Normativa nazionale e strumenti per la gestione degli

NORMATIVA NAZIONALE E
STRUMENTI PER LA
GESTIONE DEGLI ALUNNI
IN CLASSE
A cura di Irma Maria Grazia Baruffaldi
CTRH Ossuccio - 20 marzo 2012
PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI NAZIONALI
1- LEGGE 8 ottobre 2010, n.170 recante
nuove norme in materia di disturbi specifici di
apprendimento in ambito scolastico
 2- D.M. 12 luglio 2011, disposizioni attuative
della Legge 8 ottobre 2010 con le allegate
Linee guida
 3- Documento prodotto dalla CONSENSUS
CONFERENCE (pubblicato nel giugno 2011),
strumento per rispondere ai quesiti clinici
sollevati sui DSA

(tutti i documenti consultabili sul sito MIUR)
LA LEGGE 8 OTTOBRE 2010, Nº 170
riconosce
la dislessia,
la disgrafia,
la disortografia
e la discalculia
come
disturbi specifici di apprendimento
denominati DSA
DSA : PROBLEMA O MALATTIA?
DSA = Disturbi Specifici di Apprendimento
( F81 nell’ ICD-10 dell’ OMS )
Fanno parte della famiglia dei Disturbi Evolutivi
Specifici. Sono disturbi nell'apprendimento di
alcune abilità specifiche che:
- non permettono una completa autosufficienza
nell'apprendimento;
- si verificano in soggetti con intelligenza almeno
nella norma, con caratteristiche fisiche e
mentali nella norma e con capacità di imparare.
DSA : PROBLEMA O MALATTIA?
Nei paesi anglosassoni,
la definizione comprende
anche:
 il disturbo specifico del
linguaggio;
 la disprassia;
 il disturbo
dell’elaborazione uditiva;
 il disturbo
dell’apprendimento non
verbale.
ORIGINE DEL DISTURBO
Secondo le ricerche
attualmente più
accreditate, i DSA sono di
origine neurobiologica.
Allo stesso tempo hanno
matrice evolutiva e si
mostrano come un’atipia
dello sviluppo, modificabili
attraverso interventi mirati.
CHE COS’ È LA DISLESSIA
dislessia
=
disturbo specifico che si manifesta con
una difficoltà nell'imparare a leggere,
in particolare
nella decifrazione dei segni linguistici,
ovvero nella correttezza
e nella rapidità della lettura.
IL DISLESSICO
 Presenta
una minore
correttezza e rapidità
della lettura a voce alta
rispetto a quanto atteso
per età anagrafica,
classe frequentata,
istruzione ricevuta.
 Ha
difficoltà con la lettura di lettere,
di parole e non-parole, di brani.
CHE COS’ È LA DISGRAFIA
disgrafia
=
disturbo specifico di scrittura
che si manifesta con difficoltà
nella realizzazione grafica
CHE COS’ È LA DISORTOGRAFIA
disortografia
=
disturbo specifico di scrittura che si
manifesta con difficoltà nei processi
linguistici di trans-codifica
DISGRAFIA E DISORTOGRAFIA
Il disturbo riguarda la scrittura a
seconda che interessi la grafia o
l’ortografia.
 La
disgrafia fa riferimento al controllo
degli aspetti grafici, formali, della
scrittura manuale, ed è collegata al
momento motorio-esecutivo della
prestazione.
 La
disortografia attiene l’utilizzo, in
fase di scrittura, del codice linguistico.
DISGRAFIA E DISORTOGRAFIA
 La
disgrafia si manifesta in una
minore fluenza e qualità dell’aspetto
grafico della scrittura.
 La
disortografia è all’origine di una
minore correttezza del testo scritto
N.B.
Entrambe devono essere considerate in
rapporto all’età anagrafica dell’alunno
DISORTOGRAFIA
Quindi la
 con
disortografia si manifesta:
disordine di codifica del testo
scritto;
 con deficit di funzionamento delle
componenti centrali del processo
di scrittura, responsabili della
transcodifica del linguaggio orale
nel linguaggio scritto.
CHE COS’ È LA DISCALCULIA
discalculia
=
disturbo specifico
che si manifesta
con una difficoltà
negli automatismi del calcolo e
dell'elaborazione dei numeri
CHE COS’ È LA DISCALCULIA
La discalculia perciò riguarda l’abilità
di calcolo, nelle due componenti:
 1) organizzazione della cognizione
numerica (intelligenza numerica
basale);
 2) procedure esecutive e del calcolo.
PRIMO AMBITO … RIGUARDA
organizzazione della cognizione numerica
Gli elementi di base dell’abilità numerica
e cioè:
 il riconoscimento immediato di piccole
quantità;
 i meccanismi di quantificazione;
 la seriazione;
 la comparazione;
 le strategie di composizione e
scomposizione di quantità;
 le strategie di calcolo a mente.
SECONDO AMBITO … RIGUARDA
procedure esecutive e del calcolo
Nell’ambito procedurale, la discalculia
rende difficoltose le procedure esecutive
implicate nel calcolo scritto e cioè:
 la lettura e scrittura dei numeri;
 l’incolonnamento;
 il recupero dei fatti numerici;
 gli algoritmi del calcolo scritto
vero e proprio.
COME SI PRESENTANO
Dislessia - disgrafia disortografia e discalculia
possono sussistere separatamente
o insieme (“comorbilità”).
Possibile comorbilità con altre
difficoltà di apprendimento
(CONSENSUS CONFERENCE).
I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO HANNO
UNA COMPONENTE EVOLUTIVA
perciò
assegnazione di
ruolo fondamentale
della capacità di osservazione
degli insegnanti
per il riconoscimento di un potenziale
disturbo specifico dell’apprendimento
(non solo nei primi segmenti dell’istruzione,
ma in tutto il percorso scolastico)
DALLA LEGGE N°170/2010 (ART. 3)
 E'
compito delle scuole di ogni
ordine e grado, comprese le scuole
dell'infanzia, attivare, previa
apposita comunicazione alle famiglie
interessate, interventi tempestivi,
idonei ad individuare i casi
sospetti di DSA degli studenti,
sulla base dei protocolli regionali.
 L'esito di tali attività non costituisce,
comunque, una diagnosi di DSA.
COME?
Non necessariamente si deve
ricorrere a strumenti appositi,
ma può bastare, almeno in una
prima fase, far riferimento
all’osservazione delle
prestazioni nei vari ambiti di
apprendimento interessati dal
disturbo:
- lettura, scrittura, calcolo.
(osservazione delle prestazioni atipiche)
PER ESEMPIO …
Per la scrittura è possibile osservare:
 la presenza di errori ricorrenti, comuni e
frequenti in una fase di apprendimento o in
una classe precedente, ma che si presentano a
lungo ed in modo non occasionale.
Per la lettura possono essere indicativi:
 il permanere di una lettura sillabica ben oltre
la metà della prima classe primaria;
 la tendenza a leggere la stessa parola in modi
diversi nel medesimo brano;
 il perdere frequentemente il segno o la riga.
COME?
 Quando
un docente osserva prestazioni
scolastiche atipiche in un alunno
predispone
specifiche
attività
di
recupero e potenziamento.
 Se, anche a seguito di tali interventi,
l’atipia permane, il docente deve
comunicare
alla
famiglia
quanto
riscontrato, consigliandola di ricorrere
ad uno specialista per accertare la
presenza o meno di un disturbo
specifico di apprendimento.
DIFFERENZA TRA PRESTAZIONE ATIPICA E DSA
 Il
20% degli alunni (soprattutto nel
primo biennio della scuola primaria)
manifesta difficoltà nelle abilità di
base coinvolte dai Disturbi Specifici di
Apprendimento.
questo 20%, solo il 3-4%
presenteranno un DSA.
Ciò vuol dire che una prestazione
atipica solo in alcuni casi implica un
disturbo.
 Di
LA LEGGE DISPONE IN PROPOSITO …
La Legge 170/2010 dispone che le
istituzioni scolastiche garantiscano «l’uso
di una didattica individualizzata e
personalizzata, con forme efficaci e
flessibili di lavoro scolastico che tengano
conto anche di caratteristiche peculiari
del soggetto, quali il bilinguismo,
adottando una metodologia e una
strategia educativa adeguate»
DIFFERENZE TRA
INDIVIDUALIZZATO E PERSONALIZZATO
individualizzato e personalizzato
NON sono sinonimi
“Individualizzato” =
intervento sul singolo, anziché
sull’intera classe o sul piccolo gruppo
“Personalizzato” =
intervento individualizzato calibrato su
un particolare discente
INDIVIDUALIZZARE SIGNIFICA …
Concepire un’azione formativa con
obiettivi comuni per tutti i componenti
del gruppo-classe, ma adattando le
metodologie
in
funzione
delle
caratteristiche individuali dei discenti,
con l’obiettivo di assicurare a tutti il
conseguimento
delle
competenze
fondamentali del curricolo.
PERSONALIZZARE SIGNIFICA …
Concepire un’azione formativa con
l’obiettivo di dare a ciascun alunno
l’opportunità di sviluppare al meglio le
proprie potenzialità e, quindi, porsi
obiettivi diversi per ciascun discente.
PER IL DSA
La sinergia
fra didattica individualizzata
e personalizzata
determina, per l’alunno con DSA,
le condizioni più favorevoli
per il raggiungimento degli obiettivi
di apprendimento.
LA LEGGE POI …
Richiama le istituzioni scolastiche
all’obbligo di garantire:
1- «l’introduzione di strumenti
compensativi, compresi i mezzi di
apprendimento alternativi e le
tecnologie informatiche,
2- nonché misure dispensative da
alcune prestazioni non essenziali ai
fini della qualità dei concetti da
apprendere»
CHE COSA SONO …
 strumenti
compensativi = strumenti
didattici/tecnologici - sostitutivi/facilitativi
per la prestazione richiesta nell’abilità
deficitaria
 misure
dispensative = interventi che
consentono all’alunno o allo studente di non
svolgere alcune prestazioni che, a causa del
disturbo,
risultano
particolarmente
difficoltose
e
che
non
migliorano
l’apprendimento.
STRUMENTI COMPENSATIVI
Sono:
 la sintesi vocale;
 il registratore;
 i programmi di video-scrittura con
correttore ortografico;
 la calcolatrice;
 altri strumenti come le tabelle, i
formulari, le mappe concettuali.
A CHE COSA SERVONO ?
Sollevano l’alunno
o lo studente con
DSA da una
prestazione resa
difficoltosa dal
disturbo, senza
peraltro facilitargli
il compito dal
punto di vista
cognitivo.
MISURE DISPENSATIVE
Non è utile far leggere a un alunno con
dislessia un lungo brano (non serve questo
tipo di esercizio per migliorare la sua
prestazione nella lettura).
 Occorre consentire all’alunno o allo studente
con DSA di usufruire di maggior tempo (30%
in più) per lo svolgimento di una prova o di
poter svolgere la stessa su un contenuto
comunque disciplinarmente significativo ma
ridotto (per la necessità di un tempo
maggiore per la decodifica).

ATTENZIONE!
L’adozione delle misure dispensative, (per
non creare percorsi facilitati, che non
mirano al successo formativo degli alunni
e degli studenti con DSA) deve essere
sempre valutata sulla base dell’effettiva
incidenza del disturbo sulle prestazioni
richieste.
DOCUMENTAZIONE DEI PERCORSI DIDATTICI
 Le
attività di recupero individualizzato
 Le modalità didattiche personalizzate
 Gli strumenti compensativi e misure
dispensative
devono essere esplicitati e formalizzati
dalla scuola per
 assicurare uno strumento
utile alla continuità didattica
 condividere con la famiglia
le
iniziative intraprese.
P.E.P. O P.D.P.?
La scuola predispone (in forma idonea ed entro il terzo
mese scolastico) un documento, che dovrà contenere
almeno le seguenti voci, articolato per le discipline
coinvolte dal disturbo:







·
·
·
·
·
·
·
dati anagrafici dell’alunno;
tipologia di disturbo;
attività didattiche individualizzate;
attività didattiche personalizzate;
strumenti compensativi utilizzati;
misure dispensative adottate;
forme di verifica e valutazione personalizzate.
Tale documentazione può acquisire la forma del Piano
Didattico Personalizzato.
NELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1 GRADO (1)
Per il disturbo di lettura
Se decifrazione del testo e comprensione
sono processi cognitivi differenti
allora
devono essere considerati separatamente
nell’attività didattica.
E’ opportuno:
 Passare alla lettura silente piuttosto che a
voce alta, perché più veloce e più efficiente;
 Far utilizzare modalità di lettura che
consentano di cogliere il significato
generale del testo.
NELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1 GRADO (2)
 Occorre
trasformare un compito di lettura
(reso difficoltoso dal disturbo) in un
compito di ascolto.
Si può fare riferimento:
 alla presenza di una persona che legga gli
items dei test, le consegne dei compiti, le
tracce dei temi o i questionari con risposta
a scelta multipla;
 alla sintesi vocale, con i relativi software,
anche per la lettura di testi più ampi e per
una maggiore autonomia;
 all’utilizzo di libri o vocabolari digitali.
STUDIARE E LEGGERE CON SINTESI VOCALI
 Studiare
con la sintesi vocale è cosa
diversa che studiare mediante la
lettura diretta del libro di testo.
 Occorre che i docenti o l’eventuale
referente per la dislessia acquisiscano
competenze in materia e che i
materiali didattici prodotti dai docenti
siano in formato digitale.
PROPOSTE PER MIGLIORARE LA
LETTURA DEL DISLESSICO DI
SCUOLA SECONDARIA
Proposta di nuovi contenuti attraverso il
canale orale piuttosto che attraverso lo scritto
(consentire la registrazione delle lezioni).
 Opportuna semplificazione del testo di studio
(ridurre la complessità lessicale e sintattica).
 Impiego di mappe concettuali, di schemi, e di
altri mediatori didattici (per facilitare sia la
comprensione sia la memorizzazione e/o il
recupero delle informazioni).
 Utile la raccolta e l’archiviazione da parte delle
scuole di questi mediatori didattici per un loro
più veloce e facile utilizzo.

MISURE DISPENSATIVE
Lo studente con dislessia è dispensato:
 dalla
lettura a voce alta in classe;
 dalla lettura autonoma di brani la
cui lunghezza non sia compatibile
con il suo livello di abilità;
 da tutte quelle attività ove la lettura è
una prestazione valutata.
IN FASE DI VERIFICA E DI VALUTAZIONE
Il dislessico usufruisce (se ne ha necessità) di:
-
tempi aggiuntivi per l’espletamento
delle prove
verifiche con minori richieste
(nell’ambito degli obiettivi disciplinari
previsti per la classe)
Per la valutazione delle prove orali si deve
tenere conto delle capacità lessicali ed
espressive proprie dello studente.
NELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1 GRADO
Per il disturbo di scrittura
Gli studenti disgrafici/disortografici si
avvalgono :
 - di mappe o di schemi nell’attività di
produzione per la costruzione del testo;
 - del computer (con correttore ortografico
e sintesi vocale per la rilettura) per
velocizzare i tempi di scrittura e ottenere
testi più corretti;
 -del registratore per prendere appunti.
SONO DISPENSATI
Oltre a tempi più lunghi per le
verifiche scritte o a una quantità
minore di esercizi, sono dispensati
dalla:
- valutazione della correttezza della scrittura
Se sono gravi, possono accompagnare
o integrare la prova scritta con una
prova orale attinente ai medesimi
contenuti.
NELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1 GRADO
Per l’area del calcolo
Prima di tutto occorre:
gestire, anche in contesti collettivi, parte
degli interventi in modo individualizzato;
 aiutare l’alunno a superare il senso di
impotenza che mostra;
 analizzare
gli errori del singolo per
comprendere i processi cognitivi sottesi
all’errore;
 pianificare in modo mirato il potenziamento
dei processi cognitivi necessari.

CLASSIFICAZIONE ERRORI DI CALCOLO NELLA
LETTERATURA SCIENTIFICA
Si riferisce al calcolo algebrico ed in
particolare:
 errori di recupero di fatti algebrici;
 errori di applicazione di formule;
 errori di applicazione di procedure;
 errori di scelta di strategie;
 errori visuo-spaziali;
 errori di comprensione semantica.
CHE FARE PER L’AREA DEL CALCOLO?
L’analisi dell’errore consente:
 la comprensione della confusione cognitiva in
memoria;
 una scelta migliore della strategia didattica
più efficace per eliminare l’errore e consolidare
la competenza;
 per gli strumenti compensativi e le misure
dispensative, valgono i principi generali
(calcolatrice, tabella pitagorica, formulario
personalizzato, con funzione di supporto ma
non di potenziamento, perché riducono il
carico, ma non aumentano le competenze).
PER LE LINGUE STRANIERE
«E’ opportuno che la scuola, in sede di
orientamento o al momento di individuare
quale lingua straniera privilegiare, informi la
famiglia sull’opportunità di scegliere - ove
possibile - una lingua che ha una trasparenza
linguistica maggiore.» (dalle Linee guida)
dove
TRASPARENZA LINGUISTICA
=
corrispondenza fra come una lingua
si scrive e come si legge
I DOCENTI DI LINGUE DEVONO …
 -assegnare
maggiore importanza allo
sviluppo delle abilità orali rispetto a
quelle scritte;
 -consegnare il testo scritto della
lezione qualche giorno prima della
lezione stessa, perché l’allievo si
concentri a casa sulla decodifica
superficiale e lavori invece in classe
insieme
ai
compagni
sulla
comprensione dei contenuti.
STRUMENTI COMPENSATIVI
NELLE LINGUE
Circa la lettura, gli studenti con DSA:
 possono usufruire di audio-libri e di sintesi
vocale con i programmi associati (sia in
corso d’anno che in sede di esame di
Stato).
Circa la scrittura, è possibile l’impiego di :
 computer con correttore automatico e con
dizionario digitale (sia in corso d’anno che
in sede di esame di Stato).
MISURE DISPENSATIVE
I DSA nelle lingue usufruiscono di :
 tempi aggiuntivi;
 adeguata riduzione del carico di lavoro.
In caso di disturbo grave (con verifica condizioni
previste art. 6,comma 5 D.M. 12 luglio 2011) è
possibile:
 in
corso d’anno, dispensare l’alunno dalla
valutazione delle prove scritte
 in sede di esame di Stato, prevedere una prova
orale sostitutiva di quella scritta (con contenuti e
modalità stabiliti dalla Commissione d’esame sulla
base della documentazione fornita dai Consigli di
Classe).
ART. 6, COMMA 5 D.M. 12 LUGLIO 2011
« [ … ] si possono dispensare alunni e studenti dalle prestazioni scritte in
lingua straniera in corso d’anno scolastico e in sede di esami di Stato, nel
caso in cui ricorrano tutte le condizioni di seguito elencate:

certificazione di DSA attestante la gravità del disturbo e recante esplicita
richiesta di dispensa dalle prove scritte;

richiesta di dispensa dalle prove scritte di lingua straniera presentata dalla
famiglia o dall’allievo se maggiorenne;

approvazione da parte del consiglio di classe che confermi la dispensa in
forma temporanea o permanente, tenendo conto delle valutazioni
diagnostiche e sulla base delle risultanze degli interventi di natura
pedagogico-didattica, con particolare attenzione ai percorsi di studio in cui
l’insegnamento della lingua straniera risulti caratterizzante (liceo
linguistico, istituto tecnico per il turismo, ecc.). In sede di esami di Stato,
conclusivi del primo e del secondo ciclo di istruzione, modalità e contenuti
delle prove orali – sostitutive delle prove scritte – sono stabiliti dalle
Commissioni, sulla base della documentazione fornita dai consigli di
classe.
I candidati con DSA che superano l’esame di Stato conseguono il titolo valido
per l’iscrizione alla scuola secondaria di secondo grado ovvero all’università.»
CON UN DSA È MEGLIO
viste le sue possibili
difficoltà di
memorizzazione
 insistere
sul
potenziamento del
lessico ad alta
frequenza
piuttosto che
focalizzarsi su
parole più rare o di
registro colto

TRA DIDATTICA E DISPOSIZIONI
Ai fini di una corretta interpretazione
delle disposizioni contenute nel decreto
attuativo
si precisa che
l’ “esonero” riguarda l’insegnamento
della
lingua
straniera
nel
suo
complesso, mentre la “dispensa”
concerne unicamente le prestazioni in
forma scritta.
SOGGETTI INDICATI DALLA LEGGE
PER LA GESTIONE DEI D.S.A.
scuola
1-Interventi di
identificazione precoce dei
casi sospettati
2-Attività di recupero
didattico mirato
3-In caso di persistenti
difficoltà comunicazione alla
famiglia
4-Provvedimenti
compensativi e dispensativididattica e valutazione
personalizzata
famiglia
servizi
1-Richiesta di valutazione dalla famiglia ai
servizi sanitari
2-Iter diagnostico
3-Diagnosi con produzione di certificazione
di dsa consegnata alla famiglia
4-Comunicazione della famiglia alla scuola
COMPITI E RESPONSABILITÀ DEI DIVERSI SOGGETTI
Chiaramente definiti nelle linee
guida (chi fa - che cosa)
- punto 6 documento
COMPITI DEI DOCENTI
 Presenza
di un docente esperto-referente
non solleva il Collegio dei docenti ed i
Consigli di classe interessati dall’impegno
educativo di condividere le scelte.
 Intera
comunità
educante
deve
possedere gli strumenti di conoscenza
e competenza, perchè tutti siano
corresponsabili del progetto formativo
elaborato e realizzato per gli alunni con
DSA.
OGNI DOCENTE
per sé e collegialmente:
durante le prime fasi degli apprendimenti
scolastici cura con attenzione l’acquisizione
dei
prerequisiti
fondamentali
e
la
stabilizzazione delle prime abilità relative alla
scrittura, alla lettura e al calcolo, ponendo
contestualmente attenzione ai segnali di
rischio in un’ottica di prevenzione ed ai fini di
una segnalazione;
 mette in atto strategie di recupero;

OGNI DOCENTE (2)
segnala alla famiglia la persistenza delle
difficoltà nonostante gli interventi di recupero
posti in essere;
 prende visione della certificazione diagnostica
rilasciata dagli organismi preposti;
 procede, in collaborazione dei colleghi della
classe, alla documentazione dei percorsi
didattici individualizzati e personalizzati
previsti;
 attua
strategie
educativo-didattiche
di
potenziamento e di aiuto compensativo;

OGNI DOCENTE (3)
adotta misure dispensative;
 attua
modalità di verifica e valutazione
adeguate e coerenti;
 realizza incontri di continuità con i colleghi del
precedente e successivo ordine o grado di
scuola al fine di condividere i percorsi
educativi e didattici effettuati dagli alunni, per
non disperdere il lavoro svolto.

TRA NORMATIVA E PRASSI: PUNTI ANCORA CALDI

Diagnosi - soggetti preposti
- tempi di rilascio

Rapporti con associazioni
che si occupano di dislessia

Gestione del rapporto scuola
- famiglia prima e dopo il
rilascio della certificazione
GRAZIE
PER L’ATTENZIONE