Il combattimento dei carri Questo è il genere di combattimento dai carri/ combattono in questo modo dai carri. Dapprima i guerrieri cavalcano da tutte le parti e scagliano dardi e sconvolgono le file dei nemici con lo stesso terrore dei cavalli e lo strepito delle ruote. Poi, quando si insinuano/penetrano tra le torme dei cavalieri, saltano giù dai carri e combattono a piedi. Nel frattempo gli aurighi/i conducenti si ritirano un poco dal combattimento e in tale posizione collocano il carro non molto lontano, affinché, se i combattenti sono premuti dalla moltitudine dei nemici/nemica abbiamo una facile ritirata presso i loro compagni. Così mostrano nei combattimenti la mobilità dei cavalieri, la saldezza dei fanti, e con la pratica quotidiana e l’esercizio giungono al punto da essere abituati a reggere i cavalli lanciati al galoppo anche in un luogo scosceso e precipite e trattenere e far voltare, e scivolare lungo il timone e star dritti sul giogo [del carro], e di qui ritornare sul carro assai rapidamente. Il re travicello Dopo che una sfrenata libertà corruppe i costumi degli Ateniesi e la dissolutezza dissolse il freno delle leggi, il tiranno Pisistrato occupò la rocca di Atene. Allora Esopo narrò questa favola agli Ateniesi, che piangevano la triste servitù, non perché il tiranno fosse crudele, ma poiché ai cittadini disabituati al dispotismo ogni peso era grave. Una volta