18 marzo 2015 Quarto incontro CONOSCIAMO I NOSTRI BAMBINI ? A CHE PUNTO SIAMO… LEGAMI FAMILIARI , BAMBINI E MONDO ATTUALE IL RUOLO DEI NONNI OGGI ESSERE ‘’FAMIGLIA’’ OGNI BAMBINO HA IL SUO STILE GENITORI E STILI EDUCATIVI EMOZIONI E RISPETTO DELLE REGOLE COMUNICAZIONE ED EMPATIA LE NOSTRE ESPERIENZE …ED ALTRO ANCORA… Un bambino può insegnare sempre tre cose ad un adulto: a essere contento senza motivo, a essere sempre occupato con qualche cosa, a pretendere con ogni sua forza quello che desidera. Paulo Coelho Ogni bambino ha il suo stile, il suo temperamento, il suo carattere, la sua personalità… TEMPERAMENTO : l’insieme delle caratteristiche psichiche originarie CARATTERE : il temperamento modificato dagli effetti dell’educazione familiare, dalla scuola, dal sociale PERSONALITÀ : l’insieme dei modi con cui il carattere si manifesta nelle relazioni con gli altri e con l’ambiente Tutti questi aspetti, uniti ai bisogni emotivi e al ritmo personale di crescita di ogni bambino creano lo STILE, ovvero le costanti di un comportamento. STILI di COMPORTAMENTO 1. 2. 3. 4. 5. 6. Piccolo despota Giovane tiranno Solitario Succube Santo Vincente Piccolo despota Aspetti negativi attaccabrighe, aggressivo, lunatico, intollerante Aspetti positivi estroverso, entusiasta, creativo, instancabile Linguaggio verbale competitivo(‘’prima io!’’) Linguaggio del corpo irrequieto, gesti drammatici, enfasi Stile affettivo atterra con un abbraccio Cosa si aspetta che gli altri cedano Strategia vincente Imporre limiti ed essere coerenti Proporre attività dinamiche per scaricare l’energia Non fornire possibilità di scelta Non avere tentennamenti Giovane tiranno Aspetti negativi caparbio, compiaciuto, rigido, impaziente Aspetti positivi loquace, attivo, risoluto, ingegnoso Linguaggio verbale controllo (‘’Io faccio il capitano!’’) Linguaggio del corpo movimenti calcolati, imbronciato Stile affettivo si offre volontario per compiti organizzativi Cosa si aspetta la possibilità di fare a modo suo Strategia vincente Organizzare esperienze in cui debba condividere il potere decisionale con altri Ignorarlo quando pretende di dare ordini Evitare giustificazioni e lunghi discorsi Incoraggiare la manifestazione dei sentimenti BAMBINI "TIRANNI«, ovvero ‘’SOVRANI’’ Come riconoscere un bambino tiranno o despota? Innanzitutto non bisogna confondersi con il bambino viziato, in quanto il piccolo tiranno/despota è quello che esercita un dominio sui genitori senza rispettare gli altri. In generale,il bambino tiranno non ascolta, è disobbediente, è scarsamente tollerante alle frustrazioni, scolastiche e sportive,tendendo ad evitarle. Di fronte a un pasto dice «fa schifo» e non «questo non mi piace», oppure si alza e se ne va, invece di limitarsi a mostrare segni di noia. Decide al posto dei genitori ed esprime desideri che verranno presto esauditi, spesso anticipati. Il bambino sovrano è al centro dell’attenzione di nonni, amici, zie, oltre a mamma e papà, in una gara silente a chi si mette meglio al suo servizio e gode della sua preferenza. Spesso viene "adultizzato", ci si rivolge a lui/lei come a un uomo o a una donna, si anela a un suo parere, a un suo consenso. E’ capace di gestire estenuanti trattative e la vittoria è quasi sempre sua. In generale, inoltre, si demotiva facilmente, è abile a sedurre, strumentalizza l’altro, manifesta una pseudomaturità, usa il ricatto affettivo. Ma soprattutto, anche se vive nell’impunità, non è felice. Il piccolo re è un bambino che mostra malessere. E lo fa in molti modi, dall’aggressività all’ansia, all’ipercineticità ai disturbi del sonno. È lui il primo a voler scendere dal trono. La prima cosa da fare è cominciare a cambiare approccio e linguaggio: se vostro nipote non saluta mai, non dite che «ha la luna storta», ma che non ha rispetto degli altri. Se rifiuta l’autorità, non vuol dire che «non è un pecorone, ha personalità», ma che aggira le regole. Molto importante inoltre, di fronte a un bambino tiranno, è controllare le proprie emozioni, soprattutto l’ansia e la depressione, ma anche il senso di colpa e la collera, che non fanno altro che produrre il rafforzamento dei suoi privilegi, oppure l’escalation del conflitto. Inoltre, è bene spiegare che non si può fare tutto, perchè esistono anche gli altri; è bene saper rifiutare le pretese onnipotenti, accettando tranquillamente il conflitto, senza aver paura di farlo soffrire (anche perché accettando la frustrazione imparerà ad apprezzare le cose e a essere più felice). Infine, è fondamentale dare punizioni che non siano solo minacce verbali. In ogni caso, sia che vostro nipote sia incline alla tirannide o meno, bisogna fissare delle regole fin da quando è piccolissimo, facendole rispettare senza deroghe: questo è il compito principale degli educatori dall’ora dei pasti, a quella di andare a letto, dalla routine dei compiti, al tempo per tv e sport. Molto importante anche stilare un elenco di compiti quotidiani, dalla pulizia, all’ordine, all’aiuto in casa (svuotare lavastoviglie o apparecchiare) con eventuali penalità (niente computer o tv) o ricompense, sia in termini di congratulazioni che di attività premio. Solo così la vostra famiglia potrà avere un futuro sereno e…. democratico. FAMIGLIE DOVE CRESCONO BAMBINI DISPOTICI E TIRANNI Tre forme di famiglia Il primo modello è quello della FAMIGLIA PARITETICA, dove tutti si comportano come fratelli. Il secondo è quello della PIRAMIDE ROVESCIATA, dove il posto dei genitori è occupato dai figli. Il terzo è quello in cui i GENITORI SI IMMEDESIMANO a tal punto NEI FIGLI da annullare ogni distanza e fondersi con loro. DA « Il PROFETA » di KAHLIL GIBRAN poeta libanese (1883/1931)