dei farmaci vanno personalizzati: se le dosi sono troppo basse si rischia di non avere alcun follicolo, se troppo alte c'è il rischio di iperstimolazioni (rischio non frequente ma che provoca ingrossamento delle ovaie, accumulo di liquido nell’addome, e possibili complicazioni respiratorie, cardiache, epatiche e renali) e di gravidanze plurigemellari: perciò durante il trattamento la crescita follicolare viene seguita attraverso ecografie e dosaggi dell’estradiolo (l'ormone prodotto dai follicoli stessi). Nel momento in cui un numero sufficiente di follicoli raggiunge un buono stadio di crescita, viene iniettato un farmaco induttore dell’ovulazione e si può procedere o con i rapporti mirati o con una tecnica di Pma. 3. L'inseminazione • Per chi. È la più diffusa tra le tecniche di Pma di base: in pratica, gli spermatozoi vengono introdotti nel corpo della donna per facilitare l'incontro con l'ovocita. È indicata, per esempio, quando c'è un problema durante il passaggio degli spermatozoi nel muco cervicale perché permette di depositarli direttamente nell’utero, oppure nei casi di lieve oligoastenospermia (quantità, motilità o forma degli spermatozoi al di sotto della norma) perché prima dell'inseminazione il liquido seminale viene trattato in modo da migliorarne la qualità. Si ricorre all’inseminazione anche quando si utilizza seme proveniente da un donatore (ma in Italia ciò è vietato dalla Legge 40) o come prima terapia nei casi di infertilità inspiegata (infertilità idiopatica). • Come. Gli spermatozoi vengono depositati per mezzo di un catetere nella cavità uterina (inseminazione intrauterina). Prima dell¹inseminazione c'è il monitoraggio ecografico dell'ovulazione, eventualmente preceduto da un trattamento ormonale di stimolazione dell'ovulazione stessa. L'inseminazione si effettua dopo la somministrazione di un ormone: l’ovulazione avviene circa 36 ore dopo l'iniezione, perciò si può calcolare il momento giusto per l'intervento. Qualche ora prima dell’inseminazione l’uomo deve fornire un campione di liquido seminale (può raccoglierlo anche a casa, in un contenitore sterile per le urine, purché lo consegni al centro medico entro massimo un’ora) che viene sottoposto a un trattamento (capacitazione), per selezionare gli spermatozoi più mobili e morfologicamente normali. • Dopo. Nei giorni successivi, può essere prescritta alla donna una terapia ormonale per aiutare l'impianto dell'embrione. Le percentuali di successo variano molto in base al numero di follicoli che si sviluppano e alla qualità del seme. Riassumendo: TAPPE DI UNA IUI (AIH) • stimolazione dell'ovulazione: la donna assume farmaci che inducono l'ovulazione o stimolano le ovaie a produrre più di un follicolo • monitoraggio dell'ovulazione: tramite ecografie ed eventualmente dosaggi ormonali si seguita la reazione delle ovaie ai farmaci e si controlla lo sviluppo dei follicoli • induzione dell'ovulazione: una dose di gonadotropina corionica (5000-10.000 unità) innesca l’ovulazione, che avviene circa 36 ore dopo l'assunzione del farmaco • preparazione del liquido seminale: qualche ora prima dell'inseminazione l'uomo produce per masturbazione un campione di liquido seminale, che viene trattato in laboratorio in modo da migliorarne le caratteristiche e prepararlo per l’inseminazione • inseminazione: il seme è inserito nell'utero tramite un catetere; se il medico lo ritiene opportuno l'inseminazione può essere ripetuta due volte a distanza di alcune ore • supporto della fase post-inseminazione con farmaci (progesterone o HCG) che aiutino l’impianto dell'eventuale embrione formatosi I motivi per cui può essere indicata una inseminazione anziché un rapporto sessuale mirato sono essenzialmente due: - l'esistenza di un problema nell'interazione tra il muco cervicale e gli spermatozoi; - una scarsa (ma non scarsissima) qualità del liquido seminale. Nel primo caso l'inseminazione consente di bypassare il muco cervicale, mentre nel secondo caso la qualità del liquido seminale può essere migliorata con la capacitazione. - Un terzo motivo per ricorrere all'inseminazione è la necessità di usare seme proveniente di un donatore. Invece l'inseminazione è inutile in caso di oligospermia o astenospermia severa: una inseminazione, per essere efficace, richiede infatti almeno 6-8 milioni di spermatozoi mobili e di forma normale. Inoltre l'inseminazione è inutile in caso di problemi tubarici; prima di fare una inseminazione bisogna sempre verificare la condizione delle tube con esami mirati, ad es. una isterosalpingografia. Molti esperti di riproduzione sono scettici sull'efficacia delle inseminazioni e ritengono che il loro successo sia dovuto più che altro alle tecniche che le accompagnano, cioè la stimolazione ovarica e la capacitazione del liquido seminale. Molti ritengono che in assenza di questi "aiuti" le inseminazioni non avrebbero percentuali di successo maggiori dei normali rapporti mirati. Non è facile, peraltro, trovare dati attendibili sulle percentuali di successo delle inseminazioni. Le stime più ottimistiche parlano del 25% di successi per ciascun tentativo, mentre altri dati parlano del 15% o addirittura dell'8%. TECNICHE DI SECONDO LIVELLO 1. FIVET Fecondazione in Vitro con Embryo Transfert Per chi. La Fivet è una tecnica molto diffusa, che permette di trattare varie disfunzioni sia femminili che maschili: per esempio, endometriosi, occlusione bilaterale delle tube, mancanza o spermatozoi alterati (scarso numero, scarsa motilità, danni morfologici); è anche indicata per l'infertilità idiopatica che non ha avuto risultati con tecniche di Pma di primo livello. Una Fivet è una procedura complessa che dura circa quattro settimane, in varie fasi. Come. La stimolazione ovarica. Le ovaie vengono stimolate a produrre più follicoli contemporaneamente per recuperare più ovociti da fecondare. Lo sviluppo dei follicoli viene controllato per mezzo di ecografie e dosaggi dell’estradiolo (l'ormone che aumenta con lo sviluppo dei follicoli), anche per scongiurare il pericolo di una iperstimolazione ovarica. Quando i follicoli sono abbastanza sviluppati, si somministra una dose di Hcg o di Lh che ne completa la maturazione. Dopo 36 ore circa c’è l’ovulazione e quindi il prelievo degli ovociti. Il pick-up. Per prelevare gli ovociti si inserisce un ago sottilissimo nella parete della vagina e, con la guida di un ecografo, si aspira il liquido all’interno dei follicoli. Solo in rarissimi casi se l’ovaio non è raggiungibile diversamente il pick-up è effettuato con una piccola incisione dell’addome (laparoscopia). Il prelievo avviene in anestesia locale o generale. La preparazione. Gli ovociti vengono esaminati al microscopio per controllare lo stadio di maturazione, quindi messi in coltura e in incubazione per qualche ora. Nel frattempo l'uomo deve produrre un campione di liquido seminale: alcuni centri fanno consegnare un campione di seme qualche giorno prima del pickup e lo congelano. Nei casi di azoospermia è possibile recuperare gli spermatozoi direttamente dai testicoli tramite un intervento chirurgico. Anche il liquido seminale viene esaminato e sottoposto a una preparazione per recuperare gli spermatozoi più mobili e morfologicamente normali. La fecondazione. Ovociti e spermatozoi vengono messi a contatto nel liquido di coltura. Dopo essere stati fecondati gli ovociti vengono rimessi in coltura, e dopo circa 20 ore si controlla se c’è stata la fecondazione. Il transfer. Gli embrioni possono essere trasferiti nell'utero a vari stadi del loro sviluppo: in genere, il secondo o il terzo giorno dopo il pick-up. Al di là di eventuali limiti di legge, la scelta del numero di embrioni varia in base al caso (stato di salute, età della donna...): la maggior parte dei centri sceglie di trasferire al massimo 3 embrioni, riducendoli a 2 se la donna è molto giovane o se la qualità degli embrioni è molto buona e aumentandoli a 4 se la donna non è giovane, gli embrioni non sono di buona qualità, ci sono già stati precedenti fallimenti di Fivet. Gli embrioni vengono trasferiti per mezzo di un catetere inserito nel canale cervicale fino ad arrivare nell'utero. 2. Iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo (ICSI) Per chi. La Icsi è indicata nei casi di grave infertilità maschile, perché da la possibilità di ottenere una fecondazione con un solo spermatozoo per ogni ovocita; nella Fivet ne occorrono almeno 200 mila. La Icsi si usa inoltre quando gli ovociti sono pochi o se la Fivet non ha avuto esito. Come. La Icsi è identica alla Fivet, tranne nel modo in cui avviene la fecondazione: mentre nella Fivet l’ovocita e gli spermatozoi vengono messi a contatto nel liquido di coltura e si lascia che facciano tutto da soli, nella ICSI un singolo spermatozoo viene iniettato con una microiniezione, effettuata con l’aiuto di un microscopio a forte ingrandimento, dentro ciascun ovocita. TECNICHE DI II LIVELLO MENO USATE Trasferimento intra-tubarico di gameti (Gamete intra-fallopian transfer Gift) Per chi. È una tecnica che si utilizza nei casi di sterilità senza cause accertate o di ipofertilità maschile. Consiste nel trasferimento dei gameti (ovociti e spermatozoi) 'selezionati' direttamente dentro le tube, dove avviene la fecondazione. Il fatto che non preveda la creazione di embrioni in vitro, né la possibilità di manipolarli o congelarli la rende tecnica di elezione nei centri di Pma cattolici. È però più invasiva rispetto alla Fivet, non risolve i casi di grave infertilità maschile e richiede almeno una tuba funzionante. Come. Fino al pick-up la Gift è identica alla Fivet. Ovociti e spermatozoi vengono aspirati in un catetere e depositati dentro le tube con una laparoscopia. Come in una fecondazione naturale, i gameti quindi si incontrano nella tuba e l’embrione raggiunge l’utero solo alcuni giorni dopo. TECNICHE VIETATE IN ITALIA 1. Donazione di gameti (fecondazione eterologa) Le tecniche di Pma possono essere effettuate anche utilizzando spermatozoi di un donatore o ovociti di una donatrice, persone cioè estranee alla coppia che si sottopone a una inseminazione, a una Fivet o a una Icsi. La ragione può essere una menopausa precoce nella donna (per esempio a seguito di terapie oncologiche), azoospermia totale nell'uomo, il rischio di trasmettere una malattia genetica al figlio o anche la richiesta di una donna single o di una coppia omosessuale. Si ha embriodonazione se la coppia ricorre a una donazione sia di spermatozoi che di ovociti, mentre si definisce embrio-adozione l’impianto di un embrione congelato 'residuo' e donato da un'altra coppia che si è sottoposta a una tecnica di Pma. 2. Maternità surrogata Dopo una Fivet, se la donna non può portare avanti la gravidanza, l'embrione ottenuto con i gameti suoi e del suo partner può essere inserito nell'utero di un'altra donna portatrice, che sostituisce nella gravidanza la donna che ha dato i propri ovociti. 3. Congelamento Gli embrioni prodotti in eccesso possono essere congelati e utilizzati successivamente, nel caso si debba ripetere una tecnica di fecondazione assistita o se la donna desidera altri figli, evitando di sottoporla a nuove stimolazioni ormonali. È possibile anche il congelamento degli ovociti, una procedura alternativa che si è affermata in Italia, con risultati abbastanza incoraggianti, in seguito al divieto di congelamento degli embrioni stabilito dalla Legge 40. La tecnica viene ritenuta utile soprattutto per salvaguardare la fertilità di donne che devono sottoporsi a trattamenti medici, come la chemioterapia, che possono renderle sterili. 4. Diagnosi genetica pre-impianto Sugli embrioni prodotti può essere eseguita la ricerca di anomalie geniche o cromosomiche in modo da selezionare e quindi impiantare solo gli embrioni sani. Rischi legati alla PMA In base ai più recenti dati disponibili, il rischio di anomalie di vario genere (tra queste, alterazioni cromosomiche e iposviluppo fetale) è leggermente sopra la media. Se in condizioni normali il nascituro ha il 5% di probabilità di nascere con una malconformazione, la percentuale sale al 6,5% quando la madre si è sottoposta a tecniche di fecondazione assistita. Un dato considerato accettabile dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Vanno segnalati, poi, un rischio di abortività un po’ superiore alla norma e di gravidanza extrauterina superiore al 1%, relativamente alto. Probabilità di successo Queste percentuali vanno sempre associate all’età della donna e alla realtà geografica. Negli Stati Uniti, il Paese che vanta i dati migliori, le gravidanze giunte a buon fine sono più del 30%. In Italia, a oggi, si attestano intorno al 22%. Prima dell’entrata in vigore della legge 40, nel 2004, invece, erano vicine al 25%. Registro Nazionale Procreazione Medicalmente Assistita Centri in Italia e Referenti Regionali • Centri in Italia: 354 I limiti posti dalla legge 40 La legge 40 è una legge molto articolata e complessa, che disciplina molti aspetti connessi alla PMA. Punti salienti: - l’accesso alle tecniche: è consentito solo alle coppie formate da maggiorenni eterosessuali, coniugate o conviventi, in cui entrambi siano viventi e in età potenzialmente fertile. - L’accesso alla tecniche di PMA è consentito solo se l’infertilità non è risolvibile altrimenti. Nell’utilizzare le tecniche si deve seguire un principio di gradualità, scegliendo prima quelle meno invasive dal punto di vista tecnico e psicologico. - E’ vietata la fecondazione eterologa cioè l’utilizzo di gameti (ovociti o spermatozoi) esterni alla coppia e la cosiddetta “maternità surrogata” cioè il ricorso all’utero di un’altra donna. - Prima di iniziare un ciclo di PMA occorre dare il proprio consenso informato. La volontà può essere revocata fino al momento della fecondazione dell’ovulo. - Statuto dell’embrione: è vietata qualsiasi sperimentazione, manipolazione o intervento sull’embrione che non siano diretti esclusivamente alla tutela della sua salute (deve essere escluso cioè qualsiasi scopo eugenetico o selettivo). - Gli embrioni non possono essere né soppressi, né cricoconservati. L’unica eccezione alla crioconservazione è l’impossibilità per gravi motivi di salute della donna, di eseguire un trasferimento in utero. I gameti invece possono essere crioconservati. L’assistenza alla procreazione in un ospedale cattolico L’Ospedale Valduce, da molti anni, offre alle coppie con problemi di infertilità un ventaglio di opportunità, dalle indagini diagnostiche al counseling psicologico, alle soluzione terapeutiche. La prima strategia consiste nel cambiamento di prospettiva come emerge nel passare dall’espressione: “Procreazione Assistita” a quella più rispettosa della coppia ovvero: “Assistenza alla Procreazione”. Questo per porre l’accento sugli aspetti tecnici a favore delle persone coinvolte. Il riferimento al Magistero della Chiesa cattolica sui temi bioetici è garanzia di eticità per quanto proposto e attuato nel Centro di assistenza alla Procreazione. L’Ospedale Valduce offre un servizio qualificato e completo alla salute riproduttiva di una coppia, in linea con le più aggiornate metodiche di intervento tecnico e nel pieno rispetto della dignità della persona umana e della procreazione. I principi che improntano l’agire del Centro Rispetto della volontà e della integrità della coppia, dei principi etici della morale cattolica, della gradualità delle tecniche proposte in relazione alle caratteristiche cliniche della coppia. Rimozione, per quanto possibile, delle cause dell’infertilità prima di tentarne il superamento mediante l’impiego di tecniche. Possono accedere al Centro coppie maggiorenni, coniugate o stabilmente legate, in età potenzialmente fertile. A conclusione dell’iter diagnostico, il Centro formula e sottopone alla coppia le proposte terapeutiche e informa delle possibili alternative. La coppia è responsabile della scelta, che esprime mediante la firma di un consenso informato e motivato. Le coppie accedono all’ambulatorio che è quasi sempre tenuto dal dr Alfieri, soddisfacendo così il bisogno di continuità che normalmente le coppie esprimono. In principio… la DIAGNOSI Il primo step prevede la richiesta di una batteria di esami, tutti effettuabili presso il Valduce, sia per la donna che per l’uomo. Il secondo step, nel caso in cui si riscontrino anomalie, mira a rimuovere la causa: se il problema è maschile viene chiesta la consulenza andrologica; se il problema e femminile di tipo ormonale si prescrive una terapia farmacologia, mentre se l’ostacolo è di natura morfologica, si interviene – se possibile – chirurgicamente. Per quanto riguarda le procedure: Gradualità: vengono consigliati i “rapporti mirati”: viene stimolata farmacologicamente l’ovulazione, si esegue il monitoraggio del follicolo e si suggerisce alla coppia il momento più opportuno in vista della naturale fecondazione. AIH: stessi passaggi sopra citati, ma lo sperma viene preparato e poi inserito direttamene nel collo dell’utero. In passato veniva effettuata anche la GIFT oggi caduta in disuso perché dal punto di vista medico è difficilmente sostenibile la validità di questa tecnica ormai superata dalla FIVET; del resto, i risultati della GIFT sono quasi sovrapponibili a quelli dell’AIH. Inoltre, c’è un problema di natura giuridica: la legge 40 impone ai centri che eseguono la GIFT di attrezzarsi anche per la FIVET, in modo da garantire alla coppia comunque un tentavo nel caso in cui, in corso d’opera, risultasse impossibile effettuare la GIFT. Il centro è attivo dal 1987. Con i limiti che il centro possiede, la percentuale di successi è intorno al 30%. • pausa Grazie!